domenica 17 gennaio 2021

Luce e vita

Lezione di Gesù sulla luce che Egli è e che ha e che vuole donare a tutti. La luce è la Verità, così come la sua grazia e la sua presenza è la vita che rende felice l'anima. Spiegazione delle immagini che Gesù usa e applicazioni concrete di esse. Libro di cielo volume 17, 1 Marzo 1925, 25 Maggio 2020

1 Marzo 1925 Come ogni atto in più di bene che facciamo è un filo di volontà umana che si lega alla corrente della Luce Eterna e rende più piena, più forte, più smagliante la luce nell’anima nostra

Tutto il tempo di Pasqua è stato costellato dal termine luce e questo testo ci mette in contatto con Cristo Luce (caposaldo del 4° Vangelo che intreccia in una sintesi unitaria quel tema della luce con quello della vita) e come qua ben Gesù spiega la luce ha un riferimento alla Verità e la vita è la felicità che deriva dalla presenza di Gesù.

Nella prima parte del brano Luisa si lamenta dell'assenza di Gesù e dice una cosa importante:

"..Oh come è vero che non sono le pene che rendono infelice la creatura, ma il bene voluto e non trovato!.." Luisa

"...Alla vista di Gesù mi son sentita risorgere da morte a vita; le sue parole: “La figlia mia, la figlia mia,” hanno cambiato in quell’atto la mia infelicità, perché stare con Gesù ed essere infelice è impossibile, tutt’al più si può stare con Gesù patendo nelle pene più atroci, ma infelice mai, anzi pare che l’infelicità, se c’è nell’anima, fugge alla presenza Gesù e dà luogo alla felicità che Gesù porta con Sé...." Luisa

Stare con Gesù ed essere infelici è impossibile. Molte volte Gesù prendeva Luisa e la inchiodava sulla croce (nei primi volumi) ma soffrire con Gesù non è soffrire alla maniera del mondo, soffrire con Gesù è essere felici soffrendo perchè Lui c'è. Questo primo punto di meditazione in cui dobbiamo interrogarci: cosa nella mia vita mi fa soffrire veramente? La mancanza di cosa? O la presenza di cosa o di male?

Per Luisa l'unica sua sofferenza è la non presenza o percezione di Gesù ("..Mi sentivo molto amareggiata per la perdita del mio dolce Gesù, oh! come rimpiango il mio passato! Quanto, la sua amabile presenza, rendeva felice la mia povera esistenza!...") non ci sono altre cose. Tutte le altre forme di male o di sofferenza che ci possono capitare sono un nulla o tollerabili a patto che Gesù sia presente. Luisa questo l'ha vissuto. Vale anche il contrario: non stare con Gesù ed essere felici è impossibile. 1) Quanto ci crediamo? 2)interroghiamoci seriamente nel nostro cuore e non possiamo raccontarci frottole, dobbiamo chiederci: è Gesù la mia felicità? E' Lui la mia unica aspirazione? Anelo a stare con Lui? Possiamo andare ad adorarlo nei Tabernacoli o possiamo stare con Lui nel segreto in camera nostra e stiamo con Gesù tanto quanto moltiplichiamo gli atti nella dv, ognuno dei quali è un'aumento di luce nella nostra anima. Prendere un suo un suo Ti Amo e ricambiarlo dal mattino alla sera è facile (dall'azzurro del cielo, dal sole, da qualche animale domestico, dall'acqua che ci accarezza quando ci laviamo o che beviamo ecc....); è un continuo. Ecco perchè Gesù ne parla come una vita nella dv e nell'atto di fusione si fa riferimento nello stare sempre insieme, vivere nella dv è questo: stare sempre insieme. E quando non c'è lo strazio straordinario di Luisa, in questo mondo tutto finisce e tutto sfugge e passa. Tendiamo verso la Patria, verso quel momento in cui usciti da questa piccola santa galera, sciolti da questo corpo staremo finalmente in beatitudine a patto che con la nostra vita terrena ci saremo dati da fare per raggiungere il più alto grado di gloria possibile. Che tanto di più ci farà godere di Gesù e della sua presenza beatificante e felicitante.

