mercoledì 11 settembre 2019

Tutti di Dio e per Dio senza nulla di proprio

I numerosi e grandi doveri verso Dio che ogni uomo ha nei suoi confronti. Come Gesù tutti li adempì per ogni uomo e quanto ciascuno sia gravemente obbligato a farlo. La santità nel Divin Volere è sole rispetto alle stelle di coloro che si sono santificati imitando la santissima umanità di Cristo. Libro di cielo, Volume 12,15-19 Aprile 1919, 11 Giugno 2019

15 Aprile 1919 Le cose maggiori sono fatte dopo le minori e sono compimento e corona di queste. L’Umanità risorta di Gesù è simbolo di chi vivrà nel Voler Divino

"..Stavo fondendomi nel Voler Santo del mio sempre amabile Gesù ed insieme col mio Gesù la mia intelligenza si perdeva nell’opera della Creazione, adorando e ringraziando per tutto e per tutti la Maestà Suprema, ed il mio Gesù, tutto affabilità, mi ha detto: “Figlia mia, nel creare il cielo, prima creai le stelle come astri minori e poi creai il sole, astro maggiore, dotandolo di tale luce da eclissare tutte le stelle, come nascondendole in sé, costituendolo re delle stelle e di tutta la natura. E’ mio solito fare prima le cose minori, come preparativo alle cose maggiori e queste, come corona delle cose minori. Il sole, mentre è il mio relatore, adombra insieme le anime che formeranno la loro santità nel mio Volere; i santi che sono vissuti allo specchio della mia Umanità e come all’ombra della mia Volontà, saranno le stelle; quelli, che verranno dopo, saranno i soli. Tenni quest’ordine pure nella Redenzione: La mia nascita fu senza strepito, anzi negletta; la mia infanzia, senza splendore di cose grandi innanzi agli uomini; la mia Vita di Nazareth fu tanto nascosta, che vissi come ignorato da tutti, mi adattavo a fare le cose più piccole e comuni alla vita umana; nella Vita pubblica ci fu qualche cosa di grande, ma pure, chi conobbe la mia Divinità? Nessuno, neppure tutti gli apostoli, passavo in mezzo alle turbe come un altro uomo, tanto che tutti potevano avvicinarmi, parlarmi e, se occorreva, anche disprezzarmi.” Gesù

La sua SS. Umanità terrena prima e dopo la Resurrezione, le stelle del cielo e il Sole. Differenza tra chi ha cercato di imitare l'Umanità di Gesù (Imitazione di Cristo, classico della spiritualità). E' una grande cosa che comporta un'esercizio continuo e sforzo che è fatto di alti e bassi; non c'è un'attitudine continua nel suo Volere. La vita nella DV non è semplicemente una contemplazione ma è anche venire a conoscere come la Divinità operava nella SS. Umanità di Gesù e farla nostra. Noi non possiamo opere divini ma possiamo agire alla divina fondendoci con Gesù. Attenzione! C'è un passaggio fondamentale.

"..Ora se la mia Risurrezione simboleggia i santi del vivere nel mio Volere e questo con ragione, perché ogni atto, parola, passo, ecc., fatto nel mio Volere è una risurrezione divina che l’anima riceve, è un’impronta di gloria che subisce, è un uscire di sé per entrare nella Divinità e nascondersi nel fulgido sole del mio Volere in cui ama, opera, pensa; che meraviglia se l’anima resta tutta risorta ed immedesimata nello stesso sole della mia gloria e simboleggia la mia Umanità risorta? Ma pochi sono quelli che si dispongono a ciò, perché le anime, nella stessa santità, vogliono qualche cosa di proprio bene; invece la santità del vivere nel mio Volere, nulla, nulla ha di proprio, ma tutto di Dio e perchè le anime si dispongano a ciò cioè a spogliarsi dei beni propri, ci vuole troppo, perciò non saranno molti. Tu non sei nel numero dei molti, ma dei pochi; perciò sii sempre attenta alla chiamata ed al tuo volo continuo.” Gesù

I Santi che formano le stelle sono tanti, il sole è uno (metafora di Gesù), sul pianeta Terra di sole ne vediamo solo uno è ovvio che Gesù non ha interesse di fare un trattato di astronomia. Significa che i santi che imitamo Gesù saranno molti (e già questo non è cosa da tutti) ma quelli che vivono nel suo Volere che simboleggiano il Sole saranno pochi. Nella santità nella DV non si deve avere nulla nulla di proprio ma tutto di Dio e qua ci deve aiutare lo Spirito Santo. Un'esercizio per disporsi a ciò sarebbe spogliarsi dei beni propri troppo ci vuole / come si fa a mettersi in questo orizzonte? L'esercizio dell'offerta a Dio di tutto: mettiamoci di fronte al Signore e chiediamoci a cosa saremmo disposti a rinunciare. Fino a che punto saremmo in grado di fare ciò? Se hai paura vuol dire che abbiamo delle riserve interiori, adombrato della consapevolezza - il Sacrificio di Isacco. Nessuna consolazione, nessun bene spirituale, ecc... e Gesù diceva: non è importante che venga Io, l'importante è vivere nel Divin Volere. C'è chi ha visto Gesù ma non ha cambiato la sua vita, l'apparizione di NOSTRO SIGNORE non ti fa diventare impeccabile ma ti obbliga di più alla santità perchè si ha ricevuto di più. Se non c'è la DV puoi aver visto Gesù Cristo e la Madonna (Giuda per esempio). Ricordati: non è vedere Gesù o la Madonna ma la Volontà di Dio e dà la vera felicità nemmeno legata alla presenza fisica Gesù. Se Gesù ci visita sarà una piccola estasi ma non è quella la cosa più importante, la cosa più importante è aspirare a diventare soli. Tutto a Gesù, non dobbiamo scherzare perchè Gesù non scherza. Se Dio non vuole toglierti delle cose che non sono un'ostacolo per te, non te le toglierà (ecco la fiducia che dobbiamo avere), il resto sia tutto e sempre solo nel DV.

