giovedì 18 febbraio 2021

Il primo dovere: non usurpare i doni di Dio

Gesù spiega il dovere da parte dell'uomo di riconoscere gli infiniti doni disseminati da Dio nella creazione e di ricambiarli in ringraziamenti e amore e il grave peccato di omissione che commette chi non lo fa, usurpando i suoi doni. Considerazioni sui peccati di omissioni e sulle molte mancanze che si possono (e non si dovrebbero) commettere. Libro di cielo volume 18, 9 Agosto 1925, 15 Giugno 2020

9 Agosto 1925 Come il ricambiare Iddio in amore per tutte le cose create, costituisce il primo dovere della creatura. La Divina Volontà fu data come vita primaria della creatura

Brano inquadrabile con una connotazione doppia a seconda che lo si veda al positivo o negativo. Questa meditazione la si potrebbe intitolare: il primo dovere della creatura o la prima frode a seconda di dove si metta l'accento. Appropriarsi di tutto ciò che è stato creato come se fosse cosa propria senza dire grazie, questo è un tema importantissimo che oltre ad illuminare alcuni aspetti (abbastanza noti nella dv) ci apre anche il campo nella meditazione su un punto importantissimo:

Figlia mia, tutte le cose create non furono altro che un atto della nostra Volontà che le mise fuori, né esse possono spostarsi, né cambiare effetti, né posizione, né l’ufficio che ciascuna ricevette dal suo Creatore; esse non sono altro che specchi dove l’uomo doveva mirare i riflessi delle qualità del suo Creatore: dove la potenza, dove la bellezza, in altre cose create la bontà, l’immensità, la luce, ecc., insomma, ogni cosa creata predica all’uomo le qualità del suo Creatore e con voci mute gli dicono quanto lo amo...." Gesù

Non ringraziare il Signore cosa significa? E' un grave peccato (io ho mai detto, in confessione, di quante volte io non ho ringraziato il Signore per tutto quello che ha fatto per me nella Creazione?), quanti anche tra i cattolici hanno confessato di fare gli usurpatori?

"...Questo non ricambiare Iddio in amore per tutto ciò che ha fatto nella Creazione per l’uomo, è la prima frode che la creatura fa a Dio, è un usurpare i suoi doni senza neppure riconoscere, da dove vengono e chi tanto l’ha amato..." Gesù

Molti purtroppo passano le giornate dal mattino alla sera non soltanto a non ringraziare, ma peggio ancora a lamentarsi delle cose che non funzionano e magari mettendo sempre il Signore sul banco degli imputati senza diritto di difesa, avvisi di garanzia ecc...

Noi dobbiamo chiedere di renderci sensibili al Signore a questa sfera (delle omissioni). Chi vuol vivere nella dv deve sapere che omettere di fare i giri, le fusioni o atti attuali sono omissioni, non peccaminose ma sono omissioni per quanto riguarda la vita nella dv. Questo fronte è un'orizzonte sconfinato. In questo brano Gesù dice che il rendere grazie per il creato è una cosa che l'uomo è tenuto a fare; è un dovere non un consiglio, ecc... / il Signore non chiede a ttuti di vivere alla lettera la povertà evangelica ma lo spirito sì, il non ringraziare è un peccato di omissione non un'omissione ad una pratica di perfezione. Facciamoci un'esame di coscienza, tutte le cose che potevano o dovevamo fare e non abbiamo fatto.

Esempi: un sacerdote, gli arrivano poi le lamentele dei fedeli, delle cose che deve fare e non fa, quelle grossolane (una persona ti chiede un Sacramento e tu non l'amministri), per un parroco ci sono anche gli aspetti burocratici - autorizzazioni, bilanci parrocchiale - cura verso i malati, l'andare in cerca della pecorella smarrita. Cosa faccio per chi non viene in chiesa? (il don parla contro sè stesso); io posso dire: io non faccio niente di male, ma di bene cosa faccio? Quel bene è consigliato? Possibile? In famiglia: tra marito e moglie, cosa fai tu per far percepire l'amore coniugale al coniuge? La spia che noi non stiamo facendo bene i nostri doveri sono le lamentele anche quando sono un pò cattivelle, se uno inizia a dire che non si sente amato, è chiaro che quando lo sentiamo, non siamo contenti ma magari non sono sollecito a mettere in campo mezzi per farlo sentire amato e questa è divina volontà non fatta. Ecco perchè il don dice sempre che vivere nella dv richiede una grande apertura di cuore e di orizzonti, noi non possiamo dire che non facciamo nulla di male, ammesso che sia vero. Anche il Papa ha parlato di queste cose, il cristiano non può limitarsi a dire questo. E nei confronti dei figli? Un figlio deve sentirsi amato dai genitori, anche un sacerdote se vede qualcosa che non va tra i suoi figli spirituali deve chiedersi: ma io che ho fatto perchè questa cosa non accadesse? Se io mi metto seduto e mi rendo conto che ci sono delle cose che sono difettoso queste cose le devo correggere o crogiolarci e pensare di vivere nella dv.

