giovedì 22 giugno 2023

Rinnovare sempre atti e amore

Gesù spiega come solo con i piccoli possa fare cose grandi. Importanza capitale della vera umiltà. Ribadisce anche la straordinaria importanza degli atti ripetuti per formare le sante abitudini e come la creatura non debba mai mostrarsi fredda e indifferente nei confronti delle sorprese d'amore divino. Libro di Cielo, Volume 30, 6 Febbraio 1932, Martedì 15 Novembre 2022

6 Febbraio 1932 Chi vive nella Divina Volontà viene cresciuta da Dio con fattezze e modi divini. La corsa nel Fiat. Gli atti fatti in Esso vengono messi sulla bilancia eterna e chiusi nel banco divino.

Lezione bellissima e molto importante di Gesù, la meditazione di oggi è molto in continuità con la lettura del 14 novembre, la prima lettera dell'angelo alla Chiesa di Efeso - l'Apocalisse - Gesù dice alla Chiesa che hai abbandonato l'amore di un tempo - e anche oggi (il 15 novembre ndr) si sentirà parlare con altre due lettere - Laodicea, Gesù si lamenta perchè è diventato tiepido, nè freddo nè caldo, un problema grossa davanti al Signore. Alla luce di questo binario biblico andiamo a ripercorrere le cose che Gesù ci ha detto oggi:

«Figlia benedetta, com’è bella la tua corsa nella nostra Volontà e anche se sei il piccolo atomo, possiamo crescerti come Noi vogliamo, i piccoli si possono crescere con le nostre fattezze che ci somigliano, insegniamo i nostri modi divini, la nostra scienza celeste, in modo che essa dimentica i modi rozzi e l’ignoranza dell’umana volontà. Quelli che sono grandi, sono già formati e poco o nulla possiamo rifare e poi sono abituati a vivere da grandi, secondo il volere umano e per distruggere le abitudini ci vogliono dei miracoli, se pure si riesce. Invece con i piccoli si riesce facilmente, né ci costa tanto, perché non hanno abitudine radicale, tutt’al più qualche moto fugace, basta una nostra parolina, un soffio della nostra luce per fare che non si ricordi più. Perciò sii sempre piccola, se vuoi che la mia Divina Volontà, facendoti da vera Madre ti cresca, affinché sia tutta la gloria nostra ed anche la tua...." Gesù

Pensiamo alla piccolezza, la Madonna nel Magnificat dice Dio ha guardato l'umiltà della sua serva, l'umiltà profonda. I grandi sono difficili da trattare e non vogliono farsi distruggere delle loro abitudini, se noi non ci facciamo smontare da Signore, di mettersi davanti a Dio come una persona che non sa già tutto, che si lascia ammaestrare, plasmare, il don crede che sia uno degli atteggiamenti interiori più difficili, il don vede ciò anche in anime buone e sante, alcune fissazioni, schemi mentali rigidi ma non glieli smonta nessuno anche quando sono palesementi sbagliati. Dentro tutte queste cose c'è il nostro vissuto - quello che ci portiamo dietro, il nostro vissuto, le esperienze che abbiamo fatto, qualche trauma, qualche nostra insicurezza che si convince dietro un modo di pensare - il don può parlare ma non riesce farci presente tutte le cose che mentre fa queste considerazioni pensa - chi te l'ha detto che quella cosa di cui tu sia convinto - ci fossero pure anche delle motivazioni sante - sia vera al 100%? Il don sta imparando almeno a livello teorico che le nostre certezze man mano che cresciamo devono ridursi. Le verità di Fede, i comandamenti e i doveri di stato non si toccano ma fuori da queste cose il don raccomanda con molta umiltà di essere molto piccoli, umili ed aperti e non fissarci e non barricarci dietro delle nostre convinzioni che crediamo siamo oro colato. La nostra testa è fatta così: se io sono convinto di una cosa, vado a cercare motivazioni che sostengano quella cosa, se io mi muovo dentro una vita di fede, io per convincermi di quella cosa devo trovare delle motivazioni soprannaturali o testi dogmatici, così posso dire: io penso questo perchè ho queste buone motivazioni. E per smontare queste convinzioni ci vuole un miracolo. Il don deve constatare che queste parole siano la verità, dobbiamo essere pronti ad essere pronti ad essere smontati e rimontati, non avere delle convinzioni assolute perchè se ti stai sbagliando, chi ti ferma se sei così convinto di stare nel giusto? E se mi sto sbagliando trascinando nell'errore altre persone? Il don crede che questa piccolezza che aiuti il Signore è fondamentale.

