sabato 17 ottobre 2020

Mai trasgredire volontariamente la Divina Volontà

Il peccato originale fu come una caduta da un punto altissimo. Adamo si sfracellò e fracassò dando vita alla "generazione degli storpiati", cioè tutta la sua discendenza, vera "famiglia degli storpi". Trasgredire una Volontà Divina che si conosce come espressa, voluta e comandata porta danni irrimediabili. Minori sono le consegenze quando la trasgressione è involontaria, dovuta a ignoranza o buona fede. Riferimenti: Libro di cielo, Volume 21, 8 Aprile 1927. Catechesi sulla Divina Volontà "Adamo e la vita nella Divina Volontà", tredicesima puntata, Martedì 9 Ottobre 2018

INTRODUZIONE:

Il peccato in senso stretto (san Tommaso d'Aquino) si trova nella volontà che sia cattiva, e perchè sia cattiva deve essere consapevole che facendo una certa cosa sta formalmente andando contro la volontà di Dio. Più il nostro agire è di questo genere più gravi sono le conseguenze che produce e più somiglia alla trasgressione di Lucifero; il peccato degli angeli è imperdonabile non dal punto di vista della Divina Misericordia ma il problema è la situazione soggettiva degli angeli ribelli che hanno un tasso altissimo di adesione pienissimo, e non possono più tornare indietro. La situazione del diavolo è una situazione drammatica, e se uno ci pensa drammatica è dire poco; cioè un'essere ha dichiarato guerra a Dio sapendo ciò che faceva e conoscendone le conseguenze e l'ha fatto lo stesso. Per noi pensare una cosa del genere è destabilizzante, lui (il demonio) soffre e sta male e se anche in linea teorica lui saprebbe che stare in comunione con Dio lo farebbe stare meglio, non lo può più fare. E' condannato a fare male su male al prossimo e più fa male peggio sta. E non può tornare indietro. Qui si tratta di inorridire. Viene un pò di preoccupazione, che Dio ce ne scampi e liberi.

Proviamoci a metterci nei panni di Adamo. Lui purtroppo ha fatto una trasgressione, sapeva che quella cosa non doveva farla e lui l'ha fatta. Un grande filosofo dell'inizio del XX secolo (criticato per certi aspetti),e la sua speculazione si riferiva a questo: l'azione determina un prima e un dopo che delle volte è irreversibile. Fatto peccato originale non c'è la possibilità di tornare indietro. Oggi possiamo tagliare i video, togliere i video da fb e rimetterci quello giusto. Ma in certe azioni non si può. Pensiamo anche al dramma di un'anima che muore e qualche istante dopo prende coscienza di essere dannata: situazione irreversibile e tutta l'eternità sarà così. Perchè sono importante queste cose?

Noi esseri umani siamo un pochino sconsiderati e questa cosa è un problema grosso: noi dobbiamo essere capaci di fermarci, ponderare, pensare, essere aperti e recettivi e non andare avanti come autotreni. E' meglio farsi molte domande con poche certezze che una persona con troppe certezze e poche domande. Adamo prima di fare quello che ha fatto avrebbe dovuto pensarci 500 volte e sarebbero state ancora poche.

8 Aprile 1927 Tutte le figure e i simboli dell’antico testamento simboleggiavano i figli della Divina Volontà. Adamo da un punto alto precipitò nel punto più basso

(Luisa)Stavo pensando tra me: “come mai Adamo col sottrarsi alla Volontà Divina, da tanta altezza precipitò tanto nel basso? E Gesù, muovendosi nel mio interno, mi ha detto: “Figlia mia, come nell’ordine naturale, se uno cade da un punto altissimo, o perisce del tutto, o rimane tanto sfracellato e deformato che gli riesce impossibile riacquistare il suo stato primiero di sanità, di bellezza, di altezza, rimarrà un povero storpiato, cieco, curvo e zoppo e se questo è padre, uscirà da lui la generazione degli storpiati, dei ciechi, dei gobbi e dei zoppi. Così nell’ordine soprannaturale, Adamo cadde da un punto altissimo, infatti lui era stato messo dal suo Creatore in un punto tanto alto, che sorpassava l’altezza del cielo, delle stelle, del sole; col vivere nella mia Volontà dimorava al di sopra di tutto, in Dio stesso. Vedi dunque da dove precipitò Adamo? Considerando l’altezza da cui cadde fu miracolo se non perì del tutto, ma se non perì, il colpo che ricevette nella caduta fu tanto forte, che fu inevitabile il non rimanere storpiato, sfracellato e deformato della sua rara bellezza, lui restò fracassato in tutti i beni, indolenzito nell’operare, intontito nell’intelletto, lo debilitava una febbre continua, che affievolendogli tutte le virtù, non gli faceva sentire più forza a dominarsi; il più bel carattere dell’uomo, il dominio di se stesso, era svanito quindi sottentrarono le passioni a tiraneggiarlo, a renderlo inquieto e mesto e siccome era padre e capo delle generazioni, venne fuori la famiglia degli storpi. Credono che il non fare la mia Volontà sia cosa da nulla, invece è la rovina totale della creatura e quanti atti in più di volontà propria l’uomo commette, tante volte accresce i suoi mali, la sua rovina e si scava l’abisso più profondo dove precipitare.”

Terminologia cruda che Gesù usa: sfracellato, fracassato e storpiato. Se uno si butta dalla torre Eiffel lo raccolgono con il cucchiaino si dice a Roma. Noi siamo la generazione degli storpiati e due volte Gesù lo dice. Non fare la dv è una tragedia, è la rovina totale della creatura. E' importantissimo stare in cammino continuo, (San Giovanni Paolo II - Enciclica Veritatis Splendor): la volontà di Dioè oggettiva, una cosa è bene o male da un punto di vista oggettivo: cioè che è bene o male non lo stabilisco io, posso solo riconoscerlo. Anche Aristotele c'era arrivato. Noi dobbiamo riconoscere un dato che c'è già. Ma se io faccio una cosa che è oggettivamente sbagliata ma io non la riconosco come tale - o perchè non me ne rendo conto (una delle cose più brutte - a detta del don - è quando una persona fa qualche cosa senza rendersene conto o perfettamente conto) o peggio ancora quando pensava di fare bene ma ha fatto male. Una grossa croce che ci portiamo dietro, come se ne esce? Se io faccio una cosa malvagia pensando che sia bene, non me ne vado all'inferno - perchè il Signore non mi può condannare se vede che la mia coscienza non avverte l'errore o pensa il contrario - tuttavia quelle azioni che io faccio sono la mia rovina e anche per quelli che stanno attorno a me. E tanti più atti sbagliati si fanno si accrescono rovine e male. La paura non è un buon sentimento, ma una sana paura di sè stesso e dei guai che posso combinare. San Filippo Neri non senza motivo chiedeva al Signore di tenergli le mani sul capo altrimenti si farebbe fatto turco, aveva questa coscienza sapienzale di sè stesso. La Madonna a Fatima ci ha insegnato a pregare di preservarci dal fuoco dell'inferno. Questa situazione ne dobbiamo prendere atto, per entrare e vivere nella dv occorre avere una grande umiltà di cuore e di mente, perchè dobbiamo dare la possibilità a Nostro Signore di portarci dentro noi stessi delicatamente e di farci conoscere delle cose di noi stessi che non funzionano. Processo doloroso ma salutare. Gesù (in un'ora della Passione) diceva che quando stava in croce non guardava al dolore ma alle conseguenze che quel dolore avrebbe prodotto. Noi partiamo da una situazione ontologica penalizzata, siamo figli di Adamo. Siamo una generazione di storpiati ma non ne siamo così sicuri. Molti pensano che il problema siano gli altri. E dobbiamo farci venire un pò di sano timore di noi stessi.

Umiltà dell'intelletto, disponibilità a mettersi in discussione per beccare le giuste sonate che il Signore ci manda dall'alto per portarci su un cammino che difficilmente finisce, si può stare nella dv anche quando senza l'intenzione se ne esce, ma certamente Nostro Signore vuole che non solo nelle intenzioni noi non usciamo mai dalla dv ma anche nelle azioni. Dobbiamo accettare (è una croce una mortificazione continua) di essere continuamente scalpellati, suonati, strapazzati (a volte) dal Cielo e non c'è difesa. Attenzione al complesso delle vittime, il vittimismo (ce l'hanno tutti con me, non ne faccio una dritta ecc...). Ho visto una cosa che non funziona? Ringrazio il Signore e provo a raddrizzarmi. Viviamo queste cose con serenità e con molta calma, il Signore vede il nostro cuore e lo stato della nostra coscienza e ci fa camminare tanto più il nostro cuore si dilata, ma alcune volte il Signore ci deve mandare qualche bella croce fatta bene - ed ecco che quando arrivano le croci non ci lamentiamo ma ringraziamo il Signore perchè sono tutta salute.

