sabato 26 giugno 2021

Le debite disposizioni

Gesù spiega l'importanza di avere le disposizioni per ricevere grandi grazie e doni dal Cielo, in particolare il dono della Divina Volontà. Excursus sulla dottrina della Chiesa al riguardo e l'importanza fondamentali delle debite disposizioni in tutto ciò che attiene alla vita sacramentale e di grazia. Libro di cielo volume 20, 2 Ottobre 1926, 11 Novembre 2020

2 Ottobre 1926 Come le generazioni sono legate tra loro e perciò c’è chi prega, chi riceve e chi possiede. Come Gesù dona e accorda le nostre disposizioni. La sua parola è nuova creazione. Come in cielo non ci sono segreti.

Questo brano contiene un'argomento di meditazione che spicca sugli altri, che non solo è importante per vivere nel regno della Dv, ma anche più in generale per vivere la vita cristiana.

Se abbiamo fatto attenzione alla prima parte c'è una parte "disposizioni" che ritorna in maniera martellante (dovrebbero essere 7).

"...Ecco perciò sto guardando i posteri, che disposizione avranno, sto guardando i presenti per vedere le disposizioni che hanno,.....ed a seconda le disposizioni dei posteri e l’interesse dei presenti così vado allargando i confini del regno mio,.....ma furono quelli che stavano prima della mia venuta ed a seconda le disposizioni dei presenti e le preghiere e le disposizioni dei passati io allargavo i confini dei beni della Redenzione,......ecc..." Gesù

Siamo nel mese di novembre (in cui la catechesi è stata fatta). Il mese di Novembre è il mese dei defunti, si possono acquistare le indulgenze per le anime del Purgatorio, ma se uno apre il manuale delle indulgenze o conosce la dottrina della Chiesa al riguardo, capisce che per per l'indulgenza bisogna avere le dovute disposizioni. Una persona è indisposta a collaborare o disposta a dare una mano ecc.. per ricevere qualsiasi indulgenza bisogna 1) Essere in Grazia di Dio, perchè un'indulgenza è una remissione delle conseguenze dovute per il peccato, ma se non è ancora rimesso il peccato non si possono togliere le conseguenze 2) Non si può pulizia delle conseguenze se dentro di noi rimane la sorgente che causa il peccato, io posso stare pure in Grazia di Dio ma se ho degli attaccamenti ai peccati piccoli, ricevo l'indulgenza ma dopo 3 minuti ho già riaccumulato materiale da purificare e quindi la seconda disposizione è il distacco affettivo dal peccato anche veniale. Non vuol dire diventare impeccabili, il mio affetto e cuore non deve stare in qualcosa che non offende Dio, non significa che non lo commetti mai o che non lo puoi ricommettere ma significa che per quanto sta in te non lo ami, lo detesti e non vorresti mai farlo ad occhi aperti. Queste disposizioni ci devono stare. Si tolga da questa santa dottrina ogni sorta di ombra di commercio sacro: faccio un sacco di guai ma poi faccio quattro preghiere e con l'indulgenza è finito tutto. Non serve distacco dal peccato, conversione ecc... Non è così.

Molte indulgenze si possono ricevere alle solite condizioni: Confessione, Comunione Sacramentale, il Credo e la preghiera secondo le intenzioni del Santo Padre. Anche queste cose sono integrative di quelle disposizioni necessarie per lucrare l'indulgenza.

Ci si può accostare all'Eucarestia, però chiunque può farlo? Gesù ha detto di accostarsi...però la Chiesa insegna devo avere le debite disposizioni: 1) Lo stato di Grazia, se non sono in stato di grazia non posso accostarmi alla comunione perchè quella Comunione ti farà un'immenso male non perchè cattiva la comunione ma perchè è ricevuta da un recipiente incapace di accoglierla. Se tu metti un litro di brunello di Montalcino in una bottiglia dove c'è stato dell'aceto rancido, non è che il vino di per sè non è buono ma a causa dell'aceto quel vino farà schifo. Di chi è la colpa? Del vino o del recipiente. Poi 2) La consapevolezza e la coscienza di chi vado a ricevere, io non posso fare la Comunione con la testa per aria, senza pensarci ecc.. quindi senza preparazione, sarò vestito in modo decente, farò un gesto di adorazione prima di riceverlo, ecc... e poi c'è la legge ecclesiastica del digiuno eucaristico (3) un'ora prima della Comunione. Per la fruttuosità della Comunione dipende anche da cosa faccio dopo la Comunione e quindi il ringraziamento. Se io faccio la Comunione ma appena finita la Messa io scappo fuori dalla Chiesa senza neanche ringraziare..cosa ti fa quella comunione? Certo, c'è una grazia oggettiva ma la fruttuosità è quasi inibita...potresti ricevere 100 da quella Comunione ma mi porto a casa 5. E ancheGesù sarà così contento che tu Te lo porti a spasso in giro perchè ci vogliono circa 15 minuti prima che l'Ostia cessi di essere presente in noi.

