All'obiezioni di Luisa che le miserie, le debolezze, le imperfezioni e tante altre vicissitudini umane ostacolerebbero la vita nella Divina Volontà, Gesù ribatte di non preoccuparsi e di non perdere la pace pensando a queste cose. Libro di Cielo, Volume 35, 2 Gennaio 1938, Martedì 19 Dicembre 2023
2 Gennaio 1938
Nel Volere Divino, le miserie, le debolezze, si cambiano nelle più belle conquiste. Tutto ciò che si fa nel Volere Divino viene formato prima in Cielo.
Siamo entrati con questo brano nel 1938, prima lezione dell'ultimo anno di lezioni sulla divina volontà. La prima cosa che è un principio ascetico molto importante è che Luisa si chiede come fa a vivere nel dv se ci sono tante miserie, debolezze, incontri, ecc... ci sono questi apparenti impedimenti oggettivi. Mica la dv può operare nella nostra miseria. Ma qua dobbiamo fare una distinzione importantissima, valido anche per la nostra vita comune. Miserie, debolezze, imperfezioni, incontri e circostanze. Qua è chiaro che non si parla del peccato in senso stretto, e c'è una nozione di peccato in senso lato e quindi prima della Santa Messa ci confessiamo peccatori...ma in che senso? Qua ci sono alcuni passaggi che vanno letti ed interpretati. Gesù dice che non bisogna farci caso (alle debolezze) perchè non sono incompatibili con la vita nella divina volontà, non fanno da ostacolo. Ci sono punti degli scritti dove sembra insinuare in senso buono che con il regno della Divina Volontà le imperfezioni, miserie e debolezze tenderanno a scomparire. Essendo un retaggio del peccato originale, quando ci sarà un ripristino della divina volontà. San Paolo vorrebbe fare il bene ma ahimè si rende conto di fare il male. Anche noi dobbiamo fare degli sforzi per cambiare le abitudini. Non è facile cambiare le abitudini dall'oggi al domani. L'acquisizione di un'abitudine non la si fa dall'oggi al domani perchè, per quanto la tua volontà possa essere buona e ci sia l'impegno, combatti contro le tue debolezze. Supponiamo che una persona non voglia dire più parolacce, generalmente non ci riuscirà dall'oggi al domani, ma ci sarà un decrescendo. Magari ne dirà qualcuna senza la propria volontà. La nostra volontà, portandosi le ferite del peccato originale, è debole. Il don ne fa esperienza tutti i giorni. Scordarsi le cose, sistematicamente ci hai pensato due minuti prima e poi te la dimentichi, e potrebbero venirci i nervi o fare di peggio con gli atti d'impazienza...come mai succedono queste cose? Magari uno fa un buon proposito - esempio: di compiere tanti attuali ma poi magari si dimentica o non ci riesce.
Continuo il mio volo nel Volere Divino e penso tra me: “Il vivere nel Volere Divino dà dell’incredibile, come si può vivere in Esso, se son tante le miserie, le debolezze gli incontri, le circostanze che si sentono? Ma per quanto si senta tutto ciò, pare che il Volere Divino con la sua luce voglia investire tutto e bruciare tutto col suo Amore, per fare che tra la creatura e Lui nulla debba esistere che non sia Volontà sua e amore.”....Luisa
In molti dicono non ci riesco. Ma quando dipende dalla nostra volontà - quando la nostra volontà ha potere, ci riesce eccome, magari non ce la farai dall'oggi al domani, altre volte una persona non s'impegna abbastanza...come mai? La nostra realtà umana è complessa, non è semplice analizzare queste situazioni? Quindi Luisa dice: che facciamo? Se ho un'incontro sgradevole, non posso portare nella dv un'atto scortese che potrei avere.
"..Ora, tu devi sapere che per passare a vivere nella mia Volontà, ci vuole decisione da parte di Dio e decisione ferma da parte della creatura di vivere in Essa..." Gesù
La cosa importante è che la volontà sia decisa a vivere nel divin volere. Poi Gesù dice:
"..Questa decisione non subisce cambiamenti, perché quando Noi decidiamo, non ci mettiamo a decidere coi fanciulli che fanno delle loro decisioni un giuoco, ma con chi sappiamo che deve resistere, perciò mettiamo del nostro, affinché non venga meno..." Gesù
E' l'adulto che può prendere decisioni stabili.
