Gesù spiega quanto esuberanti siano i doni da Lui fatti alla creatura attraverso le opere della Creazione e della Redenzione e come è necessario che essi siano, da parte di lei, riconosciuti, accolti e ricambiati. Libro di Cielo, Volume 35, 16 Gennaio 1938, Venerdì 22 Dicembre 2023
16 Gennaio 1938
La Divina Volontà negli atti suoi chiama la creatura per farne il dono delle sue opere. Scambio di volontà tra le creature e Dio.
Proviamo a seguire - per la meditazione di oggi - l'ordine con cui i temi sono affrontati. Il contesto:
(Luisa) Il Volere Divino mi sta sempre intorno e ora mi chiama, ora mi stringe al suo Seno di luce e, se rispondo alla sua chiamata, se lo scambio col mio amplesso, mi ama tanto e mi vuol dare tanto, che io non so dove mettere quello che mi vuol dare; ed in mezzo a tanto amore e liberalità io resto confusa e amo quel Santo Volere che tanto mi ama.."
Quello che Gesù spiega nel brano non è altro che questa realtà che c'era in Luisa e non in altri. Questo percepire la vicinanza del divin volere che le stava sempre d'intorno e al tempo stesso il suo lo scambia. Ecco una delle caratteristiche della divina ricchezza: se ci mettiamo in condizione di ricevere - Dio vorrebbe dare a tutti e senza misura - se non arrivano è perchè non siamo (e non ci mettiamo) nelle condizioni di riceverla, questa divina ricchezza. E' come se una persona ricevesse 300 bottiglie di vino ed avesse una cantina che ne possa contenere 50. Quando si ha una sovrabbondanza di doni, è così. E prendendo spunto da questo Gesù inizia che:
“Figlia del mio Volere, tu devi sapere che solo il tuo Gesù conosce tutti i segreti del mio Fiat, perché essendo Io il Verbo del Padre, mi glorio di farmi narratore di ciò che ha fatto per la creatura...." Gesù
L'amore divino si trova nelle opere della Creazione e in quelle della Redenzione. Quante volte Gesù insiste su questo?
"..Perciò il suo Amore è esuberante; in ogni cosa che faceva ti chiamava, tanto nelle opere della Creazione, quanto nelle opere della mia Redenzione; e se tu ascoltavi la sua chiamata dicendo: “Son qui, che vuoi?” Lui ti faceva il dono delle opere sue. Se tu non rispondevi, restava a chiamarti sempre, fino a tanto che non l’avessi ascoltato. Ora, se creava il Cielo, ti chiamava in quella volta azzurra dicendo: “Figlia mia, vieni a vedere quanto è bello il Cielo che ho creato per te, l’ho creato per fartene un dono, vieni a ricevere questo gran dono. Se tu non mi ascolti Io non posso dartelo e mi fai restare col dono sospeso nelle mie mani e a chiamarti sempre, né cesserò di chiamarti, fino a tanto che non ti veda posseditrice del mio dono.”.." Gesù
Ciascuna di queste cose (Cielo, Sole, Mare, ecc..) Gesù l'ha creato per me. Se tu non mi ascolti, cioè se tu non prendi coscienza che questo dono l'ho fatto per te, lo accogli, lo ricambi, Gesù resta con il dono sospeso a chiamarti. Chiamare e richiamare e non essere ascoltato è un dolore per Gesù.
"..ma quale non è il mio dolore, nel chiamare e richiamare e non essere ascoltato e perché tutti guardano il Cielo come se non fosse un dono a loro dato?.." Gesù
Quante volte abbiamo riflettuto sull'importanza di riconoscere ciò che Dio ha fatto per noi e che ci circonda? E le prime cose da prendersi sono le cose contenute nella Creazione e dobbiamo considerare che tutte le cose sono state crete per le persone, ma Gesù insiste sul: "...per te, l'ho creato..." // non è solo una generica impersonale, ma è anche fatto per me e per te. E Dio l'avrebbe fatto anche solo per me/te. Pensiero molto importante e consolante. Quando pensiamo alle opere della Redenzione, se Gesù avesse saputo, - esclusa la Madonna - che del Suo Sangue ne avesse beneficiato solo una singola persona rispetto al genere umano, Gesù l'avrebbe comunque sofferta la Passione. E a qualche Santo o mistico, Gesù ha assicurato che rifarebbe un'altra volta la sua Passione se fosse possibile strappare un'anima in più. In Cielo comprenderemo il valore immenso che ciascuno di noi ha ai suoi occhi e comprenderemo la nostra particolarità con cui ameremo Dio. Gesù insiste in continuazione sul nostro rapporto personale con Dio. Ci sono alcuni eventi, dettagli, particolari o situazioni della nostra vita che, della stragrande maggioranza di esse, non si può parlare in pubblico, di alcune le si può dire in privato o con il confessore/ direttore spirituale ma con Dio possiamo parlare di tutto anche