mercoledì 23 agosto 2023

Volontà divina conquistatrice e felicitante

Gesù opera una distinzione assai importante tra la Volontà Divina felicitante e conquistatrice. Spiega anche come la volontà umana in se stessa sia fonte e sostanza della vita della creatura. Diversi distinguo da fare al riguardo. Libro di Cielo, Volume 30, 19 Giugno 1932, 20 Dicembre 2022

19 Giugno 1932 Prodigi e segreti che racchiude il vivere nella Divina Volontà. Scene commoventi. Generazioni degli atti divini nella creatura. Custodia e gelosia divina.

Oggi abbiamo ripassato o imparato (in questo brano) una differenza fondamentale sulla volontà divina. Gesù parla della volontà umana - perchè anche per essa occorre fare dei distinguo molto importanti altrimenti corriamo il rischio di equivocare anche quando si parla dell'annientamento del proprio volere.

Dove si formano le gioie conquistatrici della volontà divina conquistatrice?

"...Perché tu devi sapere che le gioie della mia Volontà conquistatrice sono ben distinte e diverse da quelle della mia felicitante, le conquistatrici non stanno in potere dei beati, ma in potere della creatura, che le deve mandare dalla terra e vengono formate nel mezzo del rogo del dolore e dell’amore e sull’annientamento del proprio volere..." Gesù

Santa Gemma Galgani diceva della vita terrena che è patire amando, o amare patendo. E che cos'è la vita beata? Godere amando. Il minimo comune denominatore è l'amore, e la vita nella dv è vita d'amore ma qui in questa terra - non basta solo fare qualche atto nella dv - i maestri Gesù e Maria della dv hanno sofferto tantissimo. Gesù e Maria, non si può immaginare una vita più dolorosa, tribolata e travagliata della loro - quindi? Qua sulla terra il maledetto peccato e per vincerlo ci vuole la croce. Chiunque dovesse prospettare un cristianesimo senza croce o una vita nella dv senza croce bisogna respingerlo subito. Luisa ha avuto il dono della dv dopo essersi data come vittima e dopo le nozze mistiche. Essere vittima è portare l'offerta di sè, al dolore e all'immolazione al massimo possibile. Il matrimonio mistico è portare l'amore che si riceve da Lui al massimo possibile. La vita nella dv è queste due cose. Gesù ci mette poi anche l'annientamento del proprio volere da circostanziare.

L'annientamento del proprio volere è cosa buona quando viene fatto dinnanzi a precetti divini, ispirazioni, consigli, mortificazioni e cose del genere. Esempi provocatori del don, perchè si applica non correttamente il principio dell'annientamento del volere non si fa quello che Dio vuole. Esempio: mi trovo in una località X e alla domenica si celebra una Messa al di là dei limiti del sopportabile, uno potrebbe dire: io vivo nella dv, io mi sento male, quindi anniento il mio volere umano e offro un sacrificio al Signore partecipando alla Messa. E' corretto fare un'applicazione corretta? Esempio sulla comunione: adesso la comunione la si può prendere solo in mano, quindi anniento il mio volere umano e la faccio così. L'annientamento del nostro volere deve essere fatto di fronte ad una legge di Dio non di fronte ad una legge ingiusta o sopruso o abuso. Io l'abuso lo posso sopportare se non posso sottrarmi ma non posso adeguarmi a questo abuso pensando di dare gloria a Dio. E questo ci porta ad un'altro aspetto: la volontà conquistatrice noi la possiamo vivere in questo mondo a patto che si formi nel dolore, amore e nell'annientamento del nostro volere. La volontà beatificante i beati se la godono punto e basta. Non c'è più il dolore.

