mercoledì 7 dicembre 2022

Le corse d'amore nella Divina Volontà

Gesù spiega come devono essere accolte le sue parole e insegna a Luisa a fare le sue corse d'amore nel mare della Divina Volontà. Libro di Cielo, Volume 27, 24 Dicembre 1929, Lunedì 11 Aprile 2022

24 Dicembre 1929 Quando Gesù parla delle sue verità sprigiona luce. Le verità lette e rilette sono come il ferro battuto. Corsa nella Divina Volontà.

Oggi il Signore con questo brano ci porta dentro alcuni aspetti importanti che ci fanno capire un pò il quanto e il come nel muoversi dentro la Dv. C'è l'immagine del ferro battuto e le corse d'amore nella dv - ripercorriamo quello che Gesù ci ha detto per la nostra vita e pratica.

Principio fondamentale:

C'è una frase nel Vangelo che non molti capisco bene, la frase è: nel dirla è semplice ma comprenderla è un pò più complesso: a chi ha sarà dato e a chi non ha sarà tolto anche quello che crede di avere. Gesù ci fa in questo brano l'esegesi:

"Figlia mia, quando Io parlo, sprigiono luce di verità e voglio che sia accettata e carezzata dall'anima; se questa luce viene accettata e messa in posto d'onore nell'interno di essa, chiama un'altra luce. Sicché una chiama un'altra, diversamente torna alla sua sorgente...." Gesù

A chi ha sarà dato, hai accettato questa grazia? Ne riceverai un'altra. Hai accolto una verità? Ne riceverai un'altra?

"..Ma se le mie verità manifestate sono messe nell’oblio, né sono messe in posto d'onore, restano come sepolte, ma i vivi non si seppelliscono, perché esse posseggono luce e portano vita, perciò verrà tempo, perché esse non sono soggette a morire, che altri ne faranno tesori e condanneranno coloro che le hanno tenute obliate e come sepolte..." Gesù

A chi non ha sarà tolto anche quello che ha o crede di avere. Gesù le pronuncia a chiosa delle parabole dei talenti e delle mine. Chi riceve dei talenti dal Signore e non li fa fruttificare, un giorno gli saranno tolti e gli saranno dati ad altri che li useranno. Piuttosto che metterle nell'oblio, bisogna leggerle e rileggerle per succhiarne la sostanza e attraverso ciò si realizzano questi colpi e questo vale per tutte le cose belle che il Signore ci ha fatto conoscere.

"..E quando l'anima ritorna a leggerle se sono scritte ed a ponderarle, le mie verità sono come il ferro battuto, che quando viene battuto s’infuoca e getta faville di luce; invece se non è battuto, il ferro è duro, nero e metallo freddo. Così è delle mie verità: se l'anima le legge e le rilegge, per succhiarne la sostanza che c'è dentro, le mie verità vengono comunicate all'anima sua che simboleggia il ferro, nero e freddo, e che resta infuocata poi col ponderarle dà dei colpi su se stessa che ha ricevuto il bene di sentire la mia verità, (la) quale, sentendosi onorata, sfavilla luce di altre verità..." Gesù

Al don è successo tante volte che qualche libro o opera li ha letti 5 o 6 volte, c'è un peccato spirituale che si chiama la gola spirituale. C'è una gola materiale e spirituale. La gola materiale va sempre in ricerca di nuovi sapori che possono soddisfare le esigenze di gustare qualcosa di nuovo per il mio palato. C'è una gola anche spirituale: uno legge un libro, poi se ne legge un'altro ecc.. ma certi testi non sono semplicemente da leggere una volta specie quando ci ha colpito e bisogna rileggerli più volte. Non basta un primo assaggio, se tu non la ribatti - a meno che non ti abbia folgorato come san Paolo sulla via di Damasco - ma non è sempre così. Noi abbiamo questa mortificazione in questa vita terrena che purtroppo anche le cose belle se tu non le coltivi cadono nell'oblio. E questo è grande disgrazia specie le cose inerenti al divino volere. Prima battere come i colpi sul ferro arroventato per sprigionare le scintille. Tornare, tornare, tornare, leggere, rileggere, meditare, rimeditare ecc...

Le corse d'amore.

"..Ed io: "Amor mio, la tua corsa d'amore non si arresta mai, corri, corri sempre ed io sento che non sono capace di fare le mie corse d'amore come le fai tu; sono troppo piccola e non ho il volo di correre ovunque per amarti.".." Luisa

"Figlia mia, anche tu puoi fare le corse d'amore nel mare immenso della mia Divina Volontà, farai come fa la nave: quando vuole solcare il mare essa si tuffa nel mare, le acque si fendono, le danno il passo e, mentre veloce cammina, lascia dietro di sé una striscia bianca, come segno che la nave passa da quel punto di mare, che poi a poco a poco svanisce e nulla resta che indichi che la nave è passata, ma ad onta di ciò la nave ha fatto la sua corsa nel mare ed è giunta dove si era prefissata d'andare. Così l'anima, se vuole amare, si tufferà nel mare del mio Fiat Divino e formerà la sua corsa d'amore, girerà tutta l'eternità e non farà come la nave, che non lascia nel mare il segno che è passata, perché orgogliose, le acque si chiudono dietro non lasciando alcuna traccia della nave che è passata, ma nel mare del mio Voler Divino, come l'anima si tuffa per fare la sua corsa, le nostre acque divine rigurgitano e nel loro rigoglio formano il solco, il quale non svanisce, ma rimane il segno ed addita a tutti la sua corsa d'amore fatta nel nostro mare, in modo che noi possiamo dire: da qui passò e fece la sua corsa d'amore chi vive nel nostro Volere, perché ciò che si fa in Esso resta incancellabile...." Gesù

