giovedì 24 dicembre 2020

Perdere e lasciare ogni diritto proprio

Gesù spiega a Luisa come la sua crocifissione fu immagine di chi vive immobile, senza muoversi e senza avere più nulla di proprio né alcun diritto nella Divina Volontà. Quando si giunge a ciò, l'atto Unico e supremo si comunica a noi e genera l'ininterrotta continuazione di atti colmi di ogni santità, in modo stabile e duraturo. Nessun timore quando si vive nella Divina Volontà. Il nome dei figli della Divina Volontà è scritto in tutto l'universo con caratteri incancellabili. Libro di cielo volume 17, 25 e 29 Luglio 1924, 4 Maggio 2020

25 Luglio 1924 La santità nel Voler Divino deve essere un atto continuato. Dio va in cerca di anime che vogliano vivere nella Divina Volontà, per mettere nelle sue braccia tutte le anime

Amore continuato e sul fatto che chi vive nella dv non è soggetto a mutarsi e a camminare ad intermittenza. Sappiamo che come Gesù spiega la dv in sè stessa la dv è un'atto unico in quanto fuori dal tempo e dallo spazio ma quando la dv si comunica a me e a te che siamo ben radicati nella vita terrena che qua è certissimo che siamo legati al tempo che scorre secondo dopo secondo. Noi non potremmo mai compiere un'atto unico e definitivo. Perchè un'atto che compio è sempre circoscritto ad un certo tempo temporale e ad un certo tempo preciso. Cosa spiega Gesù?

"..La santità non è formata da un atto solo, ma da tanti atti uniti insieme. Un solo atto non forma né santità, né perversità, perché mancando la continuazione degli atti, mancano i colori e le vive tinte della santità e, mancando questi, non si può dare un peso e un valore giusto né della santità né della perversità. Sicché quello che fa rifulgere e mette il suggello alla santità sono gli atti buoni continuati. Nessuno può dire che è ricco perché possiede un soldo, ma chi possiede possedimenti estesi, ville, palazzi, ecc., ecc. Così è della santità; e se la santità umana ha bisogno di tanti atti buoni, di sacrifici, di eroismo, ma può andare anche soggetta a vuoti, ad intervalli, la santità nel mio Volere non è soggetta a fasi intermittenti, ma deve associarsi a quell’atto continuato del Voler Eterno che mai, mai smette, ma è sempre agente, sempre operante, sempre trionfante, che sempre ama e mai si arresta..." Gesù

Non si diventa nè santi nè peccatori con un solo atto buono o cattivo (e lo sappiamo già dalla dottrina generale degli atti umani - una virtù è una disposizione stabile al compimento degli atti buoni secondo una certa specie, invece un lussurioso commette atti impuri in continuazione..si può dire che è un lussurioso se continua a compiere atti impuri, di una persona si può dire che è liberale non se dà un qualcosa una tantum ma se regolarmente, stabilmente ed abbondantemente dà. E questo è sempre stato così, i santi hanno moltiplicato gli atti virtuosi (tanti sacrifici, tanti atti eroici, non si diventa asceta se un giorno fai un digiuno ecc...); quell'atto singolo rimane ma non è sufficente.

Gesù dice che questa santità può andare soggetta ad intervalli (un momento in cui uno fa di più e poi di meno, è più costante o meno costante ...) la santità della dv non è soggetta all'intermittenza perchè per noi che siamo esseri mortali, la partecipazione a quell'atto unico, non può aversi in nessun'altra forma se ...siccome io non sono eterno ma temporale, se mi fondo con un'atto unico che è nell'eternità, il mio contatto con quell'atto nel tempo sarà nientaltro che il prolungamento a tempo indefinito della potenza degli effetti di quell'atto nel tempo. Ed ecco perchè quando la vita nella dv giunge allo stadio maturo non c'è nulla che la persona che faccia (compresi gli atti inconsci ed involontari) che trasudino santità. Attenzione, per arrivare a questo cosa bisogna fare?

Figlia mia, l’ultimo atto della mia Vita fu il distendermi sulla croce e rimanere lì, finché morii, con le braccia aperte, senza potermi muovere né oppormi a quello che volevano farmi. Ero Io il vero ritratto, la viva immagine di chi vive non della volontà umana, ma della Divina.Quel non potermi muovere né potermi opporre, quell’aver perduto ogni diritto su di Me,..." Gesù

Per ottenere grandi cose ci vogliono grandi cose, non è un gioco da ragazzi ma si può e l'anima se inizia ad entrae in quest'ottica inizia a rendersene conto. Non ci prendiamo diritti (esempi: non rivendicare i diritti, - così ci calpesteranno, vedi però un pò te (dice il don) perdere tutti i diritti...la consacrazione Totus Tuus sono i precursori della dv, si vada a vedere chi era lo schiavo a Roma, la persona priva di ogni diritto persino quello di vita, il padrone poteva ucciderlo senza conseguenze penali. Poteva ammazzarlo di botte in maniera inumana senza che gli fosse fatto nulla. La santa schiavitù d'amore è l'immissione nella vita di Colei che si è chiamata schiava dell'Altissimo. // ma mio marito non mi vuole bene e non fa coccole (esempio) ma cosa vogliamo fare? Si capiscano bene queste cose, --- non si tratta di andare all'inferno, si tratta di vivere la pienezza di questa vita o no. Occorre entrare in questa dimensione se si vuole entrare in essa ma senza forzature, per scelta e per amore. Se uno non se la sente diventerà santo normalmente (dovrà ripetere gli atti ecc...) ma non fino a questi livelli. Arrivare a questi livelli vuol dire avere la pienezza della gioia.

Quando questo accade, "...va in cerca di anime che non si muovano nella volontà umana, ma nella Divina, né si oppongano a nulla, che perdano ogni proprio diritto,.." Gesù

Qualunque cosa Dio gli metta davanti. Non si oppongano a nulla.

"..affinché essendo tutto suo il diritto continui il suo atto di mettere nelle braccia di chi si presta a distendersi nel mio Volere, tutte le anime, peccatori e santi, innocenti e cattivi, affinché ripeta e continui ciò che fecero le mie braccia distese in croce..." Gesù

Chi vive nella dv prosegue quest'operazione compiuta da Gesù mentre stava in croce.

".. E mentre Io perdevo i diritti, gli altri facevano acquisto della mia Vita. Il primo diritto fu della Volontà Suprema che, facendo uso della sua immensità e onniveggenza, prese tutte le anime, innocenti e peccatrici, buone e sante e me le mise nelle mie braccia distese, affinché le portassi al Cielo ed Io non rifiutai nessuno.." Gesù un pò prima

Nella nostra meditazione personale ci pensiamo, se abbiamo già quest'offerta la rinnoviamo e se non l'abbiamo fatta ci pensiamo, non sono cose che si possono dire a chiacchere come chi si offre tutto a Nostro Signore ed appena Lui prende qualcosa gli dice: che vuoi? Questo è mio e lo voglio io. Dobbiamo pensarci, è una prospettiva possibile. Altre volte abbiamo meditato che la stessa vita evangelica è vita di libertà, Dio guarda a quello che noi siamo disponibili a dargli e conseguentemente di sponda ci ricambia in base a quello che noi gli diamo.

29 Luglio 1924 Gli atti fatti nella Divina Volontà formano un appoggio di riposo a Gesù e all’anima

"..Sicché, guarda un poco in tutto l’universo, nel cielo, nelle stelle, nel sole, in tutto, è scritto con caratteri incancellabili il tuo nome,..." Gesù

A tratti il libro di Cielo appare come il libro delle favole divine, con la differenza che le favole non esistono se non nelle fantasie di chi le ha scritte e chi le ascolta ma si tratta di cose immaginarie. Qua non è così, sono cose molto reali anche se sono assolutamente belle e ricolmano di gioia, di consolazione e di speranza.

E Lui: “Figlia mia, perché temi? Questo timore è la tua volontà umana che vorrebbe uscire in campo per fare un po’ di cammino, la mia Volontà esclude ogni timore, perché non teme nulla, anzi è sicura di sé ed irremovibile...." Gesù

Sembra di sentire l'eco delle parole di San Giovanni: chi teme non è perfetto nell'amore, quando si vive completamente abbandonati non si teme nulla neanche di perdere (anche se questo non degenera mai in supponenza o presuzione) neanche l'amicizia con Dio. C'è l'assenza di timore e stabilità, la mutevolezza è proprio della volontà umana, noi nel corso del tempo cambiamo ma - un conto è la persona che cambia in meglio - ma quando si vivrà al 100% di divina volontà non si cambierà / noi prendiamo coscienza mano a mano di tante cose cose e peccati che abbiamo commesse e certo che dobbiamo cambiarli, in questo senso la volontà umana è mutovele. Il non ritenersi necessari di cambiamento è di chi è ancora molto molto lontano dalla dv, prima di arrivare a questo status di costante stabilità ci passa del tempo e dobbiamo passare grandi purificazioni, conversioni e momenti di crescita attraverso cui il Signore ci guida però quando dimoreremo stabilmente nella dv troveremo quella non mutevolezza che inizierà a prendere dei contorni già definiti almeno su alcune grandi grandi coordinate nelle quali l'anima che vive nel dv si colloca e dalle quali non si muove e piano piano questa stabilità si rafferma e si stabilisce tanto più si entra nella vita del dv.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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