domenica 28 gennaio 2024

Diventare calamite della Divina Volontà

Importanza dell'attenzione nel conoscere per poter ricevere la vita della Divina Volontà nei propri atti. Il grande prodigio: Dio non solo dona se stesso alla creatura, ma consente alla creatura di donare se stessa a Lui. Libro di Cielo, Volume 33, 29 Giugno 1934, Venerdì 26 Maggio 2023

29 Giugno 1934 L’attenzione è l’occhio dell’anima. Come nella Divina Volontà non ci sono ciechi. La calamita, il conio dell’immagine Divina negli atti nostri. Come Dio si fa Prigioniero della creatura.

Altre volte Gesù (come nel brano di oggi) è breve, e però quando lo fa lancia delle bombe divine molto cariche. Oggi Gesù è uscito con l'immagine della calamita, tutte immagine significative perchè Lui sa usare bene le parole e non per nulla ci ha lasciato dei capolavori di questo tipo. Quando Gesù ci dice qualcosa per immagini, dobbiamo stare attenti all'immagine usato.

Il primo concetto fondamentale - che vale per tutti (anche fuori dalla divina volontà) è: Dio non dà i suoi beni ai ciechi.

"..Io non voglio dare i miei beni ai ciechi..." Gesù

Un cieco non può provvedere a sè stesso, ci dev'essere qualcuno che provveda a lui sotto tutti i punti di vista. Supponiamo che ci sia un beneffatore che dia dei soldi ad un cieco, quello campa coi soldi ma non sa chi è stato a metterceli. E quindi ci campa ma lui non sa da dove viene quel beneficio. Nostro Signore ci dà una montagna di beni e gli dà agli ingrati e malvagi (quelli sussistenti della Creazione) e dove c'è sempre un Ti amo di Gesù e Lui lamenta che spesso ci sono ladri e traditori. Tutti quelli che gonono dell'aria che respirano, dei beni della natura e tutte le altre opere del Fiat Creante e non capiscono o non vogliono rendersi conto che quelle sono opere di Dio per la nostra felicità e quindi bisognerebbe ringraziare il Signore. Ma qua si parla di ulteriori beni. E sono quelli di cui Gesù parla più sotto:

«Ah! Figlia mia, il vivere nella mia Volontà è il vivere di Cielo, è sentire nell’anima la vita della luce, dell’amore, la vita dell’azione Divina, la vita della preghiera,..." Gesù

Hanno tutti un comune denominatore: vita. Vita della preghiera, vita dell'azione ecc... Gesù sta dicendo che per questi beni soprannaturali Gesù non li darà a chi non si è reso capace di riconoscerli con l'occhio dell'anima il dono che voglio fare e si dispone a ricevere l'investimento. Prendiamo per esempio la vita della preghiera, significa che nella preghiera troviamo la vita. Per questo non basta la preghiera vocale, la Messa, la vita ordinaria di grazia, la comunione fatta in modo superficiale e frettoloso, ecc... ciò parte quando si ha l'orazione di raccoglimento o di quiete o l'orazione di unione o la preghiera profonda. La preghiera vocale è bella, ma non sempre riusciamo a dire il rosario stando con la testa in contemplazione dei misteri assorti e raccolti - spesso ci costa un pò - ed è per questo che la preghiera è un'opera penitenziale. La preghiera è un dovere - chi prega si salva e chi non prega si danna - Gesù dice che Lui è la Vita, ci sono dei passaggi nel Vangelo di san Giovanni, nella Vita è racchiuso tutto. Il sangue è la vita e non è casuale che Gesù ci ha lavato con il suo sangue. Quando sentiamo la parola chi fa la divina volontà e vive in essa, quindi la divina volontà entra nel suo cuore - e noi sappiamo che la vita nella dv è un motore sempre acceso di amore. La dv è il principio della vita di Dio che fa circolare l'amore. Il godimento del Figlio verso l'amore che ha il Padre noi non lo capiremo mai, due persone infinite che si amano in modo infinito. Ti pare che Nostro Signore vada a dare questa vita ad un cieco, una persona che non se ne rende conto, che non dovesse accoglierla e che non gusti la vita della preghiera..... noi (se arrivasse) dovremmo stare tutto il giorno a ringraziare distruggendoci le ginocchia e non possiamo comportarci con Dio come dei cafoni - che prende, considera tutto come dovuto e non ringrazia. Ma come si arriva a questo?

(Luisa) Il Volere Divino non mi lascia mai sola, mi sembra che mi guardi sempre per investire il mio pensiero, la mia parola, il più piccolo dei miei atti, ma vuole la mia attenzione, vuole che io sappia che vuole investire i miei atti e che guardandoci a vicenda, Lui dona ed io ricevo....."

«L’attenzione è l’occhio dell’anima che sa conoscere il dono che voglio fare e dispone l’azione a ricevere il mio investimento...." Gesù

La prima cosa che bisogna fare per entrare in questo sono acquistare le conoscenze. Perchè se io so che Dio vuole donarmi la sua stessa vita e costituirsi come vita dei miei atti, avrò sempre un'occhio aperto magari come in sottofondo a questo. Attenzione a non perdere mai il senso della divina presenza, a stare attenti che ci si muove e si vive sotto i suoi occhi. Il dono va visto, conosciuto ed apprezzato.

