mercoledì 29 marzo 2023

Chi vuol ricevere, deve dare

Gesù fa una lezione a commento delle sue massime evangeliche: "a chi ha sarà dato" e "a chi molto fu dato molto sarà chiesto". Per ricevere grandi grazie, occorre fare a Dio grandi offerte; e quando si ricevono grandi grazie, occorre prepararsi a passare per grandi croci. Libro di Cielo, Volume 29, 10 Maggio 1931, Martedì 16 Agosto 2022

10 Maggio 1931 Chi vuol ricevere deve dare. Modi che ha Gesù. I doni divini portatori di pace. Come la Divina Volontà ha la virtù fermentativa. Qual bene racchiude un atto compiuto di Divina Volontà .

Non è la prima volta che Gesù affronta l'omelia di quei passi del Vangelo (Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 19,11-28) che non sono percepibili - la parte centrale di questa meditazione approfondisce questi dettagli e ci ricorda sempre una verità che non dobbiamo mai dimenticare: il rapporto con Dio è un rapporto a Due. Certo che tutto parte da Lui, Lui ha il primato su tutto ecc.. ma noi non stiamo in questo rapporto come soggetti inerti e che stanno aspettando in continuazione la manna dal Cielo senza collaborare e rispondere e corrispondere a ciò che il Signore ci dona. Il senso di questa meditazione si potrebbe racchiudere in uno slogan: grandi grazie chiamano grandi croci e grandi croci chiamano grandi grazie.

Ci sono varie forme o modalità di lettura di questa verità. Gesù parte da una di esse che è spesso dimenticata dietro quei concetti mielati, sdolcinati ecc.. secondo i quali Dio ti dà qualsiasi grazia qualsiasi cosa tu faccia. Ma questo non è vero, perchè la stessa bontà e misericordia di Dio è efficace verso chi la invoca ed è disposto a riceverla, non è che va in automatico anche contro la volontà della persona. Ci sono oggi delle storture che lasciano veramente delle persone e ahimè anche dentro la casa di Dio, c'è l'idea che qualsiasi cosa uno faccia arriva la misericordia, figurati se Dio permette la dannazione o altro... il don, dalla sua parte di sacerdote e parroco, gli risulta questa mentalità. C'è un libro che si chiama l'eresia dell'informe, c'è questa atmosfera nebulosa sfumata dentro questa atmosfera viene tratteggiata questa strana misericordia di Dio che tutto avvolge come una nebbia lo voglia o non lo voglia la persona. Queste stupidaggini non hanno nè capo nè coda nella Sacra Scrittura, la Chiesa terrena sono 2000 anni che cammina, ma fino a 120 anni fa, ma quando mai si è sentita una cosa del genere? Nei libri dei Santi non si trovano cose del genere anzi si trova l'opposto: preghiere, offerte al Signore, penitenze e sacrifici che se letti con la mentalità di adesso uno rimane sconvolto, eppure queste cose sono andati avanti per 1950 anni mica una settimana. Che cos'è la vita consacrata? Le ragazze si offrivano come vergini consacrate o i martiri?

"Figlia mia, chi vuol ricevere, deve dare; il dare dispone la creatura a ricevere e Dio a dare..." Gesù

Il nostro dare al Signore deriva già dal fatto che noi abbiamo una considerazione estrema di ciò che Lui ha dato a noi, cosa posso dare al Signore? Lui mi ha dato tutto. Cosa diamo al Signore in confronto a quello che Lui ci ha dato. Eppure appena Gesù vede che tu gli dai qualcosa, anche cose piccole, molte persone iniziano a pensare che lo devono dire al padre spirituale ecc... se ti viene un'ispirazione di fare un sacrificio - salvo cose esorbitante - daglielo ed offriti perchè se tu darai, Dio ti darà.

"..Vi dico: A chiunque ha sarà dato; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha..." Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 19,11-28.

Il senso della meditazione è questo. Gesù lo pronuncia non in riferimento all'altra tipologia di fenomeni - Dio ti dà una grazia aspettati subito una croce - quando ti arriva una grazia grossa ti arrivano grosse croci.

"..Molte volte anche il tuo Gesù ha questo modo, quando voglio dalla creatura do e se voglio dei grandi sacrifici do molto, affinché essa, guardando il molto che ho dato, si vergogni e non abbia il coraggio di negarmi il sacrificio che le chiedo...." Gesù

Quanto abbiamo ricevuto noi dal Signore? Più abbiamo ricevuto più siamo tenuti a dare con gratitudine, è brutta un'anima taccagna, gretta e meschina che misura le cose con il contagoccie (es: ho fatto la Messa alla domenica e basta avanza). L'amore è un donarsi, un dare, è un stare attento a che la persona amata percepisca che la sto amando attraverso qualcosa che gli dono, che non sono soldi ma possono anche essere attenzione, compagnia ecc..

"..Ora, nell'ordine divino, il donatore è sempre Iddio che per primo manda i suoi doni alla creatura, ma se essa non si muove a dare qualcosa al suo Creatore, fosse pure il suo piccolo amore, la sua gratitudine, un piccolo sacrificio, - perché se abbiamo dato è perché volevamo, - non più vengono spediti da noi altri doni, perché col non darci nulla, la creatura ha chiuso la corrispondenza ed ha spezzato la bella amicizia che doveva far sorgere il nostro dono..." Gesù

Un piccolo sacrificio? Va bene dagli questo se non sei ancora capace di un grande sacrificio ma qualcosa glielo dobbiamo dare. Mentre il don leggeva questa cosa, gli è venuto in mente un'episodio delle mistiche o santi. I Figli di Dio sono tutti quanti diversi, porta le sue peculiarità diverse all'interno della Santa Famiglia (la Chiesa), dall'aldilà i beati partecipano degli attributi di Dio, sicuramente Luisa può sentire ciò che il don dice dei suoi scritti, un'episodio molto commovente, doloroso e toccante di Maria Valtorta: nella sua infinita Bontà e misericordia andò a trovare - dopo la sua Ressurezione - una persona più disgraziata che sia mai esistita sul pianeta terra: la madre di Giuda; questa povera donna che è dovuta vivere con il peso di aver dato alla luce colui che ha tradito Gesù. Va da questa madre e questa povera donna stava soffrendo fino all'inverosimile e Gesù le ha fatto questa carità: è andato a trovarla questa povera disgraziata che non c'entra nulla e lei stava sfogandosi. Gesù le ha risposto: queste sofferenze atroci me le devi offrire, tuo figlio non mi ha dato nulla. Ecco perchè ha fatto la fine che ha fatto. Poi dobbiamo trasformarla in preghiera personale e chiederci: ma io ho dato qualcosa a Dio? Il nostro modo di amare e il nostro dare. La Madonna - diceva il Montfort nel trattato della Vera Devozione - per un'uovo dà un bue, e che cosa farà Nostro Signore? Noi ricambiamo le grazie con la fedeltà nel tempo della prova e come dice Gesù nella seconda parte:

"..Ora figlia mia, dare e ricevere sono atti primi ed indispensabili che a chiare note additano che noi amiamo la creatura ed essa ci ama; ma non basta, si deve saper ricevere col convertire in natura il bene ricevuto, col mangiarlo e masticarlo ben bene, in modo da convertire il dono in sangue dell'anima. È questo il nostro scopo nel dare i nostri doni, voler veder convertito in natura il dono che abbiamo dato, perché allora i nostri doni non sono in pericolo e ci dispongono a dare doni più grandi; e la creatura avendolo convertito in natura, mette al sicuro il nostro dono, ne resta posseditrice e sentirà in sè il bene, la sorgente e sentirà convertito in natura il dono ricevuto.." Gesù

Questa grazia l'ho fatta mia e sarà la mia forza quando la dovrò restituire nella fedeltà nelle tribolazioni.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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