mercoledì 5 novembre 2025

Confidare in Dio solo

Gesù le parla del valore della Croce e le spiega come, perché l'amore e la virtù abbia valore ai Suoi occhi, deve avere sempre Lui come principio e fine. Mai confidare e fidarsi di se stessi e delle proprie forze, ma di Dio solo e della sua potenza. Danni del turbamento all'anima e alla vita divina che ha in sé. Libro di cielo volume 6, capitoli dal 96 al 99, 5-28 Marzo 1905, 2 Ottobre 2018

05 Marzo 1905 Parla della croce

“Figlia mia, la croce è sostegno dei deboli, è fortezza dei forti, è germe e custodia della verginità.” (Gesù).

Germe e custodia della verginità del corpo e dell'anima, la verginità dell'anima è la purezza dal peccato ed astinenza dal peccato. La croce comporta una sofferenza e i rapporti sessuali sono l'opposto; se l'anima sta santamente in croce è fortemente unita a Gesù e difficilmente pecca volontariamente. Un senso per cui la croce è la fortezza dei deboli è quando il Signore la usa per staccarci da un vizio o difetto e anche se porta sofferenza; è fortezza dei forti perchè i forti sanno fare della croce uno strumento per essere dei piccoli Corredentori e per mezzo della loro immolazione si ottengono frutti di salvezza per molti. Non c'è vita cristiana senza croce.

20 Marzo 1905 Il vero amore e le vere virtù debbono avere il loro principio in Dio

(Gesù)“Per esempio: un confessore lavora, si sacrifica tanto per un’anima, è cosa santa, apparentemente dà dell’eroismo; eppure se fa ciò perché ha ottenuto o spera d’ottenere qualche cosa, il principio del suo sacrificio non è in Dio, ma in se stesso e per se stesso, quindi non può dirsi virtù.”

I veri fini delle nostre intenzioni, quali sono? Spesso sono difficili da scovare. Questo vale anche per noi, i grandi esami di coscienza (tra le varie cose) devono prendere anche le cose buone: sono mossi dall'amore di Gesù o della Madonna? Lo facciamo per farci vedere da qualcuno? Davanti a Lui le azioni fatte con doppi fini non hanno valore e quindi vanno rettificate; ma per farlo dobbiamo farci un sincero esame di coscienza.

23 Marzo 1905 Gloria e compiacimento di Gesù

Non dobbiamo confidare e fidarci di noi stessi

“Il tutto sta nella sconfidenza e timore dell’anima in se stessa e nella confidenza e coraggio in Dio.” - Gesù.

Dobbiamo sempre pensare che siamo vasi inaciditi, noi siamo buoni solo a sporcare e rovinare tutto il patrimonio che il Signore ci invia nelle nostre anime (trattato della Vera Devozione). A fianco questo ci dev'essere una grande confidenza in Dio, non mi fido di me ma di Dio (San Pietro: nel Tuo nome getterò le reti) - impossibile presso gli uomini ma possibile presso Dio. Dov'è il nostro appoggio? Pietro ha rinnegato il Signore perchè si è fidato di sè stesso e non avendo il santo timore di sè è andato dove non doveva andare. Dobbiamo imparare ad essere piccoli e nell'umiltà e di non fidarci di cosa ci passa per la testa. Confidenza e coraggio in Dio solo.

28 Marzo 1905 Effetti del turbamento. Incontro continuo di Gesù con l’anima.

“Figlia mia, anche coll’anima mi incontro continuamente e se nell’incontro che faccio coll’anima la trovo in atto di esercitare le virtù ed unita a me, mi ricompensa dal dolore che soffrii quando incontrai la mia Madre così addolorata per causa mia.”(Gesù)

Stiamo lontano dalle cose che ci turbano. Gesù forma in ogni anima una vita divina e se questa anima si turba questa vita divina si disturba, il turbamento fa perdere la lucidità e la virtù e si segue il principio del turbamento (anche piccolo) che può farci cadere nel turbamento. Gesù ci incontra continuamente e come ci trova quando ci incontra? stiamo esercitando le virtù? Se sì lo stiamo ricompensando del dolore che soffrì. Lontano il turbamento che ci impedisce di essere attivi e solleciti e lavoro costante e continuo su noi stessi e per consolare il Cuore di Gesù.

sabato 1 novembre 2025

I veri contenti dell'anima

Gesù le spiega quali sono i quattro veri contenti dell'anima, da ricercare in Dio solo. Le parla dell'umiltà come "fiore senza spine". Le consegna la chiave della Divina Volontà. Libro di cielo volume 6, capitoli 93-95, 10 e 24 Febbraio e 2 Marzo 1905, 1 Ottobre 2018

