domenica 19 febbraio 2023

I grandi progetti di Dio su di noi

Gesù spiega a Luisa il timore e e l'amore e la loro grande differenza. Le spiega come Dio stesso abbia dato alla creatura la possibilità di gareggiare con Lui. Da sempre i nostri atti e le nostre opere sono state da Dio pensate, preparate e predisposte. Libro di Cielo, Volume 28, 12 Ottobre 1930, 20 Giugno 2022

12 Ottobre 1930 Il timore è il flagello del povero nulla. Amore che Dio nutre per la creatura fino a metterla a gara con Lui. Come Iddio stabiliva tutti gli atti che dovevano fare tutte le creature.

Come dice il titolo stesso di questa meditazione abbiamo tre ambiti di riflessione: il timore, l'amore e questo grande mistero di Dio che stabiliva tutti gli atti che dovevano fare tutte le creature. Questi temi hanno riferimenti molto espliciti e chiari nella Sacra Scrittura. San Giovanni dice che l'amore perfetto vince il timore e chi teme non è perfetto nell'amore.

Prima lettera di san Giovanni: (16E noi abbiamo conosciuto e creduto l’amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell’amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. 17In questo l’amore ha raggiunto tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. 18Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore.)

Nel Vangelo di san Giovanni c'è più che un prodromo della vita nella dv, in quanto Gesù dice di rimanere Lui in noi e viceversa. Nell'analisi logica quando si analizza quest'espressione si usa il complemento di stato in luogo, uno stato in un luogo. E' come quando uno entra in monastero, i monaci entrano in un monastero e lì ci rimangono fino alla morte. La vita nella dv è una cosa analoga, è una cosa stabile, va avanti a tempo indeterminato e come situazione perpetua, costante ed ordinaria quando si è raggiunto questo stato.

("..18Nell’amore non c’è timore, al contrario l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore...") Prima lettera di Giovanni

"Figlia mia, non temere, il timore è il flagello del povero nulla, in modo che (il) nulla battuto dalle fruste del timore, si sente mancare e perde la vita..." Gesù a Luisa

Certo, il timore che sente Luisa è un pò sui generis...

Sono sempre nella mia cara e santa eredità del Fiat Divino, sento l'estremo bisogno di non uscirne giammai, perché il piccolo atomo della mia esistenza sente la sua nullità e come nulla, non è buono a far nulla, se il Voler Divino, giocandolo, non lo riempie del suo tutto, facendogli fare ciò che Esso vuole.Ed Oh come sento il bisogno che il Voler Divino mi tenga nella sua vita ed io stia sempre in Esso! Ora sentivo di non poter vivere senza il Fiat Divino, ero tutta timore ed il mio dolce Gesù, con una bontà indicibile, mi ha detto:......Luisa

Luisa sta tanto bene dentro la dv e ha il timore che questo sogno finisca e si ritrovi fuori. E Gesù facendo una glossa da quello che abbiamo ascoltato da San Giovanni le risponde.

"..Invece l'amore è lo slancio del nulla nel Tutto che lo riempie di vita divina, per cui il nulla sente la vera vita che non è soggetta a mancare ma sempre a vivere..." Gesù

Una volta che siamo dentro questo mondo, non se ne esce a meno che non impazziamo, il discorso è questo: S. Margherita Maria Alacoque (la meditazione è caduta nell'ottava del Corpus Domini) scrive in una delle sue bellissime preghiere: io temo tutto dalle mie miserie ed imperfezioni ma spero tutto dalla Tua bontà. L'unico timore che possiamo conservare - assieme al timore di Dio - qua si parla di timore inteso come sinonimo di paura, il timore di Dio è un'altra cosa, di dispiacere al Signore anche nel minimo. C'è un'altro timore santo da coltivare, il timore di san Filippo Neri (Signore, tiemmi la mano sulla testa perchè altrimenti mi faccio turco..) cioè che viene dalla consapevolezza del nostro nulla. Il nulla più il peccato. Le prime cose da dire al Signore al mattino è che noi siamo nulla, purtroppo io e tu siamo responsabili della morte di Gesù e per cui se Dio volesse stare alla stretta giustizia per quanto riguarda la Giustizia io non merito altro che l'inferno. Sono da me stesso (preghiera) incapace di alcuna compiere utile alla salvezza da mè stesso. Il concetto espresso da queste invocazioni deve starci nel nostro cuore e deve diventare una condizione del nostro cuore vista da Dio perchè a parole possiamo dirlo ma magari dentro di noi potremmo non esserne così convinti - mica sono un vizioso ecc... ma se facciamo così siamo fuori strada. I grandi Santi, pur non essendo grandi peccatori in atto lo si ritenevano al 4000 per cento peccatori in potenza, se non faccio peccati mortali (pensiero del Santo) è perchè il Signore mi aiuta e io ci metto pochissimo del mio. Però so bene che se Dio ritira un pò di mano io faccio di tutto, con 5 minuti sono capace di buttare all'aria 30 anni di vita buona.

Questo timore è figlio dell'amore perfettissimo. Dio ci ha creati come una cosa meravigliosa ma purtroppo in questo mondo siamo in stato di interdizione, non possiamo sapere cosa sarà quando la dv regnerà. Possiamo sperare che le cose vadano un pochino meglio. Ad avviso del don non è mai prudente, anche se fossimo confermati in grazia, perchè nessuno può averne la certezza - Dio ciò l'ha rivelata a pochissime anime perchè è una cosa pericolosa perchè una persona potrebbe crogiolarsi e pensare di essere diventata impeccabile e quindi cessare lo sforzo ascetico. E' sempre preferibile, nella vita spirituale, optare per le vie più prudenti, sempre questa considerazione attuale di chi sono io in questa condizione se Dio non mi tiene a bada, in piedi, tonico ed efficente.

"..Ora tu devi sapere che è tanto l'amore che nutre il nostro Essere Divino verso la creatura, che le diamo del nostro, per metterla in condizione di poter fare a gara col suo Creatore. Ecco perciò le diamo la nostra Volontà, il nostro amore e la nostra stessa Vita, affinché la faccia tutta sua, per riempire il vuoto del suo nulla e così potermi dare Volontà per Volontà, amore per amore, vita per vita e noi, anche se queste cose le abbiamo date noi, le accettiamo come se fossero sue, godendo che la creatura possa farci la gara, essa a darci e noi a ricevere, per darle di nuovo ciò che ci ha dato, affinché abbia sempre da darci. .." Gesù

Nella meditazione precedente abbiamo parlato delle gare d'amore che la Madonna faceva con il Signore e adesso ci dice che Lui stesso ci dà una possibilità di competere con Lui. Noi siamo di fronte all'Altissimo, una pulce in paragone con l'Universo ancora la proporzione non è sufficente. Può una pulce mettersi a fare a gara con le Galassie? No.

"..così potermi dare Volontà per Volontà,.." Gesù

E quindi attraverso questo dono fatto da Dio stesso possiamo ricambiare l'amore di Dio mettendoci del nostro, io faccio funzionare la dv in me come me. La dv non spersonalizza una persona ma ne esalta le peculiarità personali. I miei atti d'amore verso Dio (dice il don) sono più piccoli di quelli fatti da una pulce nei confronti di chi è più grande dell'Universo, però quella pulce Dio ha un'occhio particolare e dà la possibilità di rimanere sè stessa e di dare a Dio un'amore quello che si merita.

Lettera agli Efesini - 2..."...10Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone, che Dio ha preparato perché in esse camminassimo..." San Paolo

Cosa dice Gesù a Luisa?

"Figlia mia, il nostro Sommo Volere nel creare l'uomo, stabilì già tutti gli atti che avrebbero dovuto fare tutte le creature e si costituì vita di tutti questi atti..." Gesù