Analagamente noi dobbiamo distinguere la volontà divina intenzionale, Dio vuole quella cosa con volontà intenzionale e la volontà permissiva sotto la quale accadono la stragrande maggioranza delle cose (per esempio del mondo che giace sotto il dominio di satana), si fanno triliardi di peccati mortali al giorno ma nessuno può pensare che un peccato sia volontà divina intenzionale. Il Signore tollera i peccati - come un'abuso - ma non l'approva. Io non posso dare l'avallo ad un sopruso ad una legge ingiusta. Se non ci posso fare nulla la sopporto obtorto collo ma senza mai adeguarmici. Il don sente ogni persone che dicono: tutto è volontà di Dio, calma, questa frase correttamente intesa - perchè c'è il proverbio delle nonne che diceva: non si muove foglia che Dio non voglia, ma in che senso? Qua il confine tra la vita nella dv e il fatalismo (che è un'eresia), questi concetti (del fatalismo) devono essere molto circostanziati. Esempio: un ragazzino di 20, una sera ruba al padre la macchina di grossa cilindrata (Maserati o altro) e va in discoteca con gli amici, in discoteca abusa con l'alcool e si droga, balla con pazzo, fa sesso selvaggio e rientra in macchina non reggendosi in piedi e viaggiando ad alta velocità si schianta contro un'albero facendo morire lui e tutti i suoi compagni di viaggio. Voi pensate che il sacerdote che celebra il funerale possa dire: dobbiamo rassegnarsi alla volontà di Dio che ci ha dato questa prova? Nostro Signore ci ha dato un cervello per farlo funzionare - se uno dicesse che è stato un'atto intenzionale della volontà di Dio, dice - secondo il don - una bestemmia grossa quanto una casa. Quella persona morta se non ha delle circostanze attenuanti se ne va dritta all'inferno perchè quella persona si è suicidata e magari Dio, nella sua volontà intenzionale, aveva pensato una vita ben diversa da ciò che ha fatto.

Altro step: andiamo a vedere la volontà umana. Perchè di per sè è una cosa positiva, perchè Gesù ne parla in maniera positiva, è la cosa più positiva che esista, siamo capaci di vedere Dio perchè abbiamo la volontà libera...gli animali domestici non ce l'hanno e per questo non vedranno Dio. L'anima spirituale ha l'intelletto, la memoria e la volontà, è ciò che ci dà la dignità di vedere Dio. La volontà umana di cui si parla sempre in termini negativi, non in quanto facoltà - in quanto viene da Dio e non accade che la mia volontà umana venga sostituita da quella divina e io diventi un'ebete passivo mentre Dio opera - io sono attore e protagonista, abbiamo un copione dato dall'Altissimo e dobbiamo metterlo in pratica. La vita nella dv non è l'annientamento del proprio volere ma è l'annientamento del proprio volere che agisce in base a quelli che sono i suoi interessi, i suoi desideri, i suoi piaceri, i suoi punti di vista non essendo capace di uniformare ciò che pensa e agisce a ciò che Dio vuole. La volontà umana non è di per sè il diavolo incarnato, la volontà umana (negativa) è nata quando ci si è messi frontalmente contro la legge divina. Se noi volontariamente e coscientemente ci mettiamo contro quello che Dio sicuramente andremo a fare il disastro assoluto.

Volontà divina conquistatrice, volontà divina felicitante, volontà divina permissiva e volontà intenzionale, volontà divina e volontà umana in quanto facoltà creata dall'Altissimo, e in quanto esercizio arbitrario che osa mettersi contro a ciò che Dio ha stabilito come Bene o Male. E' importantissimo avere molto chiare queste distinzioni, se io penso che andare contro la mia volontà per principio voglia dire non fare mai un'atto di volontà umana...è vera questa cosa? Faccio tante sciocchezze e dico tutto volontà di Dio quindi va tutto bene. Dio non vuole che tu non faccia peccati. Di quel peccato tu la pagherai cara. La buona formazione si attinge per queste cose si attinge alle catechesi, meditazioni, vite dei santi ecc... dobbiamo entrare in noi stessi ed interrogarci davanti a Dio. Il don dice che un sacco di gente che durante il periodo del lockdown non ha mai detto nulla chiaramente perchè è un problema di coscienza. Molti hanno fatto degli errori pensando che fosse volontà divina. E' un mondo di Cielo e il don inizia ad avere 51 anni, inizia ad essere un pò più riflessivo prima di sparare sentenze. Altrimenti si prendono cantonate grosse quante una casa, ci possono essere delle scelte sbagliate ma non possono essere messi sotto il mantello della volontà di Dio.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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