giovedì 17 febbraio 2022

Nella Divina Volontà non entrano miserie e debolezze

Luisa comincia a non smaniare e deliberare più per le assenze sensibili di Gesù, pur provandone sempre acuto dolore. Gesù le spiega che le sue antiche reazioni erano debolezze residue della volontà umana, che non sono ammesse nella volontà divina, in cui esse non possono entrare, né vi possono entrare disturbi e amarezze. Fermo restando che la Croce è la nostra fedelissima compagna e amica di tutta la vita terrena. Libro di Cielo, Volume 23, 6 Dicembre 1927, 12 Luglio 2021

6 Dicembre 1927 Stato dell'anima. Nella Volontà Divina non entrano il dolore e le amarezze perché sono parti umani. Modo divino. La Volontà Divina ha la sua vita in mezzo alle creature e come esse la inceppano. Ogni atto fatto nella Divina Volontà è una firma divina che corre; esempio.

Brano che è la continuazione del brano precedente che è stato meditato (1 dicembre 1927). Gesù - nel brano precedente - parla di come la Madonna amava la Divina Volontà di più rispetto a Gesù e in questo brano Luisa racconta di come lei stia iniziando a vivere qualcosa di analogo. Sente sempre un dolore per la lontananza di Gesù ma nota delle differenze:

Continuo il mio abbandono nel Fiat Divino ed essendo totalmente priva del mio Sommo Bene Gesù, sentivo tale amarezza e dolore da non saperlo esprimere, ma nel medesimo tempo sentivo pace imperturbabile e la felicità della luce del Supremo Volere. Onde pensavo tra me: che cambiamento nella povera anima mia, prima se il benedetto Gesù per poco, anche per ore mi privava di Lui, io smaniavo, deliravo, piangevo, mi sentivo la più infelice delle creature. Ora tutto al contrario, son priva non per ore, ma per giorni e sebbene senta un dolore intenso, penetrante fin nelle midolle delle ossa, sono senza smania, senza delirio, senza poter piangere, come se non avessi più lacrime, tutta pacifica, impavida e felice. Dio santo, che mutamento! A pensare d'essere felice senza Gesù mi sento morire, ma la mia felicità non viene toccata, sento che la felicità lascia libero il dolore ed il dolore lascia libera la felicità, ognuno di essi fa il proprio corso, la propria via, ha il proprio posto, ma non si mischiano insieme.... " Luisa

Qui compare qualcosa di nuovo. Mentre prima Luisa Gesù faceva le sparizioni per qualche ora e poi sempre periodi più lunghi di lontananza. Sente dolore ma senza smania, dolore e delirio e come se non avesse più lacrime e sente il coraggio di affrontare questa sofferenza, e con questa sofferenza si sente felice. A meno che noi non abbiamo iniziamo a vivere qualcosa del genere (sentendo dolore intenso senza però chiedere che il dolore sia tolto al più presto ma essere felici allo stesso tempo) non lo capiremo bene. C'è questa novità.

E Gesù interviene e le dà una grande spiegazione. Prima vediamo la sua diagnosi (passo fondamentale da memorizzare) Gesù dà una chiave importantissima per i Libri di Cielo:

"..Sicché prima le tue smanie, le tue lacrime e i disturbi quando non mi vedevi per poco erano residui della tua volontà umana,.." Gesù

Smanie e piangevo per la nostalgia per Gesù e non è come quando uno piange perchè non può andare a vedere un film. Era santo l'oggetto, certo che hai perso Gesù, ma era una reazione umana. Ti appare Gesù se tu glielo chiedessi, ma come atto tuo, ma Lui non vorrebbe, che fai? Ecco cosa significa amare la dv - Luisa aveva Gesù - una delle cose più sante - il battesimo ti libera dalla colpa d'origine ma ti lascia le miserie e dobbiamo combattere tutta la vita il male dentro di noi, non ci toglie la misura in cui siamo caduti. E ce la toglie la dv la miseria interiore. La Dv distrugge le miserie, debolezze, miserie e passioni... senza battesimo non si può vivere nella dv, lo possono fare soltanto i battezzati (vivere nella dv, su questo non ci piove). La Chiesa insegna che anche chi non è battezzato per sua colpa - se conduce una vita retta secondo coscienza per quanto può capire - per i meriti di Cristo e per la mediazione della Cheisa - può raggiungere la salvezza. Un battezzato vive in grazia può sperare ragionevolmente di accedere alla salvezza.

La Comunione dura un quarto d'ora...molte volte questa presenza non viene valorizzata da molti fedeli, sembra che tu gli stia chiedendo un sacrificio enorme a stare seduti per un quarto d'ora dopo questa benedetta comunione e non scappare dalla Chiesa. Tu hai 15 minuti a cuore a cuore con Gesù - non è un modo di pensare - ma dopo un quarto d'ora la presenza di Gesù sparisce, ma se tu vivi nella dv hai la presenza nella h24 e se non puoi fare la comunione - per vari motivi che non dipendono da te - (lockdown, assenza di prete ecc..) ti fondi nella dv ecc.. e quando ci mettiamo in mente di fare le cose più belle (esempio: volevo andare in Terrasanta, a Lourdes, ecc...) e non si può. Non fa niente, se Dio non ha voluto, resta a casa perchè ci staranno altre grazie e forse di più se mi unisco alla dv. Sembrano cose buone, io sto a piangere perchè non vado in Pellegrinaggio non perchè non posso andare in vacanza in Sardegna. L'oggetto è buono ma sono debolezze. Se il pelleggrinaggio non si può fare vuol dire che Dio non vuole che tu ci vada e può volere che Dio non ci vada? E' una cosa buona ma può darsi in quel momento per te non sia buono. Noi non possiamo conoscere i voleri di Dio - se tu (esempio) per andare al pellegrinaggio fai il diavolo a quattro, ma dov'è la tua adesione alla dv? E' un residuo della tua umana volontà - molto meglio (dice il don) smaniare perchè non si va al Pellegrinaggio anzichè smaniare di andare in discoteca, capiamoci dice il don. Ma è ancora una spia che ancora alcuni residui di volontà umana vivono in te.

".. la mia non ammette queste debolezze e siccome Essa per natura non le possiede,.." Gesù

Di conseguenza se regnasse in te, diresti: non posso andare? Fiat. Pensiamo ad altro.

".. la mia non ammette queste debolezze e siccome Essa per natura non le possiede, dove regna qual Regina se domina il dolore, lo fa correre, ma non ammette che entri nella sua felicità con cui ha riempito la sua creatura, col regnare in lei, il dolore non troverebbe posto dove mettersi nel mare interminabile della felicità della mia Adorabile Volontà..." Gesù

Gesù non dice che non c'è dolore nella dv, chi vive nella dv non rinnega la santità ordinaria ma le porta oltre. La croce ce l'avremo sempre sul pianeta Terra, non esiste santità senza croce, ti fa sentire molto bene il dolore però esso non ti turba la gioia e felicità.

"Figlia del mio Volere, perché vuoi turbare la tua pace, la tua felicità? Sappi che dove regna la mia Volontà, Essa qual nobile Regina Divina, possiede gioie immense e felicità senza fine; il dolore, le lacrime, le amarezze, sono nate nel tempo, tutti parti della volontà umana, non sono nati nell'Eternità, né sono parti suoi, sono limitati e finiti, perciò non hanno potere d'entrare menomamente nel pelago delle felicità del mio Voler Divino..." Gesù

(il dolore, le lacrime, le amarezze,....per causa dell'assenza di Gesù), Gesù ci sta dando un criterio di discernimento: ogni volta che avverto un dolore, smanio o mi lamento per un bene spirituale del quale sono privato o che Dio non te lo dà, sappi che non stai agendo in modo divino.

"..Questo è il modo Divino, in questo stato si trovò la Regina del Cielo, la mia stessa Umanità e tutti i nostri dolori, furono troppi e di tutte le specie, non potettero scemare né penetrare nel colmo delle nostre interminabili gioie e felicità..." Gesù

Teniamo sempre presente questa lezione.

