sabato 14 novembre 2020

Le ali dell'abbandono

Gesù spiega a Luisa come solo l'anima del tutto abbandonata alla sua Santa Volontà prende il volo nell'eterno Volere e non perde nulla del mare infinito e ininterrotto di gaudi e felicità che la attendono in Cielo. Stupenda spiegazione di Gesù di cosa è l'eternità e di come in essa Dio dia incessantamente vita a sempre nuove, continue e inaudite bellezze, gioie, felicità e beatitudini, che tanto più si godranno quanto maggiore sarà il bene praticato in terra. Libro di cielo volume 16, 2 Febbraio 1924, 4 Aprile 2020

2 Febbraio 1924 L’abbandono in Dio forma le ali per volare nell’ambito dell’Eternità. Cosa è l’Eternità

Nella seconda parte del brano, Gesù ci porta in Paradiso con una stupenda e comprensibile descrizione e che dovrebbero farci sussultare di gioia ed animarci a vivere bene questo tempo che abbiamo sulla terra - tempo che è limitato.. E in base a come abbiamo vissuto sulla terra poi ci segniamo la nostra condizione eterna.

"..Se questo succede in terra, molto più nel Cielo, dove la giustizia pesa con la bilancia dell’amore ogni piccolo atto buono fatto dalla creatura e mette su quell’atto buono una felicità, una gioia, una bellezza interminabile.." Gesù

Quello che facciamo ora e quello che non ho fatto adesso non lo posso recuparare, evidentemente se credo fermamente che ogni minimo atto buono - come ha detto Gesù - mi darà una gioia interminabile in più, prima di perdere il tempo nel peccato o in cose inutili sarebbe da pensarci meglio. Perchè noi figli di Dio sappiamo molto bene siamo su questa terra di passaggio, non siamo amanti della morte ma della vita ma quando desideriamo soprannaturalmente morire è perchè vogliamo essere liberati dalla schiavitù della vita terrena e sovravestiti con abiti spirituali. Vorremmo essere sciolti dai legami presenti per essere immersi nella beatitudine. Non sono favole ma questa è la Fede Cattolica. Il Credo andrebbe recitato al mattino e con il Rosario. Credo nella resurrezione della carne e la Vita Eterna.

La prima parte del brano è sull'abbandono.

Figlia mia, la mia Volontà è vita e moto di tutto; ma sai tu chi segue il suo moto e prende il volo nel mio Eterno Volere, in modo da girare come Esso gira nell’ambito dell’eternità e da trovarsi dove Esso si trova per fare ciò che Esso fa? L’anima del tutto abbandonata nella mia Santa Volontà; l’abbandono sono le ali per volare insieme col mio Volere, come cessa l’abbandono così l’anima perde il volo e restano distrutte le ali. Sicché tutti sentono il moto, la vita della mia Volontà, ma restano al punto dove stanno, perché non c’è moto che non parta da Me, ma solo chi ha le ali dell’abbandono in Me, che fa la stessa via della mia Volontà, sorvola su tutto, sia in Cielo che in terra, entra nell’ambito dell’eternità e gira in mezzo alle tre Divine Persone, penetra nei loro più intimi nascondigli, è a giorno dei loro segreti e delle loro beatitudini...." Gesù

Immagine: mi butto nel mare e c'è una zattera senza vela, senza motore e remi. Andrà dove la porta il mare senza minima resistenza. Mi butto nel mare e mi metto a fare il morto facendomi portare dalla corrente o soo tranquillo e sereno come un bimbo in braccio a sua madre (ma piccolo piccolo). L'immagine dell'abbandono. Applicazione: quanto durerà questa situazione? Come si vive nell'abbandono questa cosa? Una persona abbandonata dice: c'è questa situazione? Fita, quando finisce? Quanto durerà? Quanto Dio vorrà. Nel frattempo che facciamo? Quello che Dio vuole. Mi ammalerò? Starò bene? Perderò qualche affetto? Non vuol dire non soffrire ma si sta abbandonati nella certezza che Dio non può permettere nella sua Volontà che accada nulla che sia veramente male anche se dovessero capitare dei grossi (in teologia si chiamano mali non morali) cioè mali che colpiscono i beni del corpo o beni affettivi.

