mercoledì 4 dicembre 2019

Una vita da ricchi e da re

Gesù spiega l'importanza della ripetizione degli atti nella Divina Volontà e dell'acquisizione di sempre nuove e maggiori conoscenze su questo mondo divino. La vita nella Divina Volontà è vita da ricchi, anzi da nababbi, e vita da re. Gesù spiega bene in che senso sono da intendere queste espressioni. Libro di Cielo, volume 13, 25 Agosto e 2 Settembre 1921, Venerdì 9 Agosto 2019

Questi due brani vertono su un punto fondamentale: la vita nella DV è un cammino graduale che va percorso con fedeltà accogliendo le sempre maggiori conoscenze ed esercitandosi nel compimento degli atti. Questa vita è una vita da nababbi, Gesù usa delle immagini e il lusso di questo mondo sono sterco agli occhi del Signore ma possono servirci per capire.

25 Agosto 1921 Quanta più conoscenza si ha del Divin Volere, tanto più valore acquistano gli atti

Figlia del mio Volere, quante volte in più t’immergi nel mio Volere, tanto più si allarga il circolo della tua volontà nella mia. E’ pur vero che gli atti fatti nel mio Volere riempiono tutto, come la luce del sole riempie la terra, ma col ripetere gli atti nel mio Volere si allarga la circonferenza dello stesso sole e l’anima acquista maggiore intensità di luce e di calore; e come ripete i suoi atti nel mio Volere, tante volte resta rannodata la sua volontà alla mia e questi nodi fanno scorrere tanti rivoli divini su tutta la terra, che impediscono il libero corso alla giustizia.” Gesù

E' chiaro che la DV è sempre la stessa ma la ripetizione degli atti allarga la circonferenza del sole, se il sole allargasse la sua circonferenza diventerebbe più grande e quindi la luce e calore prodotto sarebbero maggiori. Quindi più atti facciamo nel DV più la nostra volontà resterà annodata a quella divina facendo scorrere rivoli divini a beneficio di tutti ed impedendo il libero corso alla giustizia. Tema sempre sottostante alla vita nella DV - la forma più alta di santità personale perchè il resto del mondo beneficia di ciò che io opero in essa. Questo ci fa comprendere le leggi di crescita e ci fa comprendere che non si diventa re dall'oggi al domani. E' come un giovane imprenditore che da piccolo fonda un'impero.

Ogniqualvolta ti parlo del mio Volere e tu acquisti nuove cognizioni e conoscenze, tanto più valore ha il tuo atto nel mio Volere e più immense ricchezze tu acquisti. Succede come ad un tale che ha una gemma e sa che quella gemma ha il valore di un soldo; lui è ricco d’un soldo. Ora avviene che fa vedere la sua gemma ad un esperto perito e quello gli dice che la sua gemma ha il valore di cinquemila lire; quel tale non possiede più un soldo, ma è ricco di cinquemila lire. Or dopo qualche tempo, ha l’occasione di far vedere la sua gemma ad un perito più esperto ancora e quello lo assicura che la sua gemma contiene il valore di centomila ed è pronto a comprarla se la vuol vendere; ora costui è ricco di centomila lire. A seconda che conosce il valore della sua gemma, così si fa più ricco e sente maggior amore e stima della gemma; la tiene con più gelosia custodita, sapendo che è tutta la sua fortuna, mentre prima la considerava un nonnulla. Eppure la gemma non è cambiata, era ed è tale quale, il cambiamento l’ha fatto lui col capire il valore che la gemma contiene. Ora, così avviene della mia Volontà, come pure delle virtù; a seconda che l’anima capisce il valore, acquista la conoscenza, così viene nei suoi atti ad acquistare nuovi valori e nuove ricchezze. Sicché quanto più conoscerai della mia Volontà, tanto più il tuo atto acquisterà il suo valore. Oh! se sapessi quali mari di grazie Io apro tra te e Me ogni qualvolta ti parlo degli effetti del mio Volere, tu ne morresti di gioia e faresti festa come se avessi acquistato nuovi regni da dominare.” Gesù

"..Ogniqualvolta ti parlo del mio Volere e tu acquisti nuove cognizioni e conoscenze, tanto più valore ha il tuo atto nel mio Volere e più immense ricchezze tu acquisti.." Gesù

Ecco come si diventa ricchi nella DV - Gesù ci vuole far diventare re e ricchi sfondati ma questo avverrà con gradualità e a patto della tua fedeltà e qua ne dice due. Ripetizione degli atti e della acquisizione delle conoscenze ed ecco perchè occorre una conoscenza personale degli scritti, bisogna fare la lettura integrale degli scritti (e ripeterla per capirli meglio) ed insieme alla lettura trovare dei momenti di meditazione personale o no perchè queste cose diventino carne della nostra carne, anima delle nostre azioni e più conoscenze ho più me ne accorgo. Quando una persona è santa è umile ma non deve sforzarsi di esserlo perchè capisce che, per quanto lui ha faticato, capisce che tutto è stato sostenuto e reso possibile dalla Grazia di Dio e non è opera sua. Per questo si diventa umili. Mano a mano che si va avanti accadono due cose speculari: essere umili non è negare l'evidenza, se io sto meglio e sto sereno - se c'è c'è / non devo però fare il galletto. E' semplicemente l'apertura di una porta e se si apre la porta entra la luce --- e al tempo stesso, quando andiamo a letto chi è che può dire: ho fatto la divina volontà al 100%? nessuno anzi serenamente e gioiosamente e candidamente gli esami di coscienza diventano più profondi, la Santa Teresa Benedetta della Croce diceva che se apri la finestra non solo si vede lo sporco grossolano ma si vede anche la polvere sui mobili. Un'anima che vive nella DV non ne fa una tragedia, vede le proprie imperfezioni e le vede quotidianamente e chiede aiuto al Signore, escono fuori (se le facciamo uscire) i nostri ritardi, le nostre incorrispondenze e le nostre sacche d'ombra - la volontà mia voglio ucciderla ma in qualche cosa me la voglio tenere - e si ha questo senso di piena percezione che questo non è opera nostra ma è un dono di Dio che viene a spazzare Lui gradualmente dalla nostra anima le nostre miserie ma lo fa Lui io devo cooperare acquistando nuove conoscenze, ripetere gli atti, avere una vita interiore ecc... imparare a confrontarsi anche nel piccolo con la DV, leggere soprannaturalmente gli eventi che ci accadono, chiederci per chi stiamo facendo una certa cosa e chiederci se la Madonna o Gesù farebbero quel pensiero, quell'azione,.. è tutto un complesso di reti e di situazioni e per chi apre queste porte e chi cammina in questi lidi trarrà e sperimenterà effetti positivi e anche nel presente scoprirà qualche cosa in cui c'è da lavorare e non fa niente che ci fa crescere nell'umiltà. L'importante è essere fedeli e costanti nel cammino che dobbiamo fare.

2 Settembre 1921 Chi esce dal Divin Volere, va incontro a tutte le miserie. Una conoscenza di più prepara l’anima ad un’altra conoscenza maggiore

Per capire la vita nella DV dobbiamo immaginarsi la situazione di un re che prende una persona rustica ed incapace o un ricco sfondato ma sul serio che vive con tutti gli agi. Immaginiamo la vita del più grande nababbo di questo mondo che ha ville dovunque e se va sul mare ha lo yacht da 30 metri, jet privato ecc... di tutto e di più. Questa è la vita nella DV cioè immaginiamo una persona che campa così che dall'oggi al domani si ritrovi in una casa popolare con una macchina scassata e con i vestiti di bassa qualità che deve stare attento ai soldi. Sono immagini terreni però ci servono per farci capire questo. Se tu esci dalla DV (dice Gesù)

"..Se tu esci dalla mia Volontà, avvertirai subito che appena esci dalla mia Volontà, sentirai la miseria, il freddo, il dominio perduto, tutti i beni spariranno e, da regina, diverrai vilissima serva.." Gesù

Tutto questo non ha nulla di materiale di questo mondo. L'immagine del ricco serve a far capire la condizione privilegiata di chi vive nella DV anche se agli occhi del mondo appare come persona povera, insignificante ecc...

"..tu devi sapere che Io ho fatto con te come un re che comincia ad amare un amico molto dissimile da lui nella condizione, ma per il quale è tanto l’amore, che ha deciso di renderlo simile a lui. Or, questo re non può fare tutto d’un colpo e rendere l’amico re come lui stesso, lo fa poco a poco, prima gli prepara la reggia simile alla sua, poi gli manda gli addobbi per ornare la reggia, gli forma un piccolo esercito, in seguito gli dà la metà del regno, in modo che possa dire: “Ciò che possiedi tu, posseggo io, re sono io, re sei tu. Ma ogniqualvolta il re gli dà i suoi doni, guarda alla sua fedeltà e, nel dargli il dono, ha occasione di nuovo contento, di maggior sua gloria ed onore e di una nuova festa. Se il re avesse voluto dare all’amico tutto d’un colpo, tutto ciò che gli ha dato a poco a poco, imbarazzerebbe l’amico perché non è addestrato a saper dominare, ma a poco a poco, con la sua fedeltà, è venuto istruendosi e tutto gli riesce facile.." Gesù

L'immagine della reggia. Dominio che questa vita comporta cioè non lasciarsi mai travolgere e dominare da nessun evento, persona o circostanza ecc... riflettiamo su questa immagine del dominio. E' un'immagine molto bella, dominare sè stessi è già una grande conquista (le nostre passioni, le nostre reazioni e capire se stiamo operando rettamente ecc..), gli uomini sono stremati perchè sballottati qua e là dagli eventi e ci tolgono il respiro. Chi vive nella DV non si lascia travolgere, si interfaccia, opera, medita, riflette, controlla ma non è travolto. Ma non si arriva dall'oggi al domani - sono in molti che vorrebbero essere come Dio (tentazione umana) cioè al Signore basta volere una cosa e accade ma noi non siamo come Dio. L'effetto della decisione (voglio vivere nella divina volontà) non è istantaneo dall'oggi al domani, non esiste. Anche Gesù lo spiega che c'è un cammino graduale. Il potenziale infinito della DV dobbiamo imparare a maneggiarlo, se uno avesse le armi più avanzate di questo mondo non è che che dall'oggi al domani và alla conquista del mondo, perchè non sa come far funzionare le armi e prima deve fare allenamento. Ci deve essere una scuola. I primi 10 volumi sono preparatori in cui Gesù prepara la persona con la vita nelle virtù. E cos'è richiesto?

La fedeltà. Quel poco che capisci per quel poco che hai tu vivi in maniera coerente e seria. Costante e perseverante, non tradisci e non deludi. E piano piano incomincerai a comprendere (e lo avverti tu stesso) che da garzone diventi padrone, da servo re, da schiavo diventi signore...lo avverti questo dominio che non è sopraffazione sul prossimo. Chi vuol essere il primo sia il primo servo di tutti o schiavo (Vangelo).

MEDITAZIONE SULLA DIVINA VOLONTA' DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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