mercoledì 13 dicembre 2023

Ancora sulla differenza tra fare e vivere nella Divina Volontà

Gesù torna ancora a spiegare la differenza che intercorre tra fare la Divina Volontà e vivere in essa. Anche con l'ausilio di alcuni illuminanti esempi. Libro di Cielo, Volume 32, 20 Agosto 1933, 4 Aprile 2023

20 Agosto 1933 Come la Divina Maestà s'inclina verso la creatura quando la vede disposta a fare un atto di sua Volontà. Differenza che passa tra chi vive nella Divina Volontà e chi non. Come l’anima resta impastata nel Fiat.

Gesù torna su una questione su cui già tante volte è intervenuto giova ritornarci di nuovo. Facciamo un ripasso e compiamo un'approfondimento. Il contesto come sempre è Luisa che dice:

La mia povera mente continua a valicare il mare del Fiat, mi pare di stare sempre dentro, ma abbracciarlo tutto non mi è dato, sono troppo piccola, incapace e mentre cammino oh! quanto mi resta da camminare e da comprendere, tutta l'Eternità non sarà sufficiente per valicarlo tutto..." Luisa

"...tutta l'Eternità non sarà sufficiente per valicarlo tutto..." Luisa

"Figlia mia benedetta, certo che tutta l'eternità non ti basterà a valicare l'immenso mare del mio Volere, molto meno però le poche ore della tua vita, ti basti stare dentro per essere felice e sii tutta attenta a prendere le goccioline che la tua piccola capacità può prendere...." Gesù

Il Signore ratifica questa posizione, Luisa può prendersi solo qualche gocciolina non perchè Gesù non gliene voglia dare di più ma perchè Luisa stessa non ce la farebbe a prendere. Mentre leggeva ciò, al don è venuta un'immagine in mente: chi è amante del mare e gli è capitato di farsi un bagnetto a mare aperto, non sulla riva e non a 30/50 metri dalla costa? E' esperienza bella e psicologicamente parlando - è bello farsi un mare - è anche rassicurante vedere accanto a noi la barca che ci ha portato. Immaginiamo di rimanere di colpo in mare aperto da solo. Facciamo finta di ritrovarci in un punto dell'Oceano Pacifico....c'è qualcuno che lasciato in mezzo al mare da solo sarebbe capace di raggiungere la costa? Questa immagine è molto meno di quanto siamo noi di fronte alla Divina Maestà. Il fascino e bellezza della fede è che noi siamo immersi in mondo che ci trascendono immensamente e di cui la nostra percezione - quando ce nè qualcosa - è assolutamente limitata. Eppure questa è la vita che ci è toccato di campare. Noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibile ma su quelle invisibili, quelle visibili sono momentanee, quelle invisibili sono eterne. Siamo continuamente avvolti in questo mare di misteri. Che sarà quando ci facciamo la comunione? Quando prendiamo un'assoluzione? Quando viviamo momenti intensi di preghiera o quando facciamo un'atto di fusione- atto preventivo o chiamamo la dv nei nostri atti? La gioa che provo, l'amore che vivo e la pace che sento - le classiche spie - però si trattano di cose immensamente grandi e che ci trascendono in modo immenso. Ti basta starci dentro per renderti felici. Sta a prendere le piccole goccioline....e anche Luisa prendeva le goccioline anche se è stata la testimone diretta di questo mondo.

"..Onde seguivo a pensare alla Divina Volontà e pensavo tra me: ma quale differenza passa tra chi fa la Divina Volontà e chi vive in Essa?.." Luisa

Prima di vivere la dv bisogna farla e chi non la fa non ci vivrà mai in essa. Qua Gesù rispiega un concetto spiegato e ri articolato..che è il concetto della vita. Vivere nella dv vuol dire possedere la vita di essa.

"Figlia mia, c'è gran differenza tra l'una e l'altra, chi vive nella mia Volontà possiede la vita di Essa..." Gesù

Chi ascolta la parola di Gesù ha la vita eterna...(Vangelo di san Giovanni), noi pensiamo alla vita eterna come qualcosa dell'aldilà... Gesù ci dà adesso la vita eterna a noi. E quindi? Quindi noi dobbiamo immaginare come una cosa che è destinata ad essere reale in noi e che ci disponiamo a vivere in esso è che c'è una vita dentro di noi - non è un pio pensiero - se sono vivo, il mio cuore palpita, la mia testa pensa (speriamo non a vanvera) ecc... Gesù cammina nei nostri passi, si muove nelle nostre mani.... (Bambino mio di Debora Vezzani). Noi non abbiamo la percezione diretta e sensibile di questo. Le cose della fede sono tutti inevidenti perchè se le vedissimo la fede sarebbe finita. Le cose della fede in qualche modo si percepiscono, noi sentiamo quando soffia il vento, la sentiamo ma non sappiamo da dove viene e dove va. Una vita posseduta che dispiega gli atti della sua vita in tutto quello che fai. E questa è la quidditas di queste rivelazioni di Luisa - Teneramata la cosa fondamentale che dice (per chi ci crede), tutta questa roba qua un giorno diventerà tanta roba.

