sabato 9 febbraio 2013

Impressionismo / seconda parte

Seconda parte della lezione sull'Impressionismo

L'altra volta avevo parlato dell'impressionismo, ebbene qua potete vedere un piccolo confronto su quale fu l'impatto delle stampe giapponesi sull'arte europea. L'Ukyo-e, la pittura del mondo fluttuante (e sta per pittura)



Monet (terrazza sul mare)



Hokusai (una delle 36 vedute del monte Fuji)



Abbiamo poi anche parlato di CHEVREUL. Chimico francese direttore della manifattura di arazzi Gobelins e un'altro fisico (Rood). Siamo nell'età del positivismo dove c'è grande fiducia nella scienza contro le idee romantiche. Nel 1839 viene pubblicata la legge sul contrasto simultaneo dei colori complementari che dice: "se si accostano due colori complementari, essi si esaltano a vicenda. Il nostro occhio li percepisce più luminosi".

Gli impressionisti usano i colori complementari perchè la pittura impressionista è una pittura di luce (Monet viene definito da qualcuno un cacciatore di luce)

Teoria dei colori (breve accenno)



Un colore primario (rosso, giallo e blu) è complementare al secondario che non è componente della combinazione. Tradotto: L'arancione (rosso e giallo) è complementare del blu che non rientra nella combinazione (rosso e giallo).

Il cerchio (disegno qua sopra) rappresenta i 72 colori dello spettro solare (tranne il nero e il bianco che non sono colori).

Fine teoria dei colori

Monet è stato un maestro dei impressionisti grazie al dipinto Colazione sull'erba



La Grenouillère (1869)



Questo quadro dipinto da Monet (la ranocchiera?) è un'esempio dell'arte impressionista. Ecco qua una breve descrizione:

  1. Gli impressionisti catturano l'attimo fuggente, il colpo d'occhio, l'istante della percezione
  2. Fissano la realtà in una sequenza di attimi di luce, unici ed irripetibili (la pittura del quadro durava poco e la tele era sempre di modesta dimensione)
  3. pittura retinica -> Gli impressionisti usano la sintesi cromatica che avviene nell'occhio di chi osserva
  4. Usano una pennellata frammentata, rapida scomposta in un'infinità di tocchi di colore puro. Non vengono diluiti nè mescolati sulla tavolozza, di conseguenza è una pittura materica
  5. accostando tocchi di rosso e di giallo, il nostro occhio percepisce (ad una certa distanza) il colore arancione
  6. Gli impressionisti dipingono En Plein Air (all'aria aperta) in modo da assorbire nella tela l'aria, le luci e l'atmosfera*
  7. le ombre si colorano di blu e di viola (salvo che Monet non ha rispettato questa scelta), alcuni impressionisti aboliscono il nero (tranne che Degas, Monet e Renoir)


*Monet ha scritto "a me non interessa dipingere un dato soggetto,a me interessa dipingere ciò che c'è tra il mio occhio e il soggetto (l'aria, la luce e l'atmosfera)".

La pittura all'aria aperta venne anche favorita dalla produzione industriale dei colori in comodi tubetti di stagno, ma non tutti gli impressionisti dipinsero all'aria aperta. Per esempio Degas dipingeva al chiuso perchè soffriva della fobia degli spazi aperti e della luce. In questo modo passò parecchio tempo a disegnare chiuso in teatro le ballerine e il dietro-le-quinte e solo alla fine riuscì a vincere la sua paura.

Alfred Sisley



Se notate in Sisley non ci sono le ombre nere ma bensì ombre blu (o viola).

Ritorniamo al quadro di Monet (La Grenouillère). Questo quadro è il primo in cui le pennellate impressionistiche si estendono a tutta la superficie della tela e le figure umane sono delle macchie di colore. Non c'è disegno (anche se DeGas mantiene il disegno cioè gli studi preparatori) e stupisce il taglio fotografico vedendo le figure troncate dai bordi (oltre a Turner, anche la fotografia venne considerata dagli impressionisti e anche perchè l'occhio umano funziona come un'obbiettivo fotografico). Il taglio fotografico venne usato anche per dare freschezza ed immediatezza come un'istantanea. Infine come non notare l'importanza dell'acqua che riflette la luce scomponendola in un gioco di colori.

DeGas per esempio usava la fotografia per studiare il movimento)

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