giovedì 28 settembre 2023

La Divina Volontà trasforma in luce debolezze e miserie

Gesù spiega l'immensa potenza della Divina Volontà e la sua capacità di ricambiare in vita di luce le stesse debolezze e miserie della creatura. Chi vive e opera nella Divina Volontà attira luce, santità, amore, grazia e valore infinito. Libro di Cielo, Volume 31, 6 Novembre 1932, Lunedì 30 Gennaio 2023

6 Novembre 1932 Come Dio fa fatti e non parole. Chi opera nella Divina Volontà opera nell’eternità, chi opera fuori di Essa, opera nel tempo. Le parole di Gesù sono opere.

Le grandi direttrici del brano sono due o tre su cui il Signore intesse le sue spiegazioni. Partiamo dalla premessa nel capitolo: chi opera nel dv opera nell'eternità e chi opera nell'umano volere opera nel tempo.

"..Tu devi sapere che quando la creatura opera nella mia Divina Volontà, le sue opere, i suoi atti, le sue adorazioni, il suo amore verso Dio, vengono fatti e formati nell’ambito dell’eternità, perché la mia Divina Volontà è eterna e tutto ciò che si può fare in Essa non esce dall’eternità, tutto resta confermato per sempre in opere, adorazioni, amore divino e perenne, si possono chiamare opere della creatura trasfuse in Dio,.....................invece chi opera fuori della mia Volontà Divina, opera nel tempo, ama, adora nel tempo, viene guardato nel tempo e tutte le opere che si fanno nel tempo, sono opere senza conferma, anzi devono aspettare il giudizio per essere: o confermate o condannate, oppure purificate dal fuoco del purgatorio e sono guardate come opere di creature nelle quali può mancare: pienezza di santità, pienezza d’amore e pienezza di valore infinito...." Gesù

Nel libro di Tenera Amata comprendiamo l'abisso tra la quarta e la quinta dimensione e poi pensiamo all'abisso tra la dimensione creata e quella increata. Ci sono due cose che non possono entrare nell'eternità: l'umano e lo scorrere del tempo come lo conosciamo noi.

«Figlia benedetta, non ti dar pensiero di nulla, la mia Volontà ha virtù di far morire tutto ciò che ad Essa non appartiene e di ricambiare in vita di luce le stesse debolezze e miserie della creatura,........così dà a tutte le cose la sua vita di luce...." Gesù

Il don rimane senza parole sentendo queste parole, perchè se ripensa a qualcosa, quest'informazione è vera - quando il don ripensa ad alcune cose che vive e che ripensa a certe cose...le stesse debolezze della creatura si cambiano in luce. Le nostre miserie e debolezze che non sono i nostri peccati volontari. Nel dv il peccato volontario in senso stretto non c'è, chi è nato da Dio non pecca - dice san Giovanni - questo non significa che non si faccia nessun peccato ma ci sono quella serie sterminata di piccolissimi peccati o imperfezioni e miserie che caratterizzano la nostra esistenza, non sono come i peccati in senso stretto - quello veniale causa una ridimensionamento della grazia - san Giovanni della Croce dice che è impossibile che ci liberiamo solo con le nostre forze da tutte queste miserie. Bisogna passare attraverso la notte dei sensi e dello spirito per arrivare al Matrimonio Mistico, cosa avviene in queste due notti? Avviene in maniera dolorisissima - in parte attiva e in parte passiva - di una purificazione di tutte quante cose, perchè queste cose ostacolano l'unione con Dio. Non ci può stare una persona davanti a Dio in Paradiso con queste scorie. Gesù sta dicendo: se ti fondi con la dv ci pensa Gesù a ricambiare in luce le debolezze e miserie della creatura. Il don non vorrebbe sbagliarsi o contraddire qualche dottore della Chiesa, ma san Giovanni della Croce queste cose non le ha conosciute. Noi dobbiamo calcolare un punto: tutto quello che viene dal Libro di Cielo non si distacca dalla Tradizione della Chiesa e dalla sua dottrina, però alcune cose che il Signroe ed insegna ed evidenza prima non si conoscevano e c'è poco da fare. Chi si andava a fare un'atto nella dv e con questa operazione spirituale io porto il mio atto dal tempo all'eterno? Non ci rendiamo neanche conto cosa voglia dire.