Chi è abbandonato nella dv vola. Gesù parla dell'abbandono alla divina provvidenza (Vangelo san Matteo capitolo 6). Che devo fare? Mettere a braccia conserte? Dobbiamo lavorare ma se Dio non voglia mi dovessi trovare in una situazione d'emergenza mi abbandono alla divina provvidenza. Dico: Signore, non è che io non voglia sottrarmi al lavoro ma non ho la possibilità di farlo, quindi mi affido a te, non mi far morire di fame (lo hai detto nel Vangelo). Poi fa l'immagine della rotella.

"..Succede come ad una macchina, dove in mezzo c’è la prima ruota ed intorno tante altre piccole rotelle, ma fisse; come si muove la prima ruota, tutte ricevono il moto, ma mai giungono a toccare la prima ruota, né sanno nulla di ciò che essa fa e dei beni che contiene; invece un’altra piccola rotella non è fissa e per mezzo di un meccanismo gira sempre per tutte le rotelle, per trovarsi in ogni moto della prima ruota, per far di nuovo il suo giro; ora, questa rotella che gira sa ciò che c’è nella prima ruota e prende parte ai beni che essa contiene. Ora, la prima ruota è la mia Volontà; le rotelle fisse sono le anime abbandonate a se stesse, il che le rende immobilizzate nel bene; la rotella che gira è l’anima che vive nella mia Volontà; il meccanismo è l’abbandono tutto in Me, sicché ogni mancanza di abbandono in Me è un giro che perdi nell’ambito dell’Eternità. Se sapessi che significa perdere un giro eterno!” Gesù

Abbandonati a noi stessi cioè preoccupati noi di fare sempre tutto e di preoccuparci di tutto perchè siamo soli e dobbiamo pensare a noi in tutte le cose. Si capisce bene cosa voglia dire. Stare abbandonati non significa non fare nulla, ma fare in un'altro modo. Tutte le volte che noi forziamo la divina volontà perchè non ci sta bene e vogliamo fare la nostra, questo anche nelle circostanze minimali, quando capiremo che in tutto quello che ci capita Dio ha sempre un solo fine: azzerare la nostra volontà umana. Ogni contrarietà ed intoppo, anche nelle cose più piccole: ti metti al computer e hai da fare un lavoro urgente e proprio in quel momento il pc inizia a fare i capricci. Se segui la volontà umana ti innervosisci (proprio adesso doveva capitare? Ed inizi a brontolare..); in quel momento il Signore ti sta chiedendo di rinunciare alla tua volontà in quel momento, se il lavoro non lo consegni in tempo pazienza, il mondo andrà avanti lo stesso. La volontà umana è terribile. La sto facendo bene per amor di Dio (obiezione) a patto però che la si stia facendo bene, ma se tu la fai svolgiatamente, malamente ecc... allora stai uscendo dalla divina volontà. Se però per circostanze invincibili non è venuta bene, Dio l'abbraccia come se fosse l'opera più perfetta al mondo. Il don fa questi esempi perchè dobbiamo capire bene queste dinamiche, non è facile viverle ma almeno capirle. Ogni atto di non abbandono è un giro che perdiamo nell'eternità. E qua Gesù spiega:

E Gesù ha soggiunto: “Figlia mia, l’eternità è un circolo immenso, dove non si può conoscere né dove comincia né dove finisce; in questo circolo si trova Dio, senza principio e senza fine, che possiede felicità, beatitudine, gioie, ricchezze, bellezza, ecc., infinite. In ogni moto divino, che non cessa mai, mette fuori da questo circolo dell’eternità, nuove felicità, nuove bellezze, nuove beatitudini, ecc., ma questo nuovo moto è un atto non mai interrotto, uno non è pari all’altro, i nostri contenti distinti tra loro sono sempre nuovi; sono tali e tante le nostre beatitudini, che mentre ne godiamo una, un’altra ci sorprende e mai finiscono, sono eterne, immense al pari di Noi e ciò che è eterno ha virtù di far sorgere cose sempre nuove; l’antico, le cose ripetute non esistono in ciò che è eterno...."

Dio è un produttore continuo di gioie, felicità, bellezza, gaudio e beatitudini sempre nuovi. Che non finiscono mai. Se noi vediamo un bel film ci dispiace che sia finito, possiamo rivedercelo ma non è come la prima volta, e quindi aspetti che esca un'altro bel film. In Dio uno è ubriacato e travolto, capiamo cosa voglia dire vivere ininterrottamente queste gioie? Il Paradiso non è un mortorio tipo monastero. E' chiaro che c'è una loda immensa che viene resa alla Santissima Trinità ma non con la fatica. Anche ascoltare una meditazione è una cosa buona, santa ed utile ma non divertente (almeno secondo certi canoni) altrimenti tutti le ascolterebbero.

