domenica 10 gennaio 2021

Il martirio divino

Gesù raccomanda a Luisa di fondersi nella Divina Volontà quanto più può e di non dimenticare di farlo come atto ultimo della giornata. Vivere nella Divina Volontà è più del martirio del corpo: questo uccide il corpo, la Divina Volontà uccide la volontà umana. Necessità di sottoporsi volontariamente e liberamente a tale martirio se davvero si vuol vivere nel Divin Volere. Libro di cielo volume 17, 4 Gennaio 1925, 19 Maggio 2020

4 Gennaio 1925 Come tutto il Cielo va incontro all’anima che si fonde nella Volontà di Dio e tutti vogliono deporre in lei. Come si forma il nobile martirio dell’anima

Gesù spiega l'importanza del fondersi nella divina volontà, --> chi vuole approfondire c'è la serie di catechesi nel fondersi nella dv. Scendiamo nel contesto della meditazione: Luisa è al termine della giornata e Gesù dice che deve fare l'ultima fusione della giornata (e vuol dire che ne ha già fatte altre)...domanda: quanti atti di fusione riusciamo a fare?

L'atto del fondersi è un'atto che noi facciamo volontariamente dove come possiamo e possiamo farlo anche con parole nostre.

Figlia mia, il fonderti nella mia Volontà è l’atto più solenne, più grande, più importante di tutta la tua vita. Fonderti nella mia Volontà è entrare nell’ambito dell’eternità, abbracciarla, baciarla e ricevere il deposito dei beni che contiene la Volontà Eterna; anzi, come l’anima si fonde nel Supremo Volere tutti le vanno incontro, per deporre in lei tutto ciò che hanno..." Gesù

Fenomeni che accadono a livello spirituale non sono da noi percepibili (ordinariamente alcun tipo di reazione) come quando ordinariamente ci si accosta alla Comunione, si viene confessati, o si riceve o il Sacramento dell'Ordine o del Matrimonio (magari per i sacramenti più grandi c'è uno stato di emozione forte) però - almeno così sembra accadere nella maggioranza dei casi - nell'atto sacramentale non si percepisce nulla. Quando noi facciamo la comunione sacramentale, in essa c'è un contatto effettivo e reale con Gesù, il problema è che di questo contatto non ne abbiamo esperienza sensibile. Fare la Comunione significa che la Seconda Persona della Divina Maestà diventa una cosa sola con noi. Da parte di Gesù è l'atto di fusione massima possibile con la creatura stessa. Se noi ci rendessimo conto, ma chi si azzarderebbe a fare la comunione non essendosi confessato da tanto tempo, senza preparazione e sopratutto chi si azzarderebbe a sbrigarsi ad uscire di Chiesa? Perchè escono subito? Perchè purtroppo non avendo l'esperienza sensibile di Gesù dentro di sè anche si è fatta la comunione, quindi esco e mi faccio gli affari miei come se nulla fossa. Questo per dire che tutti questi orizzonti nella vita nel dv si vivono per noi nell'orizzonte della fede. Dopo che ho fatto la Comunione (dice il don) io non esco dalla Chiesa per un congruo periodo di tempo perchè - lo percepisca o no, lo sappia o no - dentro di me c'è Gesù. E attraverso il mio raccoglimento cercherò di entrare in comunione con Gesù sono in modo effettivo ma anche affettivo.

Fa più frutti una comunione dove c'è solo un contatto effettivo con Gesù, fatta superficialmente, meccanicamente e per abitudine o una comunione spirituale dove non c'è la presenza fisica di Gesù ma la comunione spirituale è un volgere gli affetti verso Gesù invocando la presenza nella propria anima che si auspica essere realizzata da Lui in maniera differente rispetto al contatto sacramentale?

"...Gli angeli, i santi, la stessa Divinità, tutti depongono, sapendo che depongono in quella stessa Volontà in cui tutto è al sicuro; anzi, l’anima col ricevere questi beni, coi suoi atti nella Volontà Divina li moltiplica e ridona a tutto il Cielo doppia gloria ed onore, sicché, col fonderti nella mia Volontà metti in moto Cielo e terra, è una nuova festa per tutto l’empireo..." Gesù

Uno magari può essere indotto a trascurarli perchè magari non percepisce tutto ciò, semplicemente con un'atto di fusion e una volta che tu hai ricevuto tutta questa montagna di roba con i tuoi atti nella dv moltiplichi questa roba che hai ricevuto. Queste operazioni che accadono a livello spirituale, se non ce ne parla Gesù o qualcuno che ci rinfresca la memoria, non ne possiamo esserne coscienti. Qualcuno vede o sente qualcosa?

".. Se tu sapessi che fai e che succede col fonderti nella mia Volontà, spasimeresti di desiderio di fonderti continuamente.” Gesù

Se Gesù dice questo a Luisa, vuol dire che anche Luisa - nonostante avesse avuto delle esperienze soprannaturali - non era in grado (non sempre) di cogliere la portata immensa di queste operazioni. Descrizione oggettiva di ciò che accade quando ci fondiamo nella dv. O ci sono formule scritte o ce lo inventiamo noi.