"..Così il mio Volere, come la creatura si fa investire dalla potenza della sua luce, così le tenebre la lasciano, i suoi mali muoiono e vengono ricambiati in vita di luce.." Gesù

Poi Gesù fa una stilettata contro coloro che pur non sapendo nulla criticano prima di conoscere

"..e chi non comprende ciò significa che è analfabeta e perciò non comprende né che cosa è la mia Volontà, né ciò che può fare, né dove può giungere chi vive in Essa e che si fa investire dalla sua luce. Quindi lasciali dire, Io farò i fatti e loro resteranno con le parole, se non hanno fatto uno studio profondo, che vuoi che comprendano? Forse saranno dotti, dottori di altre cose, ma della mia Volontà saranno sempre ignorantelli, perciò mettiamoli da parte e pensiamo a fare non parole, ma veri fatti..." Gesù

Un vecchio proverbio dice: contro i fatti neanche la ragione può competere. Certe queste sono realtà misteriose però se noi, nonstante debolezze, miserie, nonostante la nostra condizione da viatori e nonostante ci capiamo bene come, però siamo solari, luminosi, sempre lieti, contenti, felici, qualche domanda è lecito farcela: ma da che dipende questa cosa qua? Come tutte le cose spirituali noi non possiamo averne la certezza assoluta nè la dimostrazione, però qualche cosa uno se lo deve chiedere.

Se io porti i fatti e gli atti nella dv è impossibile che gli effetti di quella vita divina si facciano in qualche modo percepire dalla mia persona. E' impossibile.

"...Tutto al contrario per chi vive ed opera nella nostra Volontà, essendo atti nostri, tutto è pienezza di santità, d’amore, di bellezza, di grazia, di luce e di valore infinito...." Gesù

E come facciamo ad operare nella dv? Ci dev'essere la nostra volontà ed intenzione di operare nella dv, la nostra attenzione, è molto importante fare sempre molto bene e fare pensando a cosa si dice l'atto preventivo. Con esso, noi abbiamo chiamato la dv nei nostri atti...

"..Vieni, Divina Volontà, a pensare nella mia mente,.." cioè tutti i miei pensieri li voglio fare nella dv, "...Vieni, Divina Volontà, a palpitare nel mio cuore",....ecc... se io faccio miei i moti perenni della dv nel mio corpo (sangue, respiro e palpito del cuore) vedete che significa...quanti giri si fa il nostro sangue nel nostro corpo? Sembra che dentro il nostro corpo stia tutto tranquillo ma sta tutto in continuo movimento, possiamo anche dormire ma durante il sonno il cuore batta, i polmoni respirano ecc... che facciamo? Capiamo cosa significa chiamare la dv a circolare nel mio sangue? Non è un giochetto ma quali effetti produrrà ciò? Nelle arterie a che pressione/ velocità va il sangue? A guardare nei miei occhi....tutto quello che sta davanti agli occhi miei (anche quando sto davanti al computer ecc....) ma quanti sguardi faccio durante la giornata? Ad ascoltare nelle mie orecchie, a parlare nella mia voce, a respirare nel mio respiro.......a palpitare nel mio cuore...almeno 60 al minuto. Dopo l'atto preventivo, quanti atti avrò già fatto? Non si sa. A muoverti nel mio moto...ma il moto è anche quando giro la testa, alzo una spalla, ecc.. a camminare nei passi...quanti passi facciamo? Quanti passi hai fatto nella settimana? 80.000 passi nella dv...a scrivere anche alla tasteria, ad operare nelle mie mani (mi lavo il viso, i denti, spazzo per terra, faccio lavori manuali? ecc...) a soffrire ed ad offrire nel mio offrire...solo così poi pensiamo alle preghiere, giri, atti attuali che possiamo fare ecc... e che succede? Qua la santità arriva per forza e l'amore dev'essere per forza sentito e anche la luce, grazia, bellezza, ecc.. devono per forza arrivare e se ci abituiamo a moltiplicare gli atti attuali, a fare in maniera cosciente i nostri atti e poi le nostre fusioni - piccoli e grandi - e qua è tanta roba.

(Luisa) "..Dopo di ciò stavo pensando a tutto ciò che il mio Sommo Bene Gesù mi aveva detto, come se volessi far sorgere in me dubbi e difficoltà e Lui, con una maestria indicibile, mi ha detto:«Mia figlia buona, non ti meravigliare di ciò che ti dico, tutto è possibile alla mia Volontà, l’impossibile non esiste, purché la creatura si faccia condurre da Essa, tutto è fatto...."

E alla fine fa l'esempio del ferro e dell'oro:

"..(Luisa) Dopo di ciò stavo pensando a ciò che sta scritto all’inizio di questo capitolo, cioè, che chi opera nella Divina Volontà opera nell’eternità, chi opera fuori di Essa opera nel tempo e pensavo tra me: «E perché questa gran differenza?» Ed il mio sommo amore Gesù ha soggiunto: «Figlia mia, è facile comprenderlo. Supponi che ti venisse dato un metallo di oro col quale, lavorandolo, potresti formare tanti begli oggetti d’oro, ma se invece dell’oro ti fosse dato un metallo di rame o di ferro, tu non potresti cambiare il rame ed il ferro in metallo d’oro, quindi faresti oggetti di rame, oppure di ferro. Ora paragona gli oggetti di ferro con quelli d’oro, quale ne è la differenza del valore? Anche se hai impiegato lo stesso tempo nel lavorarli, hai fatto oggetti simili, ma per diversità di metallo, quelli di oro superano in modo sorprendente in valore, in bellezza e in finezza, quelli di ferro. Ora, quando la creatura opera anche il bene con la sua volontà umana, siccome si trova nel tempo a valicare la sua via, si può dire che tutte le azioni che fa sono opere temporanee, soggette a mille miserie, saranno sempre opere umane di minimo valore, perché manca loro il filo d’oro di luce della mia Volontà. Invece chi opera in Essa, avrà il filo d’oro in suo potere, non solo, ma avrà il suo Creatore operante nell’atto suo, avrà non il tempo, ma l’eternità in suo potere. Questa la sola differenza tra Volontà Divina ed umana, non c’è paragone che regga tra l’una e l’altra....."

Qual'è il minimo comun denominatore tra chi opera nella dv e nella volontà umana (nella santità). Non si può dire vieni divina volontà a fumare (cosa non gradita al Cielo), chi ha il coraggio di chiamare la dv in un'atto con cui tu avveleni il corpo che Gesù ti ha dato (ndr). Non va. Nella dv le sigarette le devi spegnere, anche il don da giovane ha fumato ma questo vizio bisogna levarselo. Oppure il Signore non gradisce la comunione in mano e nonostante ciò continuano abusi su abusi - qualcuno chiama la dv nel fare la comunione in mano ecc.. - stiamo attenti a queste cose qua. Prima di parlare sulla dv bisognerebbe studiare un pò. Noi non possiamo chiamare la dv in una cosa che sia formalmente un peccato e non possiamo chiamarla in una cosa che pur essendo lecita - anche se la Legge della Chiesa lo consente - ma che non siano gradite al Cielo. Io non posso chiamare la dv nel dire una maldicenza, io non posso urlare contro qualcuno e pensare che la dv stia con me. Non posso chiamare la dv nel compiere un'atto impuro. Il minimo comun denominatore è fare la divina volontà. Certo che chi opera nel tempo deve aspettare un giudizio:

"...invece chi opera fuori della mia Volontà Divina, opera nel tempo, ama, adora nel tempo, viene guardato nel tempo e tutte le opere che si fanno nel tempo, sono opere senza conferma, anzi devono aspettare il giudizio per essere: o confermate o condannate, oppure purificate dal fuoco del purgatorio e sono guardate come opere di creature nelle quali può mancare: pienezza di santità, pienezza d’amore e pienezza di valore infinito...." Gesù

Ecco, ci era arrivato anche in un certo senso il Montfort, che un punto d'ago dato dalla Madonna vale di più del martirio sulla graticola di san Lorenzo, perchè il punto d'ago della Madonna - il Montfort lo attribuiva alla purezza della Madonna - vale più del martirio di san Lorenzo perchè è stato fatto nel dv. E le sofferenze e il martirio di un martire nel dv che saranno? Un digiuno o una penitenza offerta nel dv che portata avrà? Il don non è in grado di spiegare fino in fondo cosa succede - Gesù usa delle immagini, pienezza di santità, luce ecc.. - ma è tanta roba.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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