Questo capita con le navi di questo mondo, ma se tu ti vai a fare una bella navigata nel mare della divina volontà, il solco che hai fatto non si toglie. Le opere fatte nella dv assumono le caratteristiche divine: eterne, infinite ed immense. Non possono più essere cancellate o svanire o distrutte da nessuno. Questi solchi sono i giri, può essere con un gozzo, è lento ma qualcosa la fa e poi si può andare con un gommone o motoscafo e possiamo crescere sempre di più...magari con una barca di 7 metri fino alle navi ecc.. ci sono vari modi di andare a circolare nel mare. Uno spirito che ha un temperamento collerico non se ne va su un gozzo ma monta su un motoscafo (nella metafora).

"..Così se vuoi fare le tue adorazioni, se vuoi abbellirti, se vuoi santificarti, se vuoi essere potente, sapiente, tuffati nel nostro Volere e mentre farai la tua corsa resterai tutt'amore, tutta bella, tutta santa, acquisterai la scienza, saprai chi è il tuo Creatore e tutti i tuoi moti saranno adorazioni profonde e lascerai nel nostro mare tanti solchi per quante diverse corse hai fatto nel Fiat Divino,..." Gesù

Non posso fare le corse nella dv e sostituirle con la mia santificazione normale. Fare queste cose significa abbellirsi, santificarsi, sapienti, belli, santi, acquistando la scienza e conoscendo chi è il nostro Creatore.

"..in questa corsa che fece nel nostro mare, la piccola figlia del nostro Voler Divino formò il solco della santità, noi la santificammo ed essa restò santa; in quest'altra corsa si tuffò nel mare della nostra bellezza e formò il suo solco e noi l’abbellimmo ed essa restò abbellita; in quest'altra corsa formò il solco delle nostre conoscenze ed essa ci conobbe e noi le parlammo, ci facemmo conoscere e le parlammo a lungo del nostro Essere Divino,..." Gesù

Non riuscire a fare un giro significa non amare Gesù, non è che ho ancora attaccamenti o idoli nel cuore? Il mare della santità di Dio. Quante volte si usa nel vocabolario di Luisa i termini come perdersi e sperdersi. Siate santi perchè Io sono santo. Fatti un salto nella Santità Divina. Scatena la fantasia e guarda l'Amore, Giustizia, Discernimento, Sapienza, ecc... in Dio che sono infinite. Dentro la tua anima rimangono i solchi nella tua anima, fatto questo tu non te ne accorgi ma diventi un pò più santo. Un giro nella bellezza di Dio, Gesù era il più bello tra i figli degli uomini. Le persone fanno un'uso disordinato delle bellezze create ma in Dio c'è la bellezza stessa, vatti a fare un giro in Essa. Non riesci a rappresentarti qualcosa della bellezza divina? Guarda le perfezioni create in giro. Ci si sperde nell'Umanità santissima di Gesù e di Maria. Il corpo e le anime di Gesù e di Maria sono la perfezione assoluta. Il don sta parlando di cose molto esteriori. Il cuore. Hai voglia a girarci. Magari ne uscirai meglio interiormente e magari esteriormente.

"..in quest'altra corsa formò il solco delle nostre conoscenze ed essa ci conobbe e noi le parlammo, ci facemmo conoscere e le parlammo a lungo del nostro Essere Divino, la nostra parola la legò, la immedesimò con noi e Noi sentiamo l'irresistibile bisogno di farci conoscere sempre più e di farle il dono più grande di manifestarle le nostre verità..." Gesù

Ci sono molte persone che lamentano ai don di non sentire nulla di Dio, premesso che la Fede e la devozione non si alimentano con il non sento o sento - questo premesso - qua c'è qualcosa che non funziona. Se tu ti tuffi nelle conoscenze, dedichi spazio, tempo ed energie e anche o soldi - c'è una bella opera religiosa da comprarsi ma costa soldi - come il poema della Valtorta - per le cose dell'Altissimo non si bada a spese. Se tu ti tuffi, tu trovi le fonti e ci navighi dentro dedicandoci. Quanto tempo si butta oggi nella tv? La nostra giornata è fatta di 24h, se io sto due ore al giorno alla tv, se con un documentario mi faccio alcuni giri....il problema è che dalla tv partono messaggi distruttivi, la nostra giornata è limitata e l'organizzazione del tempo spetta a noi. Vuoi conoscere Dio? Devi navigare nel mare delle sue conoscenze, non si bypassa il problema, il dono della preghiera infusa non capita dall'oggi al domani. Non è che dall'oggi al domani vai davanti al Santissimo Sacramento e vai in estasi nel pregare. Prima che ti arrivi una cosa del genere, devi fare anni (forse) tanta gavetta, preghiere vocali e meditazioni fatte con costanza e perseveranza e in questo humus il Signore ti darà altri doni. Ma non dall'oggi al domani. Ma se mi dedico ad altro - lecito - che non sia l'orazione, mi dedico ad altro. Noi raccogliamo sempre i frutti delle nostre azioni, da quello che noi facciamo raccogliamo frutti. Chi semina carne raccoglie corruzione e chi semina nello spirito raccoglie vita eterna. Questo vale per tutti. Si fa nel proprio stato di vita senza trascurare i propri doveri. Cosa facciamo del tempo che Dioci ha dato? Da esso raccoglieremo inevitabilmente i frutti.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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