sabato 25 marzo 2023

Dio dona tanto quanto la creatura si dispone a ricevere

Gesù spiega egregiamente come Dio richieda sempre la collaborazione, la risposta, le buone disposizioni e la cooperazione delle creature per elargire doni e grazie. Più la creatura fa questo, più riceve da Dio; meno fa e meno riceve. Libro di Cielo, Volume 29, 24 Aprile 1931, Mercoledì 27 Luglio 2022

24 Aprile 1931 Come Iddio nell'operare richiede gli atti delle creature come piccolo terreno dove poggiare le sue opere. Chi forma il respiro, il palpito della Creazione. Le opere di Dio portatrici di vita .

Bellezza tanto antica ma sempre nuova, esclama il don leggendo questo brano. Gesù torna su alcuni aspetti e concetti fondamentali che sono basilari non solo per la vita nella Dv ma anche per la vita cristiana in generale. Perchè leggendo questo brano avremo capito che il cuore e il centro dell'esortazione di Gesù è la responsabilizzazione della creatura.

"..per operare richiediamo però sempre il piccolo operato della creatura ed a seconda il più o il meno operato da essa, così disponiamo il più o il meno dei beni che vogliamo dare nell'opera che vogliamo fare a pro delle creature.........se un terreno o spazio è piccolo, possiamo mettere poco, se è grande, possiamo mettere di più e se vogliamo mettere di più sarà incapace di prenderlo e di comprendere ciò che noi gli abbiamo dato..." Gesù

A chi ha sarà dato e a chi non ha, sarà tolto quello che crede di avere.

In questo brano c'è la differenza tra quello che sant'Agostino chiama l'amore di misericordia, l'amore che Dio ha nei confronti di tutto ciò che ha creato - e questo c'è indipendentemente dalle qualifiche ragionevoli e della loro meritorietà - e poi c'è l'amore di benevolenza o l'amore a volte di predilezione. Nella Sacra Scrittura Dio dice che Lui ama coloro che lo amano. San Giacomo fratello di san Giovanni, era tra i più prediletti di Gesù, c'era il cocco di Gesù che era san Giovanni poi c'era anche san Pietro. Erano presenti alla Trasfigurazione e al Getsemani c'erano anche loro (e in quel caso non è andata bene). Ad assistere alla resurrezione della figlia di Giario, si è portato questi tre. E quindi che facciamo? Gesù fa le preferenze? Dio è Giustizia assoluta, significa che questi hanno ricevuto di più perchè hanno dato di più, tutto qua. Quanto gli dai tu a Nostro Signore? Lasciamo un'attimo perdere la dv, e parliamo della vita di grazia ordinaria. Come mai le comunioni sacramentali non producono grossi frutti di santità? Perchè dipende dal recipiente, da come fai la comunione prima, durante e dopo. E' tutto importantissimo. Prima - i santi maestri di spirito - finita la comunione devi iniziare a desiderare tutto te stesso, la prossima. La preparazione remota. Un tempo i santi arrivavano alla comunione sfiniti, come un viandante dentro un deserto che quando sta per morire vede l'oasi. Gesù è sempre Gesù nell'ostia ma cosa cambia? Cambia la disposizione di chi lo riceve. Purtroppo i satanisti trafugano le ostie per farci delle schifezze inennarrabili ma Gesù cessa di esistere nelle ostie profanate? I satanisti fanno delle comunioni oscene, e che gli fanno quelle comunioni? Li aggravano la situazione di insatanamento in misura esponenziale ma Gesù è presente in quell'ostia. Il don vuol far capire che Ostia prende uno e ostia prende l'altro, una che va a fare la comunione per abitudine senza preparazione remota e prossima, come stai conciato in Chiesa internamente ed esternamente. D'estate il don quando vede che arriva una persona vestita in modo indecente il don cerca di sussurargli qualcosa all'orecchio chiedendo di cambiare abito alla prossima volta. Sono le disposizioni della creatura che contano. Se noi vediamo che non ci sono salti o dei passaggi o delle crescite in santità, da chi dipenderà da queste cosa? Dio vuole che diventiamo santi e se la prima petizione del Padre Nostro è che sia santificato il nome di Dio in me e se Gesù ha fatto la prima richiesta da fare al Padre - che è la cosa più importante della vita - noi dovremmo campare per diventare santi o quanto meno provarci. Questo io voglio diventare santo è sicuramente collimante con la volontà del Padre. Stiamo molto attenti ad usare il verbo io voglio all'indicativo, usiamo preferibilmente io vorrei (se il Signore...). Io voglio diventare santo..è tranquillo. E ti pare che Gesù non esaudisca questa preghiera? Se non diventiamo santi dove la andiamo a cercare la causa?

"..Molto più che come la creatura incomincia i suoi piccoli atti, le sue preghiere, i suoi sacrifici per ottenere il bene che le vogliamo dare, così si mette in comunicazione col suo Creatore, apre una specie di corrispondenza e tutti i suoi atti non sono altro che letterine che fa giungere, nelle quali ora prega, ora piange ed ora offre la sua stessa vita per muoverlo a dare il bene che le vogliamo dare.Ciò dispone la creatura a riceverlo e Dio a darlo. ..." Gesù

Dio non dà le cose grosse a chi non è in grado di apprezzarle, se vuoi una cosa grande dal Signore lo devi sospirare e desiderare.

"..Ciò successe nella Redenzione; aspettai così lungo tempo per scendere dal Cielo in terra, per dare il tempo sufficiente al popolo eletto a preparare coi loro atti, preghiere e sacrifici, il piccolo terreno dove poter poggiare i frutti della Redenzione, che furono tanto sovrabbondanti, che le creature ancora devono prendere tutto e se più avessero fatto, più avrei dato e se avessi voluto dare di più, senza anche una virgola, un punto dei loro atti, sarebbe stato per loro come un libro illeggibile di cui non si conosce la lingua, come un tesoro senza chiave di cui non si conosce ciò che sta dentro..." Gesù

E sappiamo bene che poi è arrivata la Madonna che in 14/15 anni ha fatto di più rispetto al resto della storia.

"..Perché l'atto della creatura è l'occhio che legge e la chiave che apre per prendere i miei doni..." Gesù

Nell'ultima parte Gesù fa un'applicazione specifica di ciò che è stato detto prima alle operazioni specifiche che si fanno nella dv. Domanda del don: quali sono i tre moti perpetui che la dv fa dentro di noi? Palpito, respiro e circolazione del sangue. Basta che ci facciamo attenti a questi tre moti, già stiamo in contatto con la dv, non è una cosa poetica o ancora peggio un pio pensiero o una pia illusione. Anche nella Creazione c'è un respiro, circolazione del sangue e palpito:

"Figlia mia, il respiro, il palpito, la circolazione del sangue della Creazione è l'amore, l'adorazione, la gloria nostra. Noi mettemmo in essa ciò che noi siamo in noi stessi; la nostra natura è amore purissimo e la nostra santità è tanta, che ciò che produce questo amore, non è altro che adorazione profonda e gloria perenne al nostro Essere Divino..." Gesù

"..Quindi mettendo fuori la Creazione, avremmo dovuto mettere ciò che noi possediamo, né potevamo mettere cosa che a noi non apparteneva. Perciò il respiro della Creazione è amore e come palpita così la imperla di nuovo amore, che dandole la corsa della circolazione, ripete incessantemente: adorazione e gloria al nostro Creatore..." Gesù

Qual'è il modo migliore per fare la comunione? In ginocchio (prima, durante e dopo) e in bocca, come un bambino che attende il nutrimento celeste dalle mani dell'Altissimo. L'adorazione e la gloria sono conseguenza dell'amore. Chi non adora e non dà gloria a Dio, chi non prova un sentimento di piccolezza davanti a Dio, chi non vuole fare solo ciò che vuoi te ecc... questo vuol dire gloria a Dio. Ma tutto questo nasce dall'amore. Se non ci stà l'amore i martiri non versano il sangue, come fanno gli apostoli a predicare e fare una marea di fatica? E' tutto mosso dall'amore, e la dv è mossa dall'amore. Quando siamo pigri e tu temporeggi, il problema non è solo aver cattiva volontà ma il problema basilare è che non ci sta l'amore. Vuoi sapere se tu stai dentro la dv? Un sistema infallibile è mettetti davanti al Signore vedi se tu saresti pronto a dargli qualsiasi cosa. Tu vuoi essere di Gesù? E se Gesù mi chiedesse un figlio attraverso una malattia? Siamo capaci di fare questa cosa? Il Signore lo fa eccome. Sei capace a rinunciare ai tuoi genitori per seguirLO? Alla propria vita corporale? La paura della morte...tu hai paura della morte? Se ti dicessero che oggi è l'ultimo giorno della mia vita e domani non mi sveglio, che reazione avrei? Vai a far suonare le campane a festa ed inizi a fare le capriole o mi prende un colpo o cadi in disperazione. Il don ha sentito di persone che si sono ammalate a livello fisico a causa della depressione e dell'angoscia che hanno maturato in questi due anni e mezzo (epidemia di covid, lockdown ecc...) si sono talmente fatti angustiare dagli allarmismi continui e sono andati in stato patologico. Dietro questo c'è la debolezza e l'assenza di una vita di fede formata. Ma anche se fosse la morte, che problema c'è? I Figli di Dio non vedono l'ora di andare in Cielo, l'unico problema è se si è fatta abbastanza penitenza per i propri peccati, quello sarebbe un problema perchè in Purgatorio si soffre di più senza merito. O siamo in peccato mortale e siamo dannati, speriamo di no. Gli unici due problemi sono che: o che non sto in grazia e me ne vado dannato o che non ho sufficentemente espiato le colpe e dovrò passare per il Purgatorio. Ma in relazione alla morte non ci sono altri problemi. Ci sono altri problemi? O non ci crediamo che esiste la vita eterna, che Dio ci ha preparato la Beatitudine...è tanto semplice.

"..Perciò se vuoi amore, pensa che tutte le cose create hanno il nostro mandato di darti amore sempre che ricevano il tuo. Così sarà mantenuta la festa del nostro amore tra il Cielo e la terra e tu sentirai la felicità del nostro amore e ti sarà sostituito il respiro dell'amore, il palpito dell’adorazione e circolerà nel tuo sangue gloria perenne al tuo Creatore..." Gesù

I giri, noi siamo circondati dalla Creazione, ma tu ci devi mettere il ricambio d'amore nelle cose che vedi, nel cibo che mangi, ecc.. dove ti pare. Ce lo devi mettere, riconoscere, goderne ecc.. e fallo e vedrai quanto è bella la vita.

"..Perché portano vita e producono frutti di vita a seconda dell’uso che fanno e tenere tante opere vitali esposte, tante nostre proprietà senza produrre i frutti che contengono e molto più vedere la creatura povera, debole e senza la vita del vero bene, ci duole tanto, che tu non puoi comprendere in che condizione di dolore ci mettono le creature..." Gesù

Opere vitali, cioè opere che danno la vita.

"..Noi ci troviamo nelle condizioni d'un Padre che avendo molti figli, prepara il pranzo e mentre lo prepara è tutto in festa pensando che i suoi figli non saranno digiuni, ma mangeranno del suo; poi prepara la tavola, dispone i piatti con la diversità dei cibi che ha preparato e chiama i figli affinché vengano a gustare i bei cibi che ha preparato, ma i figli non ascoltano la voce del Padre ed il pranzo resta senza che nessuno lo tocchi. Quale non è il dolore di questo Padre nel vedere che i figli non siedono alla sua mensa e non si alimentano dei cibi che lui ha preparato? Lo stesso guardare la tavola piena di cibi gli reca dolore. Tale siamo noi nel vedere che le creature non si curano delle tante opere che abbiamo fatto con tanto amore per loro..." Gesù

La parabole degli invitati alle nozze, succede sempre così: Dio sovrabbonda in tutto ma chi solitamente difetta siamo sempre noi. E Dio si rattrista ma il peggio è sempre per noi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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