venerdì 29 aprile 2022

Non dare vita alla propria volontà

Gesù spiega come era necessario il sacrificio di tre volontà umane perché si aprissero le porte al regno della Volontà Divina. L'importanza del numero tre nell'economia divina. Come fare a non dar vita agli atti della nostra volontà umana. Libro di Cielo, Volume 24, 19 Luglio 1928, Lunedì 18 Ottobre 2021

19 Luglio 1928 Come nella Creazione concorsero tre atti da parte di Dio così ci vogliono tre volontà sacrificate per il regno della Divina Volontà. Chi vive in Essa viene festeggiato ed è la festa di tutti

Brano che riguarda una spiegazione da parte del Signore delle modalità e delle cose rese necessarie perchè la Dv potesse venire a regnare sul genere umano, è iniziata ma non regna ancora con la massima forza ma per Gesù i millenni sono punti, noi siamo in tempi di prova, sofferenza, difficoltà di vario genere, tribolazione e incertezze sul futuro...Gesù vede queste cose già dal punto d'arrivo. Dio può concedere all'Avversario - per motivi a noi ignota - che vinca qualche battaglia ma mai la guerra. L'importante è mantenere la militanza dalla parte giusta, o si sta da una parte o dall'altra.

Gesù spiega - tutto trae origine da un giro di Luisa che contempla la Madonna che lega sua Volontà a quella divina - e Gesù trae l'occasione per dire che ci sono voluti 3 sacrifici eroici.

"Figlia mia, nella Creazione vi concorsero tre atti da parte della Trinità: la potenza, la Sapienza, l'amore e tutte le nostre opere sono sempre accompagnate da questi tre atti, perché essendo il nostro operare perfetto, sono seguiti con somma Potenza, con sapienza infinita, con amore perfetto, comunicando tre immensi beni nell'opera che facciamo. Difatti demmo all'uomo il gran bene dell'intelletto, della memoria e della volontà...." Gesù

3 Ore di agonia nel Getsemani, 3 ore di agonia di Gesù in Croce, non lo sapevamo ma ce lo dice Luisa: tre flagellazioni (una con delle fruste, l'altra con bastoni di spine se non erro e la terza con ganci uncinati), 3 coronazioni di spine, 3 chiodi, 3 anni di vita pubblica, 30 anni di vita nascosta ecc.. il punto fondamentale è:

"..Ora per venire il regno della mia Divina Volontà, son necessarie tre volontà sacrificate in olocausto alla Divinità, che non avendo vita propria danno luogo alla mia per farla regnare e dominare liberamente, per poter rendere il suo posto Regio in tutti gli atti umani, quale conviene, perché così era stabilito da noi fin dal principio della creazione dell'uomo, che, ingrato, diede il posto al suo volere umano e lo fece perdere alla Mia. Innanzi a noi non c'è sacrificio maggiore d'una volontà umana che mentre ha la vita, non la esercita, per dare vita libera al mio Fiat, ma con gran guadagno dell'anima, perché perde una volontà umana e ne riceve una Divina, perde una volontà finita e limitata e ne riceve una infinita e senza limite." Gesù

Il don confessa che chi ascolta lo comprende o è in grado di capire bene, il don ha difficoltà ad immaginarsi a capire cosa voglia dire una cosa di questo genere (non dare mai vita alla propria volontà, nemmeno un'alito), certamente noi non possiamo e dobbiamo intendere questo annullamento come una sorta di ebetismo ed inerzia, uno sta lì a non far nulla. Come ci siamo detti tanti volte e come molti maestri della Divina Volontà dicono, quando si parla di volontà umana (in senso negativo) in quanto si oppone, contrasta ed esce da quella divina ma di per sè, come ci ha spiegato Gesù è una facoltà che il Signore ci ha dato. Il fatto di non fare un'atto di volontà propria non vuol dire che stia ferma, altrimenti cosa ce l'ha data a fare? Vuol dire che non si muove se non assecondando la volontà di Dio in tutto: primo non muovendosi se non avverte una certa - per quanto possibile - tranquillità e poi anche qua noi possiamo farlo entro certi limiti, prendere sempre la dv attraverso i nostri atti (atto preventivo, atti attuali, giri, fusioni ecc...) fare in modo che nessun'atto che la nostra volontà emette anche involontari abbiamo come principio da noi stessi. Per noi non è nemmeno concepibile una vita che non ha mai dato luogo ad atti volontà umana, ma possiamo camminarci. Ma poi la domanda diventa sempre: ma cosa possiamo fare? Come faccio io in qualche modo ad avvicinarci a questo orizzonte?

Eresia: qualcuno ha detto che la Volontà umana era completamente assorbita da quella divina e quindi è come se non ci fosse. Gesù non sta dicendo questo, perchè vivere nella dv perfettamente non consiste nell'azzeramento della volontà umana, ma non fa mai un'atto fuori dalla volontà di Dio, senza la sua volontà e mai contro la Volontà Dio.

