domenica 1 marzo 2020

Costanza ferrea e santa operatività

Gesù rivela a Luisa come prima di incarnarsi abbia voluto constatare la costanza ferrea della Madonna nell’essere eroicamente fedele alla sua promessa di non vivere se non di volontà di Dio. Le rivela che la Madonna, sempre santamente operosa, prende con amore tutti gli atti dei suoi figli per portarli, arricchiti dei suoi meriti, dinanzi al trono di Dio (Volume 29, 27 Maggio 1931 e volume 30 8 Dicembre 1931). Meditazioni del sabato, giorno che la Chiesa dedica alla Madonna, tratta dai brani dedicati alla Divina Maria del Libro di Cielo della Serva di Dio Luisa Piccarreta, Sabato 28 Settembre 2019

27 Maggio 1931 La vita del bene non muore ed è difesa di tutte le creature. Un bene prolisso mette al sicuro Dio e l'anima

"..Vedi dunque che l'anima per essere sicura di possedere un bene, una virtù, deve sentire in sè la vita di quella virtù e con costanza ferrea, di anni ed anni e per tutta la vita, deve essercitarsi in quel bene. E Dio si sente sicuro di metterci il suo e di operare cose grandi nella costanza della creatura. Ciò feci con la Regina del Cielo, volli la prolissità di quindici anni di vita pura, santa e tutta di Volontà Divina, per scendere dal Cielo in terra nel suo seno Verginale; avrei potuto farlo prima, ma non volli, volli prima i suoi atti di assicurazione e la prolissità della sua vita santa, quasi per darle il diritto d'essere la Mamma mia e perchè la mia Sapienza infinita, avesse ragione d'aver operato in Lei prodigi inauditi.." Gesù

Il primo brano ci dice qualcosa di importante, non solo di Maria. Primo dettaglio: il Verbo si è incarnato quando Maria aveva 15 anni. E Gesù spiega che nei 15 anni della Madonna, Dio ha voluto verificare la costanza ferrea di Maria / Ella appena concepita aveva fatto una promessa: mai fare la sua volontà (di Maria) ma solo quella di Dio a qualunque costo e in qualunque atto e sempre (e questo sempre fa venire i capogiri). Chi ha avuto esperienza di una vita di fede sa che esistono dei passaggi critici e dei momenti di prova dove bisogna resistere e fuggire dalla tentazione di ribellarsi e di chiedere a Dio perchè e ci vuole uno sforzo non indifferente - immaginiamoci cosa abbia voluto dire per la Madonna. Questo Dio lo fa con Maria ma anche con noi, prima di darci qualcosa di grosso e di importante, Dio deve vedere se siamo affidabili, la nostra libertà è un fatto reale. E solo il suo esercizio nei fatti concreti testimonia a Dio e a noi stessi se facciamo chiacchiere a vanvera o se siamo realmente disposti a fare la Divina Volontà. Che facciamo? La costanza ferrea di cui parla il Signore è condizione imprescindibile di fare un cammino ordinario di santificazione - non ci pensare nemmeno di diventare santo se non sei costante -. Se tu smetti di fare il perseverante e ricominci con le cattive abitudini, non acquisterai nessuna virtù solida e duratura e non farai nessun reale progresso nel cammino della santità. Dio si sente sicuro di metterci del suo e di operare cose grandi nella costanza della creatura.

Dobbiamo pensare in modo sereno, pacato ma anche responsabile - non possiamo agire da irresponsabili e da sciocchi - perchè la nostra incostanza e la nostra inaffidabilità può causare delle reali frustrazioni delle cose che Dio vorrebbe fare con noi. Se la Madonna non avesse avuto la costanza ferrea (esempio assurdo - ipotesi teorica) non avrebbe ricevuto l'Incarnazione. Stessa cosa vale per noi, noi non possiamo conoscere il Volere dell'Altissimo su di noi però sicuramente se dovesse volere affidarmi qualche incarico o darmi qualche grazia grossa non lo farà se non gli avrò dato la dimostrazione della costanza ferrea.

"..volli prima i suoi atti di assicurazione e la prolissità della sua vita santa.." Gesù / E' facile iniziare bene e perseverare per un pò di tempo ma bisogna vedere la fine della propria vita. Se uno vuole vivere il Matrimonio deve rimanere fedele sempre fino alla fine. All'inizio c'è il sentimento di novità e nuove esperienza ma poi però è il tempo che logora e che consuma e prova e che si fa? Si va avanti. Con fatica, con sacrificio, con impegno e dolore e in alcuni momenti camminando al buio - queste sono le regole. Nostro Signore si comporta così e se si vuole "giocare" con Lui e le regole le detta Lui. Dio vuole l'assicurazione e deve passare attraverso varie cose (prove). Qualche mistica ha rivelato alcune delle prove della Madonna (perdita dei genitori, fidarsi che il Signore l'avrebbe soccorsa ecc...) queste sono alcune ma molte cose non le possiamo sapere. Se si molla è la fine.

