venerdì 29 marzo 2019

Il digiuno nella Divina Volontà

Gesù ci guida al senso profondo del digiuno indicandoci gli effetti della mortificazione che piace al Cielo: perdere ogni gusto proprio per acquistare il gusto di Dio, vivere soli con Gesù perché Gesù possa accentrare tutto se stesso in noi, morire anche ad ogni più piccolo angolo terreno di umana volontà che nella santità delle virtù è sempre presente come tornaconto e stima propria.(Vol. 6 dicembre 6, 1904; Vol. 28 novembre 10, 1927; Vol. 27 dicembre 3, 1929) Roma, 8 marzo 2019 - don Pierpaolo Maria Cilla

La quaresima: tempo per la nostra conversione: i mezzi che la Chiesa ci offre sono: il digiuno (tutte le opere di penitenza e mortificazione), l'elemosina (grande virtù della carità) e la preghiera.

Proviamo a cercare qualche luce negli scritti di Luisa per scoprire sempre più in profondità quello che è il senso - secondo gli scritti - proprio di questi tre strumenti.Siamo su un livello che ingloba il livello delle santità e delle virtù, negli scritti della DV si parla degli effetti del digiuno (in tutte le sue sfacettature) per raggiungere i livelli che il Signore chiede. Vivere nella DV vuol dire vivere la santità delle santità; nessuno può giungere ai vertici della santità disprezzando il cammino e lo dobbiamo vivere anche noi.

6 Dicembre 1904 Il principio della beatitudine eterna è il perdere ogni gusto proprio

Luisa (in questo brano) si scopre misera, così povera, denudata e chi è che stato denudato a conclusione del tempo quaresimale? Gesù. Che spogliamento deve avvenire? Io posso praticare il digiuno ma posso ingrassare e insuperbirmi, il digiuno deve seguire la strada giusta.

“Figlia mia, coraggio.." dice Gesù, entra nel cuore di coloro che hanno bisogno di coraggio, ma se abbiamo un cuore già pieno il coraggio di Gesù non entra.

“Figlia mia, coraggio, il principio della beatitudine eterna è il perdere ogni gusto proprio, perché a seconda che l’anima va perdendo i propri gusti, così i gusti divini vi prendono possesso e l’anima avendo disfatto e perduto se stessa, non riconosce più se stessa, non trova più niente di suo, neppure le cose spirituali; Dio vedendo l’anima che non ha più niente di suo, la riempie di tutto Se stesso e la ricolma di tutte le felicità divine ed allora l’anima può dirsi veramente beata, perché finché aveva qualche cosa di proprio, non poteva essere esente da amarezze e timori, né Dio avrebbe potuto comunicarle la propria felicità...."

I nostri gusti, i gusti umani e terreni, o c'è una cosa in un recipiente o un'altra. Non si può servire Dio e Mammona, per quali gusti vivere? Esempio: gustare: appetire, desiderare (passi davanti ad una vetrina di dolci e li gusti con gli occhi), i gusti divini che il Signore vorrebbe impiantare dentro di noi; sono il desiderio delle cose celesti / perchè facciamo il digiuno delle nostre penitenziali? Se noi non riusciamo a spegnere il gusto delle cose terrene non riusciremo mai ad accendere i gusti del cielo. La maggior parte del tempo che impieghiamo sulla Terra lo usiamo a rincorrere i nostri gusti, dietro la parola gusto c'è la parola Io - rappresenta ciò che deve essere da parte per vivere nella DV, nella parola io c'è la parola egoismo, c'è la parola terra. Il Signore ci sta chiamando dei pezzi di cielo, la Chiesa dovrebbe essere la Casa dei gusti celesti.

"..Ogni anima che entra nel porto della beatitudine eterna, non può essere esente da questo punto doloroso, sì, ma necessario, né può farne a meno.."

Ricordati che la vita è già ora, sta a te farla entrare. Quali sono i gusti terreni che affollano i miei pensieri.

"..Generalmente le creature lo fanno in punto di morte ed il purgatorio vi mette l’ultima mano, perciò se si domanda alle creature che cosa è gusto di Dio, che significa beatitudine divina, e non sanno articolar parola perché sono cose allora sconosciute. Ma alle anime mie dilette, che si sono date tutte a Me, non voglio che la loro beatitudine abbia inizio lassù nel Cielo, ma voglio che inizi quaggiù in terra; e non solo voglio riempirle della felicità, della gloria del Cielo, ma voglio riempirle dei beni, dei patimenti, delle virtù che ebbe la mia Umanità in terra, perciò le spoglio non solo da gusti materiali, che l’anima ha in conto di sterco, ma anche dei gusti spirituali, per riempirle tutte dei miei beni e dare loro il principio della vera beatitudine.”

L'anima che vuole vivere nella DV considera come sterco i gusti terreni, quindi non si agita se qualcosa c'è un difetto e nelle cose quotidiane non si lamenta se le cose non vanno come vuole lei e la cosa interessante è che Gesù si sente protagonista di questo spogliamento, è Gesù che le va spogliando. La parola coraggio che il Signore ci ha detto vuol dire che è il Signore che è Lui a fare questo spogliamento se tu lo permetti. Spogliarci dai gusti spirituali, cioè compiere pratiche sante per il gusto di averlo fatto è volontà umana, tutto ciò che dà gusto a me e mi fa a sentire a posto / ciò che dà una motivazione falsa alle mie pratiche.

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Luisa si sentiva tutta sola per Gesù, non sente altro che Lui. Gesù vuole l'anima sola per sè - attenzione a capire il contesto degli scritti - con il Concilio Vaticano II approfondiamo il senso degli scritti. Quello che Gesù ci sta dicendo che se vogliamo essere veramente popolo e Chiesa dobbiamo imparare a ricentrare la nostra vita in Colui che è la Comunione. Il centro è Gesù, il sacerdote sta rivolto all'altare così come la gente; se siamo rivolti tutti dentro l'altare siamo tutti in comunione. Riscoprire vivere solo per Gesù, solo in Gesù e solo così Lui può entrare in noi. Tu metti il centro in Gesù e Lui mette il centro della DV dentro di te. Pensa in Gesù. Chi pratica strettamente il digiuno sperimenta quell'essenzialità di vita che lo fa stare meglio.A quante cose tu tieni, a quante cose tu sei diviso.

3 Dicembre 1929 Differenza tra la santità fondata nelle virtù e quella fondata nella Volontà Divina

le tre tentazioni di Gesù si riferiscono alle tre opere penitenziali, il digiuno come viene ripreso? Satana dice a Gesù: cambia le pietre in pane, aumenta i gusti terreni. Gesù dice non di solo pane vivrà l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.( Le soddisfazioni umane anche sante, la vanagloria, la stima propria,... = umana volontà) Da questo brano partono tantissimi temi, da questa santità partono le altre santità delle virtù / mettiamoci alla ricerca di quei ripostigli nascosti nel nostro itinerario spirituale. Dietro le nostre buone opere, le nostre santità delle virtù c'è sempre una stima propria che magari è anche onesta (umanamente) ma è incompatibile con la DV. Nella DV c'è solamente pace, quiete, abbandono e fiducia totale; c'è Lui a vivere in noi.



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