mercoledì 10 maggio 2023

Beni enormi o danni incalcolabili: a noi la scelta

La Divina Volontà può e vuole essere Vita e principio di ogni bene dell'anima. E quando questa sceglie di farlo regnare, si apre una vita di gioie e delizie divine. Molti però escono da Essa: e si condannano pertanto a dense oscurità, vie infelici, torture, dolori, notti opprimenti, soggezione alle passioni, alle agitazioni, ai tormenti. Libro di Cielo, Volume 29, 21 Settembre 1931, Giovedì 29 Settembre 2022

21 Settembre 1931 Come la Divina Volontà forma il giorno nell'atto della creatura e come col fare la sua volontà la creatura si forma le vie d'uscita, i passi dolenti, la notte delle veglie.

Occorre sempre tenere prsente una verità presupposta alla quale Gesù fa riferimento dandola per scontata: nella seconda parte e nella conclusione dice:

"..Oh! come è doloroso per il nostro Cuor Paterno possedere immense ricchezze, gioie infinite e vedere i nostri figli nella stessa casa nostra, cioè nella nostra stessa Volontà, poveri, digiuni ed infelici." Gesù

Ci sono due modi di stare nella divina volontà, per tutte le creature, angeli, santi, demoni e dannati, stanno tutti nella dv cioè l'essere creati e conservati nell'essere. Il demonio continua a vivere perchè la dv continua a manterlo in vita, altrimenti tornerebbe nel nulla dal quale è venuto. Come qualsiasi altra creatura, dall'atomo alle grandi galassie o principi del Cielo, se la dv cessa di essere vita in senso generico della creatura si torna nel nulla, ma questa cosa la dv non lo farà mia. Quando il Signore crea qualcosa - lo si vede anche nel libro di Tenera Amata - il principio della 5° dimensione o dell'eternità creata. Lì viene spiegato benissimo come Dio è l'Essere, una volta che Dio dà l'essere ad un ente, Lui è compromesso. Percui se annichilisse quell'essere rinnegherebbe sè stesso e questo Dio non lo farà mai, perchè l'aver creato quell'essere è una cosa divina e se fosse rimasto ciò per il quale era stato creato sarebbe rimasto meraviglioso, san Michele è diventato il numero perchè ha combattuto contro Lucifero perchè è impazzito ma se non fosse impazzito si sarebbe scritta un'altra storia. Ma il fatto che Lucifero sia impazzito non dipende da Dio, Dio lo mantiene nell'essere ma fermandolo - la dv limita molto i demoni molto più di quanto noi pensiamo - ma l'essere, Dio non glielo tolte. In questo senso tutti sono nella dv, è un fatto oggettivo. Dio vede dentro questo habitat i figli infelici poveri ed infelici.

Quando noi diciamo che razza di vita è questa, noi diciamo che razza di vita in un'altro modo. La vita nella dv è quanto essa viene riconosciuta, accolta, amata, fatta vivere e quanto ci conformiamo ad essa e quindi diventa principio di vita felice nella creatura ma questo non è per tutti. Sta nei santi e non nei peccatori e in coloro che stanno nella Chiesa in grazia di Dio e non in coloro che stanno nella Chiesa solo con il corpo ma non con il cuore. Io non devo preoccuparmi di dire al cuore di battere o di dire al mio naso respira così o altro. La dv in un certo senso funziona in automatico, io della mia salute devo prendermi cura, anche se mi batte il cuore in automatico, così della vita della dv in quanto principio di imissione della vita divina non è automatica perchè altrimenti non saremmo liberi. O è una creatura non è libera, un cane o un gatto sono belli ma non hanno un'anima spirituale, l'anima degli animali hanno un'anima inferiore a quella nostra, l'anima spirituale o razionale ha delle facoltà (intelligenza, memoria e volontà che lo rendono simile a Dio quanto Dio è l'Intelligente per antonomasia, è l'essere che ha la volontà e la memoria). Gli animali hanno un'anima sensitiva, limita il funzionamento dalle passioni e dei sensi - hanno il gusto, la paura, è affettuoso, l'amore prima di essere un'atto elevato è una passione ecc.. - ma non hanno l'anima spirituale. Non hanno la memoria spirituale ma hanno una bella memoria ma è una facoltà anche a prescindere dallo spirito semplicemente registrando i dati che gli arrivano tramite i sensi. Gli animali addestrati nei circhi, per esempio il cavallo che alla domanda del domatore quanto fa 3+4, sbatte per 7 volte lo zoccolo per terra non è perchè fa i calcoli ma perchè ha associato il numero 3+4 a 7, il domatore gli ha ripetuto l'esercito - premiando il cavallo quando lo faceva e quando non lo faceva dandogli delle mazzate - quindi lui associa quei suoni a quel gesto, il pappagallo ripete dei suoni ma al pappagallo si insegna a riprodurre i suoni attraverso la ripetizione della parola. Tu senti un suono e lo puoi ripetere ma non sai cosa voglia dire. L'animale di casa che abbiamo, quando muore non vedrà mai Dio nemmeno nell'eternità creata perchè non ha un'anima creata, noi possiamo fargli felici in questa vita appagandolo in questa vita e i loro anni della vita terrena rimangono nell'eternità creata e quando noi saremo usciti dal tempo potremo tornare a visitarli e quando saremo usciti tutti da questa dimensione non ci saranno più interdizione.