(Gesù appare a Luisa e...) "..Io ho notato che usciva da un fondo di luce e come Gesù stendeva le braccia, la luce si stendeva dietro di Lui, ma quella luce non era tutta piena, si vedeva il vuoto nella stessa luce, ma sebbene si vedesse il vuoto, non c’erano tenebre, come se si volesse altri fili di luce per rendere più pieno quel vuoto, più intensa, più forte, più smagliante quella stessa luce..." Luisa

E Gesù spiega:

Onde, riprendendo il suo dire mi ha detto: “Figlia mia, coraggio, non temere, non ci sono tenebre in te, perché il peccato è tenebra, il bene è luce..." Gesù

Il peccato è tenebra e il bene è luce e questo dobbiamo mettercelo bene in testa. Dio è Luce e in Lui non ci sono Tenebre (Vangelo di san Giovanni e lettere), la tenebra e il principe delle tenebre è il peccato. E basta che ci rappresentiamo la bellezza della luce del sole e cosa significa essere avvolti dalle tenebre: se camminassimo in una via oscura di notte da soli senza i nostri dispositivi moderni e senza torce. Avvolti dalle tenebre dove è facile inciampare e dove si è esposti a qualsiasi pericolo e ogni peccato produce questo, anche minimo. Il don riceve tantissimi messaggi e a volte ci sono delle domande che se uno ci riflettesse ci arriverebbe da solo: io voglio vivere nella dv ma qualche bugia e parolaccia la dico, ci sono problemi? Non sarebbero domandi da porsi. Per chi vive nella dv, non possiamo diventare ipso facto impeccabili e perfettissimi ma come insegnava sant'Agostino e come insegna la Chiesa, una persona che vive in grazia di Dio e che costudisce questa vita, se vuole può non peccare volontariamente perchè c'è la grazia. Il peccato in senso stretto è quello volontario, quando io faccio una cosa sapendo di andare contro la Legge di Dio. Non c'è nessuna possibilità di compatibilità tra il peccato volontario e la vita nella dv. Non c'è. Se siamo in una sitazione di compromesso, non solo nell'atto ma anche nelle scelte, per esempio io posso dire un'espressione volgare perchè sono vinto al momento da un'attacco di stizza, di ira (che è per definizione il peccato passionale per antonomasia) l'ira si accende e ci trascina a fare ciò che non vorremmo. Però è diversa la situazione, impariamo ad esaminarci, è diversa la situazione di chi ha deciso nel cuore - e questo Gesù lo sa - che io queste volgarità le voglio bandire: non piacciono a Gesù, producono tenebre e morte e quindi io le parolacce non le dico. E' diverso se dentro a questa realtà, a causa della mia debolezza perchè mi ha preso un momento di ira che mi ha preso alla sprovvista, io cado ed è molto diverso se io questa decisione non l'ho fatta e quindi cado molto più facilmente. Molto diverso.

Così è molto diverso tra cui ha scelto di vivere la purezza (anche nello stato matrimoniale) se la mia scelta è definita (mi trovo in una circostanza con i miei 5 minuti di ordinaria follia e cado e mi rialzo subito) ed è diverso se non avessi preso una risoluzione perchè in quel caso le cadute saranno più frequenti e fatte a cuor leggero. Su queste cose noi dobbiamo entrarci, il don spera e si auspica perchè se questo si realizzasse il suo ministero sacerdotale sarebbe utile - aiutare le persone a capire cosa stanno combinando ed ad entrare dentro di sè. Perchè lo sappiamo cosa stiamo combinando e se entriamo dentro noi stessi. Non c'è compatibilità tra le tenebre e la luce, tra il peccato e le opere buone. Sicuramente se una persona sta ancora impigliata in qualche peccato volontario, la divina volontà è ancora qualcosa che sta lontana da quella persona, senza nessun dubbio. Anche se hai fatto 10.000 atti, tu puoi montare 10.000 lampadine ma il peccato volontario fa saltare il contatore generale. Appena fai un peccato c'è un black-out e si interrompe questo circolo di luce; circolo di luce che si produce con gli atti nella dv a patto che si sia connessi e collegati con Gesù.