Questo non dobbiamo dimenticarlo mai. Chiariamo questa cosa. Qui siamo sempre volando su vette altissime e il don, più tempo passa, più capisce che di Dio e del suo mondo possiamo solo balbettare solo qualche sillaba quindi occorre essere sempre molto cauti, accorti, moderati nel parlare senza sparare troppo grosso come se fossimo diventati grandi esperti. Da quello che è dato comprendere, dalla Rivelazione e dalle specificazioni dte a Luisa si capisce che: noi siamo pensati in Cristo (san Paolo) da prima della Creazione del Cosmo, chiunque stia ascoltando o leggendo queste meditazioni, io e te siamo stati pensati dalla Santissima Trinità in relazione a quello che sarebbe stato il mio necessario rapporto con Cristo Nostro Creatore e Redentore, non abbiamo una vita concepibile in modo indipendente da Gesù, sia che lo sappiamo e che non lo sappiamo, sia che lo crediamo o no e sia che lo vogliamo o no sotto certi punti di vista. Siamo nati in un preciso momento storico perchè il Signore voleva che noi nascessimo in questo periodo momento storico in questo contesto e a contatto con queste persone. Anche le relazioni spirituali che si determinano, questo si vede bene anche nel libro di TeneraAmata, è perchè il rapporto spirituale che c'è tra il sacerdote X e l'anima Y è stato stabilito dal Signore; cioè se c'è un rapporto stabilito dal Signore tu anima Y sarai aiutata da quello che dice il sacerdote X ma non perchè il sacerdote X sia chissà cosa ma perchè c'è questo legame divino stabilito dall'Alto. Perciò se il don non facesse ciò che deve fare, così capiamo alcune cose, le persone che il Signore misteriosamente gli affida non riceveranno le grazie e i doni. E cosa sono queste? Sono alcune delle opere buone - che messe nelle mani del sottoscritto don diventano dei mezzi pastrocchi - queste sono state pensate da Dio. In un certo senso sono già scritte - in un certo senso. Ma attenzione, non vuol dire che esista quello che i pagani chiamano il destino...sono state scritte (esempio di un'ipotetico discorso) sicuramente le farò tutte quante come sono state scritte. Se questo fosse saremmo tutti Santi perchè Dio non scrive nelle cose che scrive per noi, miserie, peccati, imperfezioni o strafalcioni. Li facciamo noi. E per questo che nell'Apocalisse si parla del libro della Vita e dei libri che vengono aperti. Però anche la tematica del rifare gli atti nella dv, nella mente di Dio - è una cosa trascendente ma da quello che si capisce dal combinato disposto di quello che ci viene dalla Rivelazione e dagli scritti di Luisa - minuto dopo minuto la nostra vita è già stata tutta progettata e scritta nella mente di Dio. Però bisogna vedere se quello che io realmente faccio corrisponde a quello che Dio ha progettato. Il cardinal Petrocchi esprimeva il concetto con un'immagine, immaginiamo di posare le nostre due mani una attaccata all'altra, se uno congiunge le mani come se stesse pregando congiungendole perfettamente coincidenti, sono in perfetta coincidenza, questa è la vita della Madonna, poi ci possono essere livelli di incongruenza e si vede qualche non coincidenza (vita di alcuni grandissimi santi tipo Padre Pio) e poi ci sono sempre più sempre di più punti di non coincidenza e bisogna vedere quanti ce ne sono, meno abbiamo fatto ciò che Dio voleva, meno siamo diventati Santi, meno felici in questa terra e meno andremo in alto andremo in gloria. Se le mani fossero staccate vorrebbe dire che la mia vita è stata tutta un'altra cosa rispetto a ciò che Dio aveva pensato per me e questa è la condizione che vivono le anime che se ne vanno all'inferno. Da un lato questo ci dà una consolazione perchè le nostre opere buone sono già state predisposte perchè noi le praticassimo, le dobbiamo scoprire ed attimo dopo attimo dobbiamo metterle in pratica. Ma se io nella mia vita ho fatto degli strafalcioni sicuramente non ho collimato con il disegno di Dio. In questi casi Dio vuole che ci pentiamo e confessiamo i nostri peccati con sincero pentimento, poi facciamo penitenza per essi. Terzo che siano riparati. E tutto questo ci mette in condizione e quarto, noi possiamo con un'esercizio spirituale chiedere al Signore di fare nostri quegli atti che Lui aveva già predisposto per noi che noi avremmo dovuto fare e che non abbiamo fatto. E' chiaro che da oggi in poi cercherò di fare la dv, operando in essa, amando nella dv ecc... e di rimanere aderente al disegno di Dio.

"..Sicché non vi è atto umano che non abbia il suo posto nella nostra Divina Volontà e quando la creatura compie ciascun atto suo, Essa esce in campo d'azione nell'atto umano della creatura, quindi entra nell'atto di ciascuna di esse, tutta la potenza e la santità d'una Divina Volontà. Ciascun atto entrò nell'ordine di tutta la Creazione prendendo ciascuno il suo posto, quasi come accade per le stelle che ciascuna ha il suo posto sotto l'azzurro del Cielo. E siccome tutto fu ordinato e formato dal nostro Fiat Divino nella Creazione, tutto il genere umano con tutti gli atti, quando la creatura fa un atto, viene mosso tutto l'ordine della Creazione ed il nostro Volere si trova in atto come se allora stesse creando tutta la Creazione, perché in Esso tutto è in atto e l'atto della creatura entra nel suo atto e, prendendo il suo posto stabilito da Dio, fa rinnovare gli effetti di tutta la Creazione e l'atto umano entra nella corsa di tutte le cose create e ha il suo posto distinto ed è sempre in moto nel moto divino, per adorare ed amare il suo Creatore. Perciò l'operare della creatura nella nostra Divina Volontà si può chiamare il campo fecondo e divino della nostra stessa Volontà nel piccolo campicello della creatura." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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