"Figlia mia, la mia Divina Volontà è il vero giorno per la creatura, ma per formare questo giorno vuole essere chiamata nell'atto di essa, perché com'è chiamata così si chiude nell'atto per far sorgere il suo giorno divino, ha virtù di cambiare l'atto, la parola, il passo, le gioie e le pene, in giorni splendidissimi ed incantevoli. Sicché come la creatura sorge dal suo riposo notturno, la mia Volontà aspetta d'essere chiamata, per formare la sua giornata d'azione in essa..." Gesù

Nella prima parte della meditazione Gesù esorta Luisa (ma anche noi) in modo che la sua volontà possa riempirti il più possibile, l'atto umano - l'atto dell'uomo è l'atto che posso fare in maniera inconsapevole, uno può gesticolare senza pensarci, l'atto umano tipo il parlare, sto scrivendo perchè voglio scrivere, ecc..questo atto umano è moralmente qualificabile, se il don stesse dicendo una montagna di stupidaggini il giorno in cui si presenterà davanti a Dio, il don sarà ripreso dal Signore. Ma se dicesse cose buone - e non dipende da lui - può darsi che il Signore lo ringrazi, ma in ogni caso è un'atto umano. Ma è negli atti umane se decidiamo si stare nella dv o no. Nella Messa diciamo: con Cristo, per Cristo e in Cristo, potremmo dire tranquillamente per la Divina volontà, per la dv e nella dv. Vivere con la dv significa scegliere di farla, io sono consapevole di ciò che Dio vuole e non lo vuole e quindi mi adeguo e vivere nella dv significa chiamarla in tutto ciò che posso. In ogni istante, momento ed azione. Chi fa questo succede che si regala una vita di gioia, delizie e felicità e al tempo stesso mette Dio in questa condizone.

"..Perciò chiamala a sorgere in ogni tuo atto, se vuoi che formi in te la sua bella giornata ed Io possa trovare in te ed in ogni atto tuo, i miei giorni d'amore che mi circondano di gioia e di delizie, e mi faranno ripetere: Le mie delizie sono lo stare coi figli della mia Divina Volontà. Passerò in te i miei giorni felici, non nell'infelice notte della tua volontà umana, ma nel pieno soggiorno della mia luce e della pace perenne della mia Patria Celeste...." Gesù

Immaginiamo se il Signore dicesse questo a noi? Sono felice in questa creatura....

"..Ah! sì, ripeterò: “son felice in questa creatura, sento l'eco in essa della mia giornata passata quaggiù sulla terra e l'eco della giornata che faccio nella mia Prigione nel Sacramento d'amore, tutta zeppa di mia Divina Volontà”. Gesù

Ma c'è rovescio della medaglia:

San Michele (la cui festa cade nel giorno della meditazione) era il numero 2 dopo Lucifero ma ha reagito diversamente, mentre Lucifero ha voluto diventare come Dio, san Michele ha detto che tutto ciò che Dio fa e decide lo fa perchè ha i suoi buoni motivi e mi sottometto a ciò che decide Lui. Che succede se una persona toppa? Sono affari suoi.

"..E la creatura, col fare la sua volontà umana, si formò delle fuoriuscite, le vie infelici, i passi dolenti, le dense oscurità, in cui essa stessa si formò l'infelicità, le torture, il dolore, la notte opprimente, non di riposo, ma di veglie di passioni, di agitazioni e di tormenti e questo nella mia stessa Volontà Divina e questo perché essendo stata la creatura fatta sola da Essa e per vivere di Essa ed in Essa, non vi è posto per lei né in terra, né in Cielo, né nello stesso inferno fuori del mio Fiat Divino..." Gesù

Un San Pio d'Alcantara faceva delle grandi penitenze e soffriva ma quelle erano meritorie, ma se tu fai la tua umana volontà soffri di più ma senza nessun merito. I dannati mica meritano nelle sofferenze che vivono, l'unica sofferenza meritoria è quella che si vive su questo pianeta per amor di Dio, in Purgatorio le anime soffrono ma non meritano. Le sofferenze del purgatorio sono purificatorie e le sofferenze dei dannati sono retributive, le sofferenze per chi vive nella volontà umana sono le auto punizioni che la creatura si infligge da cretina perchè Dio non vorrebbe che vivesse in quel modo. Le veglie di passioni, uno che non dorme perchè sta agitato..le persone che stanno sempre agitate e preoccupate e stanno sempre angosciate. Se uno campa in questo modo mica penserà di vivere nella dv, chi vive nella dv dorme alla grande e se dorme poco, il santo Curato d'Ars dormiva 3 ore a notte e stava fresco come un grillo. Se la dv gli serve che tu lavori per 21 ore, il Signore ti può portare a dormire in questo modo, ma tu devi lavorare. Capiamo l'abisso che ci sta, sono due mondi abissalmente opposti e sono potenzialmente vivibili per ogni essere umano e la stragrande maggioranza degli esseri umani vive:

"...le vie infelici, i passi dolenti, le dense oscurità, in cui essa stessa si formò l'infelicità, le torture, il dolore, la notte opprimente, non di riposo, ma di veglie di passioni, di agitazioni e di tormenti e questo nella mia stessa Volontà Divina e questo perché essendo stata la creatura fatta sola da Essa e per vivere di Essa ed in Essa, non vi è posto per lei né in terra, né in Cielo, né nello stesso inferno fuori del mio Fiat Divino..." Gesù

E diamo dispiacere al Signore che mentre potremmo vivere come re o principi, ci autocondanniamo ad una infelicità che potremmo evitarci.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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