venerdì 13 dicembre 2019

Il punto nero del peccato e il mare della Divina Volontà

Gesù mostra come il peccato trasformi l’uomo in un essere orribile, diffusore solo di male e di tenebre e peggiorandolo in tutte le sue dimensioni comportamentali. Il contrario avviene nell’anima in grazia: essa può essere come un uccello del cielo, se segue la via umana di santificarsi nelle virtù; oppure un pesce del mare se si immerge nel mare del Divin Volere e, vivendo l’eroismo di virtù divine, si libra alle vette della santità. Libro di Cielo, volume 13, 28 Settembre - 6 Ottobre 1921, Lunedì 19 Agosto 2019

28 Settembre 1921 Gesù è luce e tutto ciò che da Lui esce è luce che, diffondendosi in mezzo a tutte le creature, si sostituisce come vita di ciascuna di loro

6 Ottobre 1921 Il peccato è il punto nero dell’uomo, ma lo stato di grazia e di operare il bene è il punto luminoso dell’uomo

Nel primo brano con un'immagine stupenda, Gesù ci fa comprendere le cose spirituali con le cose materiali e noi dovremmo cercare di fare lo stesso. Quando andremo nel mare avremo modo di rievocare ciò che si legge qua (il mare della Divina Volontà) o anche chi andrà tra i monti si potrà immergere negli atti di divina volontà (Fiat Creante).

Figlia mia, Io sono luce eterna e tutto ciò che da Me esce è luce, sicché non è il solo mio palpito che sprigiona luce, ma ogni mio pensiero, respiro, parola, passo, ogni goccia del mio sangue sprigiona da Me luce che diffondendosi in mezzo a tutte le creature, si sostituisce come vita di ciascuna di esse, volendo il ricambio delle loro piccole luci, perché anche loro sono luce, essendo anch’esse sprigionate dalla mia stessa luce, ma il peccato converte in tenebre l’operato della creatura. Figlia mia, amo tanto la creatura che la concepii nel mio alito e la partorii sulle mie ginocchia, per farla riposare sul mio seno e tenerla al sicuro, ma la creatura mi sfugge ed Io non la sento nel mio alito né la trovo sulle mie ginocchia, per cui il mio alito la chiama continuamente e le mie ginocchia sono stanche d’aspettarla e la vado fiutando dappertutto perché ritorni a Me. Ah! a quali strette di dolore e d’amore mi mettono le creature!” Gesù

Gesù parte da una constatazione o un'avvertimento. Gesù si definisce Luce eterna (Io sono Luce del Mondo nel Vangelo di San Giovanni) e nel Vangelo ci dice risplenda la vostra luce per opere buone. Se noi siamo in comunione con Gesù, se noi siamo luce tutto quello che facciamo è luce. E' un termine misterioso che non si può comprendere in modo terreno, forse potremmo parafrasarlo con bellezza, ordine, ecc.. una persona è luce nel modo di comportarsi, nel tratto, nel modo di stare a tavola, di guidare, ecc.. luce significa si avverte la gradevolezza in tutto ciò che fa ed è (anche nei pensieri - belli, edificanti, ecc.. allontana da sè i pensieri brutti ed è capace di discernere i pensieri). Se non c'è un'estrema attenzione ai propri pensieri e se non si confessano i peccati di pensiero la nostra vita nella DV è ancora in una fase molto embrionale, (fare una cosa per averne un tornaconto, un pensiero cattivo sul prossimo, una mormorazione sull'operato di Dio tipo Israele nel deserto, di superbia, nei confronti di giudizio nel prossimo). Dire i peccati di pensiero in confessione è difficile perchè fa uscire la parte peggiore di noi - non sono solo pensieri impuri ma sono infiniti. Gesù ha ricevuto tre coronazioni di spine per ripararli e la Chiesa ci mette in bocca a Messa (ho peccato in pensieri, parole, opere ed omissioni).

