giovedì 17 ottobre 2024

La prigionia di Gesù nell'Ostia consacrata

Attraverso l'Ostia consacrata Gesù rimane presente in terra pur essendo salito al Cielo e si moltiplica infinitamente per quante sono le Ostie consacrate. Tale miracolo ha a che fare con l'avvento del Regno della Divina Volontà. Volume 35, 24 Gennaio 1938, Mercoledì 27 Dicembre 2023

24 Gennaio 1938

Come Nostro Signore partì verso il Cielo e restò in terra, nei Tabernacoli, per ultimare il Regno della Divina Volontà. Chi vive nel Voler Divino può dire come Gesù: Parto e resto
.

La meditazione cade il 27 dicembre, la festa di san Giovanni Evangelista, vergine di corpo e di spirito e capace di voli nell'amor di Dio. In questo brano il Signore ci parla di alcuni misteri noti, in parte e un pò meno sotto altri punti di vista. La prima parte ha come cuore la presenza di Gesù nell'Ostia consacrata che dev'essere oggetto per noi di estremo stupore - in senso positivo - e dall'altro in senso interrogativo. Il mistero delle Ostie Consacrate è che c'è una moltiplicazione indefinita di veri Gesù, lo stesso Gesù sta presente in tutti i tabernacoli del mondo dove sono custodite le Ostie. Dentro la Pisside di ogni tabernacolo ci sono tanti Gesù per quante Ostie ci sono, e se una di esse viene spezzata, Gesù non viene spezzato ma si moltiplica per 2, per 4, ecc... un frammentino di ostia che si stacca è un vero Gesù. Questa cosa la possiamo capire se capiamo qualcosa del mistero della Transustanziazione. Perchè un frammentino d'Ostia che si stacca è presente Gesù? Perchè quello che accade con la Consacrazione è la conversione della sostanza pane nella sostanza del Corpo di Cristo, per cui dovunque si trovino quelli che sono diventati il Corpo di Cristo, pur avendo ancora apparentemente gli accidenti di un'altra cosa - da un punto di vista filosofico impossibile - c'è la presenza sostanziale del Corpo di Gesù. Il corpo di Gesù, in questo momento, è unito ipostaticamente alla persona umana - c'è la sostanza del corpo di Gesù ed essendoci la sostanza è presente la Persona di Gesù. Il criterio seguito anche dalla Chiesa è che si conserva anche in un frammentino a patto che sia visibile. In ogni caso, ciò detto, ma ci rendiamo conto quanti Gesù stanno in giro sul Pianeta? Una consacrazione di 500 ostie ha il potere di creare 500 Gesù. Dio non fa cose irragionevoli e contro l' Essere che è Lui stesso ed è per questo che non stermina gli enti cattivi. Se Dio ha stabilito che, attraverso le parole di un suo ministro, Lui trasforma un'Ostia, quel processo non è reversibile. Non è che Gesù torna indietro, per esempio quando l'Ostia cade per terra. Non è che se un'Ostia viene portata ad un rito satanico, Gesù si ritira da essa.

Oggi qualcuno deride le espressioni di Gesù prigioniero e il don li ha ascoltati. Gesù si imprigiona da solo. Lo ha deciso Lui. Nessuno potrebbe provocare una cosa del genere se non ci fosse il beneplacito della sua Volontà. L'Ostia non si sconsacra mai. Se Gesù sta in un tabernacolo dove non se lo fila nessuno, non se lo fila nessuno. E Gesù se ne accorge. Chi non fa nessun gesto di adorazione a Gesù quando entra in Chiesa o quando passa davanti al Tabernacolo, Gesù se ne accorge ma in un certo senso e modo - misterioso ma vero - ma ci resta male. Gesù ha confessato questo a tantissimi santi. E' vero che l'amore è sempre un gesto che dev'essere liberamente corrisposto. Il don che sta in una chiesa d'arte del Medioevo che sta all'interno di un Borgo Medioevale. Ma è tollerabile che nelle giornate, a fiotte entri la gente in Chiesa per ammirare la Chiesa e le opere d'arte e il Tabernacolo non se lo fili nessuno? Ci stanno delle irriverenze oggettive - in coscienza, il don quando prevede grossi afflussi, le Ostie vengono tolte e le ripone da un'altra parte altrimenti ci saranno delle irriverenze a go - go e si produrrà del male oggettivo anche se chi lo fa non se ne rende conto. Il Santo Curato d'Ars, siccome i ladri gli rubavano le mele e quindi ha tagliato gli alberi per eliminare le occasioni di peccato. Il don non vede persone che pregano davanti al Tabernacolo fuori dall'orario delle Messe.