"..La mia Volontà Divina ha la sua vita e quando l'anima apre le porte della sua volontà per farla entrare e dominare, Essa entra nell'anima e svolge in lei la sua vita tutta Divina e, qual Regina, forma in essa la sua vita di luce, di pace, di santità, di felicità e la creatura sente come sue proprietà tutti i beni suoi e se sente il dolore, lo sente in modo divino, che non porta alcun danno a tutto ciò che la mia Volontà Divina le ha comunicato. Invece se non le si aprono le porte per farla entrare e dominare, la vita di Essa resta sospesa nella creatura, inceppata, senza svolgimento. Succede per il mio Fiat Divino come potrebbe succedere per una creatura che vuol portare tutti i beni ad un'altra e questa, con ingratitudine orrenda, le lega i piedi, le mani per non farla avvicinare, le chiude la bocca per non farla parlare, le benda gli occhi per non farsi guardare, in tal modo ridotta, come può farle il bene che vorrebbe farle, se le lega i piedi per non farla avvicinare, le mani per non ricevere il bene che le porta, la bocca per non farle dire ciò che le porta, gli occhi per non farsi allettare dai suoi sguardi ad aprirle le porte, qual dolore non sarebbe di questa portatrice di tanto bene? In questo stato vien messa la mia Volontà da parte delle creature, quando non aprono le porte della loro per farle svolgere la sua vita. Qual dolore figlia mia, qual dolore!" Gesù

Chi non gli apre le porte resterà sempre in quell'edificio pericolante.

"..cioè un diritto di santità, di luce, di grazia, di felicità e con questi diritti vincola l'anima e la rende posseditrice dei beni divini. Sicché ogni atto in più fatto nel mio Volere Divino è una firma che viene (e)seguita dal tuo Creatore, come se ti facesse scrittura che ti rende padrona della sua felicità, della sua luce, santità e grazia sua.." Gesù

Ed infine ogni atto fatto nella dv, anche un minimo atto attuale, la dv cede un diritto divino, Dio i diritti li rispetta. Quali diritti? Diritti di santità - diventerai un pò più santo, diritti di Luce, avrai un leggero miglior discernimento, diritto di grazia e diritto di felicità, ogni atto è una firma che ti rende un pò padrona della Sua santità, luce e grazia.

"..peserebbe sul nostro Cuore Paterno, ma siccome nel nostro Voler Divino non ci possono entrare pene ed infelicità,.." Gesù

Certo sul pianeta terra ci colpiranno ma senza turbare, bisogna viverlo per capirlo. Ripensiamo alle vicende di questi anni che ci stanno coinvolgendo: è una cartina di tornasole, che reazioni abbiamo avuto? Quanto siamo impauriti? Quanto siamo convinti che gli unici rimedi siano quelli umani? La prova - è qualche cosa di edificante - e fa uscire cosa c'è nel nostro cuore - come reagisci quando arrivano i guai? E su molte cose ci si può rendere conto di credevo che ed invece purtroppo è uscita da me una reazione sbagliata. Nessuna tragedia, rimbocchiamoci le maniche e riprendiamo a camminare. Il don è sicurissimo che Dio non manca di far capire le cose a chi si mette in condizione di volerlo ascoltare e possono essere amare sorprese - questa reazione potrebbe essere stata una reazione sbagliata - pensaci bene potrebbe dirci Gesù e se uno dovesse rendersi conto chiede perdono e riprende a camminare. Non succede nulla, prendiamo atto che siamo ancora in cammino, e vigiliamo sul futuro. La cosa consolante è che negli scritti di Luisa siamo nel 1927 - dopo 30 anni abbondanti di Luisa passati a stretto contatto con Gesù, Luisa aveva ancora residui di volontà umana (lo ha detto Gesù oggi). Non sono peccati mortali, sono finezze ma la vita nella dv è vita perfettissima.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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