mercoledì 31 agosto 2022

L'immenso valore del patire volontario

Lezione meravigliosa di Gesù su come la santità umana classica, tradizionale sia condizione necessaria per entrare nella perfezione della santità nel Divin Volere. Riferimenti all'esperienza di Luisa, alle sue lotte col demonio e alla sua offerta come vittima. L'immenso valore del patire volontario. Libro di Cielo, Volume 26, 9 Maggio 1929, Venerdì 28 Gennaio 2022

9 Maggio 1929 Com'era necessario che Dio accentrasse in Luisa la santità umana per consumarla e per dar principio alla santità del vivere nel Voler Divino. Come il patire volontario è qualcosa di grande innanzi a Dio.

Premessa metodologiche: le cose che abbiamo ascoltano sono di un'importanza capitale e anche di più secondo il don. Ci sono passaggi che non si capiscono, edificanti, più esistenziali e dottrinali, alcuni ripetuti con diverse sfumature ecc....ma in alcuni passi si sente di più a parere del don.

Il don è sempre stato convinto. Premessa numero 2. I primi 10 volumi non sono dedicati ad una rivelazione specifica del mondo della dv, nei podcast di don Leonardo Maria Pompei ci sono due playlist del libro di Cielo: una si chiama come ci si prepara a vivere nel Fiat supremo e poi dall'11 in poi si chiama a come si vive nella dv. Luisa ha passato un'inferno di due anni con il diavolo perchè Gesù l'ha chiamata liberamente a vivere una battaglia. Ma questa è una cosa tipica della santità classica. Pensiamo al Santo Curato d'Ars, a Veronica Giuliana, Padre Pio e altri che hanno preso botte dal diavolo. Questa sfida fa parte della santità umana (così la chiama Gesù), la santità della Redenzione, la guerra contro il diavolo, l'offerta come vittima (tantissimi hanno fatto offerta, ATTENZIONE: SONO COSE GROSSE, NON FACCIAMOLE A CUOR LEGGERO). Sì può aspirare alla santità nel voler divino avendo già percorso la santità umana, non si può far un salto.

"..Io quando venni sulla terra osservai tutte le leggi, mi sottoposi a tutti i sacrifici della legge antica, in modo perfetto che nessun altro fino allora aveva osservato e, dopo che tutto completai in me consumando nella mia Umanità tutte le leggi e le santità di modo antico, abolii tutto e diedi principio alla nuova legge di grazia ed alla nuova santità che portai sulla terra. Così ho fatto con te. Accentrai in te le pene, i sacrifici, le battaglie della santità presente per completarla e così potere rincominciare la nuova santità del vivere nel mio Volere, cioè il Fiat Voluntas tua come in Cielo così in terra..." Gesù

Gesù andava in sinagoga tutti i sabati, pagava le tasse ecc.. Gesù ha osservato la legge dell'AT in maniera perfettissima, poi dall'Ultima Cena rimane ma i dettagli specifici no. L'occasione qual'è?

Avevo letto nel primo volume dei miei scritti come Nostro Signore mi aveva detto che voleva che io accettassi d'entrare in battaglia col nemico infernale, nelle dure prove a cui mi sottoposi. Ond'io pensavo tra me: “Mi sembra che ci sia contraddizione perché Gesù mi ha detto tante volte che chi vive nella sua Volontà Divina non è soggetto a tentazioni, né a turbamenti, né il nemico ha potere di poter entrare nel Fiat Divino, perché questo lo brucerebbe più dello stesso fuoco dell'inferno e, per non restare più bruciato, fugge dall'anima che vive in Esso...." Luisa

E Gesù le risponde che a quei tempi non era ancora entrata nel dv. Luisa è nata nel 1865 ed è noto che avrebbe detto che il suo ingresso nella dv è stato nel 46° anno di vita. E' intorno al 1898 o 1899, le date dei primi scritti sono smarriti. Allora aveva 33-35 anni e si è fatta 12 anni di scuola di santità ordinaria. Gesù nei primi volumi parla della virtù, della fede, della costanza, della croce, Luisa pativa in continuazione per salvare i suoi fratelli ecc.. Noi poveri comuni mortali, il don ha detto che per quanto mi riguarda la prima attenzione che dobbiamo fare tutti: il perfezionamento della santità delle virtù.

