domenica 3 ottobre 2021

Se tu conoscessi il dono di Dio...

Gesù ricorda a Luisa che se tutti conoscessero che significa vivere nel Divin Volere farebbero a gara per entrare sin esso e null’altro desidererebbero. Gesù manifesta la sua volontà a Luisa e la invita dolcemente a rinunciare alla sua. Meditazione su Libro di cielo volume 20, 16 Gennaio 1927, 21 Gennaio 2021

16 Gennaio 1927 Come nel regno del Fiat tutte le cose sono complete persino le sfumature di tutti i colori. Chi vive in Esso prende tutto in un sol colpo

"...Anzi non c’è bene che non prendono, non c’è bene che non possono fare, tutti farebbero a gara ed ambirebbero di vivere nel mio Volere Santo ed adorabile”. Gesù

Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli ti avrebbe dato acqua viva» (Giovanni capitolo 4, versetto 10)

Questa cosa (Se tu conoscessi) vale per tutte le cose della vita, conoscere è sempre la prima cosa perchè una cosa sconosciuta non può esercitare di nessuna reazione, fosse anche una cosa brutta. Ma se io non so che esiste non c'è nessuna possibilità di reazione in me. Se conoscessi il dono di Dio, non sai chi hai davanti, non sai cosa ti sono venuto a portare....se tutti conoscessero vivere nel divin volere. La prima considerazione a cui portarci e riflettere: ho preso coscienza di che significa vivere nel dv? Posso dire che inizio a conoscere questo dono?

"...Perciò è piccola e forte, è piccola e si trova dappertutto, è piccola, la sua prerogativa è la piccolezza, perciò non possiede nulla, neppure il suo volere perché volontariamente l’ha dato a Colui che ne aveva il diritto ed il Voler Divino le dà tutto,..." Gesù

Questo si vede da quanto abbiamo conseguito la libertà interiore, affettiva ed effettiva dalle varie cose. Non si tratta solo dei beni materiali (beni, soldi, ecc...) ma anche le cose materiali entrano nella dv; Gesù nel Vangelo dice che non si può servire Dio e il denaro (per esempio), vendete i vostri beni e dateli in elemosina, là dove è il tuo tesoro là è il tuo cuore, non datevi pensiero per la vostra vita ecc..... nei beni materiali sta il nostro cuore cioè le nostre sicurezze, affetti e la fonte della nostra tranquillità, io posso stare tranquillo perchè anche se acccadesse qualcosa di brutto io lo posso affrontare, ma la fonte del nostro stare tranquilli non è la sicurezza economica ma dev'essere il Signore. Il valore della povertà evangelica non è un valore a sè stesso, ma è una condizione per accedere a quel valore, solo chi è povero è completamente consegnato nelle mani di Dio e sperimenta anche in questo che la dv gli dà tutto il necessario e anche il superfluo (chi ha vissuto la povertà evangelica in modo radicale). Non è chiesto a tutti di vivere la povertà evangelica radicale, ma ognuno di noi deve trovare la propria forma...noi dovremmo affidarci al Signore e non delle nostre sicurezze. Poi bisogna vedere i nostri possessi affettivi, a chi siamo più o meno attaccati? San Paolo dice che i figli di Dio hanno tante cose ma le hanno come se non avessero nulla. La libertà dei figli di Dio è una cosa meravigliosa, ti consente di godere tutto il bene che hai, ma senza mai fartene asservire, senza che mai quello diventi un laccio, pensiero fisso e nel peggiore dei casi un'idolo. Tu di fatto vivi in funzione di quella cosa. Queste dinamiche sono molto molto profonde. Se non entriamo in queste dinamiche e non facciamo entrare la volontà di Dio dentro di esse, noi siamo sempre molto in superficie. Altra cosa: liberarci da noi stessi, dalla preoccupazione di essere notati, stimati ecc... ci sono le litanie dell'umiltà:

Dal desiderio di essere stimato liberami, Signore
Dal desiderio di essere lodato
Dal desiderio di essere esaltato
Dal desiderio di essere ricercato
Dal desiderio di essere amato
Dal desiderio di essere onorato
Dal desiderio di essere preferito agli altri
Dal desiderio di essere consultato
Dal desiderio di essere approvato

Litanie dell'umiltà, di Merry del Val (segretario di stato di San Pio X)

La tua Volontà e la mia volontà sono la tua e mia. Noi possiamo spogliarci da tutti i beni materiali, spirituali ecc... ma la nostra volontà resterà libera, a meno che non scegliamo di darlo all'unico che ne ha diritto.

"...gli ho detto: “amor mio, vedi sono nel tuo amabile Volere e, volendo venire con te in cielo, è proprio Esso che ti chiede che mi porti con te, non io, perciò contenta la tua stessa Volontà, che essendo dappertutto, ti prega dovunque nel cielo, nel sole, nel mare, che la sua piccola figlia non sia più nell’esilio lontano da te, ma che dopo tanti stenti e privazioni tue, la faccia approdare nella tua Patria Celeste. Deh abbi compassione di me e del tuo Volere che ti prega!..." (Luisa)

Cosa dice Gesù all'inizio del brano a Luisa che vuole venire con Gesù nella patria celeste? Di per sè è una grande preghiera e magari molto la recitassero perchè la persona non ha nessun dubbio che terminata la vita terrena - se si vive nell'amicizia di Dio - si va a godere con Lui. Pensiamo al desiderio di andare a vivere, quanto ci crediamo veramente i fedeli battezzati? Quanti sospirano quel giorno? Non ne hanno paura...come uno spauracchio, quanti? Ed io che sto meditando su questo scritto. Ci credo alle delizie del Paradiso? Anche questo è un dare gloria alla dv perchè è un prendere atto del destino di amore e di beatitudine che il Signore ci ha dato. Se la vita terrena dev'essere un'anticamera del Paradiso...però qua stiamo meditando di dare a Dio il proprio volere, e propria volontà e Gesù risponde:

