mercoledì 30 dicembre 2020

Capire davvero che significa vivere nel Divin Volere

Indimenticabile lezione di Gesù sulla differenza tra il fare la Divina Volontà e il vivere nel Divin Volere. Vivere nella Divina Volontà è regnare, possedere, far propria la Divina Volontà come fosse la nostra, fare di due volontà una sola, vivere da figli e non da servi e schiavi. Perché questo si compia occorre svuotare il fondo dell'anima da tutto ciò che è umano, dalle tendenze, passioni e inclinazioni, non dando mai vita, nemmeno nelle cose sante, alla propria volontà. Libro di cielo volume 17, 18 Settembre 1924, 8 Maggio 2020

18 Settembre 1924 Differenza che passa tra il vivere nella Volontà di Dio ed il fare la Volontà di Dio. Per capire che cosa vuol dire vivere nella Divina Volontà, ci si deve disporre al più grande dei sacrifici, qual è quello di non dar vita, anche nelle cose sante, alla propria volontà

Commentare questo brano richiderebbe una giornata intera di meditazione, ogni parola pesa tonnellate. Il don pensa che sia uno dei brani chiavi che possa far capire la differenza tra il vivere e fare la dv. Gesù dà delle spiegazioni stupende e le capisce chiaramente bene chi le vive. E chi è che non capisce? Chi non si dispone al più grande dei sacrifici.

"..Né ti meravigliare se vedi che non capiscono, per capire dovrebbero disporsi al più grande dei sacrifici, qual è quello di non dar vita, anche nelle cose sante, alla propria volontà, allora sentirebbero il possesso della mia e toccherebbero con mano che significa vivere nel mio Volere.." Gesù

Che è non dar vita alla propria volontà anche nelle cose sante. Se meditassimo solo su questo avremmo capito tutto ciò che Gesù dice prima. Il tempo che abbiamo vissuto e che si aprirà sarà un'ottimo termometro e punto di verifica per vedere anche nelle cose sante diamo vita alla nostra volontà. Siamo noi che dovremmo capirlo. Es: Quando prego do vita alla mia volontà? Prego quando voglio, con le preghiere che voglio? Pensiamo l'osservanza delle norme liturgiche o pregare come Dio comanda quindi lentamente, osservando le pause. I Sacramenti: voglio fare la comunione quando voglio, come voglio, esigo di andare a Messa tutti i giorni altrimenti succede la fine del mondo? Non mi va di confessarmi, i santi hanno raccomandato la confessione non oltre gli otti giorni, io ogni quanto mi confesso? Questa forma di controllo di noi stessi noi dobbiamo impararla, perchè la nostra volontà umana è una cosa allucinante e noi possiamo illuderci di vivere chissà cosa gradita a Dio - per carità - ma ancora stiamo facendo e in maniera imperfetta quello che Dio vuole. Se io ho fatto il proposito (esempio del don) di confessarmi ogni otto giorni e poi mi confesso dopo 15 o altro sto facendo la volontà del Diavolo. Sto però facendo la volontà di Dio in maniera imperfetta in seguito ad un'impegno che mi sono preso perchè non l'ho eseguita in maniera perfetta, non sono stato entro gli otto giorni - si cerchi di comprendere (dice il don) che questi sono esempi esemplificativi, (endiadi - L'endìadi è una figura retorica che consiste nell'utilizzo di due parole coordinate per esprimere un unico concetto - Wikipedia), un modo per far comprendere (non sono le cose più importanti si capisca il senso). Quante persone prima che ci fosse il lockdown ma c'erano le prime restrizioni si chiedevano se prendere o no la comunione in mano, che faccio? Risposta del don: ti metti davanti al Signore, vai davanti al Santissimo Sacramento, parli con Lui e vedi come non dare vita alla tua volontà in questa circostanza dentro l'orizzonte d'amore che hai nei confronti di Gesù. E dentro l'orizzonte della comprensione di varie cose che ho le capisci o le devi capire e poi scegli senza delegare ad altri. Perchè, questo è un fatto che la coscienza di ogni singola persona, davanti a Dio deve prendere una sua personale decisione e se la persona vuole vivere nella dv cercando di non dare vita alla propria volontà nelle cose sante. Chieda aiuto allo Spirito Santo. Questa persona sappia che questa decisione presa in coscienza esige il rispetto da parte di tutti,-- noi molte volte per la fatica di metterci davanti al Signore e chiederci: in questa situazione, qual'è la Volontà di Dio? Desidero far morire la mia volontà per far abitare solo la divina volontà? Questo richiede il distacco e la rinuncia da tutti, e se per assurdo scoppiasse una persecuzione e Dio permettesse che io fossi messo in galera a vita, ergastolo. La Messa non ci sarà più, allora? Io senza la messa non si può vivere...ma è così? Il don ribadisce i casi provocatori per trasmettere un concetto e viceversa, avrei la possibilità tranquilla di andare a Messa tutti i giorni ma non ci vado, perchè? Perchè voglio far vivere la mia volontà, perchè preferisco altre cose. E' sufficente andare a Messa alla Domenica sì; ma potendo partecipare alla Messa tutti i giorni (in circostanze normali) e volendo vivere nella dv come ti ci metti? O sì avrei la possibilità ma sto in una situazione familiare che fare questo comporterebbe il finimondo perchè chi mi sta a fianco non lo capirebbe, farebbe il diavolo a quattro ecc... quindi discernimenti, discernimenti perchè la cosa più importante non è quello che si fa - fosse la cosa più santa che esista - ma perchè lo si fa, per chi e come lo si fa.