Qua Gesù parla del valore del patire volontario. Queste cose hanno avuto come effetto (tra le altre cose)

"..Ecco perciò fin dal principio in cui ti chiamai allo stato di vittima ed a tutto ciò che soffristi in quell'epoca, io prima te lo dicevo per sapere se tu accettavi e dopo che tu accettavi allora ti mettevo in quello stato di pena, volevo da te il patire volontario, non forzato, perché era la tua volontà che volevo far morire per accendere sulla tua volontà, quasi come spenta fiammella, il gran fuoco del Sole del mio Fiat..." Gesù

Se la nostra Volontà Umana non è morta, ma quale divina volontà. Ora magari a noi il Signore non ha chiesto offerte di vittima ecc.. il campo del patire volontario: il giorno di penitenza (venerdì) la Chiesa prescrive l'astinenza della carni ecc..però noi volontariamente quale sofferenze abbiamo offerto al Signore? Il digiuno è un'atto fondamentale. Qualcuno ha detto che vivendo nella dv i digiuni non si fanno più. Ci vuole una certa dose di patire volontario per entrare in questo mondo: il più meritorio è quando il Signore ti manda una tribolazione e tu l'accetti potendola evitare per amore suo. Le cose che noi scegliamo di dare in sacrificio fanno morire la nostra volontà perchè ci danno fastidio però il sacrificio l'ho scelto io ma quelli che ti manda Dio valgono doppio. Perchè i santi facevano penitenze massacranti? Perchè fanno queste cose? Le penitenze si possono fare a sconto dei peccati degli altri o nostri, per impetrare grazie e anche però per far morire la nostra volontà. Per imitare Gesù Crocifisso ed allenare la propria volontà a sè stessa.

"..Il patire volontario è qualcosa di grande innanzi alla nostra Maestà Suprema.." Gesù

Qualcuno pensa di avere la dv e quindi pensa di bypassare il problema, altri pensano che certi concetti siano da Medioevo e che quseste robe siano da doloristi. E altre stupidaggini che il don ha sentito. Quando uno legge le vite dei santi piene di penitenze e poi senti che i santi ecc.. non avevano capito nulla, che erano medioevalisti ecc... ti chiedi: chi avrà ragione? I Santi o i saccenti di oggi? Cos'è più facile dire: non facciamo penitenze o ne facciamo con penitenze? Cos'è più sgradito fare? Le penitenze o no? Se io voglio entrare nella dv al tal punto la mia volontà è adeguata alla divina anche quando costa... e attenzione ad un passaggio fondamentale che Gesù fa:

"..E quando vidi che nulla mi negasti di ciò che io volevo, a costo anche della tua vita.." Gesù

Tu sei capace di dire a Gesù: qualunque cosa? La vita? La vita. E che problema c'è? la sofferenza? Il tumore? Oggi c'è un sacco paura della morire e della sofferenza perchè non ci stanno i cristiani. Una bella sofferenza (non cercata)....per noi cristiani morire non è una tragedia. Quanto dura la sofferenza? Un tot ma poi finisce. Non ci sono più i cristiani in giro o quelli che non hanno paura di soffrire quando di mezzo c'è la volontà di Dio. Se comprendo che quella cosa sia volontà di Dio, quella cosa si fa e questa è la base perchè se non c'è questo tutto il resto è pia illusione. Noi non possiamo fare un discorso troppo cronologico come Luisa (prima ha fatto un percorso di santità normale e poi divina volontà con atti ecc.. ndr) per noi è diverso possiamo fare subito gli atti nella dv, dobbiamo farli subito (tutto quello che vogliamo - atti attuali, atto preventivo, ore delle passione ecc..) ma l'occhio principale è sempre sulla perfezione delle virtù. Quando entremo nella volontà divina inizieremo a sputare sul diavolo. Se ogni tanto siamo tormentati e tentati è ovvio che nella dv non siamo ancora entrati perfettamente nella dv. Nella dv il diavolo non entra come le malattie. E se mi sono ammalato non sono ancora entrato nella dv agli stadi maturi.

Ti sai mettere davanti al Signore e dirgli: io non ti negherò nulla (con il tuo aiuto?) Nemmeno la vita - non come l'ha fatto san Pietro in maniera spavalda - con estrema umiltà. Certo che temo tutto e so quanto sono debole - chiediamo la forza dal Signore. Se uno vivesse così, di cosa dovrebbe avere paura? E Nostro Signore - per don Leonardo Maria Pompei - avesse deciso di farlo morire di fame? Il don chiederebbe l'aiuto e la forza. La nostra natura trema, Padre Pio non era contento quando arrivava il diavolo a gonfiarlo di botte. Basta una volontà ferma e risoluta e al resto ci aiuta il Signore.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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