giovedì 22 luglio 2021

Sani e felici

Stupenda lezione di Gesù su come i sacramenti dei vivi saranno ricevuti da chi vive nella Divina Volontà. La Divina Volontà porterà la perfetta salute interiore, la Vita divina permanentemente presente nelle anime e la felicità costante come principio interno all'anima. Libro di cielo volume 20, 2 Novembre 1926, 1 Dicembre 2020

2 Novembre 1926 Nascondimento dei propri atti negli atti della Celeste Mamma e come la suppliscono. Come la Redenzione serviva non più come cibo agli ammalati ma come cibo ai sani

Schematizzando un pò: dopo il peccato originale, l'uomo si trova in uno stato di decadenza, corruzione e malattia perpetua - ha un male incurabile che lo fa stare sempre malato, una malattia cronica e che ha sempre bisogno di medicinali. Queste medicine non sono porte verso la guarigione completa, sono palliativi, tengono la situazione sotto controllo ed alleviano un pochino il dolore ma tu resterai malato e me la porterò fino alla morte. Le forme di artrosi che si prendono ad una certa età, non si guariscono, pensiamo a chi ha il diabete, ordinariamente te lo tieni (da quello che si sa comunemente ce lo si porta per tutta la vita). L'uomo si trovava in questo stato e aveva bisogno di essere redento. Prima della Redenzione c'era una situazione degenerativa al grado estremo, dopo la Redenzione, per chi l'accoglie, (per farci capire un pò) c'è una riduzione dei sintomi e dolori ma ordinariamente non si guarisce del tutto. Lo insegna la Chiesa. Il battesimo ci toglie il peccato originale ma non le conseguenze, rimane il fomite della concupiscenza, le passioni impazzite (per questo facciamo fatica a condurre una vita cristiana), noi ci ritroviamo con una serie di disordini interiori - che se anche non fossero alimentati dalle nostre condotte disordinate - ce li ritroviamo. Quando uno si arrabbia lo fa non perchè lo sceglie ma sente montare dentro di sè la passione dell'ira e quindi si avvelena. Poi quando rientra in sè e magari si pente. Ma si trova sotto queste onde che sono delle schegge impazzite. Cosa dice Gesù?

Figlia mia, la mia Redenzione venne come rimedio dell’uomo e perciò serve come rimedio, come medicina, come cibo agli infermi, ai ciechi, ai muti, a tutte le specie di malattie e siccome sono malati, non gustano, né ricevono tutta la forza che contengono, tutti i rimedi che venni a portare per loro bene, lasciai il Sacramento Eucaristico come cibo per dare loro perfetta salute, molti lo mangiano sempre ma sono sempre malati. Povero cibo della mia stessa Vita, nascosta sotto i veli degli accidenti del pane! Quanti palati corrotti, quanti stomachi indigesti, che impediscono loro di sentire il gusto del cibo mio, perciò non digeriscono tutta la forza della mia Vita Sacramentale e restano infermi e siccome sono membra febbricitanti nel male, lo prendono senza appetito. Perciò sospiro tanto che venga il regno del Fiat Supremo perché allora tutto ciò che io feci venendo sulla terra, servirà come cibo a quelli che godranno perfetta salute. Quale non è la differenza tra un ammalato che prende lo stesso cibo ed un altro che gode perfetta salute? L’infermo prende senza appetito, senza gusto il cibo che gli serve per mantenersi e per non morire. Il sano lo prende con appetito e, siccome lo gusta, ne prende di più e si conserva forte e sano..." Gesù

I sacramenti sono stati fatti per i malati non per i sani, la Chiesa dice che un conto è un malato e un morto. I Sacramenti dei morti (cioè per le anime morte alla Grazia che non potrebbero ricevere i sacramenti dei Vivi) sono il Battesimo e la Penitenza (Confessione) che toglie la macchia del peccato mortale dei peccati commessi dopo il Battesimo. Chi si trova in stato di Grazia (almeno presunta) può ricevere i sacramenti dei vivi però attenzione - quanta gente va a fare la comunione e vive questa cosa (supponiamo fatta in maniera lecita dopo aver confessato i propri peccati mortali di cui era consapevole), come mai quando uno fa la Comunione - che ha una potenza straordinaria - come mai che molti la fanno e rimangono sempre malati? Restano infermi e la prendono senza appetito? I grandi santi...quando andavano a fare la Comunione, prima morivano dal desiderio e poi erano esplosioni d'amore. Una persona che tende alla santità e che almeno fa la DV ha l'anima disposta a gustare la stragrande bellezza che c'è nell'Ostia.

L'Eucarestia è il simbolo dei Sacramenti dei vivi per antonomasia, gli altri 5 sacramenti (Cresima, la Comunione, l'Ordine Sacro, l'Eucarestia e il Matrimonio) per riceverli lecitamente devi stare in grazia di Dio ma il fervore con cui li ricevi, la gioia con cui tu li ricevi e i frutti che tu ne tiri fuori non sono uguali per tutti. C'è chi si prepara bene al sacramento del Matrimonio sotto tutti i punti di vista, niente rapporti pre matrimoniali non solo per una questione morale ma così dico all'altro: mi riservo solo per te, mi vedrai soltanto tu, così il mio amore sarà una cosa vera. E ci prepariamo bene, facciamo un bel corso matrimoniale e mettiamo Gesù al centro della loro vita. Che sarà la prima notte di nozze di quella coppia e che differenza tra questo e una coppia che si va a sposare in Chiesa dopo 10 anni di convivenza e dopo altre storie vissute come se fossero marito e moglie. La comunione è sempre uguale ma cambia la disposizione.

