venerdì 22 novembre 2019

I "Fiat" dolorosi

Luisa soffrì enormemente quando Gesù le manifestò la volontà di pubblicare gli scritti e grande fu il sacrificio che dovette offrire per acconsentire a tale Divino Volere. Fu uno dei tanti "Fiat" dolorosi che Dio talora chiede ai suoi cari figli, per i suoi misteriosi e imperscrutabili disegni. Gesù non parlò della sua Volontà quando era sulla terra, ma insegnò il Padre Nostro e lasciò che maturassero i tempi per la piena rivelazione del vivere nel Suo Volere. Libro di Cielo, volume 13, 2-6 Giugno 1921, Venerdì 2 Agosto 2019

2 Giugno 1921 Gesù nel venire sulla terra, quasi nulla o pochissimo disse della sua Volontà

Qua vediamo una situazione contingente, Gesù manifesta la sua Volontà che gli scritti di Luisa siano stampati e noi sappiamo che in essi sono descritti (oltre alle rivelazioni sulla Divina Volontà) anche le esperienze private di Luisa con Gesù, essa aveva un pudore interiore e comincia a turbarsi perchè se si pubblicano gli scritti si pubblicano anche ciò che è passato tra lei e Gesù. Anche il pensiero stesso di mettere in giro queste cose, proviamoci a metterci dal suo punto di vista perchè attira l'attenzione delle Autorità Ecclesiastiche che possono manifestare delle problematiche e anche Luisa ebbe qualche problemino. E' comprensibile lo stato d'animo.

Però poi Gesù interviene e spiega la motivazione: ti ho detto delle cose importanti non a beneficio personale ma di molti e poi di fronte alle obiezioni di Luisa, Gesù gli chiede il sacrificio. Ci sono dei momenti nella vita in cui il Signore chiede dei sacrifici (non solo nella DV) che possono essere anche molto molto dolorosi (sacrifici d'intelletto o di volontà o di progetti di fare cose che costano assai o che si prevede possano avere dei ritorni non positivi ecc...) questo è l'aspetto ascetico presente anche nella vita del fiat. La vita nel fiat è una vita vivente operante nella creatura però non c'è nessun annullamento della creatura e della sua personalità che rimane libera di pensare e di soffrire o di manifestare qualche perplessità e quindi lo sforzo nel dire certi fiat rimane. E' bene avere sempre chiari questi concetti e che applichiamo alla nostra esistenza. Mano a mano che la vita nella DV si radica nella nostra anima, si diradano tante nubi, arriva la gioia, arriva una vita di cielo e c'è anche una relativa facilità a compiere atti virtuosi ma non immaginiamo che tutti sia in discesa proprio per questa realtà: non c'è una morte della volontà umana in quanto facoltà, uno rimane sempre libero e deve sempre fare questa scelta su come agire e a chi resistere.

E Gesù: “Figlia mia, se Io voglio il sacrificio, tu devi essere pronta a farlo, né devi negarmi nulla...."

Pronti a compiere il sacrificio se Gesù ce lo chiede, dobbiamo metterci davanti a Gesù e chiediamoci: sono disposto a fare qualsiasi cosa? la farei con tutta la fatica immaginabile? glielo direi quel fiat doloroso? dobbiamo pensarci e dobbiamo rapportarci e dobbiamo prevedere che Gesù ci chiami a dire dei fiat dolorosi senza negargli nulla.

"..Or, tu devi sapere che Io nel venire sulla terra venni a manifestare la mia dottrina Celeste, a far conoscere la mia Umanità, la mia patria e l’ordine che la creatura doveva tenere per raggiungere il Cielo, in una parola, il Vangelo; ma della mia Volontà quasi nulla o pochissimo dissi, quasi la sorvolai, facendo capire che la cosa che più m’importava era la Volontà del Padre mio. Dei suoi pregi, della sua altezza e grandezza, dei grandi beni che la creatura riceve col vivere nel mio Volere, quasi nulla dissi, perché la creatura, essendo troppo bambina nelle cose celesti, non avrebbe capito nulla, le insegnai solo a pregare: Fiat Voluntas Tua, Sicut in Coelo et in Terra, affinché si disponesse a conoscere questa mia Volontà per amarla e farla e quindi ricevere i beni che Essa contiene. Ora, ciò che dovevo fare allora, gli insegnamenti che dovevo dare a tutti sulla mia Volontà, li ho dato a te, sicché col farli conoscere non fai altro che supplire a ciò che dovevo fare Io stando in terra, come compimento della mia Venuta. Quindi, non vuoi tu che compia lo scopo della mia venuta sulla terra?.." Gesù

Poi Gesù spiega che quando venne sulla terra non parlò della sua Volontà perchè la creatura era ancora bambina nelle cose celesti, già molti si lamentano che capiscono poco degli scritti della DIVINA VOLONTA' dopo 2000 anni di cristianesimo, figuriamoci all'inizio della Chiesa - pensiamo alle lotte che la Chiesa ha dovuto sostenere contro gli eretici.