19 Aprile 1919 Gesù fece per ciascun’anima, tutto ciò che esse erano obbligate a fare verso il loro Creatore

Continuando il mio solito stato, mi sentivo tutta afflitta ed il mio sempre amabile Gesù, nel venire, mi ha stretto e cingendomi il collo col suo braccio, mi ha detto: “Figlia mia, che hai? La tua afflizione pesa sul mio cuore e mi trafigge più che le stesse mie pene; povera figlia, tu hai compatito tante volte Me e preso su di te le mie pene; ora voglio compatire te e prendere Io la tua pena.” E mi ha stretta tutta al suo cuore e tirandomi fuori di me stessa ha soggiunto: “Sollevati figlia mia, vieni nella mia Divinità per poter meglio comprendere e vedere ciò che faceva la mia Umanità a pro delle creature.” Io non so dire ciò che ho compreso, in molte cose mi mancano i vocaboli, dico solo quello che mi ha detto il mio dolce Gesù: “Figlia mia, la mia Umanità fu il solo organo che riordinò l’armonia tra il Creatore e la creatura. Io feci per ciascun’anima tutto ciò che esse erano obbligate a fare verso il loro Creatore, non escludendo neppure le stesse anime perdute, perché di tutte le cose create dovevo dare al Padre gloria, amore e soddisfazione completa, con questa sola differenza: Che le anime che in qualche modo soddisfanno ai loro doveri verso il Creatore, anche se quasi nessuna giunge a soddisfarli tutti, uniscono la loro gloria alla mia e tutto ciò che fanno resta come innestato nella mia; le perdute restano come membra inaridite, e mancando loro gli umori vitali, non sono atte a ricevere alcun innesto del bene che ho fatto per loro, ma sono solo atte a bruciare nel fuoco eterno. Sicché la mia Umanità restituì l’armonia perduta tra creature e Creatore e la suggellò a prezzo di sangue e di pene inaudite.”

Riordinare l'armonia, ordine ed armonia. Quali sono state queste operazioni di Gesù fatte a prescindere anche per le anime perdute? Una cosa molto semplice: le opere di Dio sono tutte perfettissime, se si inserisce in questa perfezione anche una sola nota discordante ci dev'essere qualcuno che ripari questo disturbo. Ecco perchè l'umanità SS. di Gesù nella sua vita terrena è stata occupata a rifare gli atti che le creature erano obbligate a fare verso il loro Creatore e che quasi nessuno fa e anche chi li fa non li fa in maniera perfettissima. Il fatto che il nostro Creatore non li esiga sotto minaccia immediata non significa che non ci siano, noi abbiamo il dovere di lodare il Signore, di ringraziarlo (la Chiesa ce lo ricorda durante la S.MESSA), chi trascorre le giornate costellandole con i ringraziamenti? Spesso le persone (poi bisogna vagliare i casi, dati oggettivi) lamentano in continuazione dicendo a Dio che non ne ha fatta una dritta. Noi avremmo il dovere di adorarlo, adorazione interna, l'adorazione della mente quando noi sottomettiamo la nostra mente a Dio, il dovere di ripararLo. Quando noi combiniamo dei guai - e dobbiamo capirlo - la penitenza si chiama Soddisfazione Sacramentale è la riparazione, Dio ti perdona ma quei peccati hanno fatto dei danni. Per alcuni tipi di peccati (quando uno ruba è obbligato a restituire a quello che ha rubato, o prendere la somma che ha rubato e darla in elemosina / se uno ha calunniato il prossimo deve riparare con lo stesso mezzo e questo vale per tutte le cose). Noi peccando alteriamo l'ordine fatto da Dio, per ragioni di Giustizia noi dobbiamo rimettere le cose a posto. Gesù mette a posto l'80%, il 20% lo dobbiamo rimediare noi. Riparare è un dovere. Il dovere di dare Gloria a Dio, questa formula di congedo alla Messa, chi glorifica il Signore con la propria vita? chi vive la purezza prima del Matrimonio? chi usa decenza nel vestirsi? Trattare il corpo come Tempio dello Spirito Santo è un dovere non un optional, solo Gesù l'ha fatto per tutti. Tutti i disordini fatti da noi sono stati riparati da Gesù, l'ordine oggettivo che c'è nel cosmo deve essere riparato. Tu ed io possiamo ringraziare il Signore e fare atti simili a quelli di Lui o infischiarcene di tutto ed andare all'inferno. Questo è importantissimo, se noi non tendiamo verso questo equilibrio e verso l'adempimento dei nostri doveri verso Dio non si può vivere nella DV.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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