"...Quale non è la differenza tra un ammalato che prende lo stesso cibo ed un altro che gode perfetta salute? L’infermo prende senza appetito, senza gusto il cibo che gli serve per mantenersi e per non morire. Il sano lo prende con appetito e, siccome lo gusta, ne prende di più e si conserva forte e sano..." Gesù

Una persona ammalata di influenza mangia contro voglia, non ha l'appetito. Che cosa dice Gesù? Gesù è venuto sulla terra per compiere per prima cosa l'opera della Redenzione perchè una persona che sta ridotta in questo modo...a parte che non può fare nemmeno la comunione ma è impossibile che viva questa pienezza, prima lo si deve rimettere in piedi, poi bisogna fargli fare delle terapie intensive (per giungere ad un discreto livello) ma qua gli stessi sacramenti dei vivi - una persona che vivrà nella dv è battezzata, e il sacramento della Confessione/Penitenza lo userà come lo usavano i santi..confessione di devozione dove al Signore si vanno a portare le pagliuzze perchè nessuno di noi può presumere di diventare così santo da non aver nessun difetto da cui chiedere perdono. Ma è chiaro che la confessione santifica ulteriormente chi sta in Grazia, ma è ordinata fondamentalmente ai peccati mortali. Che matrimonio celebrerà una coppia che vive nella dv? Che cresima riceverà una persona che vive nella dv? Che sacerdoti ci saranno se prenderanno il Sacramento dell'Ordine nella dv? Come riceverà una persona il Sacramento degli Infermi nella dv? Non vedrà l'ora di passare da questo mondo - non perchè matta o disprezza la vita - ma vuole andare a vivere la dv nella pienezza assoluta in Paradiso. Come muore una persona che vive nella dv? I santi sono morti pregando con il nome di Gesù e di Maria quando non morivano di morte improvvisa. Gli invoco nel momento della morte con umiltà - momento delicato della nostra morte, arriva il diavolo con le ultime tentazioni, abbiamo bisogno di essere protetti.

Gesù è sceso per compiere l'opera della Redenzione in vista del Regno della Divina Volontà, in questo momento la dv viene nelle anime che la invocano e la desiderano in attesa del Regno della dv. Il don pensa che si tratti di quel famoso regno dei 1000 anni di pace (Apocalisse) dopo il Primo combattimento escatologico che viene dopo una situazione di enorme sofferenza e tribolazione e di enorme dilagare del male. Il don non vuole fare il profeta però qualche buon motivo per pensare che stiamo vivendo un tempo di grandissima tribolazione e chissà che questo regno non sia lontanissimo...forse lo vedranno i nostri figli o nipoti...c'è la promessa del Cuore Immacolato di Maria che trionferà.

I sacramenti dei vivi servono a farti diventare più santo, come hai vissuto il giorno della tua Cresima? Eri inebriato dal fatto di diventare un soldato di Cristo? Forse no perchè non abbiamo questa vita dentro di noi che ci ha liberato da questa infermità che non ci fa gustare le cose sante. Una spia - pensiamoci - quanta fatica facciamo a pregare? Quanto ci costa pregare? Come stiamo quando riceviamo i sacramenti? Quanto siamo contenti di confessarci? Di ricevere l'assoluzione? Come trattiamo Gesù? Come ci sentiamo dopo aver ricevuto la comunione? Come sono i nostri momenti di ringraziamento davanti all'Eucarestia? Non solo soltanto delle cose in cui dobbiamo impegnarci...il Rosario lo devo dire...ma mano a mano che la dv entra dentro di noi da lo devo fare...divento contento. C'è il gusto, se una cosa ci piace ci piace e se una cosa ci pesa ci pesa. Molti non sono in grado minimamente di gustare la dolce amicizia con Gesù, per tanti nostri fratelli e sorelle è follia.

Quando arriverà la dv, i più bravi faranno la comunione tutti i giorni, non al prendi e corri,

"..La mia Vita Sacramentale servirà come cibo, come diletto, come nuova felicità alla vita del Fiat Supremo che possederanno. Il regno del mio Volere sarà il vero eco della Patria Celeste dove i beati posseggono come Vita propria il loro Dio e lo ricevono anche dal di fuori di loro stessi. Sicché dentro e fuori di loro Vita Divina posseggono e Vita Divina ricevono. Qual non sarà la mia felicità nel darmi Sacramentato ai figli del Fiat eterno e trovare in loro la mia stessa Vita? Allora si avrà il frutto completo della mia vita Sacramentale e quando si consumeranno le specie, non avrò più il dolore di lasciare i miei figli senza il cibo continuo della mia Vita, perché la mia Volontà più che accidenti sacramentali, manterrà la sua Vita Divina sempre col suo pieno possesso. Nel regno del mio Volere non ci saranno né cibi, né comunioni interrotte, ma perenni e tutto ciò che io feci nella Redenzione servirà loro non più di rimedio, ma di diletto, di gioia, di felicità e di bellezza sempre crescente. Sicché il trionfo del Fiat Supremo darà il frutto completo al regno della Redenzione”. Gesù

"..E come i beati mentre mi posseggono dentro di loro come vita propria, fanno sì che la vera felicità che ha il principio all’interno dell’anima.." Gesù

La felicità arriva dall'interno, si può essere felici in tempi di pandemia? Sì se vivo questo nel cuore, la felicità non dipende dalle cose esterne ma delle cose interne. Gli sbalzi di umore, la luna storta, ecc.. non ci stanno più, non dipende da noi ma dalla divina che abita in noi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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