C'è un grande mistero nella vita cristiana che per noi è insondabile, ci sono tante cose che non si comprendono ed è un grande sacrificio. Questo esige un sacrificio dell'intelletto e della volontà immensi. Il mistero dei tempi, Gesù ne parla: Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finchè i tempi dei pagani siano compiuti; perchè non riusciamo a discernere i segni dei tempi? i tempi e la metà di un tempo (vedi Apocalisse). La Madonna ha promesso il trionfo del suo Cuore Immacolato a Fatima e sono passati 102 anni, una promessa che ancora si deve manifestare e non ci si può far niente. La Madonna ha detto che trionferà ma non quando e a volte - sciocco errore che compiamo - incominciamo a fantasticare ma è inutile ma quando Dio una cosa non la vuole far conoscere, non la fa conoscere - possiamo al massimo stancarci l'intelletto con le nostre congetture. Dobbiamo accettare che fino a quando siamo viatori Dio vuole che viviamo nella fede e nell'abbandono e va bene così e facciamo fatica perchè abbiamo delle zone d'ombra. Dio vuole che ci esercitiamo nella fede e nell'abbandono;la DV è una cosa bellissima ma talvolta è anche una cosa seria rinunciare alla propria volontà e se ci pensiamo è bella ma dura. E' impegnativo.

6 Giugno 1921 Il più grande miracolo che Dio può fare, è che un’anima viva del suo Fiat

Stavo sperdendomi nel santo Volere di Gesù benedetto e pensavo tra me: “Quale sarà più grande, più variata, più molteplice, l’opera della Creazione o l’opera Redimente?” Ed il mio sempre amabile Gesù mi ha detto: “Figlia mia, l’opera Redimente è più grande, più variata e molteplice dell’opera della Creazione, anzi è tanto più grande, che ogni atto dell’opera Redimente costituisce mari immensi che circondano l’opera della Creazione, la quale, circondata dall’opera Redimente, non è altro che come piccoli fiumicelli circondati dai vastissimi mari dell’opera Redimente. Ora, chi vive nella mia Volontà, chi prende per vita il mio Fiat Voluntas Tua, scorre in questi mari immensi dell’opera Redimente, si diffonde e si allarga insieme, in modo da superare la stessa opera della Creazione, perciò la sola Vita del mio Fiat può dare vero onore e gloria all’opera della Creazione, perché il mio Fiat si moltiplica, si estende dovunque, non ha limiti; invece l’opera della Creazione ha i suoi limiti, né si può allargare di più di quel che è. Figlia mia, il più grande miracolo che può operare la mia onnipotenza, è che un’anima viva del mio Fiat.."

Ogni minimo atto della Redenzione è un'atto del Figlio di Dio fatto uomo ma la Creazione è comunque per quanto immensa un'atto limitato. E l'opera della Santificazione ossia il vivere nella DV è supera sia il Fiat Creante e Redimente.

"..Ti par poco che la mia Volontà santa, immensa, eterna, scenda in una creatura e, mettendo Io insieme la mia Volontà con la sua la sperda in Me e mi faccia Vita di tutto l’operato della creatura, anche delle più piccole cose? Sicché il suo palpito, la parola, il pensiero, il moto, il respiro, è del Dio vivente nella creatura; nasconde in sé Cielo e terra ed apparentemente si vede una creatura; grazia più grande, prodigio più portentoso, santità più eroica non potrei dare che il mio Fiat. Vedi, l’opera della Creazione è grande, l’opera della Redenzione è più grande ancora ma il mio Fiat, il far vivere la creatura nella mia Volontà, supera l’una e l’altra, perché nella Creazione il mio Fiat creò e mise fuori le opere mie, ma non restò come centro di vita nelle cose create; nella Redenzione, il mio Fiat restò come centro di vita nella mia Umanità, ma non restò come centro di vita nelle creature, anzi se la loro volontà non aderisce alla mia, rendono vani i frutti della mia Redenzione; invece col mio Fiat, col far vivere la creatura nel mio Volere, Io resto come centro di vita della creatura e perciò ti ripeto, come altre volte, che il mio Fiat Voluntas Tua sarà la vera gloria dell’opera della Creazione ed il compimento dei copiosi frutti dell’opera della Redenzione. Ecco la causa per cui non voglio altro da te: che il mio Fiat sia la tua vita, che non miri ad altro che al mio Volere, perché voglio essere come centro della tua vita.” Gesù

Il Fiat non è il centro di vita di una creatura in forza della Redenzione ma il centro di vita della Madonna e di Gesù, il vivere nella DV succede che Gesù diventa centro di vita della creatura. Binomio: Fare la mia Volontà e chi vive in essa (Gesù). Fare e vivere. Certamente alla luce di questo, come sappiamo, c'è la trasformazione dei nostri atti da umani a divini compresi anche gli atti inconsci del nostro corpo. Dentro le apparenze comuni di una persona è nascosto Gesù. Progressività dell'economia della Salvezza, con tre distinte fasi e quella dopo perfezione la fase precedente (il Fiat Redimente non annulla il Fiat Creante e la vita nella DV si apre all'accoglienza integrale di tutti gli strumenti che il Signore ci ha donato e va oltre ancora,). L'opera della Redenzione distrugge il peccato e divinizza la Creatura perchè essa riceve la vita soprannaturale, con la DV questo massimo compimento giunge al massimo ultimo. Se tu vivrai al 100% in essa, la vita di grazia sarà il massimo raggiungibile. La vita nella DV si svilupperà nella creatura a seconda delle sue disposizioni (il terreno che nel Vangelo dà il 100, il 60 o il 30) e anche per disposizioni divine che, a seconda dei piani divini, darà alcune cose a certe persone ed ad altre no.

Non a tutti vengono date le stesse missioni e caratteristiche ma ciascuno deve portare al massimo sviluppo il seme della grazia in lui seminato.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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