venerdì 7 giugno 2024

L'intreccio tra il volere umano e il Volere Divino

La creazione e l'opera della Redenzione pendono sopra le volontà di ogni essere umano per essere conosciute e riconosciute dalla creatura, perché in esse si intrecci e ricambi l'amore divino. Libro di Cielo, Volume 34, 10 Gennaio 1937, 28 Settembre 2023

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Anche oggi possiamo dire che non c'è nulla di nuovo sotto il Sole, ma ci sono delle tinte che rendono questo brano distinto dagli altri. Vediamo quelli che al don appaiono come aspetto nuovi.

Il contesto è Luisa che sta sotto le onde dell'eterno Fiat, e la mente di Luisa viene investita. E Gesù è contento di questo intreccio. Questo perchè il divin volere scorre in tutte le cose create, e quando si intreccia con le creature, dà compimento all'opera della Creazione. Noi sappiamo che le cose sono state create in vista di Lui e per mezzo di Lui. Tutta la Creazione che noi vediamo, è stata fatta da Dio per noi e anche tutte le opere della Redenzione sono state fatte per noi. Sta a noi decidere se usarli o meno. La vita nella dv si gioca su questo versante: la creatura (se vuole) conoscere e riconoscere quanto il suo Creatore l'ha amata. Le opere del Fiat Creante, Fiat Redimente - la redenzione e il Fiat Santificante (sacramenti, Padre Nostro ecc....). Non si vivrà nel dv se la persona non ha conosciuto, riconosciuto l'amore che Dio ha versato su di lei in questi tre Fiat. La vita nella dv principalmente non consiste nel fare qualcosa ma nell'imparare a ricevere qualcosa per vivere in quel clima meraviglioso che il Signore ci ha predisposto. Solo che questo non è evidente, noi vediamo le creature ma non l'amore divino - ne godiamo alcuni effetti ma possiamo pensare che siano effetti del tutto contingente. Pensate alle opere della Redenzione, dei quali la maggioranza dei cattolici se ne infischia. il fatto che la maggioranza dei confessionali siano vuoti non è soltanto una grandissima offesa a Dio ma peggio per noi, perchè quel sacramento così difficile che ci fa esercitare l'umiltà e ci obbliga ad entrare in noi stessi, serve a noi non a Gesù. Se tu non ci vai, ti tieni dentro una montagna di peccati. Certo che la comunione quotidiana cancella i peccati veniali, però c'è una grazia propria del sacramento della penitenza che è la sua, e c'è la mortificazione sacramentale che noi viviamo confessando le nostre colpe. Guardiamo la diserzione alla messa domenicale, è considerata un'optional - magari ci vado se posso, ma non tutte le domeniche.

"..Dove non può giungere la creatura? Non può abbracciare la nostra immensità, perché a nessuno è dato di poterla abbracciare, ma tutto è stato fatto per essa e ad essa, purché sta nel nostro Fiat, fu dato da Noi il diritto di poter entrare ovunque, di abbracciare tutto e di far sue le opere nostre..." Gesù

Per stare nel Fiat bisogna stare in grazia e poi fare - per quanto conosciamo quello che Dio vuole - e poi vivere in esso. Dedicarsi alla conoscenza e all'accoglienza all'amore di Dio manifestato nel mondo. Chi non ama Dio è sempre dovuto al fatto che non ha conosciuto il suo amore. L'amore di Dio non è un fatto sentimentale, ma un fatto oggettivo, perchè l'amore di Dio è in tutte le opere della Creazione e della Redenzione. A partire da questo punto può partire il coinvolgimento effettivo, la preghiera e l'orazione mentale tende alla profusione degli affetti. Una preghiera senza propositi è una preghiera tronca. Se quando stiamo pregando, iniziano ad accendersi gli affetti per Gesù o per la Madonna, dicono i maestri di spirito, smetti di meditare e segui quella spinta. Ma la dimensione sentimentale non è la principale.

"..Senti una cosa tenerissima: quando questo filo dell'umano volere intreccia il mio ed il mio il suo, investendo tutti gli atti e le pene del tuo Gesù, sento la gioia e lo scopo d'essere concepito e nato, mi sento felice d'avere pianto per amor suo, anzi le mie lacrime si arrestano sul mio volto e, vedendo che l'umano volere me le imperla col suo, me le bacia, le adora, le ama, oh come mi sento felice e vittorioso perché le mie lacrime e pene hanno vinto il voler umano, che sento scorrere in tutti gli atti miei e perfino nella mia stessa morte!..." Gesù

Gesù adesso parla dell'opera della Redenzione. Se si viaggia su corsie parallele, la volontà umana e divina non si incontrano mai. Uno può dire che è obbediente ai comandamenti, ma un conto è fare la divina volontà come i servi ma però c'è di meglio. C'è di più: quando c'è questo intreccio, penso alle pene e lacrime di Gesù, ci prego sopra, ci faccio un giro d'amore, ecc... e lo ricambio con l'amore.

"..sento la gioia e lo scopo d'essere concepito e nato, mi sento felice d'avere pianto per amor suo, anzi le mie lacrime si arrestano sul mio volto e, vedendo che l'umano volere me le imperla col suo, me le bacia, le adora, le ama, oh come mi sento felice e vittorioso perché le mie lacrime e pene hanno vinto il voler umano,..." Gesù

Vincere il volere umano. Dio con noi, non è che fa chissà cosa, cerca di vincere l'umano volere. Noi dobbiamo pensare: se mi innamorassi di qualcuno, sarebbe bello prendere la persona e ridurla in catene? Se la voglio la devo conquistare, le faccio la corte, cerco di rendermi gradevole, ecc... e se la conquisto, evviva. Se non ce la faccio, ci devo rinunciare. Siamo sempre certi che Dio lavora così. Sempre. E' per questo che dice: ho vinto il volere umano con lacrime e pene, non con sganassoni. Che faccio di fronte alle pene di Gesù? Magari dico: cerco di non peccare mai più - ecco qua la vittoria. Senza far nessuna violenza, l'umano volere ha liberamente ceduto. E quando questo gioco si compie in perfezione arrivano beni divini.

"..E quando il nostro amore non potendo contenerlo, vuol dare in eccessi, ci rifugiamo in essa e diamo sfogo al nostro amore e versiamo tali carismi di grazie, che i Cieli stupiscono e, tremebondi, adorano la nostra Volontà Divina operante nella creatura." Gesù

Cosa intende Gesù? Tali carismi di grazie che i Cieli stupiscono...ma cosa intende Gesù? / Gesù promesse da marinaio non le fa. Chiudiamo con la nota dolente:

"..Oltre a ciò, tutto ciò che abbiamo fatto tanto nella Creazione quanto nella Redenzione, sta tutto in atto di darsi all'uomo, pende sul suo capo, ma sta come sospeso,..." Gesù

Noi abbiamo tutto quello che Dio ha fatto per noi, che sta in pendenza, è pronto a raggiungerci solo che noi lo vogliamo. Ma non lo vorremo se non lo conosciamo. Se lo conosci, lo vuoi, lo chiami e quindi lo ami per ricambiarlo. Ma se non lo conosci non lo vuoi e non lo ami. Ed ecco perchè è così importante la conoscenza e per i sacerdoti la predicazione. Come potranno credere se non c'è nessuno che l'annuncia?

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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