Figlia mia, non si vuol capire. Il vivere nella mia Volontà è regnare, il fare la mia Volontà è stare ai miei ordini; il primo è possedere, il secondo è ricevere i miei ordini ed eseguirli...." Gesù

Quando io capisco che una cosa è volontà di Dio e la vivo nella dv, non inizierò (es: non riesco andare a Messa) dire Signore quanto mi costa, rassegniamoci ecc.. dico: Col cuore ti raggiungerò nella dv ovunque mi trovi, è evidente che in queste circostanze non posso. Dobbiamo esaminare il nostro cuore e coscienza.

"..E quanti santi, anche se sono giunti alla perfezione più alta, sentono questa loro volontà che fa loro guerra, che li tiene oppressi e tanti sono costretti a gridare: “Chi mi libererà da questo corpo di morte, cioè da questa mia volontà che vuol dare morte al bene che voglio fare?” Gesù che cita san Paolo

San Paolo nella lettera ai romani diceva che voleva fare il bene ma sentiva dentro di sè un principio contrastante che lo portava a fare il contrario. Ecco il segno che ancora si vive - come dire - sotto la schiavitù e la soggezione delle conseguenze del peccato originale, quindi la nostra umana volontà che fa la guerra a quella divina e che è una fatica di Sisifo. Ecco perchè moritificazioni, penitenze ecc...oggi non se ne parla più non perchè tutti vivano nella dv ma non gliene importa niente a nessuno. Se vuoi domare la tua umana volontà devi compiere uno sforzo ascetico composto da preghiere, penitenze, sacrifici, ecc..perchè devi domare la tua volontà. La tua volontà si ribella a quella divina se la lasci allo stato brado, non c'è nulla da fare. Sono due realtà inconciliabili.

Il primo passo consiste nel fare quello che Dio vuole e per carità questo è il primo passo. Il vivere nella dv presuppone questo (ad opinione del don) e lo supera, quanto tu vivrai nella dv per prima cosa farai la volontà di Dio senza però sentire fatica, contrasto e lacerazioni. Quando noi facciamo quello che ci pare, non abbiamo lacerazioni perchè stiamo facendo ciò che vogliamo noi e siamo tutti contenti. Vivere nella dv lo vivi perchè vuoi ciò che vuole Dio anche se ti rendi conto che ciò che fai è la negazione di ciò che a te piacerebbe. Ecco perchè Gesù dice:

".. Il vivere nella mia Volontà è vivere con una sola Volontà, qual è quella di Dio, la quale, essendo una Volontà tutta santa, tutta pura, tutta pace ed essendo una sola Volontà che regna, non ci sono contrasti, tutto è pace; le passioni umane tremano innanzi a questa Suprema Volontà e vorrebbero fuggirla, né ardiscono muoversi, né opporsi, vedendo che innanzi a questa Santa Volontà tremano Cieli e terra..." Gesù

Nella dv si farà la stessa vita che si farà prima (lo dice il don), ogni tanto qualcuno contatta il don chiedendogli: la spiritualità di Luisa sarà compatibile con il mio ordine religioso? E il don: la divina volontà ce l'hai di fronte tutti i giorni, vivi la Regola al 100%, ubbidisci ai superiori, fai bene tutto quello che ti viene detto, prega con tutto il cuore e questo imparerai a farlo nella dv. Questa è la spiritualità della vita cristiana. Domenicani, Francescani, Movimento nello spirito, eccc..e abbiamo anche Luisa Piccarreta. Non è così, non è una tra le altre o spiritualità. E' una vita divina, è un portare allo sviluppo quel germe di santificazione che abbiamo ricevuto nel battesimo e nient'altro.

