L'opera della Redenzione ha messo in salvo l'uomo, abitazione di Dio. Il regno della Divina Volontà farà in modo che Dio torni a regnare perfettamente sull'uomo abitando in pienezza tali abitazioni restaurate. Volume 35, 28 Dicembre 1937, Lunedì 18 Dicembre 2023
28 Dicembre 1937
Come la Redenzione servì a mettere in salvo le abitazioni, il regno della Divina Volontà servirà per mettere in salvo e restituire la abitazione a Colui che l’aveva creata. In ogni atto fatto nella Divina Volontà Dio crea la sua Vita Divina.
Ultimo brano del 1937 e il 1938 sarà l'ultimo anno delle rivelazioni a Luisa, il 40° esimo anno di vita di Luisa passata con Gesù.
In questo brano Gesù dice delle cose molto belle iniziando con un prologo che ci fa capire bene alcuni passaggi del Vangelo - i miracoli di Gesù attestano che Gesù è Figlio di Dio, ma non è tutto qua. C'è qualche altra cosa che i miracoli possono dirci, hanno anche un'altro significato. Noi abbiamo avuto nel corso della storia dei giganti e noi nani campiamo di rendita grazie ai loro sacrifici: loro hanno aperto la strada, ecc.. e noi tocca solo percorrerla. I giganti della Chiesa rileggendo i miracoli di Gesù. Il miracolo del cieco nato, ecc... hanno anche un'allusione spirituale, c'è chi è cieco nello spirito. La malattia dell'anima se non ti passa c'è il pericolo che ti porta all'inferno.
Onde continuavo a pensare alla Divina Volontà. Quante scene commoventi innanzi alla mia mente, un Gesù che piange, che prega, che soffre, perché vuol essere Vita di ogni creatura e una turba di figli storpi: chi cieco, chi muto, chi zoppo, chi paralizzato, chi coperto di piaghe da far pietà; e vedo il caro Gesù, con un amore che solo Lui può avere, che corre ora all’uno, or all’altro, se li affiata, se li stringe al cuore, li tocca con le sue mani creatrici per sanarli e zitto zitto dice al loro cuore: “Figlio mio, ti amo, ricevi il mio Amore e dammi il tuo ed Io a via d’amore ti sanerò.” Mio Gesù, cara mia Vita, quanto ci ami!....Luisa
Gesù è medico delle anime e dei corpi. Ma quanti vanno a farsi curare da Gesù. Noi dobbiamo scoprire quanto abbiamo bisogno di Gesù, i pazienti però o non si vogliono farsi curare o pensano di non essere malati e Gesù introduce questo discorso:
“Figlia del mio Amore, fammi sfogare perché non posso più contenermi, come è duro amare e non essere riamato, non avere a chi dire le mie sorprese d’amore è la pena più indicibile per il nostro Ente Supremo, perciò ascoltami...." Gesù
Che la creatura non voglia l'amore del suo Creatore, non ne senta il bisogno, non lo ricambi ecc.... e quindi Gesù dice che questa è la pena più indicibile dell'Ente Supremo. Ho creduto perciò ho parlato (Vangelo) e il muto è quello che non ha la fede. Esempio: sentiamo fare una predica che non si può sentire: o quella persona non ha il dono della parola - e può succedere - o quello non sa che dire, perchè se non hai la Fede non sai cosa dire. Dici solo cose da aria fritta, i soliti polpettoni - amore di Gesù, ci porta tutti in Paradiso, dobbiamo stare attenti ai migranti ecc... - e basta. E poi Gesù spiega che cosa ha fatto:
"...Ora, tu devi sapere che Io venni sulla terra per mettere in salvo le mie abitazioni. L’uomo è la mia abitazione che con tanto amore avevo formato e nella quale, per farla degna di Me, aveva concorso la mia Potenza e l’arte creatrice della mia Sapienza. Questa abitazione era un prodigio del nostro Amore e delle nostre mani divine. Ora, col sottrarsi alla nostra Volontà, la nostra abitazione diventò crollante, buia e diventò abitazione di nemici e di ladri. Qual dolore non fu per Noi! Sicché la mia Vita quaggiù servì a restituire, ripristinare e mettere in salvo questa abitazione che con tanto amore avevamo formato. Era anch’essa nostra, conveniva salvarla per poterla abitare di nuovo, perciò per salvarla diedi tutti i rimedi possibili ed immaginabili, esibii la mia stessa Vita per fortificarla, cementarla di nuovo; versai tutto il mio Sangue per lavarla da tutte le sozzure e con la mia morte volli ridarle la Vita per farla degna di ricevere di nuovo come abitatore Colui che l’aveva creata..." Gesù
Noi siamo abitazioni, siamo tempio dello Spirito Santo, la nostra abitazione era devastata, un terremoto? Anche sì. L'opera della Redenzione ha rimesso a posto tutte le case, se uno si battezza e vive in grazia l'abitazione - non è una reggia - ma è decente e si può campare. Il problema è che qua l'abitazione non è stata fatta per sè stessa ma perchè dev'essere abitata dal Padrone cioè da Dio. Ora però c'è un problema: in quasi tutte le abitazioni il Re sta fuori e non dentro. Se si parla di Re ci dev'essere un Regno cioè quello della divina volontà.
"..Ora, avendo dato tutti i mezzi per salvare la nostra abitazione, era decoroso per Noi mettere in salvo il Re che doveva abitare. Il nostro Amore restò a metà della sua corsa, inceppato e come appeso e arrestato nel suo cammino, perciò il regno della nostra Volontà servirà a mettere in salvo quel Fiat respinto dalla creatura, a dargli l’entrata nella sua abitazione, a farlo regnare e dominare da Sovrano qual è. Non sarebbe stata opera degna della nostra Sapienza Creatrice salvare le abitazioni e lasciare che Colui che le deve abitare andasse ramingo, all’aperto, senza regno e senza dominio; salvare le abitazioni e non salvare Se stesso, né poter abitare le abitazioni salvate, sarebbe assurdo, come se non avessimo Potenza sufficiente per salvare Noi stessi; questo non sarà mai, se abbiamo avuto Potenza di salvare la nostra Opera Creatrice, avremo Potenza di mettere in salvo la nostra Vita nell’Opera nostra...." Gesù
Sappiamo da questi scritti che Adamo stava in grazia di Dio ma c'era la duplice dimensione - stato di grazia e dono della divina volontà - quello che lo abilitava per entrare in rapporto d'amore con il Creatore. Adamo aveva un rapporto personale e diretto con Lui e poi era mediato dalle creature. Però questo tipo di relazione duplice questo non si riesce ad avere senza il dono della divina volontà perchè senza di essa Dio diventa un'estraneo e le creature sono semplici creature. Quindi noi abbiamo case ma sono piccoli appartamenti, monolocali ecc.. ma qua le abitazioni devono tornare ad essere abitate dal Sovrano. Se Dio ha messo in salvo le abitazioni, ti pare che non metta in salvo Sè stesso? Gesù ci ribadisce che il Regno della Divina Volontà è certo che venga perchè altrimenti non si sarebbe riaggiustato le abitazioni. Se uno mette a posto una casa è perchè la vuole poi abitare. Gesù non si ferma a metà dell'opera come noi, la porta al termine. Ma ci sono i suoi tempi e i tempi di Dio - per noi mortali ci spiazzino un pò perchè ci sembra che non si consumino mai.
"..Ah figlia mia, tu non comprendi bene che significa il non fare la nostra Volontà! Ci vengono tolti tutti i diritti, ci soffocano tante nostre Vite Divine. Il nostro Amore era ed è tanto, che in ogni atto di creatura volevamo creare Noi stessi, per farci amare, per farci conoscere e per stare in continuo scambio di Vita tra le creature e Noi. Far ciò senza la nostra Volontà è impossibile, Essa sola ha Potenza e virtù di rendere la creatura adattabile per ricevere la nostra Vita Divina e mette in via il nostro Amore per crearci nell’atto della creatura..." Gesù
La tragedia di non fare la divina volontà. Se noi non facciamo la divina volontà falliamo lo scopo per il quale siamo stati creati. Fallire il bersaglio, ed è un guaio. Fallire l'obbiettivo. Non ci sei riuscito, è andato male. Il fallimento globale dell'obbiettivo è la dannazione, lo scopo finale è andare a godere l'Altissimo in Paradiso. Anche se non siamo vissuti perfettamente nella divina volontà in Terra si vivrà solo di quello in Paradiso.
"..Tu devi sapere che in ogni atto che la creatura fa nella nostra Volontà, una forza irresistibile ci chiama, per cui la guardiamo, riflettiamo in essa e con un Amore a cui non ci è dato resistere creiamo la nostra Vita e se tu sapessi che significa creare la nostra Vita! Vi entra uno sfoggio d’Amore così grande, che nella nostra enfasi d’Amore diciamo: Ah! La creatura ci ha fatto formare la nostra Vita nell’atto suo! Sentiamo parità d’Amore, di Santità, di Gloria nostra e restiamo con ansia ad aspettare la continua ripetizione degli atti suoi nel nostro Volere per ripetere la nostra Vita, per avere nell’atto suo Noi stessi, che ci amiamo, che ci glorifichiamo e allora abbiamo il vero scopo della Creazione: tutto serve a Noi. Anche il più piccolo atto della creatura serve per ripetere la nostra Vita e per fare sfoggio del nostro Amore. Perciò il vivere nel nostro Volere sarà tutto per Noi e tutto per la creatura.” Gesù
Si da a Dio quella gioia di vedere il suo volere, è riempire di gioia Dio in tutto.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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