giovedì 24 febbraio 2022

Su chi volge lo sguardo Gesù?

Gesù quando nacque dalla Vergine Maria, volse lo sguardo su di Lei e su chi avrebbe fatto e posseduto la Divina Volontà. Il passo di Isaia 66,2: "Su chi volgerò lo sguardo?". Libro di Cielo, Volume 23, 25 Dicembre 1927, Martedì 20 Luglio 2021

25 Dicembre 1927 Gesù bambino appena nato fissa il suo sguardo alla Mamma sua ed in chi doveva possedere la sua Volontà. Iddio nella Creazione metteva la sua Volontà come materia prima

Brano abbastanza breve, il contesto è abbastanza consueto: privazione di Gesù da parte di Luisa e pensiero da parte di quest'ultima di stringerlo tra le sue braccia. E proprio mentre stava pensando questo ha visto una visione di Gesù con la Madonna e poi Gesù dice:

"Figlia mia, non appena uscii dal seno della mia Mamma io fissai i miei sguardi innanzitutto alla mia cara Mamma, né potei fare a meno di guardarla perché c'era in Lei la forza rapitrice della mia Volontà Divina ed il dolce incanto della bellezza e la luce fulgidissima del mio Fiat, che eclissandomi la pupilla, mi faceva restare fissato in Colei che possedeva in virtù di Esso la mia stessa vita; nel vedere la mia vita bilocata in Lei mi sentivo rapire e non potevo spostare il mio sguardo dalla Celeste Regina, perché la mia stessa forza Divina mi costringeva a fissarla. Fissai l'altro sguardo in chi doveva fare e possedere la mia Volontà, erano due anelli congiunti in uno: la Redenzione ed il Regno della mia Volontà Divina, inseparabili tutti e due..." Gesù

2Tutte queste cose ha fatto la mia mano ed esse sono mie – oracolo del Signore. Su chi volgerò lo sguardo? Sull’umile e su chi ha lo spirito contrito e su chi trema alla mia parola (Isaia 66,2)

L'umiltà - virtù estremamemte difficile, c'è stato qualcuno che dice che la superbia talvolta muore qualche minuto dopo il corpo, la più grande è la carità ma senza umiltà la carità non c'è. A cui sempre dobbiamo convertirci ed è molto difficile analizzarsi bene sul vizio della superbia perchè è un vizio spirituale - il più grande di tutti - la lussuria è un vizio carnale, si vedono gli atti, uno non può dire che non ha fatto quell'atto carnale - la superbia oltre a dar vita ad atteggiamenti che possono apparire normali può nascondersi del tutto, la stragrande maggioranza dei superbi o non sanno di esserlo o non vogliono ammetterlo. Lo spirito contrito è lo spirito di chi riconosce umilmente i propri errori e sbagli e anche qua se ci mettiamo in ascolto della Sacra Scrittura - quando si parla dei peccati si dice che sono più numerosi dei nostri capelli - a santa Faustina, Gesù disse: se tu conoscessi dal profondo l'abisso della tua miseria (senza contare poi i peccati) moriresti di dolore. Il Signore ci porta piano piano chi si lascia condurre - vedersi nel cuore profondamente è esperienza dolorosa e che porta dolorosissime sorprese, quando Dio ci sottopone a queste operazioni - Gesù ha dovuto faticare per spezzare la superbia degli Apostoli e l'operazione si è completata nel Venerdì Santo, gli apostoli sono scappati e Pietro ha rinnegato.

Su chi teme la Parola di Dio. Perchè il don dice queste cose? Su chi ha fissato Gesù lo sguardo appena nato? Sulla Madonna, la Madonna era umilissa, non aveva miserie e peccati personali su cui piangere - e su tutti quelli che avrebbero vissuto nella Dv. Gesù non guarda nient'altro. Ci sono delle vie maestre per entrare in questo mondo. Come facciamo ad attirare gli sguardi di Gesù e di Maria su di noi? Pensiamo a chi sta vivendo un momento di prova, non si sente questo granchè o nei quali la nostra umanità torna e i nostri difetti tornano a fare capolino - quello che san Paolo chiama l'uomo vecchio, l'uomo vecchio è come l'Arab fenice, ritorna appena meno te l'aspetti. Che cosa bisogna fare? Mi rendo conto di essere anni luce dalla dv sentendo qualche meditazione? Luisa ha scritto non per sè ma per qualcun'altro e questi altri sono poveri peccatori e miseri e quindi le parole di Isaia...la contrizione è una conseguenza dell'umiltà, rientrare dentro noi stessi e vedere in cosa pecchiamo, ecco perchè è importante la Confessione ma quanto è difficile celebrarlo in maniera fruttuosa e non come chiaccherata? Senza queste due cose si potrà vivere nella dv?