E' importante celebrare anche il sacramento della Confessione con le debite disposizioni. Io non posso fare che entro in Chiesa, vedo un confessionale con la luce accesa e mi fiondo dentro senza neanche un'esame di coscienza, penso a quello che devo dire, esprimo il mio dolore al Signore e poi entro la confessione. Una confessione mal fatta quali frutti produce? E le disposizioni quali sono? L'esame di coscienza. La contrizione, la confessione integra (ed obbligatoria) per i peccati mortali (raccomandata per i peccati veniali), l'esecuzione esatta della penitenza. Se tu semini un seme sul pavimento quella pianta non nascerà; perchè un pavimento non ha la sostanza adatta per accogliere il seme. Se tu butti il seme su una terra arata ed irrigata (quindi disposta ad accogliere il seme) e concimata quel seme sboccia.

Gesù a Luisa dice di vedere poche disposizioni (per dare il Regno del Fiat) nelle persone e vedo che durante la storia è successo così:

"..Ecco perciò sto guardando i posteri, che disposizione avranno, sto guardando i presenti per vedere le disposizioni che hanno, perché i presenti devono pregare, impetrare, preparare il regno del Fiat Supremo ai posteri ed a seconda le disposizioni dei posteri e l’interesse dei presenti così vado allargando i confini del regno mio, perché le generazioni son tanto legate tra loro, che succede sempre così, che una prega, l’altra prepara, l’altra impetra, un’altra possiede. Così successe nella mia venuta sulla terra per formare la Redenzione, non furono i presenti che pregarono, che sospirarono, che piansero per ottenere i suoi beni, questi li godono e li posseggono, ma furono quelli che stavano prima della mia venuta ed a seconda le disposizioni dei presenti e le preghiere e le disposizioni dei passati io allargavo i confini dei beni della Redenzione, perché un bene allora viene da Me dato, quando può essere utile alle creature; ma se non porta utilità, a che pro darlo?.." Gesù

Vangelo di san Giovanni 4 (5 Non dite voi: Ci sono ancora quattro mesi e poi viene la mietitura? Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano per la mietitura. 36 E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. 37 Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. 38 Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro».)

Pensiamo al discorso conclusivo di Gesù con la Samaritana. Gesù manda i suoi discepoli a raccogliere ciò che altri hanno seminato e anche san Paolo dice che l'Evangelizzatore, quello che va a fare il primo annuncio è come il seminatore, che porta la Parola dove non c'era e chi viene dopo farà meno fatica e che aiuti quelle piante che stanno crescendo. Queste cose sono assolutamente fondamentali.

In quali cuori attecchirà la dv? Quali sono le disposizioni per vivere nella dv? 1) La dv è la santità delle santità, di conseguenza se una persona non è avviata in un cammino di santità - come dice san Paolo - è come se dessi un cibo solido ad un bambino. Non ha i denti per mangiare. Se una persona non ha ancora una fatto una scelta generale di percorrere un cammino di santificazione, come fa a vivere nella santità delle santità se non ha scelto la santità. 2) Le conoscenze, ascoltare, leggere ed apprendere quanto posso - è il momento in cui nell'anima in cui nell'anima si accende la conoscenza che questo è il dono dei doni, il prodigio dei prodigi ed infine 3) La scelta. Non è che tutto è fatto così dall'oggi al domani, però se c'è questa risoluzione ferma è solo questione di tempo a patto che ci sia 4) Costanza e perseveranza (utili per qualsiasi cammino) 5) Il desiderio, quanto maggiore e sincero è in noi (di vivere questa vita e il Signore lo vede) tanto più Dio ci introdurrà e ci farà vivere in questo mondo sempre più e sempre meglio. Se non ci sono queste disposizioni fondamentali c'è il pericolo - come in tutte le cose - di illuderci.

C'è gente che dice: devo fare l'atto di consacrazione alla Madonna (lo dice san Luigi Montfort), dico qualche rosario con la testa per aria e mi dico: sono devoto alla Madonna. No, la devozione alla Madonna è un fatto interiore, scelta profonda, è un'ammirazione della sua vita, un desiderio di imitare le sue virtù, ecc.. se c'è questo e una mattina ti dimentichi di rinnovare l'atto di consacrazione alla Madonna (si capisca bene) non fa nulla. Ma se tu invece ogni mattina rinnovi l'atto di consacrazione alla Madonna ma nel tuo cuore non c'è nulla ma solo atti materiali ecc.. i frutti saranno scarti.

Nella dv ci sono degli atti che vanno fatti tutti i giorni (atto preventivo,fusione, atto attuale, ecc..) ma questo fa aprte di un pacchetto più ampio (desideri, affetti, scelte, il confronto con quello che Dio mi mette davanti, il discernimento, capire quando stiamo uscendo dalla dv, ecc...) e queste sono le disposizioni stabili che concorrono a far crescere sempre di più questo seme divino che bisogna coltivarlo. Nella vita spirituale, tutte queste leggi si riproducono in maniera molto analoga: a buone disposizioni corrispondono molti frutti, a cattive disposizione corrispondono zero frutti ad imperfette disposizioni corrispondono frutti limitati.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento