domenica 3 gennaio 2021

Mai uscire dalla Divina Volontà

Luisa esterna i suoi tormenti di amore, superiori al martirio, per la privazione di Gesù. Gesù le spiega quanto sia importante vivere nella sua Volontà sulla terra, dato che Essa è la vita degli abitanti del cielo. Il vivere e rimanere immobili e immutati in Essa è stata la causa della confermazione in grazia e della gloria degli angeli buoni (e l'uscirvi causa della rovina di quelli cattivi). Mai dunque uscire dalla Divina Volontà. Libro di cielo volume 17, 23 Ottobre 3 30 Ottobre (prima parte) 1924, 13 Maggio 2020

23 Ottobre 1924 La Divina Volontà operante e dominante nella creatura forma un dolce incanto alle pupille divine e disarma la Giustizia Divina

Entrambi i brani iniziano con uno sfogo e grida accorate di Luisa ed estrenazioni piene di santa sofferenza che Luisa provava nell'assenza sensibile del Signore. Anche questo (l'aver visto Gesù e stare senza di Lui per lunghi periodi) concorreva certamente alla vocazione di vittima di quest'anima e quindi a fermare in qualche modo il corso della divina giustizia per questa sofferenza atroce che Luisa stessa definisce superiore al martirio.

(Luisa) Passo giorni amari per la privazione del mio dolce Gesù. Oh! come rimpiango la sua amabile presenza! Anche al solo ricordo delle sue dolci parole ricevo ferite al mio povero cuore e dico tra me: “E adesso, dove è? Dove ha rivolto i suoi passi? Dove potrei ritrovarlo? Ahi! è tutto finito, non lo vedrò più! Non ascolterò più la sua voce, non pregheremo più insieme, come è dura la mia sorte, che strazio! Che pena! Ah Gesù, come sei cambiato! Perché sei fuggito da me? Ma sebbene lontana, ti mando sulle ali del tuo Volere, dovunque Tu sia, i miei baci, il mio amore, il mio grido di dolore che ti dice: “Vieni, ritorna alla povera esiliata, alla piccola neonata, che non può vivere senza di Te!

Martirio finalizzato a far anche in questo la dv. Luisa voleva andare in Paradiso..

(Luisa) “Mia vita, mio Gesù, non ne posso più, aiutami, dammi la forza, non mi lasciare più, portami con Te, me ne voglio venire!” E Gesù, spezzando il mio dire, mi ha detto: “Figlia mia, non vuoi fare la mia Volontà?” Ed io: “Certo che voglio fare la tua Volontà, ma anche in Cielo c’è la tua Volontà, sicché, se finora l’ho fatta in terra, d’ora in poi voglio venire a farla in Cielo, perciò, presto, portami, non mi lasciare più, sento che non ne posso più, abbi pietà di me.”

Luisa voleva fare la Sua Volontà in Paradiso tanto se l'ha fatto in Terra non ci dovrebbe essere differenza a farla in Paradiso. In un certo senso questo è vero, ma per Gesù c'è una grande differenza. L'importanza del vivere la dv sulla terra, l'importanza che Gesù veda la sua Volontà operante sulla terra.

"..Ti par poco che il Creatore veda nelle creature che vivono ancora sulla terra, la sua Volontà operante, trionfante, dominante, con quella libertà con cui opera e domina in Cielo? Questo incanto non c’è nel Cielo, perché la mia Volontà nel mio Regno domina come in casa sua e l’incanto viene formato in Me stesso, non fuori di Me, sicché sono Io, è la mia Volontà che incanta con una forza rapitrice tutti i beati, in modo che le loro pupille sono racchiuse nel mio incanto per bearsi eternamente; sicché non mi formano loro il dolce incanto, ma Io a loro, sicché le mie pupille sono libere, non subiscono alcun fascino. Invece, la mia Volontà vivendo nella creatura che valica l’esilio, è come operante e dominante in casa della creatura ed è perciò che mi forma l’incanto, mi affascina e fa subire al mio sguardo un’attrattiva tale da rapirmi e farmi fissare le pupille su di lei, senza poterle spostare..." Gesù

La vita delle anime beate, spiega Gesù, è la dv ma essa è la fonte del gaudio infinto ed eterno che Dio stesso vive, tutti vivono di riflesso, ma se qualcuno fa vivere la Sua Volontà sulla terra e questo forma l'incanto in Gesù e questo fa felice anche Gesù e questo - dice Gesù - risparmia i popoli da grandi sciagure nonostante ciò che compiono.