8 Dicembre 1931 La Regina del Cielo ritiratrice degli atti buoni delle creature nei suoi mari di grazie

«Figlia mia, la nostra Mamma Celeste ha il primato su tutti gli atti buoni delle creature. Essa, come Regina, ha il mandato ed il diritto di fare la ritirata di tutti i loro atti negli atti suoi. E’ tanto il suo amore di Regina e di Madre, che come la creatura si dispone a formare il suo atto d’amore, così dall’altezza del suo trono fa scendere un raggio del suo amore, investe e circonda il loro atto d’amore per mettervi del suo come primo amore e come viene formato, così lo fa risalire nel suo stesso raggio d’amore nella sorgente del suo amore e dice al suo Creatore: «Maestà adorabile, nel mio amore che sempre sorge per Te, vi è l’amore dei figli miei fuso nel mio, che Io, con diritto di Regina, ho ritirato nel mio mare d’amore, affinché Tu possa trovare, nel mio, l’amore di tutte le creature.» Se le creature adorano, pregano, riparano, soffrono, dall’altezza del suo trono scendono i raggi dell’adorazione, della sua preghiera, della sua riparazione, spicca il raggio vivificante dal mare dei suoi dolori ed investe e circonda l’adorazione, la preghiera, la riparazione, le sofferenze delle creature e quando gli atti sono stati fatti e formati, lo stesso raggio di luce li fa risalire fino al suo trono ed essi si fondono nella sorgente dei mari dell’adorazione, della preghiera, della riparazione, dei dolori della Mamma Celeste che ripete: «Maestà Santissima, la mia adorazione si stende in tutte le adorazioni delle creature, la mia preghiera prega nella preghiera di esse, ripara con le loro riparazioni e come Madre, i miei dolori investono e circondano le loro pene, non mi sentirò Regina se non corro e metto il mio atto primo su tutti i loro atti, né gusterò le dolcezze di Madre se non corro per circondare, aiutare, supplire, abbellire, fortificare tutti gli atti delle creature e così poter dire: «Gli atti dei figli miei sono uno con i miei, li tengo in mio potere presso Dio per difenderli, aiutarli e come pegno sicuro che mi raggiungeranno in Cielo.» Gesù

Qui abbiamo la rivelazione di un'attività mariana; che si svolge a prescindere e con la consacrazione Totus Tuus si dona i propri atti alla Madonna perchè siano glorificati da Lei e siano sfrondati dalle miserie dei nostri atti. Solo che qua che il Signore dice che quest'attività la Madonna la fa a prescindere solo che però ci sono gli ingrati che rifiutano il cemento della Madonna. Con la Consacrazione si ratifica questa divina volontà e la si fa propria dando gioia alla Madonna. La Madonna prende i nostri atti, li fonde con i suoi e li porta al Signore. E questo perchè?

Lei è la rappresentante del genere umano che ci può rappresentare in maniera perfettissima, anche Gesù è nostro Mediatore è anche nostro Fratello ecc.. ma è anche Dio. Il peccato dell'uomo offende Dio e non esiste nessuno che possa riparare l'offesa a Dio ed ecco perchè in teologia si dice che tutte le azioni mariane sono subordinate e dipendenti da quella di Cristo. Nel senso della sua associazione a Cristo, se Gesù non avesse fatto nulla la Madonna non avrebbe potuto fare nulla. Lei accettato questo mandato di vincolare tutti gli uomini e Lei ha dovuto vivere - chi entra in questo mondo (della DV o del Totus Tuus), sappia che qui non si tratta solo di affari nostri e cose nostre qui si tratta di cooperare nel nostro piccolo a riparare i peccati degli altri e concorrere col nostro agire alla salvezza dell'Umanità. E per fare questo, noi non possiamo concepire la nostra vita (se entriamo in questi orizzonti) nel ristretto mondo della nostra quotidianità e dei piccoli problemi, paeselli, ecc... tutto quello che la Madonna non lo faceva solo per sè ma a nome di tutti operando in maniera perfettissima nella DV (atti di fedeltà, eroismo, sacrificio, di rinuncia della propria volontà ecc...) e anche per gli ingrati ed indifferenti che combinano guai e seminano male dentro e fuori di sè.

"..Quindi, tu devi essere convinta che intorno alla tua pazienza c’è la pazienza della Mamma Regina, che circonda, sostiene ed alimenta la tua intorno alle tue pene; ti circondano i suoi dolori che sostengono ed alimentano, come olio balsamico, la durezza delle tue pene, insomma, tutto.." Gesù

E Gesù esorta Luisa ad essere convinta e chiude con un'elogio di questa santa attività mariana.

"..Lei è la Regina faccendiera che non sa stare in ozio sul suo trono di gloria, ma scende, corre come Madre negli atti e nei bisogni dei figli suoi..." Gesù

L'ozio è una brutta cosa. E' il padre dei vizi. Non possiamo stare in ozio senza fare nulla; fai sempre qualcosa di utile (vale per tutti anche se uno si prende un momento di svago lo viva nella DV e lo viva come gesto di misericordia verso di sè stesso perchè serve rilassare il proprio corpo) - l'ozio e il perdere tempo è un'altra cosa - perdere tempo per noi cristiani è un delitto (anche nell'Imitazione di Cristo si dice). Non si tratta di fare opere ma di pregare, adorare, fare giri ecc... per chi non lo compie o sopperire agli altri, c'è da approfondire la propria fede o si aiuta il prossimo o opere buone, fare volontariato ecc.. chi non vuole vivere una vita in ozio sicuramente non la vive. Non è detto che ciò che ci sia da fare sia quello che tu desideri ma anche quello è divina volontà, magari Dio vuole che tu svolga una mansione che non ti piace. Non trovi lavoro come ingegnere e magari il Signore ti mette a fare un'altro lavoro. Che fare? Rifiutare l'altro lavoro o no? L'accidia comprende l'ozio e lo accompagna con il disgusto delle cose spirituali, è quell'ozio che non ti fa nemmeno pregare ed avvicinare al Signore che porta con sè il salario della tristezza profonda.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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