giovedì 7 febbraio 2013

Jean Francois Millet

Jean Francois Millet (JFM) (1814 - 1875)



Jean Francois Millet, definito anche il pittore dei contadini della vita dei campi. Dal 1857 al 1859 dipinge l'Angelus, quadro nato da un ricordo d'infanzia. Scrive il pittore "l'Angelus è un quadro che ho dipinto ricordando i tempi in cui lavoravo nei campi e mia nonna ogni volta che sentiva il rintocco della campana ci faceva smettere per recitare l'Angelus in memoria dei poveri defunti".

La scena del quadro è ambientata nella campagna di Barbinzon, zona a cui era legato il pittore (essendo della scuola di Barbizon). Millet era un realista (il 3° grande protagonista del realismo) e ha rappresentato la religiosità del lavoro a differenza di Courbet che ha rappresentato il dramma del lavoro (tipo gli spaccapietre).

Millet rappresenta i ritmi immutabili che scandiscono il lavoro dei campi. Il quadro divenne poi un'ossessione per Salvador Dalì (e anche per Van Gogh) tanto che Dalì ne scriverà un libro intitolato IL mito tragico dell'Angelus di Millet. Nel 1963 Dalì chiese ed ottenne che il Louvre facesse delle analisi radiografiche che rivelarono quello che Dalì aveva intuito: al posto della cesta, Millet aveva dipinto inizialmente una piccola bara.

Per Dalì i due contadini sono in raccoglimento e stanno pregando sulla piccola bara del loro figlio. Salvador Dalì fece poi un'altro quadro che prese riferimento dall'Angelus intitolato L'Angelus di Gala. In questo quadro, la donna del dipinto è diventata una mantide religiosa (o quanto meno è più grande del marito e sembra incombere su di lui)che sta per divorare il marito e la testa di Gala (che è seduta davanti al quadro e una sua copia dà le spalle allo spettatore) invade il quadro di Millet appeso alla parete ( credo che Dalì volesse dire che Gala era la Mantide).

Nessun commento:

Posta un commento