"..lo sguardo di Dio, che è conquistato dalla dolcezza di questo incanto, anche se le creature coi loro gravi peccati si attirano molti castighi, questo incanto ha virtù d’impedire che la mia giustizia si riversi con tutto il suo furore sulla faccia della terra, perché anche la mia giustizia subisce l’incanto della mia Volontà che opera nella creatura.." Gesù

E quindi l'anima che fa vivere la DV dentro di sè, va a beneficio oggettivo di tutti i fratelli e sorelle che vivono nel peccato dandogli tempo per convertirsi prima che la divina giustizia esca a sgravarsi sulle creature. A noi che lo meditiamo, adattato alla condizione di povere creature con una vita ordinaria è coltivare l'amicizia e l'amore con Gesù e verificare quanto lo cerchiamo e desideriamo ed aneliamo la Sua presenza anche quando lo sentiamo di meno. E vediamo il bene immenso che a tutti deriva anche da una sola anima che si sforzi di vivere nella dv.

30 Ottobre 1924 Gli angeli sono angeli perché si sono sempre conservati in quell’atto primo in cui furono creati e a seconda del grado di conoscenza (più o meno) della Suprema Volontà, vengono costituiti i diversi cori degli angeli. Le pene dell’amore sono più acerbe, più crudeli, più dolorose delle pene della stessa Passione (prima parte)

Nel secondo scritto c'è di nuovo questo contrasto tra l'esternazione delle pene di amore e di Luisa e una lezione di Gesù che parte dalla condizione degli angeli. Ad un certo punto Luisa ha la percezione di avere vicino a sè l'angelo custode..

"..Onde stavo pensando tra me a ciò che era passato nella mia mente e cioè che invece di Gesù mi pareva di aver visto il mio angelo vicino per cui dicevo tra me: “E perché l’angelo e non Gesù?”.." Luisa

Noi dovremmo ricordare più spesso perchè sono due verità di fede: la presenza degli angeli custodi (verità di fede) e uno ce lo hanno tutti gli esseri umani, il numero degli angeli custodi va da uno in su. Ogni persona ha un'angelo custode al suo fianco. Ci sono pie credenze da parte di diversi autori secondo i quali a seconda delle missioni che una persona può avere possono aumentare. San Josemaría Escrivá era convintissimo - il don non sa per convinzione personale o per esperienza soprannaturale - dice che i sacerdot hanno due angeli custodi: uno personale e l'altro che lo aiuta nello svolgimento del ministero. Se uno legge la Mistica Città di Dio di Maria d'Agreda c'è scritto che la Madonna ne aveva 1000 e in certe circostanze ne aveva 10.000; insomma da 1 a 10.000 ci sono varie gradazioni.

Noi abbiamo da pregare il mistero della comunione dei santi, dobbiamo pregarli e anche le nostre persone care che potrebbero essere morte in grazia e che potremmo ragionevolmente pensare che siano salve (fa niente che stiano in Purgatorio, non possono fare nulla per sè stesse ma ci sostengono con la loro preghiera); noi non avremo forse esperienze soprannaturali di visioni dall'aldilà come altri hanno avuto ma sappiamo dalla fede che queste realtà esistono e possono essere d'aiuto.

E se qua comprendiamo come gli angeli si sono conservati buoni e belli, al contrario comprendiamo come satana e company siano diventati diavoli.