"...Ora, tu devi sapere che un atto ripetutamente rinnovato forma l’abitudine.." Gesù

"..e siccome un atto che non cessa mai è solo dell’Ente Supremo, quindi se la creatura si sente in possesso di un atto che ripete sempre, significa che Dio in quell’atto ha racchiuso la sua vita, il suo modo; un atto continuo è vita ed atto divino,..." Gesù

la dv si chiama l'Atto Unico del Fiat Supremo perchè Dio non può fare altro che volere tutto il bene possibile in maniera immutabile e perpetua, non è soggetto all'usura del tempo. Ma per noi sì. Com'è possibile che l'angelo rimproveri alcune delle Chiese perchè si è raffreddato l'amore di un tempo? Si raffredda diminuendo gli atti. Esempi concreti: supponiamo che io abbia fatto un cammino interiore e sia arrivato a darmi una regola per quanto riguarda la preghiera. Ma se tu inizi che un giorno - senza gravi motivazioni - inizi a saltare gli impegni che ti sei preso, può accadere che in una giornata uno non ci riesca, sono cose che considerate singolarmente sono piccole ma nell'insieme sono letali e ti ritroverai peggio di prima. Non avrai fatto peccati ma mi sono fatto rosicchiare. E' cessato l'atto ripertuto. E' una condanna di questa vita. Nonostante la perseveranza la Chiesa di Efeso ha raffreddato l'amore. Ogni giorno ravviviamo l'amore è diverso da trascinarsi. Qua siamo nel tempo. Nel libro di Tenera Amata dice che noi siamo legati all'istante che scorre, è vero che il passato che vive nell'eternità creata ma fino a quando siamo nel tempo il passato è passato. Ci possono essere delle circostanze di vita che giustificano certe cose, non è che faccio una cosa una volta e quella rimane per sempre ma devo rinnovarla giorno dopo giorno altrimenti ci si raffredda e non si intessono quei vincoli grossi con Dio che vengono dalla ripetizione degli atti - una virtù si acquista con la ripetizione degli atti, più vittorie tu consegui - Sant Ignazio di Loyola teneva segnate tutte le sue vittorie e sconfitte. L'amore verso il Signore si alimenta con atti continui, nella preghiera per esempio, da un lato cerco di mettere in pratica i comandamenti e con le ispirazioni e poi prego. Una coppia che non ha più l'intimità - non solo sessuale - una vita di coppia se non ha momenti di intimità personali - diventa a poco a poco una vita fredda trascinata. Più si fanno gli atti meglio è, atti d'amore. Un'attenzione, un sms, una carezza, uno sguardo, un bacetto, un regalo, una sorpresa ecc... queste cose. Nel rapporto con Nostro Signore è così, ci sorprende in continuazione. Quante volte negli scritti parla delle sorprese d'amore? Con Lui è un pochino difficile, perchè Lui nella sua Prescienza lo sa ma secondo il don la prende come sorpresa lo stesso. Che ti sei inventato? Che facciamo? Quali sorprese ci ha fatto Nostro Signore? E quali sorpresi noi abbiamo fatto?

"..Sicché l’atto tuo di ieri, ripetendolo oggi, non ha lo stesso valore di ieri, ma ha acquistato il nuovo valore che Noi abbiamo fatto conoscere..." Gesù

Vedi dunque dove giunge l’eccesso del nostro amore, ci vogliamo fare debitori della creatura, ricevendo le monetine dei suoi atti nel nostro banco immenso, possediamo tanto, eppure amiamo tanto ricevere le sue piccole monetine per darle il diritto di darle del nostro. Il nostro amore a qualunque costo vuole avere a che fare con la creatura, vuole stare in continua relazione con essa e questo a forza di dare e forse anche di perdere; quante volte, mentre Noi vogliamo dare, vogliamo farle conoscere tante belle cose nostre, vogliamo farle sentire quanto è dolce e potente la nostra parola ma essa si mostra fredda, indifferente, se pure non ci volta le spalle ed il nostro amore resta come sconfitto da parte dell’ingratitudine umana, ma la figlia piccola non lo farà mai, non è vero?.." Gesù

Dio per dare ha bisogno delle nostre monetine. La vuole per darti i miliardi suoi perchè questa è una cosa che si fa in due. Siamo soltanto noi che non ce ne rendiamo conto ma è un'ubriacatura, noi dovremmo pensarci in ogni istante a cosa Dio ci dà. Non ci si può mostrare freddi ed indifferenti. Il don lo dice sempre, nella vita cristiana anche tra Figli di Dio, anche nella vita d'amore e di Carità, però non possiamo essere freddi ed indifferenti. Se una persona ti fa una gentilezza tu la devi gratificare di più della gentilezza ricevuta. Le relazioni esistono per questo, quanto è brutto quando noi facciamo qualcosa e uno ci volta le spalle. Quando questo succede con Dio è un guaio. Vogliamo essere noi nel ruolo del quale il Signore ci guarda e ci chiede:

"..ma tu, piccolo figlio della dv, non lo farai mai, non è vero?..." Gesù

Proviamo a far risuonare questa domanda nel cuore e proviamo a dare una risposta a Nostro Signore.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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