mercoledì 4 settembre 2019

Misteri inconcepibili a mente creata

Gesù torna di nuovo sulle pene e le morti che il Volere Divino fece vivere in ogni istante alla santissima umanità di Gesù, in modo vero e reale (non astratto e intenzionale) spiegando che sono misteri profondi dove l'intelletto umano si smarrisce. Gesù rende partecipe Luisa di tali dolori. L'onnipotenza del Volere Divino fu ciò che rese possibile tutto ciò. Libro di cielo, Volume 12, 18-20 Marzo 1919, 6 Giugno 2019

(Le catechesi precedenti sono queste le pene divine di Gesù e Stigmatizzati nel Divin Volere)

18 Marzo 1919 Gesù nel suo Concepimento, concepì tutte le anime, le pene e le loro morti

Oggi Gesù ci porta dentro il più grande mistero della sua Vita Divina nella vita Umana. Quanti fedeli meditano la Passione di Gesù? Ma quella è nulla in confronto a quello che ha passato Gesù nel suo interno. Non è un fenomeno intenzionale o astrattivo, in realtà Gesù patì quelle pene. E ne rende partecipe Luisa (esperienza mistica con un dardo di luce che prima le dà la morte e poi le dà la vita); inoltre Gesù dice che sono misteri profondi per la mente umana. Il discorso è semplicissimo per certi aspetti: tenere presente: nel Volere di Gesù stanno in atto le anime e tutte le cose, in atto non in potenza - non nell'intenzione/astratto - / L'atto unico del FIAT ha fatto un solo atto ma sono state generate miliardi di stelle. Gesù ha vissuto le morti di ogni persona passata, presente e futura attraverso un'operazione del Volere Divino per poter riparare le cose.

"..Dovevo incorporare tutto in Me, anime, pene e morte che ciascuna doveva subire, per dire al Padre: “Padre mio, non guarderai più la creatura, ma Me solo, ed in Me troverai tutti ed Io soddisfarò per tutti. Ti darò quante pene vuoi, vuoi che subisca ciascuna morte per ognuno? La subirò; tutto accetto purché dia vita a tutti.” Ecco perciò ci volevano un Volere e un potere divino, per darmi tante morti e tante pene ed un potere e un Volere Divino a farmi soffrire; e siccome nel mio Volere stanno in atto tutte le anime e tutte le cose, sicché non in modo astrattivo o intenzionale come qualcuno può pensare, ma in realtà, tenevo in Me tutti immedesimati, con Me formavano la mia stessa Vita, in realtà morivo per ciascuno e soffrivo le pene di tutti. E’ vero che concorreva un miracolo della mia onnipotenza, il prodigio del mio immenso Volere: senza la mia Volontà, la mia Umanità non avrebbe potuto trovare ed abbracciare tutte le anime, né poter morire tante volte. Onde la mia piccola Umanità, come fu concepita, incominciò a soffrire le alternative delle pene e delle morti e tutte le anime nuotavano in Me come dentro un vastissimo mare, formavano le membra delle mie membra, il sangue del mio sangue, il cuore del mio cuore...." Gesù

Non come è possibile ma come avverrà, bastava che il volere di Gesù lo volesse. La DV non ha limiti. Noi dobbiamo veramente chiederci: siamo fermamente convinti che tutto ciò che vuole Dio lo può? (salvo il male morale cioè il peccato), a Dio basta volerla che istantaneamente quella cosa è, subito a seduta stante. Questa è una scena divina da contemplare e dobbiamo pensare tutte le sofferenze che abbiamo vissuto (dalle malattie, il freddo, le cattiverie subito dal prossimo, le angherie del diavolo ecc...) tutto Gesù ha vissuto per me e le ha santificate per me; ecco perchè bisogna rifare gli atti nella DV. La mente si perde, eccessi di amore inconcepibili a mente creata ma così è stato. L'amore e la gratitudine verso Gesù dovrebbe essere infinita, già lo sarebbe se uno pensasse alla sua dolorosa Passione conosciuta. A pensarci uno dovrebbe rimanere esterefatto, allibito e senza parole.

20 Marzo 1919 Le morti e le pene che la Divinità faceva soffrire all’Umanità di Gesù per ogni anima, non furono solo d’intenzione ma reali

"..In questo mentre mi son trovata in Gesù, in cui erano inseparabili la Divinità ed il Volere Eterno; e questo Volere, sol che lo voleva, creava le morti ripetute, le pene senza numero, i colpi senza flagelli, le punture acutissime senza spine, con una facilità, come quando, con un solo Fiat, creò miliardi di stelle, non ci vollero tanti Fiat per quante stelle creò, ma bastò uno solo; ma con ciò non venne alla luce una sola stella mentre le altre rimasero nella mente divina, oppure nell’intenzione, ma tutte in realtà uscirono e ciascuna ebbe la luce propria per ornare la nostra atmosfera; così nel cielo dell’Umanità santissima di Nostro Signore pareva, che il Divin Volere, col suo Fiat creatore, creava la vita e la morte per quante volte voleva.." Gesù

Padre Pio aveva le piaghe e le stigmate, prima quelle invisibili e poi visibili. Questa è la partecipazione alla creatura dei dolori della Passione sensibile di Gesù, Gesù qua invece Gesù ha fatto partecipare a Luisa ai dolori quelli divini (5° ora delle Ore della Passione dove viene ripreso questo tema). Dopo tutto questo come si fa a non essere grati a Gesù?

5 ORA DELLA PASSIONE (estratto) Ma, o mio Gesù, mentre ti tengo fra le mie braccia, le tue sofferenze si accrescono. Sento, Vita mia, scorrere nelle tue vene un fuoco, e sento che il sangue ti bolle e vuole rompere le vene per uscire fuori. Dimmi, Amore mio, che hai? Non vedo flagelli, né spine, né chiodi, né croce. Eppure, poggiando la testa sul tuo cuore, sento che spine crudeli ti trafiggono la testa, che flagelli spietati non ti risparmiano alcuna particella dentro e fuori della tua divina persona, e che le tue mani sono paralizzate e contorte più che dai chiodi. Dimmi, dolce mio Bene, chi è che ha tanto potere anche nel tuo interno, che ti tormenta e ti fa subire tante morti per quanti tormenti ti dà?

Ah! Pare che Gesù benedetto schiuda le sue labbra fioche e moribonde e mi dica:

“Figlia mia, vuoi sapere chi è che mi tormenta più de­gli stessi carnefici, anzi, quelli sono nulla a paragone di questo? È l’amore eterno che, volendo il primato in tutto, mi sta facendo soffrire tutto insieme e nelle parti più intime, ciò che i carnefici mi faranno soffrire a poco a poco. Ah! Figlia mia, è l’amore che tutto prevale su di me ed in me: l’amore mi è chiodo, l’amore mi è flagello, l’amore mi è corona di spine, l’amore mi è tutto. L’amo­re è la mia passione perenne, mentre quella degli uomini è del tempo. Ah! Figlia mia, entra nel mio cuore, vieni a perderti nel mio amore, e solo nel mio amore comprenderai quanto ho sofferto e quanto ti ho amato, e imparerai ad amarmi ed a soffrire solo per amore”.

Mio Gesù, giacché tu mi chiami nel tuo cuore per far­mi vedere ciò che l’amore ti ha fatto soffrire, io vi entro. Ma mentre vi entro, vedo i portenti dell’amore, che non di spine materiali ti corona la testa, ma di spine di fuoco, che ti flagella non con flagelli di funi ma con flagelli di fuoco, che ti crocifigge con chiodi non di ferro ma di fuoco. Tutto è fuoco che penetra fin nelle ossa e nelle stesse midolla, e, distillando tutta la tua santissima umanità in fuoco, ti dà pene mortali, certo più della stessa passione, e prepara un bagno d’amore a tutte le anime che vorranno lavarsi da qualunque macchia ed acquistare il diritto di figlie dell’amore.

Qua continua...

"..Onde, trovandomi in Gesù, mi son trovata in quel momento in cui Gesù soffriva la flagellazione dalle mani divine solo perchè il Voler Eterno voleva, senza colpi, senza sferze, le carni dell’Umanità di Gesù cadevano a brandelli, si formavano i solchi profondi, ma in modo sì straziante nelle parti più intime. Era tanta l’ubbidienza di Gesù a quel Voler Divino, che da per se stessa si scioglieva, ma in modo sì doloroso, che la flagellazione che gli davano i Giudei, si può dire che fu l’immagine, o l’ombra di quella che subiva da parte del Voler Eterno e poi, solo che il Voler Divino voleva, quell’Umanità si componeva; così succedeva quando subiva le morti per ciascun’anima e tutto il resto. Io ho preso parte a queste pene di Gesù, ed oh! come comprendevo al vivo che il Voler Divino può farci morire quante volte vuole e poi può ridarci la vita..." Gesù

La Fusione della volontà umana con quella divina non annulla la volontà umana ma la sublima, la rende iperattiva e dice che la flagellazione terrena era solo un'ombra di questa. Pensiamo attentamente, Luisa non parla di metafore, questa è una cosa reale. Quanto ricorre il termine "..in realtà..." ? La gratitudine nei confronti di Nostro Signore quanto deve essere? Sia cosa molto auspicabile chiedere la gratitudine per Gesù e dispiacere per i dolori che abbiamo dato a Gesù. La passibile sensibile aveva la particolarità, la DV può tutto eccetto il male e allora c'è bisogno del concorso della creature assatanate; Gesù non sentiva l'odio o l'ingiustizia nelle pene divine ma in quelle umane sì; dentro questi orizzonti noi comprendiamo quanto resta incrementata la Fede e la Carità (Amor di Dio) verso Gesù. La Passione visibile è la puntina dell'iceberg immenso, la vita non può rimanere uguale se uno ci crede sul serio. Ci vorrà molto coraggio per lamentarsi sul serio delle cose che dovremmo soffrire. Già di fronte alla Passione visibile dovremmo stare in silenzio, ma di fronte al resto.....qui taccia ogni lingua.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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