Figlia mia, vuoi tu sapere perché sono angeli, perché si sono conservati belli e puri come uscirono dalle mie mani? Perché sono sempre rimasti in quell’atto primo in cui furono creati; quindi, stando in quell’atto primo della loro esistenza, stanno in quell’atto solo della mia Volontà, che non conoscendo successione di atti, non si muta, né cresce, né decresce e contiene in sé tutti i beni possibili ed immaginabili e gli angeli, conservandosi in quell’atto solo della mia Volontà, che li mise alla luce, si mantengono immutabili, belli e puri, nulla hanno perduto della loro primaria esistenza e tutta la loro felicità è il mantenersi volontariamente in quell’atto solo della mia Volontà; tutto trovano nel circuito del mio Volere; né vogliono, per rendersi felici, se non ciò che la mia Volontà somministra loro...." Gesù

Loro sono rimasti immobili fissi senza staccarsi in quell'Atto solo della dv. Ricordiamo sempre questa piccola precisazione, quando Gesù parla della dv in sè stessa ne parla dell'Atto Unico Solo, per un motivo semplice: essendo l'essenza divina completamente semplice e considerata in sè stessa è un Solo Atto da cui sorgono tutti i beni possibili ed immaginabili; mentre considerata in tutte le sue opere fuori dalla Santissima Trinità - e quindi nella percezione che ne hanno le creature - è chiaro che gli atti della dv sono infiniti. E' un'atto solo o sono sette atti? E' chiaro che è un'atto solo ma una creatura ne conosce varie manifestazioni potenzialmente infinite. Un'atto della dv è un'atomo del mio corpo umano, così come un'atomo del tavolo che mi sta davanti ecc... e hai voglia a fare giri.

Il grado di gloria degli angeli aumenta tanto più quanto è loro manifestato atti della Sua Volontà e questo fa comprendere una cosa molto importante: 1) che tutto il nostro bene (come quello degli angeli) sta nella divina volontà senza mai uscirne, noi sappiamo che dobbiamo chiederci se e come e quando facciamo delle uscite dalla dv - quando facciamo l'esame di coscienza dobbiamo chiederci: quando e quanto sono uscito dalla dv oggi? Come sono uscito? Nei pensieri, parole ed opere - chi vuol vivere in questo mondo deve chiederselo - un peccato volontario è una tragedia. Però ci sono le uscitine che in alcune parti degli scritti Gesù chiama le nuvole che si frappongono tra il Sole (Gesù) e l'abitante delle terre e dobbiamo fare in modo che meno uscitine facciamo meglio è. Quando non usciremo mai allora saremo al top. Stare nella dv e conservarsi in essa. E poi 2) Conoscerla. Starci in essa vuole conoscere la dv, farla e viverci in essa, quindi vivere in essa significa faregli atti, giri, fusioni, atto preventivo ecc... chiamarla in tutto il nostro operato, riconoscerla, accoglierla... fare la dv vuol dire impegnare il nostro operato quindi il nostro agire libero, consapevole, le nostre azioni, opere, pensieri ecc... ma è anche importante la crescita nella conoscenza. E' importante acquisire nuove conoscenze per farci vivere in essa.

"..Se tu sapessi che significa conoscere di più la mia Volontà, far un atto di più in Essa, conservarsi, agire in quella mia Volontà conosciuta, dove vengono costituiti, l’ufficio, la bellezza, la superiorità di ciascuna creatura, oh! come apprezzeresti di più le diverse conoscenze che ti ho manifestato sulla mia Volontà!..." Gesù

Le istruzioni di oggi: fare più atti in essa, conversarsi ed agire in essa (e conoscerla di più).

"..Se la creatura, come l’angelo, non uscisse mai da quell’atto primo con cui la mia Volontà la mise alla luce, quale ordine, quali portenti non si vedrebbero sulla terra? Perciò figlia mia, non uscire mai dal tuo principio, in cui la mia Volontà ti creò ed il tuo atto primo sia sempre la mia Volontà.” Gesù - si ferma qua la lettura di oggi.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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