giovedì 19 novembre 2020

Solo al dolore seguono le gioie

Gesù rivela a Luisa il mistero dei dolori del Suo Cuore Sacratissimo: ad ogni palpito di Esso c'era un nuovo, inedito e acutissimo dolore che viveva. A ciascuno di tali dolori seguivano ineffabili e sempre nuovi gaudi e diletti divini, sgorganti dalla sua Divinità e attirati dall'amore e rassegnazione assoluta con cui l'Umanità di Gesù soffriva e accettava ogni dolore. Così è per ogni anima: se ama le pene e le sofferenze e le accetta con rassegnazione e amore, per ogni pena vissuta in questo modo conoscerà e riceverà distinti e divini gaudi e contenti; ma se non riceve il dolore con amore, onore e sottomissione, le gioie divine non entrano nel cuore e, dolenti, tornano da dove sono venute, rimanendo l'anima ancora più sofferente e addolorata. Libro di cielo volume 16, 16 Febbraio 1924, 8 Aprile 2020

16 Febbraio 1924 Ogni palpito del cuore di Gesù le portava un nuovo dolore, nuove gioie e contenti

Sentire questo testo nel mercoledì santo durante il lockdown è qualcosa di sconcertante. Questo fu un giorno doloroso per Gesù - nella Chiesa i giorni penitenziali sono il mercoledì e il venerdì. Il Venerdì si sa perchè è il giorno della morte di Gesù, fin dall'antichità i nostri fratelli digiunavano regolarmente perchè Gesù fu venduto proprio in quel giorno e Gesù ci ha fatto una lezione straordinaria.

Sotto questo punto di vista la vita di Maria è la fotocopia di quella di Gesù, la vita nella dv è esattamente quello che abbiamo ascoltato o letto nel brano di oggi. Senza una virgola in più o in meno. Il triduo pasquale è il cuore, il mondo dovrebbe fermarsi non perchè costretto ma dovrebbe essere per forza ma perchè c'è qualcosa di più importante da meditare e pensare.

Gesù rivela una cosa: i dolori del Suo cuore sono inconcepibili ad umana creatura - ricordiamocelo con le rivelazioni al Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, sul cuore di Gesù fin dal primo istante del concepimento Gesù ha iniziato a soffrire (rivelazione privata riconosciuta dalla Chiesa). Il cuore palpita in continuazione, almeno una 60 di battito al minuto.

("....2. Una nuova apparizione agli inizi del 1674. Il Cuore di Gesù le apparve “circondato da una corona di spine simboleggianti le ferite inferte dai nostri peccati e sormontato da una croce significante che, dai primi istanti della sua incarnazione, e, cioè, dal momento in cui il Sacro Cuore era stato formato, la croce vi era stata piantata e dal primo istante era stato pieno d'ogni amarezza”.....qua il sito)

Figlia mia, i dolori del mio cuore sono indescrivibili ed inconcepibili ad umana creatura. Tu devi sapere che ogni palpito del mio cuore era un dolore distinto, ogni palpito mi portava un nuovo dolore, distinto uno dall’altro. La vita umana è un continuo palpitare, se cessa il palpito cessa la vita. Immagina tu ora quali torrenti di dolore mi portava ogni palpito del mio cuore, fino all’ultimo momento prima del mio morire, dacché fui concepito fino all’ultimo mio palpito non mi risparmiò di portarmi nuove pene e acerbi dolori;..." Gesù

Un nuovo dolore ad ogni palpito, 60 dolori differenti e in un'ora ci stanno 60 minuti (3600 dolori in un'ora, in un giorno ci sono 24h quindi 86.400 al giorno - calcolate anche le ore notturne). Sono tanti. 31.536.000 all'anno e per 33? (Il don ha calcolato qualche cifra sotto non tendendo conto delle ore del sonno)..dolori distinti. Come ha fattoa soppravvivere Gesù?

"..ma devi sapere pure che la mia Divinità, che era inseparabile da Me, vigilando il mio cuore, mentre ogni palpito faceva entrare un nuovo dolore, così in ogni palpito faceva entrare nuove gioie, nuovi contenti, nuove armonie e arcani celesti.." Gesù

Noi dobbiamo sapere che in Paradiso, istante dopo istante c'è una nuova felicità, contento e gioia inedita, sono ininterrotta. Questo ci fa capire come Dio è una sorgente inesauribile. Ogni dolore (sottinteso accolto, vissuto ed offerto da Gesù era per la sua Umanità un nuova gioia, felicità ecc...) e la stessa cosa si può dire del cuore di Maria. Ricco di dolore? Sì Uomo di dolore che ben conosce il patire...ma anche di gioie e dolcezza inarrivabile.