Tanto più stai dentro questo abbandono, tu non perdi nessun giro. C'è un nuovo che mai si esaurisce. Quanto se ne prende parte? In maniera proporzionale al bene che abbiamo praticato in terra.

"..Ma sai tu chi in Cielo prende più parte a quel nuovo che mai si esaurisce? Per coloro che avranno più praticato il bene in terra, questo bene sarà come il germe che porterà loro la conoscenza delle nostre beatitudini, gioie, bellezze, amore, bontà, ecc. e, a seconda del bene che le anime hanno praticato in terra e che ha qualche armonia con le nostre svariate beatitudini, così si avvicineranno a Noi e a larghi sorsi si riempiranno di quella beatitudine che il germe contiene, fino a traboccarne..." Gesù

Noi pensiamo che sia la stessa cosa una persona che abbia vissuto la quaresima facendo qualcosa per Dio o vivendola da spettatore, - che hai fatto durante questa quaresima? Cosa hai offerto al Signore? dice sempre il don ai suoi fedeli - c'è una gamma che va da zero a cento. Non è una cosa inutile offrire un sacrificio al Signore, Lui lo vede molto bene se lo fai con amore e per amore specie se ti costa e ti fa soffrire. Quella cosa avrà la sua ricompensa in Paradiso. Non è la stessa cosa farla o non farla. E' chiaro che noi siamo liberi ma la Giustizia pesa con la bilancia dell'amore ogni più piccolo atto buono, se l'hai fatto l'hai fatto e se non l'hai fatto non l'hai fatto. Quando sarò morto (dice il don a sè stesso ma condivido) quanti digiuni porto di fronte a Nostro Signore? Una persona che non ha digiunato mai, gli porterà zero digiuni sperando che però abbia compensato con l'elemosina. Chi gli porta X digiuni, noi pensiamo che Dio non gli dia una ricompensa - per ogni digiuno ben fatto? Non darà una partecipazione maggiore al suo figlio che ha fatto ciò? Tra le cose accidentali, quando sarò morto, se avrò fatto un digiuno come l'ha fatto Gesù (cioè senza mostrarlo, senza vantarmi, senza pensare che per averlo fatto sono santo o peggio ancora mentre digiuno colpisco con pugni inuiqui il prossimo come dice Isaia e tratto male il prossimo ecc....); se l'ho fatto bene, io sarò immerso di più nei gradi gloria. Ricevero la beatitudine in proporzione ai nostri meriti. Questa è dottrina della Chiesa Cattolica.

"..Se questo succede in terra, molto più nel Cielo, dove la giustizia pesa con la bilancia dell’amore ogni piccolo atto buono fatto dalla creatura e mette su quell’atto buono una felicità, una gioia, una bellezza interminabile. Ora, che sarà dell’anima che sarà vissuta nel mio Volere, dove tutti i suoi atti restano con un germe eterno e divino? Il circolo dell’eternità si riverserà talmente in essa, che tutta la Celeste Gerusalemme ne resterà stupita e farà nuove feste e riceverà nuova gloria.” Gesù

Un'atto fatto nella dv, eterno, infinito ed immenso perchè è stato portato nella sfera del divino, è assolutamente incancellabile ed indelebile e quale sarà la ricompensa di questo atto? Un digiuno fatto nella dv non è la stessa cosa di un digiuno non fatto nella dv. Che succederà? Tutto quanto il Paradiso starà a guardare con due occhi così chi non solo ha fatto atti buoni ma atti fatti nella dv. E il bene fatto da quella persona ridonda sugli altri comprensori del cielo. Capiamo anche l'operosità di tante cose e dei sacrifici, delle rinuncie ecc...nella dv le cose belle le accogliamo, quando facciamo qualche rinuncia offriamo quella cosa bella al Signore - mi privo (fondendomi nella dv) di questa piccola cosa bella non perchè non mi piacca ma per amore Tuo (di Dio) sapendo che dall'altra parte me ne farai un regalo più grande. Bellezza della penitenza e mortificazione cristiana vissuta come un'atto di amore attuale con noi già facciamo felici Nostro Signore e che Lui non mancherà di ripagare profumatamente dall'altra parte e facciamo un'atto di fede.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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