Qual'è il primo passo?

"..Sicché il primo passo del vivere nel Voler Divino, che cosa fa? Getta l’ordine divino nel fondo dell’anima, la svuota di ciò che è umano, di tendenze, di passioni, di inclinazioni ed altro.." Gesù

Gesù non dice chiama la dv nei tuoi atti (che bisogna farlo) ma è svuotarti di ciò che è umano. Perchè se non c'è questo primo passo - lo devi chiedere alla dv e devi assecondare le sue operazioni - perchè questo la dv lo farà a prezzo di croci, tribolazioni, potature e scremature. La nostra volontà dev'essere sepolta e deve stare buona. Le nostre passioni devono essere mortificate cioè morte, le inclinazioni devono essere governate e non ci deve essere nulla che ti governa. Pensiamo quanti vizi abbiamo, nella dv se io voglio prendere un Ti Amo di Dio in mezzo bicchiere di vino, ma se è il caso io il vino non lo bevo più tutta la vita, se voglio prendere il Ti Amo di Dio in una caramella lo prendo ma non mi si deve instillare dentro il cuore la schiavitù di dipendere dalla caramella. Esempi sciocchi per far capire. Il Signore mi dà la grazia di prendermi un divertimento lecito, bene, il Signore sia benedetto. Se non c'è non fa nulla. Io quel divertimento non lo prendo solo per il divertimento ma anche come un Ti Amo di Gesù. Quindi se Lui vede che la mia anima ha bisogno di questa distensione o di una carezza in quella forma a me gradita benissimo e se non c'è Fiat. Questa è la quintessenza della dv il resto sono cose accessorie.

"..Il vivere nella mia Volontà è vivere da figlio, il fare la mia Volontà è vivere da servo, nel primo, ciò che è del padre è del figlio. Molte volte fanno più sacrifici i servi che i figli, a loro spetta esporsi a servizi più faticosi, più umili, al freddo, al caldo, a viaggiare a piedi; infatti, quanto non hanno fatto i miei santi per eseguire gli ordini della mia Volontà? Invece, il figlio sta con suo padre, ha cura di lui, lo rallegra coi suoi baci e con le sue carezze, comanda ai servi come se comandasse suo padre, se esce non va a piedi, ma viaggia in carrozza; e se il figlio possiede tutto ciò che è del padre, ai servi non si da altro che la mercede del lavoro che hanno fatto e restano liberi di servire o non servire il loro padrone e se non servono non hanno più diritto di ricevere alcun altro compenso..." Gesù

Certi santi hanno compiuto dei veri e propri sacrifici con quello che hanno compiuto e lasciano senza parole. Qualcosa la faremo però noi siamo figli e familiari di Dio e noi andremo in carrozza o in cavallo. Certamente anche i figli fanno penitenze e mortificazioni nella dv alla grande ma anche qua senza attaccarsi alle penitenze e mortificazioni. Perchè se le circostanze me lo impediscono, offro al Signore la rinuncia al digiuno e mangia. Non è importante il digiuno ma che esso sia fatto nella dv, il don prega tanto che lo Spirito Santo che queste cose si capiscono.

"... E poi, questo è un dono che voglio fare in questi tempi così tristi:.." Gesù

Se i tempi di Luisa (18 settembre 1924) erano tempi tristi, figuriamoci 100 anni dopo.. queste parole che Gesù ha detto, si può presumere che Gesù le ripeterebbe ancora più di prima. Gesù vuole che noi viviamo il Paradiso sulla terra e non stare semplicemente agli ordini di Gesù ma con un rapporto di figlio. Tu non hai i tuoi interessi ma hai solo gli interessi di Dio e basta. Se di due volontà diventano una (rimane solo quelal divina) la tua sparisce e niente musi lunghi ecc... queste cose (e quando finirà ecc...) della volontà umana per carità che almeno vuole fare quello che Dio vuole. Gesù parla del più rispetto al meno. Vivere da figlio nella dv è davvero un'altra cosa.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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