"..Invece chi fa la mia Divina Volontà riceve gli effetti di Essa e tra la vita e gli effetti, c'è tale distanza, che non vi è paragone che regga, non vi è differenza tra la vita e l'opera? La vita palpita, pensa, parla, ama, cammina e ripete quante volte vuole ciò che possiede come vita. Invece l'opera essendo effetto della vita, non palpita, non pensa, non parla, non ama, non cammina, né essa stessa è capace di ripetersi e può darsi che la stessa opera col tempo si consumi e non si trovi più, quante opere fatte chissà con quanti rumori non esistono più, invece la vita non si consuma e se si consuma il corpo per la morte è per poco tempo, ma l'anima non muore, né può consumarsi anche se lo volesse...." Gesù

Se tu sei vivo e dipingi un quadro, nella pittura, se uno vede un quadro sa attribuirlo all'autore perchè nelle cose che facciamo c'è il nostro stile che è inconfondibile. Certo che in quell'opera c'è l'autore, la sua maestria, la sua arte e la sua sensibilità e personalità ecc... il modo in cui una persona ha compiuto un'opera fanno comprendere come l'autore ha percepito quella realtà riprodotta. Ma l'opera non è l'autore. Se un pazzo distruggere l'opera, l'opera sarebbe finita. La vita è la persona stessa. Quando uno fa la dv - spiega Gesù - questi effetti si producono a circostanza e a singhiozzi.

"..Vedi dunque che gran differenza c'è tra la vita e gli effetti che può produrre la vita, gli effetti si producono a tempo, a circostanze, a luoghi, invece la vita non è mai interrotta, palpita sempre e ha in suo potere di poter produrre diversi effetti a seconda le circostanze. Ora chi vive nella mia Volontà, possedendone la vita, ha in poter suo e sempre, non ad intervallo, santità, grazia, sapienza, bontà,..." Gesù

"..tutto e siccome è vita che possiede, tanto nell'anima quanto nel corpo, tutte le più piccole particelle del suo essere, contengono il Fiat onnipotente in modo che scorre più che sangue in tutta la creatura, tanto che se palpita, palpita il Fiat, se pensa nei suoi pensieri è impresso il Fiat, se parla, si sente nella sua voce scorrere il mio Fiat e parla di Esso, se opera le sue opere sono impastate col mio Fiat e se cammina i suoi passi dicono Fiat, è vita, figlia mia, e come vita se la deve sentire in tutto l'essere suo, né può fare a meno di sentirla; non così per chi fa la mia Volontà, per sentirla la deve invocare, pregare, ma quando la invoca?..." Gesù

Noi quando camminiamo non ce ne rendiamo conto se la vita del dv cammina nei nostri passi, noi ci rendiamo conto in certi limiti è che il clima di santità, grazia ecc... caratterizza la mia vita. La capacità di pensare in maniera soprannaturale diventa naturale, non si coltivano sentimenti negativi anche verso i malvagi e chi ci fa del male. Non si percepiscono tutti gli atti della dv che fa in noi, però la vita si sente globalmente intera. Si sente un benessere profondo. L'altra immagine che fa Gesù è quella del medico:

"..Nelle circostanze dolorose della vita, nei bisogni, quando si vede pressata da nemici, quasi come coloro che chiamano il medico quando sono ammalati, ma se stanno bene il medico è sempre un estraneo per loro, quindi la vita perenne del mio Volere Divino non esiste in essi e perciò sono mutabili nel bene, la pazienza, la preghiera, la luce non le sentono come vita in loro e quindi non sentono il bisogno di possederle come proprietà proprie, né le amano di vero amore, perché quando gli atti non sono continui, non si ha il dominio su di essi, né si hanno in proprio potere, quindi l'amore resta spezzato..." Gesù

Io il medico lo invoco quando sto male e quando sono guarito il medico è come se non esistesse. Gesù spiega che la pazienza, preghiera e la luce non se la sentono in loro. Pensiamo alla preghiera: più si vive nella dv e più la preghiera stessa diventa la nostra vita. Quante volte a Medjugorje la Madonna ha detto che la preghiera deve diventare vita in noi? E bisogna pregare con il cuore? La preghiera non dev'essere fatta ogni tanto - le persone di solito non hanno una preghiera costante ma se si vive nella dv si prega bene, tanto, con un pochino di fatica - perchè siamo sempre nella vita terrena - ma non con quel tedio. Non tutti ce la fanno a fare forti preghiere, perchè questo accada c'è bisogno sia vita in noi. La luce diventa una condizione - quante volte Gesù parla della luce nei Vangeli? La luce è la verità, il discernimento.... un figlio della dv non cade nella menzogna o se ci cade a causa della debolezza umana si ravvede e cambia idea. Non c'è possibilità di accordo tra dv e tenebre.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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