"..Onde dopo stavo pensando se dovevo o non dovevo scrivere ciò che sta scritto qui sopra, ma io non lo vedevo necessario, né lo ritenevo una cosa importante, molto più che l’ubbidienza non mi aveva dato nessun comando di farlo..." Luisa

Luisa dopo quest'evento si chiedeva se doveva scriverlo o no. Quasi quasi non la stava per scrivere. E nuovo intervento di Gesù.

Figlia mia, come, non è importante il far conoscere che il fondersi nella mia Volontà è vivere in Essa? L’anima riceve come in deposito tutti i miei beni divini ed eterni. Gli stessi santi fanno a gara per deporre i loro meriti nell’anima fusa nella mia Volontà, perché sentono in lei la gloria, la potenza della mia Volontà e si sentono glorificati in modo divino dalla piccolezza della creatura. Senti, figlia mia, il vivere nella mia Volontà sorpassa in merito lo stesso martirio; anzi il martirio uccide il corpo, il vivere nella mia Volontà è far sì ché una mano divina uccida la propria volontà e le dia la nobiltà d’un martirio divino..." Gesù

Gesù rincara la dose:

"..E ogniqualvolta l’anima si decide a vivere nella mia Volontà,.." Gesù , quindi è un qualcosa che si decide in continuazione "..il mio Volere prepara il colpo per uccidere la volontà umana e vi forma il nobile martirio dell’anima, perché volontà umana e Volontà Divina non fanno lega insieme, una deve cedere il posto all’altra.." Gesù

Capiamo, che cos'è il fondersi nella dv? E' semplicemente un'esercizio spirituale volto ad esprimere la mia volontà di fondermi con essa? Non solo questo. Perchè l'effetto di questo atto è che ci sarà un'operazione della dv (non avvertiamo l'operazione ma avvertiamo quando il Signore ci mortifica la nostra volontà - ci mette in condizione di dolore immenso); chi ha iniziato a farne esperienza capisce il senso di ciò che Gesù dice. La nostra volontà umana - qui Gesù (capiamo bene perchè alcuni concetti sono sottili) la comprensione corretta di essi è fondamentale. Qui Gesù sta parlando - della volontà umana non come capacità spirituale, dono di Dio, la mia libera volontà è un dono immenso - noi vorremmo qualcuno che facesse e decidesse per noi ecc... Vivere nella dv con la volontà umana morta significa che la volontà umana rinuncia a fare ciò che lei vorrebbe per fare ciò che Dio le mostra, le fa capire e suggerisce quello che Lui vuole. La Madonna ha vissuto questa realtà in maniera ineguagliabile (in tutto). Ma su questo punto ha iniziato nel primo istante del suo concepimento. Superata la prova ed è rimasta ad essa sempre fedele, il don dice queste cose perchè una forma che inizia ad essere matura, seria di vita nella dv (e noi dobbiamo esaminarci) non è solo alla sera esaminarci di quanti atti ho fatto (bisogna fare anche questo) bisogna chiederci: quanto sto pensando, quanto sto verificando nelle mie azioni grandi e piccole: sto facendo quello che Dio vuole? Operazione in cui noi dobbiamo continuamente esercitarci e crescere, ci troviamo sempre di fronte ad alcuni bivi, cosa faccio? Faccio questo o quest'altro? Prendo questa strada o l'altra? Non è facile discernere la volontà di Dio ma non è impossibile e questo lavorio continuo e quotidiano è ciò che costituisce un punto basilare di questa vita.

Ecco perchè un martire continuato. Un martire perde la vita, quanto soffre un martire? Chi parla in questi scritti è Gesù, Lui lo sa bene cosa dice - se dice martirio vuol dire che sta parlando di una sofferenza immensa e non piccola - e se noi non ci sottoponiamo volontariamente a questo martirio divino. Io posso volontariamente scrollarmelo di dosso, la passione, la buona intenzione che mi anima, si esce subito dalla volontà divina e si dà vita alla volontà umana. Il don insiste tanto su queste cose, perchè noi esseri umani siamo fatti così: un'atto di fusione è difficile - è un'operazione che richiede attenzione, ecc.. - ma come tutte quante le cose, se uno si mette d'impegno dopo una settimana prende l'abitudine; sono come quei gesti che si possono acquisire. Possono essere veloci o estesi o fatto da me. Ci si può arrivare con impegno e buona volontà, ma questo non è il martirio del volere umano. E' che tu ti lasci uccidere la tua volontà umana, fai quello che non vorresti. Questa è l'arte delle arti. E in questo dobbiamo abituarci, lavorarci e crescere.

".. E ogniqualvolta l’anima si decide a vivere nella mia Volontà,.." Gesù

Questi atti sono propedeutici perchè è come se dessero l'autorizzazione a Nostro Signore di darci i colpi, solo che quando poi arrivano, il colpo dobbiamo prenderlo. Non possiamo lasciarlo lì o fare resistenza e dare vita alla nostra umana volontà.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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