"..Quindi, quello che hai fatto è la luce che vedi, quello che ti resta da fare è il vuoto che vedi nella stessa luce; ed Io starò sempre in mezzo a questa luce, non solo per godermela, ma per legare i fili della volontà umana con la corrente della luce eterna, perché il principio, il fondo, la corrente della luce sono Io. Ma sai tu che cosa è la vera luce? La vera luce è la verità; la verità conosciuta, abbracciata, amata e messa in pratica dall’anima, è la vera luce, che si trasforma nella stessa luce e le fa mettere dentro e fuori nuovi e continui parti di luce. E questa verità forma la vera Vita di Dio nell’anima, perché Dio è verità e l’anima sta legata alla verità, anzi la possiede. Dio è luce e lei è legata alla luce e si alimenta di luce e di verità, però mentre Io alimento l’anima di verità e di luce, essa deve tenere aperta la corrente della sua volontà per ricevere la corrente della comunicazione divina, altrimenti può succedere come alla corrente elettrica, se manca la luce non basta la corrente elettrica, ma ci vogliono i preparativi per riceverla, ma nonostante ciò non a tutti arriva la stessa luce, ma a seconda le lampadine che si hanno: chi ne ha una, riceve una luce; chi ne ha dieci, riceve la luce per dieci. Se le lampadine contengono più fili elettrici, le lampade si vedono più piene di luce; se meno fili, anche se c’è il vuoto nel vetro, la luce è piccola e anche se da dove viene la corrente può dare più luce, non la riceve perché manca nelle lampadine la forza dell’elettricità per riceverla, perciò ci vuole la corrente celeste che vuol dare e la corrente umana per riceverla e a seconda che opererai, aggiungerai altri fili per rendere più completa la luce che voglio racchiudere in te.” Gesù

Una volta che uno sta in grazia ha l'impianto elettrico montato, poi io posso comprarmi le lampade da comodino e dipende da quanto mi piace la luce, ci sono tante anime a cui piace la luce del Sole e quella artificiale (cosa buona di per sè). Abbiamo il contatore attacco e Gesù dice: guarda quante lampadine monti e quanti fili metti.

".. ma a seconda le lampadine che si hanno: chi ne ha una, riceve una luce; chi ne ha dieci, riceve la luce per dieci. Se le lampadine contengono più fili elettrici, le lampade si vedono più piene di luce; se meno fili, anche se c’è il vuoto nel vetro,.." Gesù

La mia conoscenza di ciò che è vero, - per esempio la mia capacità di discernimento, per vivere nella dv io devo capire cosa Dio vuole da me in questa situazione e in frangente, è un problema di essere illuminati - gli atti che noi facciamo è un sole che si accende, significa che il grado di luce in cui mi trovo aumenta quindi discernere la volontà di Dio sarà un pò meno difficile. Focalizzare alcuni concetti per la vita cristiana e per la salvezza sarà più facile, quali sono le opere più perfette che Dio si aspetta che io compia? Sulle innumerevoli imperfezioni che ci portiamo indietro, - per i peccati, negligenze ed offese mie (si legge su una preghiera nel rito antico) - le negligente sono le imperfezioni, quando uno non fa una cosa non ritenendola importante o la fa per farla a cuor leggero ma le cose così non si fanno davanti a Dio e vale per una quantità sterminata di nostri atti, quando Gesù dice che la vita nella dv è la Santità delle Santità il portento dei portenti. Se uno è Santo quando raggiunge la perfezione cioè l'eroismo nelle virtù e una persona che vive nella dv come dovrà essere se la dv è la santità delle santità? La vita nella dv è la vita di Gesù e di Maria fatta nostra e vissuta da parte nostra.

Quindi (in fondo al testo) la luce che riceviamo non dipende solo dagli atti che moltiplichiamo, ma fa riferimento ai preparativi. Per avere la luce ci sono i preparativi per riceverla, quelle cose che la Chiesa chiama le disposizioni, quanto più ci disponiamo con la buona volontà e lavorando continuamente più la luce aumenta e meno cooperiamo con l'azione della grazia meno luce riceviamo. Più moltiplichiamo gli atti nella dv e più la luce aumenta ma è anche vero che aumenta quando più con la luce che arriva noi cooperiamo con la nostra capacità e quindi aumentiamo di potenza. Quanto è il contatore? 3kw? 6Kw? Potresti aumentare sempre di più.

Se ho un contatore da 3kw ed accendo contemporaneamente il forno, il phon, la lavatrice ecc... mi salta subito la corrente perchè non ce la fa. Però per avere tanta luce e per diventare perfettissimi non basta il contatore da 3kw - vita da buon cristiano - ma una vita da santo ha un contatore più potente e per la vita nella dv che contatore dovremmo avere? Se diamo al Signore carta bianca, sono pronto a tutto e fai qualunque cosa, - disposizione interiore, non è detto (in risposta a certe domande che arrivano al don di gente che non se la sente) che noi dovremmo realmente rinunciare a tutto, Gesù lo sa se volesse chiederti una cosa alla quale tu ci tieni tanto, tu saresti immediatamente pronto a dargliela o no. O faresti resistenza e noi lo sappiamo se è così o no.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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