Ambito di meditazione: la cosa più semplice, rendere la dv principio dei nostri atti - operazione complicata, impegnativa da un punto di vista ascetico da fare le cose con calma. Senza ansia ma questi atti bisogna farli. Alcune cose si blindano (atto preventivo, atto di fusione, ore della Passione ecc..) e il resto ci si industria per creare un'ambiente che possa creare un contatto continuo. Secondo il don è questo che si può fare. Più articolato è non uscire dalla Volontà di Dio, e qua ci sono vari livelli: livello base: ci stanno i 10 comandamenti, il peccato volontario, i doveri di stato - osservare con perfezione i doveri di stato - praticare le virtù e fuggire i vizi. Il problema diventa quando si deve discernere le piccole e grandi decisioni dove non è in causa peccato o non peccato. Tra due cose entrambe lecite, una Dio la vuole e l'altra no. Esempio sciocco: faccio un'ora di adorazione o un rosario? - attenzione a capire bene, non sono lacci che il don, il don non vuole seminare altra angoscia - se il Signore vuole che tu faccia l'adorazione e non il rosario dispone gli eventi contingenti, (ti fa trovare una chiesa aperta con il Santo Sacramento ecc...) su queste cose dobbiamo crescere e pregare in continuazione e sperare che l'unione con la dv con le fusioni faccia qualcosa. Tante piccole e grandi scelte che si devono fare: dove sta la Volontà di Dio? Che si fa quando si è confusi e dei sacerdoti dicono le cose diverse?

Noi non possiamo avere come criterio la cosa che mi conviene di più, la cosa che mi causa meno problemi e la cosa approvata dall'opinione pubblica. Questi criteri già sono tre segni che difficilmente sto facendo la Volontà di Dio, spesso la volontà di Dio non è quello che pensa la maggioranza, spesso non è la cosa che mi conviene di più e non mi apporta la maggior utilità. In tutti questi ambiti c'è un discorso continuo e perpetuo. Esempio: A Giuseppe gli arriva la notizia che Erode vuole fare la strage degli innocenti, che facciamo? Tre possibilità: divina volontà fatalistica: mi affido alla divina volontà e ti pare che il Padre permetterà che suo Figlio venga ucciso? - se Gesù fosse rimasto a Betlemme sarebbe stato ucciso, sarebbe stata una cosa da matti - e il don ne vede di queste situazioni - di fronte ad un pericolo che Dio ti fa conoscere, è perchè tu intervenga e non compia atti fatalistica; il don vede questo fatalismo anche da persone che dovrebbero essere capaci. O torniamo in Galilea, ma sarebbe stato pericoloso perchè il regno di Erode era anche in Galilea e se sto qua inizia a fare il matto anche fuori da Betlemme, che facciamo? L'unica soluzione è andare in terra straniera. E' un discernimento che hanno dovuto fare. Dopo l'Annunciazione, la Madonna ha dovuto fare un discernimento, e non ha detto nulla a Giuseppe anche quando le cose si sono messe male. Ci sono cose che il diretto interessato non può dire: come poteva dire la Madonna che il Signore l'aveva scelta come Madre? E quindi, la Madonna in quel momento era non fare nulla e non intervenire. Non ci stanno delle regole assolute, è un'operazione continuata. Da cosa dipende?

Gesù dice che per vivere nella dv lo devi scegliere ed è fatto tutto. Non è che se lo decidi, già dal momento dopo vivi nel dv; tu vuoi veramente nella vita fare quello che Dio vuole? Anche se ti stai sbagliando e ti stai avventurando per una strada che non è quella benedetta dal Signore, il Signore ti riprende. Ma dobbiamo essere sinceri nel cuore. Se ci intestardiamo nel cuore già nel cuore non siamo sinceri. Noi non possiamo avere la certezza assoluta di conoscere la volontà di Dio, possiamo avere una supposizione, in base alle circostanze possiamo dire: mi sembra che la volontà di Dio mi porti in questa direzione. Il lavorio è importante, il fatto di rimanere a Betlemme, forse peccato di omissione? Se lo avessero fatto sarebbe successa la fine del mondo. Attenzione ad ascoltare. Noi non dobbiamo dubitare che Dio ci guiderà sempre dovunque e comunque e direttamente parlandoci nel cuore, attraverso gli eventi, il consiglio delle persone saggie. La dv non è cercare una persona che diventi il mio alter ego che ragioni per me però un consiglio, aiuto nel discernimento, un sentire un'altro punto di vista....se sinceramente vogliamo fare quello che Dio vuole. Il problema è tutto qua. Se lasciamo la nostra umana volontà libera di produrre atti auto referenziali che hanno sè stessi come principio arrivano i guai al 100%. Se ho dei dubbi che una cosa non sia la Volontà di Dio, e ho dei dubbi, fino a quando ho dei dubbi non bisogna agire. In Teologia si dice che non si deve agire con coscienza perplessa: se io ho dei dubbi se posso o non posso fare una cosa, se io non essendo sicuro che si possa fare e la faccio, pecco perchè mi sono assunto il rischio che quella cosa sia peccato. E se io penso che una cosa si debba fare e non la faccio e non la faccio faccio peccato d'omissione anche se quella cosa era proibita e non era da fare. Il don spera di essersi spiegato. Il don ha sempre insistito e crede - opinione personale - su questi punti bisogna fare attenzione: fare gli atti è impegnativo da un punto di vista ascetico ma che ci vuole a dire (esempio: vieni dv nel mio parlare?) invece fare una scelta piccola, media e grande è più difficile, perchè dobbiamo entrare in noi stessi e chiederci chi ci sta muovendo: l'amore per il Signore? Il bene oggettivo? ecc... fattori che devono essere presi in considerazioni. E' importante entrare nell'orizzonte di muoverci in questo modo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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