giovedì 10 febbraio 2022

Feste e gioie di Dio e della creatura

Gesù spiega come Dio sia eternamente e infinitamente felice in se stesso in maniera intangibile ed essenziale, ma che Egli gode e in qualche modo accresce la sua felicità estrinseca ed accidentale nella misura in cui la creatura lo accoglie e gli permette di comunicargli le sue grazie, gioie e felicità. Libro di Cielo, Volume 23, 18 Novembre 1927, 6 Luglio 2021

18 Novembre 1927 Quando Iddio manifesta una nuova verità alla creatura è una nuova festa per Dio e per essa. Come l'anima si decide a fare il suo atto nel Voler Divino così chiama il Fiat Divino a riflettere con la sua luce nel suo atto. Il Fiat ha virtù di svuotare l’atto di tutto ciò che non è luce.

Questo brano ci allieta e ci rivela molte cose e ci fa riflettere, il don crede che questo sia uno dei brani importanti per ricevere nel nostro cuore e rettificare la nostra idea di Dio. Che idea di Dio ci portiamo nel cuore? Dio nessuno l'ha mai visto, noi non possiamo farci un'immagine di Dio farlocca, falsa o sbagliata ma dobbiamo attenerci a quello che ci dice la Rivelazione.

Dio è la sorgente dell'amore, della gioia e della felicità infinita, in due parole il Signore è l'Eterna Beatitudine e per quanto sta in Lui, questa sovrabbondanza (ma non ci sono parole adeguate), per quanto la nostra immaginazione ci prova ad immaginarsi questa felicità di Dio siamo sempre al di qua di quello che è realmente.

"Figlia mia, certo per noi è sempre festa, né nessuno può ombrare menomamente il pelago delle nostre nuove gioie e felicità senza termine che il nostro Essere Divino contiene in se stesso,...." Gesù

A Dio queste cose non gliele leva o sfiora nessuno, tutte le schifezze delle persone che la sua Divina Intelligenza non può non vedere, nonostante tutto questo, questa eterna beatitudine intrinseca non è minimamente alterata da nessuno. I nostri peccati "colpiscono" non la gloria essenziale di Dio ma quella accidentale e in parte Gesù lo spiega; cioè quella che riceve dalle creature ed è di questo di cui si parla oggi.

Luisa inizia il brano dicendo che la sua festa è finita e sta campando di quello che Gesù le ha donato (le privazioni di Gesù ndr) invece beati voi (alla Santissima Trinità che avete le gioie) e Gesù in parte conferma ma in parte smentisce: la felicità che Gesù le dona, per Loro non è indifferente, non averla non ci toglie la felicità intrinseca ma non averla è una gioia estrinseca che non hanno.

".. ma vi è una festa che viene formata nell'atto, quando il nostro Essere Divino, rigurgitando d'amore verso la creatura, manifesta le sue verità, vedere doppiamente felice la creatura, tante volte di più per quante verità di più le manifestiamo, è per noi una nuova festa. Mettere fuori le nostre verità che escono dalla sorgente delle nostre gioie, imbandire la mensa della nostra felicità alla creatura che contiene la verità, vederla festeggiare insieme con noi, seduta alla nostra stessa mensa, per cibarsi del nostro stesso cibo, è per noi una nuova festa. Le feste, le gioie, vengono formate nelle comunicazioni; il bene isolato non porta festa, la gioia da sola non sorride, la felicità da sola a sola non banchetta, non si mette in brio, e poi con chi deve festeggiare, sorridere, banchettare, se non trova qualcuno con cui fare questa festa, sorridere insieme, inebriarsi a vicenda?..." Gesù

Dio fa festa e gioisce quando può farci felici. Questo dobbiamo mettercelo in testa, siccome purtroppo in questa vita sono necessarie anche le croci e le prove, se Dio se sapesse che queste cose non sono indispensabili al nostro bene, noi di croci non ne avremmo neanche una, neanche un fastidio. La prova, la tentazione, la tribolazione, la persecuzione, la sofferenza e la malattia sono tutte situazioni e condizioni da Dio permesse perchè lo stato di peccato del mondo le rende indispensabili alla nostra salvezza. Molti sono tentati quando le cose vanno storte di prendersela con il Padre Eterno ma non è così, perchè se Dio vedesse che tutto si potesse fare senza sofferenza e questo non causasse problema lo farebbe.

31Poiché il Signore
non respinge per sempre.
32Ma, se affligge, avrà anche pietà
secondo il suo grande amore.
33Poiché contro il suo desiderio egli umilia
e affligge i figli dell’uomo.


Lamentazioni Capitolo 3 31-33

Ci possono essere idee sataniche instillate dal diavolo, a volte le croci sono volute da Dio ma non bisogna dimenticare questa situazione, Dio non le vuole (croci, tribolazioni, ecc...) in maniera assoluta, le vuole perchè si sono rese indispensabili in questo stato di natura decaduta, nell'Eden non c'erano le croci, la sofferenza, ecc.. in Paradiso non ci stanno. Perchè Dio non è questo. Dio è somma beatitudine, somma felicità, sempre gioia, la divina essenza è una produttrice di continue nuove gioie e felicità...secondo il nostro modo di pensare, il Signore in questo momento si starà inventando (linguaggio umano per esprimere qualcosa) per godere Lui e di far godere tutti i santi di cui è popolato il Paradiso. La stessa cosa che Dio vive la vivono i santi per partecipazione. Il regno della dv - tra le altre cose - porta questa notizia: che scende il Paradiso sulla Terra. Si possono vivere tante cose belle. Chi conosce un pochettino il Signore sa quanto è bello conoscere qualcosa di nuovo su di Lui, è un grandissimo piacere e godimento rispetto a quelle schifezze di quei luridi e bassi insignifanti piacere di questo mondo che non sono lontanamente equiparabili a quelle divini.

".. Le feste, le gioie, vengono formate nelle comunicazioni; il bene isolato non porta festa, la gioia da sola non sorride, la felicità da sola a sola non banchetta, non si mette in brio, e poi con chi deve festeggiare, sorridere, banchettare, se non trova qualcuno con cui fare questa festa, sorridere insieme, inebriarsi a vicenda?..." Gesù

Se non si entra in un profondo rapporto con Gesù o con la Madonna, dove il nostro cuore sente una certa inclinazione (parlare con Gesù o con lo Spirito Santo è la stessa cosa). Intrattenersi in un certo senso ben preciso con la Madonna o Gesù (se tu trovi l'unione con Maria trovi l'unione con Dio - Maria è un canale). Le gioie vengono formate nelle comunicazioni, le gioie si vivono in due e le gioie del divin volere, Luisa quando le viveva? Da sola con Gesù. E se non ce l'abbiamo, chiediamola al Signore. Non dobbiamo scoraggiarsi, riproviamo - non ti angosciare e riprendi, il Signore sa le nostre miserie e lo sa che entrare in questo orizzonte (il fare i giri ecc...) è un pò ostico.

"Figlia mia, come tu ti decidi a riversarti nel mio Fiat Divino e a formare in Esso i tuoi pensieri, parole ed opere, così fai la chiamata alla mia Volontà, ed Essa, sentendosi chiamata, risponde alla chiamata col riflettere la sua luce nell'atto tuo, e con la sua luce ha virtù di svuotare quell'atto di tutto ciò che ci può essere di umano e lo riempie di tutto ciò ch'è divino.Quindi il mio Voler Divino si sente chiamato dai tuoi pensieri, dalle tue parole, dalle tue mani, dai tuoi piedi e dal tuo cuore ed Esso riflette la sua luce in ciascuno di essi, svuota tutto e vi forma la sua vita di luce, e siccome la luce ha tutti i colori, così il mio Voler Divino mette un suo colore divino ai pensieri, un altro alle parole, un altro alle mani, e così di tutto il resto degli atti tuoi, e come tu li moltiplichi, così moltiplica i suoi colori divini investiti della sua luce,.." Gesù

Questa è una cosa grossa, una cosa bella. Quanto sono importanti questi atti? Tanto. Non è solo questo ma questo è importante, e quando questo accade, noi sperimenteremo sempre nuove gioie e felicità e noi daremo una felicità estrinseca a Gesù.

"..ed oh! com'è bello vederti investita di tante varietà di colori e sfumature divine, per quanti pensieri, atti e passi tu fai, tutti questi colori e luce Divina ti danno tale bellezza ch'è un incanto vederti e tutto il Cielo vorrebbe godere tali bellezze con cui il mio Fiat ha investito l'anima tua. Perciò il tuo richiamo alla mia Volontà Divina sia continuo." Gesù

La vita nella dv ad avviso del don, consente alla persona di far uscire ciò che è in quanto tale - la sua libertà, le sue scelte, quello che Dio vuole vedere, Gesù sa se tu non vedi l'ora di incontrarlo, che tipo di rapporto hai con Lui? Dio ti vede nel bene e nel male. Se ti vede bene, a chi ha, sarà dato, a chi non entra in questa dimensione rimane sempre un pò alla porta o alla finestra - avere una vita interiore meccanica o solo mediata - ci dev'essere una personalizzazione.

La preghiera vocale ok, ma ci stai con la testa? Ti sei preparato a ricevere i Sacramenti? Hai fatto un'atto di contrizione prima della Comunione? Ti confessi con sincera umiltà? Queste cose Gesù le vede, e come ringrazi dopo la Comunione. Gesù vede come Lo tratti. Presa di coscienza del rapporto personale comunicativo con Gesù, ad avviso del don, se non si entra in questo rappporto personale comunicativo con Gesù non si possono vivere le gioie inebrianti di cui Gesù parla e che promette a chi vive in questo mondo. Qui c'è un'occasione d'oro per portare al massimo grado possibile questa interelazione tra noi e Lui e tocca a noi mettere in pratica queste cose dopo averle meditate.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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