"...Ora, tu devi sapere che le catene del mio Amore mi fecero partire dal Cielo nella mia Incarnazione. Partii per scendere in terra in cerca dei figli miei e fratelli, per formare a loro col mio Amore tante prigioni d’amore, da non potersene uscire, ma mentre partii, restai in Cielo, perché il mio Amore, facendomi prigione, mi legò nelle plaghe celesti..." Gesù

Gesù è con noi fino alla fine del mondo. Davanti all'altare e al crocifisso si fa l'inchino perchè simboleggiano Gesù. Ma di fronte al Tabernacolo non si inchina la testa, si fa la genuflessione. Gesù spiega questa cosa, non solo nel senso nell'adempimento della sua promessa, ma anche come nell'ottica dell'istaurazione del Regno della Divina Volontà

"..Ora, avendo compiuto la mia carriera quaggiù, partii per il Cielo e restai imprigionato in ogni Ostia Sacramentale; ma sai perché? Il mio Amore, facendomi dolce prigionia, mi disse: “Il tuo scopo per cui scendesti dal Cielo in terra non è compiuto, il regno della nostra Volontà, dove è? Né esiste, né è conosciuto, quindi, resta in prigione in ogni Ostia Sacramentale, così non ci sarà un solo Gesù come nella tua Umanità, ma tanti Gesù per quante Ostie Consacrate esisteranno; tante tue Vite faranno breccia e furore d’amore innanzi alla Divinità e breccia e furore d’amore in ogni cuore che ti riceverà. Avranno una parolina da dire per far conoscere il nostro Volere, perché queste Vite, quando scenderanno nei cuori, non saranno Vite mute, ma parlanti e Tu parlerai nel segreto dei loro cuori del nostro Fiat, sarai il Portatore del nostro regno.” Gesù che simula un dialogo con il suo Amore

Poi c'è un'altra cosa sbalorditiva in un'altro senso:

Ma quando arriverà questo regno della divina volontà? Sono 2000 anni che si aspetta. Le opere di Dio si compiono in lunghi anni, il logorio del tempo e i tempi di Dio sono una provocazione alla nostra fede, ma al tempo stesso uno dice: mamma mia. Quanti Gesù ci sono stati sulla terra dall'inizio fino a oggi? Già è impossibile calcolare il numero di quanti Gesù ci sono oggi, nell'Eucarestia c'è proprio Gesù. E' lo stesso Gesù presente in Cielo, quando stiamo di fronte a Gesù esposto non c'è nessuna differenza, se non il diverso modo di occupare lo spazio. Nell'Ostia, Gesù occupa lo spazio di un'ostia mentre in Cielo occupa lo spazio attraverso le sue membra fisiche. Ecc.. Ecc... Ecc... Al don viene spontaneo chiedersi: mamma mia. Quello che il don fa fare fatica sono i tempi dell'Altissimo e ciò che le sue opere richiedono. Lui che è Dio, è al lavoro da 2000 anni che impetra il Regno della Divina Volontà. C'è qualche mistero grosso dietro al quale la nostra anima deve convertirsi. Oggi siamo abituati ad avere tutto e subito ma non funziona così con le opere di Dio. Anche Luisa era una prigioniera, stava dentro un letto e la notte diventava di pietra.

"..Gesù ha fatto silenzio ed io pensavo tra me: “Il mio caro Gesù col farsi prigioniero, ha fatto un atto d’eroismo così grande, che solo un Dio poteva fare; ma mentre è prigioniero, è anche libero, tanto è vero, che in Cielo è libero, gode la pienezza della sua libertà; non solo, ma anche in terra. Quante volte infatti non viene alla volta mia senza veli sacramentali? Ma con l’aver reso prigioniera la mia povera esistenza, l’ha fatta proprio grossa e Lui sa in che stretta prigionia mi mette e come son dure le mie catene; né io posso fare come fa Lui che, mentre è prigioniero, è libero, la mia prigione è continua.” Luisa

Le grandi opere costano grandi sacrifici e ci voleva un pegno.

Figlia mia, povera figlia, hai subito la mia stessa sorte. Quando il mio Amore vuol fare un bene, non risparmia nulla, né sacrifici, né pene, pare come se non si volesse dar ragione, tutto il suo intento è di far sorgere il bene che vuole. E poi, certo che dovevo farla grossa, non si trattava di un bene qualsiasi, ma di un regno di Volontà Divina da stabilire sulla terra. Questo bene sarà tanto grande, che nessun altro bene potrà paragonarsi a questo, tutti gli altri beni saranno come tante goccioline di fronte al mare, come piccole luci di fronte al sole. Perciò non ti meravigliare se l’ho fatta grossa, come tu dici. La tua continua prigionia entrava come necessità del mio Amore, per darmi la compagnia e farmi parlare delle conoscenze della mia Volontà, che tanto mi stavano a cuore e sentivo il bisogno di farle conoscere. E tu devi sapere che come ti parlo di Essa, il mio Amore ti paga e ti sprigiona dai ceppi della tua volontà umana e ti rende libera nei campi dei domini del regno del mio Volere. A questo son dirette le conoscenze di Esso, a sprigionare la creatura dalla sua volontà, dalle sue passioni, dalle sue miserie. Perciò ringraziami di quello che ho disposto di te, il mio Amore ti saprà pagare e terrà conto anche di un tuo respiro e di un istante della tua prigionia.” Gesù

Vedendo lei, se una cosa accade con una persona potenzialmente può accadere con tutti. E Luisa doveva essere uno strumento di diffusione e stava in galera senza possibilità di libertà. Luisa non poteva andarsene in giro però se tu vivi nella dv non sei più in balia di una volontà impazzita ma stai godendo la perfetta libertà dei Figli di Dio. Ma materialmente in galera Luisa ci rimaneva lo stesso. Ci vuole pazienza, una grandissima pazienza nelle opere di Dio. Le opere di Dio si fanno con un'estrema calma e lentezza e prima di vederle compiute ce ne vuole. La pazienza ci porta in Cielo, ripeteva Giacinta di Fatima.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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