domenica 31 marzo 2019

Pensarsi, riconoscersi e ricordarsi solo in Gesu

Gesù esorta Luisa a non pensare a se stessa né a preoccuparsi di sé, spiegando che ogni volta che lo si fa ci si impoverisce e si esce dalla Divina Volontà. Solo pensandosi e ricordandosi di sé in Gesù si raggiunge l'ordine, l'equilibro e il fine del vivere nel Divin Volere. Libro di cielo, Volume 11, capitoli 40-41, 1-2 Novembre 1912, 26 Febbraio 2019

Pensieri generici: certe frasi sono di una profondità estrema, non c'è la possibilità di meditarle adeguatamente perchè si comprende e si intuiscono alcune ed è difficile rendere tutta la loro bellezza, qua Gesù tocca alcuni punti altissimi. Stare attenti a non pensare a mai noi stessi senza di Lui (punto di arrivo nella DV), anche questa situazione esistenziale di Luisa c'è questo stato di martirio ininterrotto (chi ha avuto delle esperienze di Gesù - c'è una situazione oggettiva soffre le pene peggiori di un martirio, le sofferenze sono intensissime e Gesù raccomanda di non pensare neanche a queste cose).Il pensiero di sè deve scomparire, se Gesù non ti è venuto a visitare vuol dire che non è necessario; il pensiero

1 Novembre 1912 Chi pensa a se stesso impoverisce e sente necessità di tutto

Pietà di me, perdona quest’anima, il tuo sangue, le tue pene non sono anche mie? Valgono forse meno per me?” Luisa pensa a sè stessa, il pensiero di noi stessi deve gradualmente scomparire.

Ah! figlia mia, che fai pensando a te? Tu ora scendi e da padrona ti riduci alla misera condizione di chiedere. Povera figlia! Col pensare a te stessa t’impoverisci, perché stando nella mia Volontà tu sei padrona e da te stessa puoi prendere ciò che vuoi;.." Gesù

In morale c'è il comandamento di amare il prossimo tuo come te stesso, da questo comandamento deriva la bontà del prendersi santamente cura di sè stessi (cercare di procurarsi i beni della nostra anima, curare la nostra formazione, ecc... questa non solo è buona ma anche doverosa). Quando tu raggiungi la fusione e l'intimità con Gesù te lo dà il Signore e il pensiero deve essere de-centralizzato. E Gesù spiega che non ha bisogno di nulla.

E Gesù: “No, non penso a Me stesso, pensa a se stesso chi ha bisogno di qualcosa, Io non ho bisogno di nulla, Io sono la stessa santità, la stessa felicità, la stessa immensità, altezza, profondità; nulla, nulla mi manca, il mio Essere contiene in Se stesso tutti i beni possibili ed immaginabili. Se pensiero mi potesse occupare, sarebbe per il genere umano, ché essendo uscito da Me, voglio che ritorni in Me. Ed in tale condizione metto le anime che vogliono fare veramente la mia Volontà,..."

Noi non dobbiamo pensare a ciò alla umana, se a Gesù dovesse venire un pensiero sarebbe quello per la salvezza dell'umanità. Il pensiero di noi stessi può prenderci ma chi vive nel DV non ci deve pensare e deve pensare a quante uscite e come sono uscite dalla DV. Gli esseri umani stanno tutti a pensare a loro stessi, San Matteo 6 , il Padre Nostro Celeste lo sa di cosa abbiamo bisogno, quante scelte compiano pensando a noi stessi? C'è una vita di fede forte? Ci credo alla Divina Provvidenza? Non vuol dire essere incoscienti ed irresponsabili, l'uomo campa di preoccupazioni. Tu devi stare attento all'attimo presente e stai attento ad amare il Signore e a servirlo.

2 Novembre 1912 Come dobbiamo riconoscerci solo in Dio

Non soltanto non devi pensare ma riconoscersi sempre in Dio, una cosa inevitabile che accada è questo progressivo non riconoscersi più; tra il modo di vivere alla umana e alla divina c'è un abisso. Non vuol dire cambiare aspetto fisico ma cambia temperamento. Nella DV il tasso di ordine e di equilibrio della personalità giunge a livelli alti.

Figlia mia, sono qui dentro di te, se vuoi riconoscerti vieni in Me e vieni a riconoscerti dentro di Me. Se verrai a riconoscerti in Me ti metterai nell’ordine,..." termini chiave ordine ed equilibrio che si riverbano anche nei nostri comportamenti esteriori che non sono importanti ma delle spie. L'anima che vive nella DV vive in un'ambiente soprannaturale ma riproduce nel mondo terreno dove vive sebbene nel piccolo. C'è un riverbero esterno dell'ordine interno.

"..perché in Me troverai la tua immagine fatta da Me e simile a Me, troverai tutto ciò che serve a conservare e ad abbellire questa immagine e venendo a riconoscerti in Me, riconoscerai anche il prossimo in Me e vedendo come Io amo te e come amo il prossimo, salirai al grado del vero amor divino e, dentro e fuori di te, tutte le cose prenderanno il vero ordine, che è l’ordine divino.."

Gesù dice che così facendo, noi vedendo come Lui ama me io amerò me stesso e il prossimo, anche noi stessi, il me nella DV trae vita da come Gesù mi vede, io devo guardarmi con gli occhi Suoi, Gesù mi vede come un'anima irripetibile e vuole che la mia bellezza possa uscire e il peccato che mi sfigura venga spazzato via. Se cominci ad estromettere Gesù ti metterai le mani nei capelli.

"..Invece, se ti vuoi riconoscere dentro di te, primo, non ti riconoscerai davvero, perché ti mancherà il lume divino; secondo, troverai tutte le cose in disordine e cozzeranno tra loro; la miseria, la debolezza, le tenebre, le passioni e tutto il resto, sarà il disordine che troverai dentro e fuori di te, ché non solo guerreggeranno te, ma anche tra loro, a chi più potrà farti male e immagina tu stessa in che ordine ti metteranno il prossimo. E non solo voglio che debba riconoscerti in Me, ma se vuoi ricordarti di te, devi venire a farlo in Me, altrimenti se vuoi ricordarti di te senza di Me, farai più male che bene.” Gesù

Pensare, riconoscere e ricordare sè stessi solo in Gesù altrimenti senza Gesù farai più male che bene; nell'applicazione personale chiediamoci quanto ci ricordiamo di noi e quanto siamo capaci di vivere liberi da queste catene e pensare, ricordarci e riconoscersi a noi solo in Lui. Io penso alle cose di Gesù e Lui penserà a quelle mie.

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