Onde pensavo tra me: “Se Adamo per una sola volta che si sottrasse alla Divina Volontà, cadde così in basso e cambiò la sua fortuna in miseria, la sua felicità in amarezze, che sarà di noi che tante e tante volte ci sottraiamo a quest’adorabile Volontà?” (luisa)

E Gesù spiega la gravità di ciò che ha fatto Adamo e anche la gravità quando si va contro una volontà espressa, voluta e comandata. Ad Adamo era stato detto chiaramente cosa poteva e non poteva fare. Questo frutto proibito non pensiamo alla mela morsicata (allegoria). Dove colpisce il peccato originale è la concupiscenza, domanda del don: ma per la Madonna conservarsi Vergine è stato un grande sacrificio? E per Gesù? Che ti dice la coscienza? Un bambino che non sa uno stimolo carnare non fa fatica a rimanere vergine, noi avvertiamo certi stimoli e siamo tentati dal di dentro, per Adamo era un piccolo sacrificio e li chiede anche a noi i piccoli sacrifici perchè sia sicuro della nostra fedeltà. L'amore non può dimostrarsi se non si è capaci di sacrificarsi o soffrire per chi ama.

Figlia mia, Adamo cadde tanto nel basso perché si sottrasse ad una volontà espressa del suo Creatore, in cui veniva racchiusa la prova per conoscere la sua fedeltà verso Colui che gli aveva dato la vita e tutti i beni che possedeva. Molto più che ciò che Iddio richiedeva da lui di fronte ai tanti beni che gratuitamente gli aveva dato, era che si privasse, d’un solo frutto fra tanti i che gli aveva dato, per amore di Colui che tutto gli aveva dato. Ed in questo piccolo sacrificio che Iddio voleva da lui, gli aveva fatto conoscere che non era altro che voler essere sicuro del suo amore e della sua fedeltà. Adamo avrebbe dovuto sentirsi onorato che il suo Creatore voleva essere sicuro dell’amore della sua creatura...." Gesù

Non mettiamo Adamo sul banco degli imputati, questo poverino non si rendeva conto a priori (a differenza di lucifero) dei danni che questo avrebbe comportato nè aveva l'esempio di quelli che si sono rovinati la vita. Circostanze attenuanti. Certo che uno che aveva avuto tutti i beni e grazia e per una sciocchezza ha perso tutto è una tragedia. Ed è una trasgressione formale perchè Adamo sapeva che quella cosa non la doveva fare.

"..Accrebbe la colpa perché colui che lo spinse e persuase a cadere non fu un essere superiore a lui, ma un vile serpente, suo capitale nemico, la sua caduta portò più gravi conseguenze perché era il capo di tutte le generazioni, quindi tutte le membra, come connaturale, dovevano sentire gli effetti del male del loro capo..." Gesù

Ecco perchè la Chiesa insegna la distinzione, il peccato originale originante ed originato. La Chiesa dice che il peccato originale viene trasmesso per propagazione quando viene concepito nell'atto del concepimento. Che significa ciò? Perchè la Madonna sfuggisse a questa legge, Dio ha dovuto fare un miracolo. Altrimenti non è possibile che la riproduzione sfugga al peccato originale.

"..Vedi dunque che quando una mia volontà è espressa, voluta e comandata, il peccato è più grave e le conseguenze sono irremediabili e solo la mia stessa Volontà Divina può riparare ad un tanto male come successe ad Adamo.." Gesù

Fino alla Resurrezione di Gesù, fino alla discesa di Gesù nel Limbo in Paradiso non c'era entrato nessuno. Elia e Enoch non sono stati portati in Paradiso ma da qualche altre parte. Manco San Giuseppe stava in Paradiso e neanche Mosè. Noi abbiamo un'eco di questa cosa in uno dei peccati contro lo Spirito Santo, assomiglia all'impugnazione della verità conosciuta. Io so che una cosa è vera, non mi importa nulla e faccio il contrario. Se tu conosci una cosa e fai il contrario non hai una minima circostanza attenuante. C'è voluto Gesù come Redentore.

"..Invece quando non è espressa, sebbene la creatura sia in dovere di pregarmi per conoscere la mia Volontà nel suo operato, se nel suo atto entra un bene è la pura gloria mia. Però se non è espressa, non è così grave il male ed è più facile trovare rimedio.." Gesù

Negli atti che facciamo, dobbiamo sempre chiderci: sto facendo la volontà di Dio? E' questa la volontà di Dio? Non so rispondere? Prega il Signore. La dv dobbiamo inanzitutto farla e abbraccia tutta la nostra vita. Quando dormo (esempio) si può dormire in tutte le forme possibili se uno vuole fare la dv? sarà dv che uno dorma nudo? Cosa pensa Dio di questo atto? E' un'atto indifferente come grattarsi la faccia? O pensa bena o pensa male? O è indifferente, buono o cattivo. Senza farsi prendere psicosi, sempre con calma ed entrando nell'ottica che nelle scelte che facciamo siamo dentro o fuori dalla dv, incominciando dalle cose più grandi e poi andando avanti nelle cose più piccole a seconda di quanto vogliamo vivere fusi nella dv.

