venerdì 22 marzo 2013

Vincent Van Gogh - periodo parigino

Ciao a tutti

Dopo un periodo di stop, riprendono i miei appunti su Van Gogh (SV significherà Scrive Vicent Van Gogh)



SV:"ho cercato di sottolineare come questa gente che mangia patate al lume della lampada abbia zappato la terra con le stesse mani che ora protende nel piatto e quindi parlo di lavoro manuale e di come essi si siano onestamente guadagnati il cibo" (lettera rivolta al fratello Theo) // Vincent in polemica con la società borghese o quanto meno contro coloro che guadagnavano disonestamente il denaro.

La luce della lampada scava i volti che hanno tratti grossolani, deformati. Colpiscono le mani nude e nodose deformate dalla fatica quotidiana. Il quadro è stato fatto con i tipici colori olandesi (colori della terra, pennellate corpose, materiche e decise). Nel novembre/dicembre del 1885 Vincent lascia definitivamente l'Olanda per andare a Parigi da suo fratello Theo ma prima si ferma qualche mese ad Anversa fino al febbraio del 1886.



Qua Van Gogh scopre la pittura di Rubens e i suoi colori. Rubens infatti fu uno dei più grandi coloristi del Barocco e questo pittore diventerà un modello per Van Gogh il quale inizierà a schiarire i colori dei suoi quadri.

ATTENZIONE!!!! LE SEGUENTI OPERE NON SONO NEL PROGRAMMA



Lo scheletro che fuma Vincent lo dipinge per mettere in burla i suoi insegnanti che insegnano cose vecchie che sono talmente vecchie da essere scheletri

PICCOLA PARENTESI FINITA - adesso torniamo nel programma

Infine Vincent giunge a Parigi nel febbraio del 1886. Qua scopre la pittura impressionista (Monet), la pittura neo-impressionista (Seurat) e cambia tavolozza e metodo di pittura. Inizia ad usare i colori chiari e luminosi, stesi in tocchi con un tocco energico e violento. Colleziona stampe giapponesi cercando di venderle e di diffondere la conoscenza (qua sotto una stampa giapponese copiata da Van Gogh).



I suoi soggetti (per i quadri) sono la vita cittadina, autoritratti, caffè e vita notturna (non sto a postare tutte le opere e disegni perchè altrimenti non ci sarebbe più spazio)



(qui un dipinto della vista che si vedeva dalla casa di suo fratello)



Purtroppo la convivenza con suo fratello si rivela problematica e difficoltosa e di conseguenza Vincent decide di partire per Arles (maggio 1889). A tal proposito SV "..appena possibile voglio andare nel Midi dove c'è ancora più luce, più sole e più calore.....(concludendo).....Parigi mi imprigiona"

Vicent, affascinato dal Giappone (ma impossibilitato ad andarci a causa dell'enorme distanza e del fatto che il Giappone stava iniziandosi ad aprire al mondo e restava un luogo pericoloso) scrisse "vado al Sud perchè è un luogo che equivale al Giappone*"

Alla prossima con la terza parte di Vicent ad Arles!

* All'epoca, quando arrivarono le prime stampe giapponesi, il Giappone era la meta ideale e molti, non potendoci andare per i problemi elencati sopra, andavano o volevano andare in un Giappone ideale che identificavano con uno o l'altro stato

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