E chi teme la Parola di Dio, come facciamo a capire se stiamo facendo la nostra volontà o quella di Dio? Esempio: se io ce l'ho a morte con una persona, come faccio a capire che quella situazione non è volontà di Dio? Basta aprire il Vangelo, basta che dico il Padre Nostro...Gesù vuole che si perdoni. Se io ho un rinsentimento o c'è una situazione di lite come faccio a capire che devo riconciliarmi? Con la Parola di Dio. Non devo avere la paura della Parola di Dio ma il timore reverenziale, io nel cuore vivo questo e sento questo...ma la parola di Dio mi apre orizzonti alternativi e contrari, che faccio? L'umile chi ha il cuore contrito e teme la parola di Dio. Per noi comuni mortali e poveri peccatori ricordare queste parole è importante. Perchè non abbiamo il punto di partenza della Madonna, non siamo come Lei. Lei è come noi (nel senso che è una pura creatura che appartiene alla razza umana ma sta in una condizione che l'ha caratterizzata fin dal concepimento). Noi non possiamo fare una cosa del genere, perchè nessuno di noi aveva l'uso della ragione. Chi si ricorda il momento della propria gestazione? Ci crediamo che la Madonna aveva l'uso della ragione fin dal primo istante e si è presentata davanti al Trono di Dio per legare la sua volontà a quella divina non volendo più conoscerla?

Gesù vuole che tutti entrino in questo mondo. Gesù guarda solo ciò che gli appartiene. La Madonna amava più la Divina Volontà che l'Umanità del Figlio. La Madonna immediatamente abbracciava il Fiat e rimaneva nella gioia. Tutti le ascoltiamo volentieri ma come facciamo a metterle in pratica quando ci troviamo tanti nemici interni ed esterni? Noi siamo miseri, il nulla e peccatori. La Madonna si sentiva il nulla da sè stessa.

Infine Gesù dice una cosa molto semplice, se tu entri nella dv e la inizi a fare scoprirai..

"Figlia mia, quando la nostra Divinità formò la Creazione mise come materia prima in tutte le cose la Divina Volontà, e perciò tutte le cose ebbero la loro forma, solidità, ordine e bellezza, e tutto ciò che fa l'anima con questa materia prima della mia Volontà, scorrendo in Essa un atto vitale, dà a tutto ciò che fa la forma delle belle opere, tutte ordinate e solide, coll'impronta in ciascun opera della vita del Fiat Divino..." Gesù

Una persona atea può tranquillamente fare il bene, è una cosa buona dal punto di vista oggettivo però se non c'è la dv a mettere la materia prima cosa succede? Quelle poche cose buone sono sparpagliate e disordinate.

"..Invece chi non fa la mia Volontà e non la mette come materia prima nelle sue opere, forse farà molte cose, ma tutte disordinate, senza forma, senza bellezza, tutte sparpagliate, tanto che essa stessa non saprà raccapezzarle insieme. Succederebbe come se uno volesse fare il pane senza dell'acqua, potrebbe avere forse molta farina, ma mancando l'acqua, mancherebbe la vita per poter formare il pane. Un altro potrebbe avere molte pietre per fabbricare ma non ha la calce che riunisce e cementa le pietre insieme, quindi avrà un disordine di pietre ma mai un'abitazione. Tali sono le opere senza la materia prima della mia Volontà, ingombrano solo, danno fastidio, disturbo, e se fanno qualche bene è apparente, se si toccano si trovano fragili e vuote d'ogni bene." Gesù

Se non ci muoviamo dentro questo ambito e non cerchiamo di entrare nella dv la nostra vita rimarrà così (misera). Il don non vorrebbe scoraggiare qualcuno però c'è questa fatica che è la grande fatica nel nostro essere persone e di cui dobbiamo farci carico se vogliamo raggiungere questo obbiettivo e costruire belle case ed infornare pani per noi e per tutti.

Se una persona non vuole scrostarsi di dosso la superbia, manca la contrizione e manca l'umiltà e non ascolta la sua Parola. Dio la guarda da lontano ed attende che il suo cuore si apra per intervenire. Aiutaci Signore a non aver paura ad entrare in questo mondo divino e prendici per mano.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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