Povera figlia, hai ragione, so Io quanto ti costa il tuo esilio e per indurmi mi fai pregare dalla mia stessa Volontà, non avresti potuto trovare un mezzo più potente....." Gesù dice che Luisa è furba...Ma.." Ma sappi figlia, che il Fiat Supremo vuole un’altra cosa da te..." ecco la parola chiave, la mia Volontà (di Gesù) vuole un'altra cosa... e cosa facciamo non a parole e non con la lingua ma con i fatti? Questa è la prova delle prove, il punto risolutivo. Come faccio a sapere se mi trovo nella dv? Chiediti: se il Signore - mentre stai facendo qualcosa - ti dicesse: STOP e volesse una tua rinuncia a quella cosa o a quell'altra cosa, a quell'affetto o a quello...tu come reagisci? Che fai? Pronto? Pronta? Quello che Tu vuoi, io lo voglio? Possiamo dirlo a Dio? Quando conosco con certezza che una cosa è Volontà di Dio, sono pronto a farla? Quanti fedeli ai nostri tempi hanno proprio smarrito la percezione della dv anche ai 10 comandamenti...se un fedele percepisce il terzo comandamento (precetto festivo) è volontà di Dio che io vada domenica alla santa Messa, se uno interiorizzasse questa cosa - salvo imprevisti urgenti - ma quanti trascurano senza nessuna valida motivazione? La conoscenza, non sono consapevoli, ma un minimo bisogna prenderne conoscenza, qua non stiamo parlando delle sfumature di cui Gesù parla...qui stiamo parlando delle cose fondamentali ed essenziali - se non conosce i comandamenti, da un punto di vista soggettivo - non è imputabile come chi li conosce e con piena avvertanza e deliberato consenso...ma noi abbiamo il dovere di conoscere almeno i rudimenti della nostra dottrina cattolica se siamo battezzati e se il Catechismo ti dice che la Messa domenicale è una cosa necessaria e la mancanza ad essa - senza grave motivazione - è colpa grave, una volta che una persona sa questo fa presto. La settimana ha 98 ore, 1 te ne chiede Dio, poco più dell'1%, non ti chiede 7 ore al giorno, queste le chiede ai Santi. Questa è cosa essenziale.

"...Ma sappi figlia, che il Fiat Supremo vuole un’altra cosa da te, vuole che da parte tua vengano formate nel suo regno tutte le bellezze, tutte le varietà dei variopinti colori, tutte le sfumature di essi, quindi le bellezze ci sono, i colori in tutte le varietà stanno ordinati, mancano tutte le sfumature e non voglio che manchi nulla da parte tua, al decoro ed alla bellezza del regno mio. Se tu sapessi come risalta di più, come abbellisce una sfumatura di più e sai tu come possono essere formate queste sfumature? Un altro mio detto può essere una sfumatura in più nelle varietà dei colori, una tua giratina nel mio Volere, una piccola tua pena, un’offerta, una prece nel Fiat sono tante altre sfumature che aggiungerai e il mio Volere si diletterà di amministrarti in esso le cose sue tutte complete, né tollererebbe che la prima figlia non prendesse tutti i suoi atti completi, per quanto a creatura è possibile per formare il suo regno Divino” Gesù

Dentro la dv (Gesù ci fa comprendere) ma anche dentro la santità normale c'è una gradazione, c'è un cammino di diversa intensità, ad alcuno chiede tutto, il top (tipo a Luisa) / Luisa deve concorrere alla formazione del Regno della dv - ma se Luisa muore Gesù non può dire un nuovo detto. Un piccolo dolore offerto al Signore, sofferenza, rinuncia, preghiera, girata nel dv...la nostra vita è come una cattedrale in costruzione...per alcune cattedrali ci sono voluti decine di anni, non sono mica palafitte, per renderla così bella e maestosa....come una bella santità, non si va dall'oggi al domani. Se noi presenteremo al termine della nostra vita - se questo il Signore ci chiede - una bella cattedrale, vedremo i grandi diletti e le ricompense che avremo in Paradiso. Gesù le ha promesse ai suoi amici, molto diverso da chi ha trascorso la vita senza impegnarsi a costruirsi qualcosa o offrire qualcosa per la vita eterna. Certo, c'è la divina Misericordia a chi chiede aiuto all'ultimo ma non è la stessa cosa aver trascorso e speso una vita per la divina volontà e dentro di essa o spesa occupandosi di altro. Quando si muove nella dv, Gesù ricorda, si raggiunge tutto e chi opera e si muove in essa raggiunge tutti. E qualunque cosa si fa nella dv, tutti gli atti si fanno in comune.

"..Quindi come l’anima che vive in Essa prega, palpita, respira, ama, il suo atto si fa comune a tutti: all’Eterno Dio, a tutto il cielo, al sole, a tutto ciò che esiste, alla Vergine, agli Angeli, ai Santi, sicché tutti palpitano del suo palpito, tutti respirano col suo respiro, tutti amano col suo amore perché dovunque si stende, la mia Volontà muove tutti a fare l’atto di chi vive in Essa..." Gesù

Ecco perchè Gesù poi dice:

"..Oh se tutti conoscessero che significa vivere nel mio volere, il bene che ricevono! Anzi non c’è bene che non prendono, non c’è bene che non possono fare, tutti farebbero a gara ed ambirebbero di vivere nel mio Volere Santo ed adorabile”. Gesù

Possano le parole di Gesù trovare in noi attuazione.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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