Vogliamo parlare dei nostri lavori professionali? Ci sono omissioni nella solerzia, un'impiegato - che vuole vivere nel fiat - in un pubblico ufficio, come tratterà le persone? Quante volte ci lamentiamo delle persone sgarbate? Come tratterebbe la Madonna un poveraccio che si è fatto 3/4 d'ora in coda in un ufficio postale? Mettersi nei panni del prossimo, come vorremmo essere trattati noi? Nel Vangelo Gesù dice che tutto ciò che vorreste essere fatto a voi, voi fatelo al prossimo. Molte volte la gente chiede al don: Padre, posso fare questo o quell'altro? E lui risponde: saresti contento se quella cosa fosse fatta a te? Se te la facessero a te, come reagiresti? Se mi arrabbierei, non farla. Se io mi trovassi al posto suo, come reagirei se facessi questa cosa? E Gesù ci spiega:

"...che Colei che prese a petto tutta la nostra gloria, la nostra difesa, il nostro interesse, non faceva altro che girare per tutte le sfere, dalla più piccola alla più grande delle cose create da Dio, per imprimere il suo ricambio d’amore, di gloria, di ringraziamento per tutti e a nome di tutte le umane generazioni. Ah! sì, fu proprio la mia Mamma Celeste che riempì Cieli e terra del ricambio a tutto ciò che Dio aveva fatto nella Creazione..." Gesù

Qui c'è un'altro stile: vediamo tante cose che non funzionano, allora iniziamo ad angustiarci, ci sdegniamo e se siamo bravi ce la teniamo per noi stessi (e già è tanto) perchè capiamo che non sia il caso altrimenti iniziamo a vomitare veleno dappertutto. Parliamo male di tutto e tutti. Ma si può fare questa cosa qua? No. Però X ha fatto un sacco di guai, ma chi è che entra nella dv e rifà quello che doveva fare X e prega per quelle persone? Mette un ti amo in quel cuore? Sono cose che Gesù e la Madonna lo facevano. Non sbattevano al muro, Gesù e la Madonna, con le persone cattive ma proprio cattive ci sono passi del vangelo dove Gesù li prende per il collo e gli dice quattro? Gesù lo faceva solo con i farisei perchè erano ostinati nel male. Quello che si capisce dai Vangeli è che prima Gesù ha cercato di parlare con i farisei di fare come tutti, attraverso l'amore, dolcezza, bontà, ecc... ma quando ha visto la durezza di cuore (il miracolo della mano inaridita nel Vangelo di san Marco); Gesù era rattristato della durezza del cuore. Gesù gliene ha dette quattro ma in quanto Dio e constata la durezza impermeabile di un cuore. Non è che lo faceva a destra e sinistra.

"...Oh! se un sole fosse libero di volontà e potesse fare da uno, due soli; da due, quattro soli, quale gloria, quale onore non darebbe al suo Creatore e quanta gloria anche a se stesso? Eppure, ciò che non possono fare le cose create, perché prive di libero arbitrio e perché furono create perché dovevano servire l’uomo, lo può fare l’uomo, perché doveva servire Dio, sicché tutto il nostro amore era accentrato nell’uomo e perciò mettemmo tutto il creato a sua disposizione, tutto ordinato intorno a lui, perché l’uomo si servisse delle opere nostre come tante scale e vie per venire a Noi, per conoscerci e amarci. Ma qual è il nostro dolore nel vedere l’uomo al disotto delle nostre cose create, anzi, la sua bell’anima data da Noi trasformata dal peccato in bruttezza, quindi non solo non cresciuto nel bene, ma orrido a vedersi?.." Gesù

Quello che non possono fare le cose create lo possiamo fare noi, Gesù chiude facendo una rassegna. Non solo l'uomo non cresciuto nel bene...cioè noi cresciamo nel bene quando operiamo, quando non facciamo i peccati di omissioni, nè le mancanze che non sono peccato ma potremmo fare non sotto pena di peccato ma sotto raccomandazione e non le facciamo, duplice movimento che può nascere nella nostra anima..."..ma orrido a vedersi.." quando commettiamo il male e non cresciamo nel bene quando omettiamo di fare il bene o comandato o consigliato o possibile. Andando a creare dei vuoti, dobbiamo pensarci partendo dal grande dovere primario e quasi nessuno riconosciuto: ricambiare l'amore di Dio sparso nella creazione per noi.

Io l'ho mai fatto bene? Ma prima? Ho confessato i grazie mancati che avrei dovuto dire e non li ho detto? Pnesiamoci

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento