giovedì 7 marzo 2019

Le anime ripiegate su se stesse

Gesù le parla delle anime che riflettono sempre e solo su di sé e si prodigano in cure personali anche nel bene, che formano vuoti di amore, incurvano l'anima, l'abbassano e le fanno tenere la faccia sempre rivolta a se stesse. Immensa miseria e piccola umanità di tali anime e differenze tra queste e coloro che guardano sempre e solo Gesù, pensano a Lui e si occupano solo di amare Lui. Libro di cielo, Volume 11, capitoli 35-36, 2-6 Settembre 1912, 22 Febbraio 2019

2 Settembre 1912 Le riflessioni, le cure personali, anche sul bene, per chi ama Dio sono tanti vuoti che forma all’amore

Meditare sul celebre miracolo della donna curva nel Vangelo. Chi è quest'anima curva? E' l'anima che fa le riflessioni proprie: il riflettere sterile su sè stessi che è differente dall'attività della riflessione perchè le stupidaggini che si fanno, si fanno perchè si riflette male o non lo si fa. Riflettere bene significa come Dio vuole, non su noi stessi ma sulla realtà oggettiva su Dio per comprendere cosa accade su noi stessi per andare avanti nel cammino. L'anima curva è quella che riflette su di sè e si prende cura di sè - capire bene: non vuol dire trascurarsi in salute o gli affari terreni importanti. La riflessione anche su quello che non abbiamo fatto di positivo, una persona si converta perchè riflette sui danni che ha fatto.Cosa vuol dire riflettere in modo disordinato? La patologia rappresentata dalla donna curva: il problema è dove è polarizzato il centro di attenzione, è un problema di considerazione. Noi sappiamo che (esempio) tra le cose necessarie per imparare nella DV c'è l'impegno dell'attenzione a ciò che vuole Gesù vuole in quel momento presente (tipo atti di unione con la DV), l'attenzione non è polarizzata sul mio lavoro - perchè mi piace o ne ho voglia, ecc.. - è un problema di intenzione. La vita spirituale (Totus Tuus, DV .... è tutta interiore).

La persona incurvata su sè stessa non ha altra attenzione che sè stessa in tutto quello che fa. Prega se ne ha voglia, se ha fatto un pò di vita interiore anche quando non ne ha voglia ma lo fa in modo svogliato e non perchè comprende le motivazioni profonde della preghiera ma non è escluso che ci siano delle intenzioni meno nobili (paura del castigo, cosa mi succederà? non riceverò io grazie.....) il centro è sempre io io io - vado a lavorare, cosa faccio mentre lavoro? Offre il lavoro a Dio? Non lavora per farsi lodare da qualcuno, lavora per il Signore con la massima perfezione possibile non per scatti di carriera ma perchè lo fa per il Signore. Se noi potessimo fare una cosa per Gesù (e ci apparisse) come la faremmo? al massimo del bene. L'anima curva è perchè e per chi fa quelle cose e come le fa. Come comprendiamo se siamo ripiegati su noi stessi? Col rimprovero. Il rapporto col rimprovero e con le mortificazioni. Se un rimprovero mi uccide e mi lacera, cosa significa? Significa che il centro della mia vita è polarizzato sulla gratificazione per quello che faccio per le creature. La stessa cosa succede per le mortificazioni anche involontarie che ci fanno, per l'anima curva su sè stessa è una tragedia. Anche il rapporto con Gesù è un rapporto egoistico e sto con Lui tanto quanto sto bene. Sono anime tendenzialmente depresse perchè non accettano i propri difetti e pensano che quei difetti saranno d'intralcio all'amore delle creature.

".. più si guardano, più umane diventano, più riflettono, più sentono le miserie e più ammiseriscono,..."

"..mentre il solo pensiero di Me, d’amarmi, di stare tutta abbandonata in Me, fa dritta l’anima e col tenere la faccia intenta a guardare solo Me, s’innalzano e crescono; più mi guardano più diventano divine, quanto più riflettono su di Me più si sentono ricche, forti, coraggiose.” Gesù

Qual'è la terapia? a pensare a Gesù, a stare abbandonati a Gesù. Comincio a pensare a Gesù come centro della mia vita, non penso se gli altri mi amano o no e soffro se vedo Gesù non amato. Sto abbandonato a Lui, prendo tutto ciò che Gesù mi manda e non guardo le cose con occhi umani ma con occhi spirituali e così l'anima si drizza e s'innalza e si cresce. E più divino si diventa, e più si pensa a Lui (a quello che vuole, a quello che mi chiede, a quello che penserebbe, ecc...) fa sentire la persona migliore. Gesù che fa la Sua vita in me. Ogni volta che una persona che un'anima cura la propria persona perchè nessuno la tratti mali sono tanti vuoti che forma fino a che diventa il Vuoto. La cosa brutta è che queste anime rifiutano spesso e volentieri di riconoscersi come tali e anche quelle volte che se ne accorgono, la luce brilla per qualche attimo, le fanno staccare la spina alla lampadina. Le anime amanti sono come i raggi del Sole partono da Lui e la loro unica intenzione è quella di stare nel Sole Divino.

6 Settembre 1912 Per ricevere i benefici della presenza di Gesù, bisogna avvicinarsi a Lui con la volontà

Figlia mia, Io sto con le anime, dentro e fuori, ma chi esperimenta gli effetti? Chi si avvicina con la sua volontà alla mia, chi mi chiama, chi prega, chi conosce il mio potere e il bene che posso fargli, altrimenti succede come a quel tale che ha l’acqua in casa e non si avvicina per prenderla e bere, anche se c’è l’acqua, non gode il beneficio dell’acqua e brucia dalla sete; così se sente freddo e nonostante ci sia il fuoco, non si avvicina a riscaldarsi, non godrà il beneficio del calore e così di tutto il resto. Quale non è il mio dispiacere, ché mentre voglio dare non c’è chi prenda i miei benefici?” (Gesù)

Gesù ci fa capire che nella vita terrena tutto dipende da noi, tutto comincia se lo vuoi. Gesù sta dentro e fuori in tutte le anime anche in quelle dei peccatori,ecc.. ma ciò non toglie il fatto oggettivo anche in una persona non credente. La cosa grave è che questa è una realtà ignota anche ai battezzati. La cosa drammatica è che tantissimi figli di Dio che vivono come se Lui non esistesse e Gesù è dispiaciuto perchè non può dare i suoi benefici.

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