"..Se fui ricco nel dolore e il mio cuore racchiudeva mari immensi di pene, fui anche ricco di felicità, di gioie infinite e di dolcezza inarrivabile. Al primo palpito di dolore Io sarei morto se la Divinità, amando questo cuore con amore infinito, non avesse fatto ripercuotere nel mio cuore un palpito diviso in due: dolore e gioia, amarezza e dolcezza, pene e contenti, morte e vita, umiliazione e gloria, abbandoni umani e conforti divini..." Gesù

Il cuore è composto da sistole e diastole. Dolore, gioie, morte e vita ecc...e se ci potessimo immergere nel cuore di Gesù e di Maria ci prenderebbe un'infarto soltanto a dargli un'occhiata ma vedremmo anche quelle ricchezze divine e resteremmo ammaliati. In Paradiso rimangono soltanto le seconde, ecco perchè bisogna andarci in Paradiso. Su questa terra si può vivere queste gioie del Paradiso solo che qua c'è il peccato e il peccato si distrugge con il dolore e vivere le gioie su questa terra dipende come noi reagiamo al dolore. Ecco perchè se uno legge gli scritti di alcuni grandi Santi rimane - se non legge alla luce di quello che abbiamo ascoltato - rimane sconvolto. Alcuni Santi si infliggevano da soli e in alcuni casi (e non vanno imitati alla leggera) alcuni santi sono stati crocifissi è dire un'eufemismo. Ma anche Gesù nelle ore della Passione chiedeva più pene ancora (19° ora), la nostra umana volontà dice: ma che sono queste cose? Noi non sappiamo quello che viene insieme al dolore. Per ogni pena o dolore c'è una gioia speciale del cuore di Gesù. Mettiamocemolo bene in testa.

Anche il dolore di una puntura di una zanzara, se tu lo offri, e si può accettare con rassegnazione. La nostra vita cristiana, prendiamo la croce di Gesù significa accettare di soffrire, non fuggire dalla sofferenza, non ribellarsi alla sofferenza e non lasciare la croce.

".. Ma chi prende di più questi tesori immensi del mio cuore? Chi più soffre.." Gesù "..Per ogni pena, per ogni dolore, c’è una gioia speciale nel mio cuore che fa seguire quella pena o dolore sofferto dalla creatura, il dolore la rende più dignitosa, più amabile, più cara, più simpatica..."

Provare per credere. La nostra natura fugge il dolore perchè, rimanendo in un'ottica terra terra, è spontane e normale fuggire il dolore. E questo ci dice cosa? Che noi siamo veniamo da Dio e in Dio la sofferenza non esiste, noi siamo fatti così e naturalmente parlando fuggiamo il dolore, se mettiamo una mano sul fuoco la mano si ritrae perchè nessuno si diverte a farsi bruciare la mano. Il mistero del dolore ci dice che il dolore è entrato a causa del peccato: abbraccialo, accoglilo ed accettalo in tutte le forme anche minime alle più grosse che la dv ti pone di fronte perchè per ognuno di essa c'è una gioia speciale. Quando non funziona?

"..ma con sommo mio dolore, mentre il mio cuore vorrebbe far seguire le mie gioie al dolore che invio alle creature, non trovando in loro l’amore alle pene e la vera rassegnazione come l’ebbe il mio cuore, le mie gioie seguono il dolore, ma vedendo che il dolore non è stato ricevuto con amore ed onore e con somma sottomissione, le mie gioie non trovano la via per entrare in quel cuore addolorato, e tornano dolenti al mio cuore.." Gesù

La croce Nostro Signore ce la dà. Ci sembra una cosa brutta ma non lo è. Ecco i Santi: amare la Croce e la vera rassegnazione. Acettarre di soffrire. Accetta. Quello che stiamo vivendo nel lockdown: accettare di restare agli arresti domiciliare e non posso vedere quella persona o confessarmi? Pazienza. Accetta questa sofferenza, non stare dal mattino alla sera a mormorare o lamentarti. Ci sono cose umanissime ma se fai così vedendo che il dolore non è stato accolto le gioie di Gesù non trovano la via. Quindi soffri di più perchè soffri 1) la pena 2) la ribellione con cui la vive e 3) e perdi le gioie e consolazioni. Nessuno sarebbe così matto eppure un sacco di gente vive così il dolore. Gesù fa un piccolo elogio della croce:

".. il dolore la rende più dignitosa, più amabile, più cara, più simpatica..." Gesù

La sgrezza sicuramente e la rende più amabile. Perchè quando una persona ha sofferto cessa di essere odiosa, altera, superba, arrogante, spavalda, sprezzante e presuntuosa ecc... diventa più cara capace di far circolare un pochino d'amore in quello che fa e più simpatica. Perchè? Perchè sono capaci di entrare in buona comunicazione con tutti. Non c'è più niente di più santificante della croce perchè altrimenti Dio ci avrebbe indicato un'altra via. La lettera agli amici della Croce diceva San Luigi Monfort, un'anima mariana è amica della croce. Un'anima non amica della croce non è mariana. Il cuore di Maria è anche Cuore addolorato. Vogliamo tante gioie anche in questo mondo? La vita nella dv è il Paradiso sulla terra? Sì, iniziamo ad abbracciare la croce, accettiamo la croce e le sofferenze che Dio ci mette davanti e le ispirazioni che ci vengono. Offriamogli un sacrificio, una penitenza, digiuno, fosse anche un caffè senza zucchero c'è anche per quello una gioia speciale che il Signore darà fin da qua al tuo cuore e ancora di più nella vita del mondo che verrà.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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