venerdì 25 febbraio 2022

Parole e silenzi

Gesù spiega a Luisa il perché dei suoi lunghi silenzi e i frutti che essi producono. Concetti fondamentali e imprescindibili per una corretta e autentica vita spirituale. Differenze tra i caratteri divini e umani. Libro di Cielo, Volume 23, 30 Dicembre 1927, Mercoledì 21 Luglio 2021

30 Dicembre 1927 Gesù fa vedere che semina nel campo dell'anima piccole luci. Cagione del silenzio di Gesù. Valore immenso delle manifestazioni sulla Divina Volontà. Caratteri Divini ed umani

I due punti principali su cui fermarci: 1) l'alternanza che caratterizza le operazioni divine tra la parola e il silenzio e la distinzione dei caratteri divini ed umani nell'agire. Ci troviamo in un mondo che ha bisogno di pazienza, luce, perseveranza e costanza per essere compreso - essendo un mondo divino ha bisogno di tempo.

Occasione contingente: Luisa nota non solo l'assenza ma anche il silenzio di Gesù e pensa che non è che smetterà di parlare?

"Figlia mia, tutto ciò che pensi adesso lo pensavi da quando stavi scrivendo il 16º Volume, e cioè che io avrei smesso di parlare della mia Volontà; ma io non facevo altro che seminare il campo dell'anima tua con tante gocce di luce, che germogliate e fecondate nel tuo campo, da piccole luci si son cambiate in Soli, questi Soli sono le tante manifestazioni sorprendenti che d'allora fin qua ti ho fatto conoscere sulla mia Volontà..." Gesù

Questa percezione che potremmo avere vale anche noi, è erronea, il silenzio di Dio non significa che il Signore cessa di comunicarsi, ma ci dà il tempo di riflettere, assimilare, digerire, iniziare a vivere e a mettere in pratica. Noi non è che stiamo sempre a mangiare, tu hai rifornito il tuo organismo della materia prima. Il cibo dev'essere assimilato e digerito e si fa nella nostra più totale incoscenza, qualcuno sa dire quando avvengono con certezza le operazioni di processione del cibo dentro il nostro organismo? Questa incosapevolezza è ciò che è il silenzio per le cose spirituali - ci sono molte cose che non funzionano e sono pericoli e tentazioni in cui cadono quasi tutti dai principianti e talvolta i proficenti. San Giovanni della croce parlava del rischio della gola spirituale: qualcuno trova qualcosa di bello ed inizia a prendersi delle overdosi, esempio: trovano un libro che gli piace e se lo divorano, poi ne vogliono un'altro, e un'altro...trovano un'autore interessante divorano i suoi libri senza pensarci, sentono il predicatore X e 100 miliardi di ore ad ascoltare cose sempre nuovi e poi......le vite non cambiano. Chi ha imparato a vivere santamente il silenzio ad adorazione e fa soltanto una montagna di preghiere vocali - rosario, coroncina alla divina Misericordia - va bene ma il motivo per cui Gesù si espone è perchè quelle pratiche di pietà che puoi fare dovunque le faccio in Chiesa o il silenzio? Ci sono alcune celebrazioni pubbliche della adorazione eucaristica dove c'è pochissimo silenzio. E' un continuo pregare, canti, ecc.. - rispetto per le varie forme - ma il don soffre in queste cose qua. Non si può fare un'ora di silenzio assoluto se è pubblica, però ci dev'essere un tempo di silenzo prolungato. Anche perchè le persone hanno modo di verificare il loro modo che hanno di rapportarsi con Gesù Eucarestia; ti stavi guardando l'orologio? Luisa non aveva capito i silenzi di Gesù, anzichè sentire 300 catechesi ascoltane una ma riascoltala....anzichè leggerne sempre nuovi libri, rileggiti quello che hai letto perchè la rilettura aiuterà la tua memoria ad assimiliare quelle cose. Noi purtroppo non siamo come Dio - Dio fa un'atto solo che vale più di quanta la creazione assieme - quando noi operiamo nella dv facciamo nostro il modo di agire di Dio. Dio la memoria non ce l'ha, sa tutto e si ricorda tutto nei nostri minini dettagli in tutto e per tutto. Dobbiamo ripensare a quello che abbiamo sentito dalla meditazione, che cosa mi è rimasto? La pratica continua lascia qualcosa...però quando c'è una cosa che ti colpisce, tu devi stampartela nel cuore e devi fare silenzio. E te la devi ripetere. Senza il silenzio, nelle cose di Dio, le cose di Dio ci scivolano addosso. Quando una persona è golosa non mangia per vivere ma vive per mangiare, per soddisfare gusti più diversi e diventa una balena. Anche nell'alimentazione c'è un'ordine, è un'atto che rientra nella dv, la gola è un vizio capitale, se tu hai messo 10 chili o hai un metabolismo sballato o devi riconoscere che hai fatto un sacco di peccati di gola e quelli non si devono fare. Il mangiare di per sè è una cosa per il nostro bene, non è peccato gustare un sapore, i sapori li ha creati Dio e Dio vuole essere ricambiato nell'assaporare i sapori. Ma se vai oltre quello diventa un male. Il problema è sempre la nostra volontà umana, non sono le cose in sè - la definizione classica di vizio o virtù diceva: la virtù è l'uso retto delle cose che Dio ci ha donato e ha creato per noi - il vizio è l'uso distorto e non conforme alla retta ragione (la Volontà di Dio) di quelle stesse cose che Dio ha creato per noi. La lussuria è un'uso della sessualità umana alieno al fine per il quale Dio l'ha creata nel regno animale. Se tu distorci il fine e la usi per altro pecchi. L'organo genitale fa quello per il quale è stato creato, sotto certi stimoli scatena certe reazioni, è la tua volontà che deve fare attenzione a come usa questa cosa. Parola e silenzio.

Il silenzio è importante per fare discernimento specie nei momenti difficili quando siamo sotto prova. Regola numero uno: mai agire d'impulso, prenditi un pò di tempo, stai in silenzio, frena i pensieri impulsivi e cerca di ascoltare la voce di Dio che se la cerchi si farà chiara. Il silenzio oggi non c'è più e molte persone si lamentano che confusa, frastornata, impaurita ecc... perchè i telegionarli e i mass media in generali sono tutti un frastuono, una persona riceve sollecitazioni, sberle o una valanga di fango e dopo alla fine le persone si sentono depresse. Non è che uno deve campare fuori dal mondo ma uno deve aprire le porte - in maniera intelligente non sentendo una sola campana, non è prudente ascoltare solo una persona - e prendere ciò che gli serve e basta. E discernere.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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