Figlia mia, non solo il peccato è brutto, ma orribile, è il punto nero dell’uomo! Mentre pecca l’uomo subisce una trasformazione brutale, tutto il bello che gli ho dato si copre d’una bruttezza orribile a vedersi e non solo il senso che pecca, ma tutto l’uomo corre questo pericolo, sicché, peccato il pensiero, il palpito, il respiro, il moto, il passo; la volontà trascina l’uomo ad un sol punto e da tutto il suo essere manda fitte tenebre che lo accecano ed un’aria velenosa che lo avvelena, tutto è nero intorno a lui, tutto è micidiale e chiunque a lui si avvicina si mette in uno stato pericoloso, orribile e spaventoso, tale è l’uomo nello stato di peccato.” Gesù (2° brano)

Un peccato di pensiero ti fa trasformare in un bruto. Mettiamocelo bene in testa, di più. Tutto il bello che abbiamo si corrompe, il peccato è una deformazione colpevole della bellezza che Dio ci ha dato e tutto l'uomo si corrompe perciò un goloso,un'accidioso, un lussurioso, un avaro ecc... diventa un mostro, uno che pensa sempre malamente sempre a criticare e a mormorare, sempre a maledire giudicare in continuazione questi sono mostri e come sempre questa bellezza o bruttezza si riverbera nell'esterno. Se noi ci vediamo bruttarelli (non nel senso estetico della persona) ma nella globalità vuol dire che siamo abbastanza ancora immersi forse nel peccato involontario del quale non si è presa coscienza ma anche quello è una bruttura che ci deforma. I padri della Chiesa insegnavano di studiare (non per giudicare) i tratti comportamentali delle persone (studiare i modi, i gesti ecc.. ) perchè da quello si comprende benissimo lo stato di un'anima. Come parlavano Gesù o Maria? tono alto o basso? in modo tumultuoso o essenziale? Gesù o la Madonna sbraitava ed urlava? Qualche volta Gesù ha alzato la voce ma lo faceva in modo straordinario quando la Divina Sapienza gli ha dato coscienza di farlo. Come camminavano Gesù e Maria? Se uno si studia l'ascetica un giorno c'erano delle indicazioni, come ti vesti? il vestito è un linguaggio eloquentissimo che fa capire chi siamo, è la fotografia della nostra persona. Studiare ed osservare il prossimo non è giudicare, quasi sempre la persona che si comporta in un certo modo quasi sempre non si rende conto di ciò che si comprende dal suo comportamento, il giudizio è attribuire ad una persona un'intenzione nota di fare qualche cosa di male. Lo studio dei comportamenti nostri non è un giudizio ma comprensione delle dinamiche profonde del nostro agire che sono ignote alla maggioranza delle persone. Se io dico "quello è un ladro" è un giudizio, vuol dire che sa che è coscientemente che fa quella cosa e io attribuisco l'intenzione pur non conoscendola. Solo Dio può giudicare.

Il produce nero intorno a sè e si avvelena intorno sè. Sono parole di Gesù ma sono parole riscontrabili in tutta la spiritualità cattolica (i grandi maestri di ascetica ecc....) tutti dicono le stesse cose.

Se orribile è l’uomo nello stato di colpa, è pure bello nello stato di grazia e di operare il bene; il bene, fosse anche il più piccolo è il punto luminoso dell’uomo; mentre l’uomo fa il bene subisce una trasformazione celestiale, angelica e divina; il suo buon volere trascina tutto il suo essere ad un punto solo, sicché bene è il pensiero, la parola, il palpito, il moto, il passo, tutto è luce dentro e fuori di lui, la sua aria è balsamica e vitale e, chiunque s’avvicina, si mette al sicuro. Com’è bella, graziosa, attraente, amabile, speciosa, l’anima in grazia nel fare il bene, tanto che Io stesso ne resto innamorato, ogni bene che fa è una sfumatura di bellezza di più che acquista, è una somiglianza di più col suo Creatore che lo fa distinguere per suo figlio, è un potere divino che mette al traffico. Tutti i beni che fa sono porta voci tra il Cielo e la terra, sono le poste, i fili elettrici che mantengono le comunicazioni con Dio.” Gesù

La Grazia trasforma la persona in maniera bellissima a differenza del peccato. Ogni minimo bene che si faccia. Discorso speculare. Se siamo poco aggraziati è un problema e se siamo poco attraenti nel senso che l'anima che fa il bene contagia attira non allontana. L'amabilità, ci si sta volentieri e si ricerca la sua compagnia. Un'anima buona non può essere antipatica, sarà invisa agli operatori del male ma quando non c'è una compromissione nel male e il peccatore la cerca per avere luce. Anima speciosa, una bellezza speciale e Gesù ne resta innamorato. L'anima santa nella lettura spirituale perchè vola..ma se potesse parlare..

".. Se invece si domandasse agli uccelli, questi risponderebbero: “conosciamo le piante, le altezze degli alberi, i fiori, i frutti.” Essi direbbero quante fatiche fanno per trovare un seme per nutrirsi, un nascondiglio per ripararsi dal freddo, dalla pioggia.." Gesù

Questa è la santità delle virtù classica senza attivare quella grande risorsa che è la Divina Volontà. L'anima aiutata dalla grazia con i propri sforzi cerca di liberarsi dal groviglio dei peccati e male passioni. E' un cammino faticoso. Ma nella DV..

(Luisa) "..Onde, dopo ciò, ho sentito parlare dell’umiltà ed io sono convinta che questa virtù non esiste in me, né io penso mai; quando è venuto il mio dolce Gesù gli ho detto la mia pena e Lui mi ha detto: “Figlia mia, non temere, Io ti ho cresciuta nel mare e chi vive nel mare non se ne intende di terra. Se si volesse domandare ai pesci come è la terra, come sono i suoi frutti, le piante, i fiori, se avessero ragione risponderebbero: noi siamo nati nel mare, viviamo nel mare, l’acqua ci nutre e se gli altri esseri restano affogati, noi invece guizziamo, il mare ci dà la vita e se agli altri esseri gelerebbe il sangue nelle vene, a noi dà il calore. Il mare è tutto per noi, ci serve di stanza, di letto, passeggiamo, siamo i soli esseri fortunati che non dobbiamo affaticarci per trovare cibo; tutto ciò che vogliamo è pronto, a nostra disposizione, sicché possiamo parlare del mare, non della terra; la sola acqua ci serve di tutto e in essa troviamo tutto..." Gesù

Il pesce sta riparato ed è il suo habitat ed è un'immagine che più ci si addentra nella dv più si comprende. Attenzione ad un passaggio: nella mia Volontà

"..se l’acqua serve e fa tanti diversi uffici ai pesci: di cibo, di calore, di letto, di stanza, di tutto, molto più lo può fare in modo più mirabile la mia Volontà, anzi nella mia Volontà le virtù si trovano in grado più eroico e divino. La mia Volontà assorbe tutto e liquefà tutto in Sé e l’anima resta assorbita nella mia Volontà, di Essa si ciba, in Lei cammina, solo Lei conosce e le basta per tutto, si può dire che tra tutti è la sola fortunata che non deve mendicare un pane, no, perché l’acqua della mia Volontà la inonda di sopra, di sotto, a destra e sinistra e, se vuole il cibo, mangia, se vuole la forza, la trova, se vuol dormire trova il letto più soffice per riposarsi; tutto è pronto a sua disposizione.” Gesù

Quindi la vita nella DV significa esercizio eroico e divino delle virtù, ogni tanto da alcuni ambienti, c'è una sorta di snobismo nei confronti di questi scritti. Nella DV si viaggia su uno yacht non su una barca a remi, (nel viaggio verso la santità) il lusso degli yacht può essere una metafora. Mano a mano che entra nella nostra vita la DV abbraccia ogni minimo atto divinizzandolo e non soltanto rendendolo virtuoso e quando un'anima sta dentro questo mondo è come un pesce nell'acqua o come un sole senza il bisogno di essere illuminato da nessuno - senza nessun pensiero di superbia - significa:

Gesù dice a Luisa (che stava pensando che gli mancava l'umiltà - inizio brano) di stare tranquilla perchè la superbia non entra in un'anima che vive nella dv. Non si pone il problema e non nascono cose di questo genere ecco perchè è una vita straordinaria dove Dio con tutta la sua potenza e grazia è a nostra disposizione.

MEDITAZIONE SULLA DV DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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