Cosa disse Gesù a S. Margherita Maria Alacoque? Io sto qua nelle Ostie ma in cambio ricevo ingratitudine, disprezzi, indifferenze ecc... le persone disprezzano i grandi dono dell'Altissimo. Che oggi c'è un disprezzo grossolano nei confronti di tantissime cose e Dio non è affatto contento di questo. Ricordate la parabola di coloro che non accettano l'invito a nozze? Il Signore dice: andate a cercare altri invitati perchè coloro che hanno rifiutato l'invito non si siederanno al banchetto delle nozze. Vivere nel dv, in Cielo si vive d'amore, quindi poi la vita della luce cioè il discernimento, le scelte da farsi...questo non significa che abbiamo sempre tutto chiaro, ma dobbiamo pregarci un pò sopra per capire quale sia la volontà di Dio, si sente quando Nostro Signore ce lo fa capire in maniera non troppo complicata. Basta pregare un pò sopra ed avere un pò di pazienza.

"..ma mettere in condizione la creatura di poter dare a Noi e dare atti nostri, non suoi, monete coniate con la nostra immagine è l’amore che supera tutto e che, non potendo contenere, nella nostra enfasi d’amore diciamo: “tu Ci hai ferito, la calamita degli atti tuoi Ci ha rapiti e Ci ha resi dolci prigionieri nell’anima tua e Noi ti renderemo la pariglia di ferirti, rapirti e di imprigionarti in Noi....." Gesù

E' questa la vita nella divina volontà. Il don lo dice anche per sè. Non è tanto facile ed agevole capire queste cose. Effettivamente queste cose sono verità di altissimo livello, ma però se uno, ragionandoci un pò sopra alla luce della Fede, ci capisce. Se la dv è in me come vita, gli atti miei sono investiti della divina potenza e come tali vengono presentati agli occhi dell'Altissimo sia atti volontari ed involontari. Perchè questo accada, fai una piccola fusione prima di andare a dormire (voglio dormire nella tua volontà ecc...), quando saremo coscienti...faremo tutti atti divini? Se mi arrabbio e dico una brutta parola quello non si trasforma in atto divino, se perdo un pò la pazienza quella cosa non si trasforma in atto divino...però quando vado a dormire, almeno il sonno lo metto al sicuro perchè nel sonno non possiamo fare imperfezioni o imperfezioni volontarie e quindi il sonno se lo prende tutto la divina volontà.

"..Tu devi sapere che chi fa la Divina Volontà e vive in Essa..." Gesù

Prima di vivere nella dv bisogna farla, non possiamo pensare di portare nella dv degli atti che non sono graditi al Signore. Per questo il don recentemente ha biasimato e corretto degli usi che gli sembrano impropri della dv, tu non puoi usare la dv come una sorta di strumentalizzazione di atti che non possono essere graditi al Signore. Tu non puoi pensare di rendere divino un'atto non gradito al Signore: io non posso dire vieni divina volontà nel mio mangiare se mi strafogo, la dv viene nel mio mangiare se mangio moderatamente. Non posso dire vieni dv nel mio fumare, sarebbe un sacrilegio perchè quell'atto la offende (in quanto il fumo danneggia il corpo che è un'atto della divina volontà che ci ha dato ndr), non posso dire vieni divina volontà nel mio guidare se mi capitasse di guidare in maniera spericolata. Non è concepibile una cosa del genere. Ecco perchè fare la divina volontà e vivere in essa non si possono mai disgiungere - se tu non fai la dv non puoi vivere in essa. Ci sono una montagna di atti che Nostro Signore non li prenderà mai con la sua vita. Queste cose non possiamo mai perderle di vista. A quanto sembra comprendere il don dagli scritti - ma non possiamo saperlo con certezza - le previsioni sul futuro sono aleatorie - il don sa di gente che si è messa a litigare (!) nel cercare di capire se il regno della divina volontà sarà una cosa manifesta o privata. Lo vedremo. Come fai ad affermare con certezze alcune cose che trattano di Dio e del suo mondo? Quante cantonate prendono le persone che cercano di fare profezie sul futuro? Bisogna stare sempre in un stato di doverosa umiltà, cercare quello che appare solido e certo e lasciare al Signore quello che non riusciamo a definire. Qua Gesù parla di uno stadio avanzato e compiuto di vita nella dv (parlando della calamita). Chiamiamo tranquillamente la dv nel battito delle ciglie - che qua il don non pensa che ci siano problemi a chiamarla - ma nelle nostre azioni coscienti e consapevoli che compiamo ad occhi aperti...perchè possiamo sperare che l'atto preventivo e gli attuali vadano a buon fine dobbiamo tenere quella vigilanza per restare almeno nell'ambito del lecito. Perchè altrimenti Lei non diventerà vita dei nostri atti, gli atti balordi respingono la divina volontà.

CATECHESI DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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