venerdì 15 marzo 2013

Vincent Van Gogh - periodo olandese

Ciao a tutti!

Oggi post su Vincent Van Gogh. Nato nel 1853 a Zundert e morto nel 1890.

Considerato uno dei padri della pittura moderna, nelle sue tele ha fatto esplodere il colore e la forma gettando le basi della pittura espressionista mentre Cezanne fu il padre del cubismo.

Van Gogh nasce a Zundert nel 1853 figlio di un pastore protestante rigido, autoritario in perenne conflitto con il figlio. Vincent, prima di dedicarsi alla pittura, ha svolto altri lavori tra cui il periodo trascorso come predicatore missionario nel Borinage (una delle zone più povere della terra) a portare la parola di Dio tra i minatori e a vivere come loro. Fu in questo periodo che Vincent iniziò a disegnare (famoso quadro i mangiatori di patate). Durante il periodo in cui disegnò (tra il 1879 e l'anno della sua morte), Van Gogh dipinse più di 800 quadri e più di 1000 disegni.

Realizzò persino 3-4 quadri al giorno durante il ricovero in un ospedale psichiatrico di Saint Remy vicino ad Arles in Provenza. Ma fu anche grazie all'aiuto del fratello Theo sempre pronto a sostenerlo finanziariamente, moralmente e psicologicamente che Vincent riuscì ad andare avanti. Fu anche un grande scrittore e uomo di cultura (sapeva 3 lingue) ed ereditò questa passione da sua madre Anna. Le lettere di Vincent a Theo sono un documento umano ed artistico (le lettere sono più di 600). Vincent ha frequentato per un breve tempo un suo cugino realista della scuola dell'Aia.

Il periodo pittorico di Vincent si divide essenzialmente in due grossi periodi: il periodo olandese e il periodo francese. Nel periodo olandese, Van Gogh si ispirerà a soggetti con tema sociale e di vita contadina ispirandosi a Millet, Courbet e a Daumier.

Il Tessitore



In questo dipinto, Vincent dipinge una persona intenta a lavorare che però sembra prigioniera della macchina e difatti è la macchina in primo piano mentre la persone è dentro una specie di gabbia. Il pittore disegna la persona quasi assente, quasi sonnambula. Il lavoro è alienante e i ritmi di fabbrica sono massacranti. I colori usati nel periodo olandese sono cupi, scuri e terrosi (tipici della pittura olandese). La luce entra dalla finestra ed illumina la stanza e la cui luce ha un valore simbolico (essendo stato un predicatore): la luce è la luce di Dio che illumina il lavoro dell'uomo. Disegnando questo, Van Gogh si ricorda di Rembrant nella quale la luce di Dio illumina la stanza di un monaco strappandolo dalle tenebre




I mangiatori di patate



Di questo quadro (1885) ne esistono due versioni di cui una realizzata sul momento con la luce della lampada della famiglia Groot nella quale assistiamo ad una cena frugale. Il secondo quadro verrà realizzato in modo migliore nel suo studio.

Questo quadro riporta a Van Gogh un tema molto caro: la famiglia. Nonostante la povertà si respira un calore famigliare che al pittore è sempre mancato e che il pittore cercherà di colmare anche dipingendo (e collezionando) nidi d'uccelli che troverà per le campagne.


Alcune frasi di Vincent Van Gogh:

"Il giallo mi brucia l'anima", "ho un grande fuoco dentro ma nessuno ci si riscalda mai" , "ogni colpo di pennello è una parte della mia anima che si trasferisce sulla tela".

La vita di Vincent è stata (da quanto scrive) una discesa agli inferi nel dolore e nella sofferenza. Ma anno dopo anno la sua pittura cresce in potenza ed espressione.

Riguardo alla colorazione dei quadri, Vincent scriveva: "uso il colore arbitrariamente per esprimere con forza ciò che ho dentro". Gli fece eco Gauguin "dipingo ciò che sento e non ciò che vedo". Il colore viene usato con una funzione espressiva -> comunica sentimenti, è lo specchio dell'anima e non fa come Cezanne che invece se ne serve per costruire una forma

Ad un certo punto, quando si fa ricoverare, Vincent Van Gogh esprime: "la pittura è l'antidoto alla mia sofferenza", "spero che la pittura contribuirà a guarirmi".

Alla prossima...e forse ci sarà una sorpresa!!!

Nessun commento:

Posta un commento