perchè ci sono alcune cose che non si possono condividere con nessuno; perchè anche se si condividessero non si potrebbero capire in pienezza. Raccontare un'evento al prossimo, possiamo trasmettere qualcosa ma la persona non può capire come l'hai vissuto te, con la tua sensibilità ecc.. non può capirlo fino in fondo. Le persone è chiaro che desiderano trovare qualcuno che le capisce e che le consoli, e un sacerdote fino a dove riesce lo deve fare, ma entro certi limiti. Ma solo Lui ci conosce fino in fondo e può capirci perfettamente e poi basta. Capite la bellezza e il dramma che in tante cose noi siamo soli con il Solo. Difficile ed impegnativo. Ecco perchè bisogna investire in tanto nel rapporto personale con Dio. Imparare a sentire le chiamate continue anche attraverso le chiamate con gli enti creati. Poi nella seconda parte Gesù sposta l'attenzione sul Fiat Redimente:
"..E poi, che dirti quante volte ti chiamai e ti chiamo in tutti gli atti della mia Umanità? Concepii e ti chiamai per farti il dono del mio Concepimento; nacqui e ti chiamai più forte e giunsi a piangere, a gemere e vagire per muoverti a compassione, perché subito tu mi rispondessi, per farti il dono della mia nascita, delle mie lacrime, dei miei gemiti e vagiti. Se la mia Mamma Celeste mi fasciava, ti chiamavo per fasciarti insieme con Me, insomma, ti chiamavo in ogni parola che dicevo, in ogni passo che facevo, in ogni pena che soffrivo, in ogni goccia del mio Sangue, perfino nell’ultimo mio respiro che diedi sulla croce ti chiamai, per farti dono di tutto e, per metterti al sicuro, ti misi insieme con Me nelle mani del mio Padre Celeste. Dove non ti ho chiamato?..." Gesù
Cosa dobbiamo fare?
“Eccomi a Te, dimmi Gesù, che vuoi?” Come ricambio del mio Amore e come attestazione che accetti i miei doni, affinché Io potessi dire: “Sono stato ascoltato, la mia figlia mi ha riconosciuto e mi ama”...." Gesù
"..E’ vero che questi sono eccessi del nostro Amore, ma amare e non essere riconosciuto e non amato non può durare, né si può continuare a vivere..." Gesù
Questo discorso è da personalizzare, vale per ogni essere umano. Gesù non si accontenta se il suo amore viene riconosciuto da una sola persona. Noi non possiamo immaginare cosa prova Gesù a non vedersi ricambiato. Come starà Dio? Cosa significa questa frase per Lui? Ma anche quando pensiamo alla Passione di Gesù, quando ci pensiamo molto intensamente possiamo e dobbiamo rappresentarci qualche dettaglio, dovremmo piangere sui suoi dolori...ma come sarà stata la notte in cui hanno carcerato Gesù e l'hanno ricoperto di sputi? Quando noi subiamo una cattiveria, anche piccola, stiamo male.....il diavolo ci odia e gode nel farci stare male e non scherza.
"..E Noi, sai che facciamo? Se ci dà la sua volontà in ogni istante, tante volte le diamo il merito, come se avesse tante volontà per quante volte ce l’ha data; e tante volte le diamo la nostra, per quante volte ci ha dato la sua, raddoppiando tante volte in essa la nostra Santità, il nostro Amore, ecc.”
Nel sentire ciò ho detto: “Mio caro Gesù, io guadagno molto nel ricevere tante volte il merito per quante volte ti do la mia volontà e avere per scambio la tua, è il guadagno più grande per me; ed il tuo guadagno, qual è?” E Lui, atteggiandosi a sorriso:
“A te il merito e a Me il guadagno di ricevere tutta la gloria della mia Divina Volontà; e quante volte te la do, tante volte si duplica, si moltiplica, si centuplica la mia gloria divina che ricevo per mezzo della creatura. Sicché posso dire: Mi dà tutto e le do tutto.” Gesù
Secondo il don per dare la volontà a Dio, nella preghiera profonda, dovremmo dire: io sto facendo questa cosa ma se Tu non la vuoi, questa cosa non la faccio più a seduta stante. Senza nemmeno pensarci un'istante. Ho questa malattia, se tu vuoi che non guarisca...Fiat, nessun problema. Questi sono atti ed esercizi da fare davanti a Lui. E non è la stessa cosa dirla con il cuore o non dirla. Perchè l'amore è una consegna reciproca della volontà. Gesù non si prende nulla da noi se noi liberamente non glielo diamo, chiede a volte ma non pretende nè costringe nè obbliga. Questo per ricordare che in queste celesti dinamiche, siamo sempre coinvolti come attori protagonisti perchè senza i nostri atti/ offerte / Fiat ecc... non si fa niente.
MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI
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