"..E questo lo faccio a tutte le creature per provare la loro fedeltà ed anche per mettere al sicuro l’amore che dicono di volermi; chi è che non vuol essere sicuro d’un potere che acquista, tanto che giunge a fare la scrittura? Chi è che non vuol essere sicuro della fedeltà d’un amico, della lealtà vera d’un servo?.." Gesù

I piccoli sacrifici che facciamo, siamo capaci di rinunciare a qualcosa per Gesù? Nell'ottavo volume dei Libri di Cielo (come si prepara a vivere nella dv) c'è un paragrafetto in cui dice che di quante cose l'anima si priva in terra, ne avrà altrettanti in Cielo)

7 Settembre 1908 Di quante cose l’anima si priva in terra, altrettante ne avrà nel Cielo

Figlia mia, di quante più cose l’anima si priva di qua, altrettante di più ne avrà di là, nel Cielo; sicché quanto più povera è la creatura in terra, tanto più ricca sarà in Cielo; quanto più priva di gusti, di piaceri, di divertimenti, di viaggi, di passeggiate in terra, tanti gusti e piaceri prenderà in Dio. Oh! come passeggerà negli spazi dei Cieli, specie nei Cieli immensurabili degli attributi di Dio, perché ogni attributo è un Cielo, è un Paradiso di più. Riguardo ai beati, chi vi entra appena si può dire che sfiora gli attributi di Dio; chi cammina nel mezzo, chi più in su ancora e più cammina più gusta, gode, si diverte di più; sicché chi lascia la terra prende il Cielo, fosse anche in minima cosa. Ne consegue che chi è più disprezzato diventa più onorato, chi più piccolo più grande, chi più sottomesso più dominatore e così di tutto il resto. Eppure, dei mortali, chi pensa a privarsi di qualche cosa in terra per averne in Cielo eternamente? Quasi nessuno.” Gesù

Non ci credono e non ci pensano. Per essere sicuro di te che stai ascoltando o leggendo questa catechesi

"..Onde, per essere sicuro, faccio conoscere che voglio i piccoli sacrifici, i quali porteranno agli uomini tutti i beni, la santità e realizzeranno lo scopo per cui furono creati..." Gesù

Gesù non vuole solo per convertire i peccatori, per le anime del Purgatorio, per fermare la Divina Giustizia ma anche perchè il tuo amore per Gesù sia solido e dimostrato. Quanto lo ami? Di quante cose ti sai privare per amore Suo? Quando una persona è innamorata, (esempio: il don era appassionato di calcio ma però ad un certo punto comprendeva che in alcuni momenti o metteva prima la partita o la sua ragazza, uno bisogna sacrificarlo ma chi?). Siamo noi a fare le nostre scelte.

"..Invece se saranno restii, tutto sarà sconvolto in loro e tutti i mali piomberanno loro addosso. Però il non fare la mia Volontà è sempre un male più o meno grave a seconda la conoscenza che di Essa si possiede.” Gesù

Queste non sono minacce di Gesù ("...e tutti i mali piomberanno loro addosso.."), teniamo sempre presente che siamo noi artefici del male, il male è produzione umana e diabolica. Il diavolo non può produrre male per gli uomini senza gli uomini, perchè se noi non fossimo peccatori il diavolo non potrebbe neanche sfiorarci. Il diavolo si è scatenato contro Gesù nella Passione ma questa è stata una permissione divina ma non aveva nessun potere su di Lui. Proprio perchè è stato ucciso un'innocente che era il Figlio di Dio, tutti i colpevoli, invocando il suo nome possono essere liberati. Noi dobbiamo mettercelo bene in testa: non fare la dv è sempre un male più o meno grave. Male oggettivo anche quando non sono pienamente consapevole quando sto uscendo dalla dv. Se una persona sta facendo dei peccati gravi senza saperlo, in teoria non ha perso la grazia, ma in pratica sta producendo una montagna di male incessante. Quel letame gli casca addosso a lui ed agli altri, il primo ad esserne travolto è il peccatore stesso.

Non fare la dv è sempre fabbricare male, la fabbrica del male dov'è? Dentro di noi purtroppo. Abbiamo visto cosa ha combinato Adamo mettendosi contro una Volontà espressa e comandata, Dio ci liberi da questa orrenda sciagura, preghiamo di conoscere la dv e il Signore che non ci faccia uscire da essa.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento