mercoledì 25 agosto 2021

Una lunga storia d'amore

Gesù raccomanda di imparare a conoscere e riconoscere la Divina Volontà e la sua lunga storia d'amore verso l'uomo attraverso gli infiniti veli dietro cui è nascosta, sia nelle opere della Creazione che in quelle della redenzione, in particolare nell'umanità santissima di nostro Signore Gesù Cristo. Gli scritti di Luisa sono scritti di Gesù, di cui Lui solo è l'autore e il dettatore e Luisa la piccola segretaria. Libro di cielo volume 20, 8 Dicembre 1926, 28 Dicembre 2020

8 Dicembre 1926 Chi vive nel Voler Divino è l’eco, è il piccolo sole. Come questi scritti escono dal cuore di nostro Signore. Le opere di nostro Signore sono veli che nascondono la nobile Regina della Divina Volontà

Bellissima canzone di Gino Paoli che si chiama una lunga storia d'amore e questa gli è venuta in mente al don.

".. perché sono Io sempre il dettatore e tu la piccola segretaria della lunga storia della mia Volontà” Gesù

Una storia d'amore si vive sempre in due, i destinatari di questa storia d'amore siano noi. Gesù torna su un concetto basilare: imparare a conoscere e riconoscere la presenza della dv in tutte le cose. La parola d'ordine è: velo. Nella liturgia antica (fino agli anni 1950 era così) i veli erano molti usati, il tabernacolo era velato col colore del velo del tempo liturgico. Avremmo trovato velato il calice; non è un problema di folclore - non è solo qua il problema - il velo allude al mistero. Anche il capo delle donne era velato in Chiesa non per avvallare certe forme di visione della donna degradanti, le spose entravano velate in Chiesa perchè un tempo nella stragrande maggioranza dei casi erano ancora vergini. Il senso della velazione di tante spose moderne si fa difficoltà a vederlo. Tutta questa teologia della velazione era importanissima, la Parola di Dio si chiama Rivelazione. Monsignor Fisichella diceva al don e agli altri.. ri (rifare) mettere il velo di nuovo, nella Rivelazione Dio ci fa conoscere qualcosa di Lui ma poi chiude di nuovo il velo. E' oscura ed enigmatica..uno potrebbe dire: ma cosa l'hai detta a fare quella cosa che non si capisce? Siamo noi che dovremmo provare a penetrare...il velo del santuario (AT), il velo che copriva il Santo dei Santi, il velo che Mosè copriva il suo volto ecc...

Figlia mia, come tutta la creazione è velo che nasconde la mia Volontà, così la mia Umanità e tutte le mie opere, lacrime e pene sono tanti veli che nascondono il mio Fiat Supremo..." Gesù

Dovunque ti giri, vedi la dv, ma devi alzare i veli ed andare a cercarla, per riconoscerla. La divinità di Gesù era velata dalla sua Umanità, tutti vedevano una persona, apparentemente come tutti gli altri e siamo noi che dovremmo alzare il velo e vedere dietro quella persona il Dio fatto carne. Questi sono scritti di Gesù,

"...Nessuno, più che sole sto mettendo fuori dal mio cuore in questi scritti affinché facciano bene a tutti, perciò ho tanto interesse che tu scriva per il gran bene che voglio fare all’umana famiglia, tanto che li guardo come scritti miei, perché sono Io sempre il dettatore e tu la piccola segretaria della lunga storia della mia Volontà”. Gesù

"..“Figlia mia, come tutta la creazione è vero che nasconde la mia Volontà, così la mia Umanità e tutte le mie opere, lacrime e pene sono tanti veli che nascondono il mio Fiat Supremo. Esso regnava negli atti miei trionfante e dominante e gettava le fondamenta per venire a regnare negli atti umani delle creature; ma sai tu chi rompe questi veli per farla uscire a dominare nel proprio cuore? Chi la riconosce in ogni mio atto e la invita ad uscire. Essa rompe il velo delle mie opere, vi entra, riconosce la nobile regina e la prega, la pressa a non stare più nascosta ed, aprendole il cuore, la invita ad entrare. Rompe il velo delle mie lacrime, del mio sangue, delle mie pene, il velo dei Sacramenti, il velo della mia Umanità; e dandole la sua sudditanza, la scongiura perché non stia più velata ma si faccia conoscere regina, per poter prendere il suo dominio e formarsi i figli del suo regno..." Gesù

Il primo grande atto che si deve fare per entrare nella dv è conoscerla, non è solo leggere gli scritti (ma è una tappa imprescindibile) ma devi iniziare ad esercitarsi. Noi facciamo l'esercizio del sollevamento dei veli, operazione interiore molto profonda ma molto arricchente, perchè la vita nella dv cresca ne dobbiamo fare tante di queste operazioni. Guarda la tua mano, che prodigio che è, guardo la mia mano e i capolavori che abbiamo, le impronte digitali che abbiamo sono le nostre e non ce le ha nessun'altro. Pensiamo con che cosa è composta la mano, arto, muscoli, ecc... è un prodigio della dv e ne beneficio io che mi serve per fare un sacco di operazioni. Imparare a fare queste cose è la più grande cura e prevezione dalla depressione e se li impari a riconoscere mi sentirò avvolto da essi. Noi dobbiamo imparare a fuggire i pensieri negativi, non dobbiamo assecondarli o perderci tempo sopra nè preoccuparci o angosciarvi (san Matteo capitolo 6), noi dobbiamo avere una vita bella. Il Signore la vita bella la dà tutti, è soltanto l'uomo che se l'avvelena per sè e per chi gli sta vicino. Dio vorrebbe riempirci di doni e grazie ma è la volontà umana che continua a produrre schifezze e guai, ad assecondare pensieri, parole ed azioni brutte e distruttive.

Figlia mia, non sai tu che questi nostri scritti escono dal fondo del mio cuore ed io faccio scorrere in essi la tenerezza del mio cuore, per intenerire quelli che li leggeranno, la sodezza del mio dire Divino, per rassodarli nella verità della mia Volontà? In tutti i detti, verità, esempi, che ti faccio vergare sulla carta, faccio correre la dignità della mia sapienza celeste, in modo che coloro che li leggono o leggeranno, se staranno in grazia, sentiranno in loro la mia tenerezza, la sodezza del mio dire e la luce della mia sapienza e, come tra calamite, resteranno attratti nella conoscenza della mia Volontà..." Gesù

Chi starà in grazia sente qualcosa. Chi crede in questi scritti vedrà la sua vita divisa tra il prima di questi scritti e dopo. Il don vede delle persone buone nei vari livelli ma il modo che hanno di rapportarsi coi problemi e di interfacciarsi è umano. Il don li ammira per la virtù, rettitudine, bontà e zelo ma il don si accorge che nel vivere queste cose e muoversi e nell'operare agiscono umanamente. Il don si augura che queste persone scoprano gli scritti della dv. Una persona santa e buona e che si muove nello zelo ma di fronte ad un problema si agita, ha uno zelo eccessivo (critica, denuncia amara non solo delle situazioni e delle persone...) lì si vede che dentro un contesto buono c'è ancora un modo di procedere umano e questo non produce effetti buoni e non aiuta le persone. La volontà umana, anche quando non è peccaminosa, di buono non produce mai niente.

Quando si entra in questo mondo, c'è un prima e un dopo. Tutto il bene e il bello che abbiamo accumulato dall'esperienza di vita viene tutto assunto in questo mondo e viene trasformato ed elevato di più e vissuto in quell'atmosfera divina. Preoccuparsi è un comportamento umano. San Paolo dice che vorrebbe vederci senza preoccuparsi. Qualsiasi cosa accada, è possibile vivere senza arrabbiarsi, insultarsi, adirarsi, parlare male di nessuno, senza dire volgarità o preoccuparsi mai. E' possibile, dipende da noi, dobbiamo però deciderci a farlo. Non è farina del nostro sacco. Lì bisogna provare per credere.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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