"..Può essere che senta le miserie, i mali, le debolezze, ma questo dice nulla, perché innanzi alla Potenza e alla Santità del mio Volere, questi muoiono, sentono la pena della morte e fuggono; molto più che queste miserie non sono parto della volontà umana, perché essa sta inabissata nel mio Volere, quindi non può volere se non ciò che voglio Io..." Gesù
C'è una distizione tra quello che la creatura sceglie e la condizione di natura decaduta la persona si porta dietro sulla quale i nostri margini di manovra sono ristretti.
"..e molte volte il mio Volere si serve di queste miserie per fare delle conquiste più belle e stendere sopra di esse la sua Vita, formare il suo regno, stendervi il suo dominio e convertire le debolezze in vittorie e trionfi, perché per chi vive in Esso, tutto deve servire a Lui come il più bello amore che la creatura dà a Colui che forma la sua Vita, quasi come servono le pietre, i mattoni e le macerie a colui che vuol farsi una bella abitazione..." Gesù
Le miserie non sono peccati. Queste situazioni possono diventare un'occasione di crescita, per esempio, per accidents...L'arte di trarre profitto dai nostri peccati. Per esempio: ho fatto un proposito e non sono rimasto fedele, è una piccolissima imperfezione. In ognuna di queste cose una chanche l'abbiamo sempre: quella di sprofondarci nella nostra miseria ed esercitare la nostra umiltà: riconoscerci quello che davanti a Dio siamo. La dv non annulla le cose acquisite in 2000 anni di ascesi, la Divina Maria concepiva sè stessa come un nulla ed è la verità questa qua. Certo nella Madonna questo era un concetto molto profondo. Non ci siamo fatti da soli, non ci manteniamo nell'essere da soli, ecc... la vanagloria e la superbia sono anche fondamentalmente stupide. Uno potrebbe dire: sei bravo a fare queste cose... ma il don confessa che nemmeno lui sa come ci riesce. Non è lui, non lo dice per umiltà, ma è un'umiltà. Santa Teresa d'Avila diceva che questa umiltà è verità. Noi siamo il nulla che può essere riempito del tutto, ma attenzione: questa coscienza profonda, - chi dice di essere umile non lo è, chi lo è non lo dice. Nostro Signore vede il tuo cuore, come stai davanti a Lui? Questa umiltà non è il disprezzo malato di noi stessi o la depressione. Dio dà dei doni meravigliosi ma quando noi li mettiamo in atto non se ne fa una dritta - è questo il pensiero dell'umile. Questa cosa (l'umiltà santa) non impedisce di vivere nella dv. Le confessioni vanno fatte entro 8 giorni (per chi vuole vivere un'alta vita spirituale), ma io non posso portare nella confessione peccati ad occhi aperti - se ho scelto di vivere nel dv, qua Gesù parla di miserie, imperfezioni, debolezze, circostanze ed incontri ma non di peccati. Il peccato è un'atto della tua volontà, non è che viene fatto contro la tua volontà. Noi portiamo un tesoro in vasi di creta.
"..Può essere che senta le miserie, i mali, le debolezze, ma questo dice nulla, perché innanzi alla Potenza e alla Santità del mio Volere, questi muoiono, sentono la pena della morte e fuggono; molto più che queste miserie non sono parto della volontà umana, perché essa sta inabissata nel mio Volere, quindi non può volere se non ciò che voglio Io e molte volte il mio Volere si serve di queste miserie per fare delle conquiste più belle e stendere sopra di esse la sua Vita, formare il suo regno,..." Gesù
I santi sono perseguitati tutti, però talvolta gli fanno appunti sulle loro vere debolezze e Gesù permette questi torti per conservare i Santi nell'umiltà, perchè se non avessi difetti veri la gente inizierebbe tutta quanta ad esaltarti come Santo e sarebbe molto difficile rimanere umili. Ma quando i Santi muoiono la gente si ricrede. In questo senso, nessuna debolezza, imperfezioni, ecc... non c'è problema ma bisogna preoccuparsi quando la nostra volontà si discosta da quella divina.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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