10 Febbraio 1905 Quali sono i contenti dell’anima.

La felicità di ogni anima è Dio solo, tutti i contenti hanno a che fare con Dio; possiamo comprendere (al contrario) che chi non pone in Dio la contentezza non sarà mai felice; queste cose non sono soggettive ma sono cose oggettive. Chi cerca il contento fuori di Dio non lo trova, non può, non sarà mai perfettamente contento. Il primo contento dell'anima è Dio solo quindi dobbiamo chiederci se ci crediamo o se la nostra anima è divisa tra tante fonti di gratificazione, l'anima dentro di sè -- dobbiamo imparare a vedere Dio dentro e fuori di sè. Una vita matura nella DV porta a vedere il Signore dovunque anche dentro. Santa Teresina aveva imparato a guardarlo dentro di sè ed è una delle tre donne che ha il titolo di Dottore della Chiesa. Giri nel nostro corpo? Quando un'anima è in questo ambiente divino, la mente non si riesce a distrarre perchè *la mente si alimenta di ciò che pensa* . A chi pensiamo noi? Il fine della vita nella DV è pensare sempre e solo a Gesù o Maria e si guarda (nel lavoro) ciò che piace al Signore. Soffrire per Dio (il quarto e il più grande) ("..anzi desidera di più patire per amore suo, per potergli dire: “Vedi come Ti amo?” E questo è il maggiore di tutti i contenti.”. Gesù) Se noi non sappiamo soffrire per amore di Gesù, il nostro amore è solo con le parole e la lingua ma non con i fatti. La massima espressione d'amore per Gesù è il martirio. Uno spaccato di vita divina e di una vita felice.Il cuore si attacca a ciò che la mente pensa e la mente pensa a ciò a cui il cuore è attaccato. Pensi ciò che ami, ami ciò che pensi.

24 Febbraio 1905 Gesù parla sulla umiltà.

Dio può prendere quell'anima senza pungersi, un'anima completamente consegnata a Lui.

"..“Figlia mia, l’umiltà è un fiore senza spine e siccome è senza spine si può prendere in mano, si può stringere, si può mettere dove si vuole, senza timore di ricevere molestia o puntura.." Gesù. La Madonna è stata perfetta, la DV non ha barriere e non ha limiti. L'anima umile non ama a chiacchiere ma si consegna totalmente e l'anima umile non punge il prossimo, non dà fastidio. Non punge e non dà molestie ad altri. Un'anima umile non tratta male, in maniera volontaria, il prossimo.

"..Non solo, ma l’umiltà è un fiore che fortifica e rischiara la vista (interiore)e con la sua chiarezza si sa tenere lontano dalle stesse spine.”.

L'anima umile non permette che entrino dentro di sè spine per sè o per il prossimo.

02 Marzo 1905 Gesù le dà la chiave della sua Volontà.

Avere in mano la chiave della Divina Volontà. Questa chiave serve ad aprire un palazzo dove c'è Gesù addormentato e viene da pensare che questo palazzo è la nostra anima (Santa Teresa d'Avila nel Castello Interiore descrive la nostra anima come un castello a cerchi concentrici dove al centro c'è Dio...Il Regno di Dio è dentro di voi dice Gesù...La DV è una vita tutta interiore). Se il Signore ci dona la Chiave, si comincia a fare vita interiore (tra le altre cose significa una grande capacità di silenzio interiore ed esteriore, una certa inclinazione a stare da soli con il Signore, Il Signore lo si incontra nel silenzio interiore, farci una celletta interiore come diceva Santa Caterina da Siena). E' un cammino e non una cosa dall'oggi al domani. Nella DV non ci sono nuove preghiere esistenti (salvo i giri) ma c'è una preghiera profonda a tu per tu con Gesù e Maria.

venerdì 24 ottobre 2025

Perseveranza e libero arbitrio

Gesù le spiega l'importanza capitale della perseveranza e le gravissime conseguenze della sua mancanza. Le parla del libero arbitrio e dell'estrema sua serietà, spiegandole come dal suo buon esercizio dipenda la sorte dell'uomo. Libro di cielo volume 6, capitoli 79 e 80, 29 Ottobre e 13 Novembre 1904, 21 Settembre 2018.

Questi due paragrafi sono importantissimi perchè spiegano le due colonne portanti della nostra santità: il primo è il libero arbitrio, fatto reale e molto serio e secondo la perseveranza perchè senza di essa si vanificano i disegni di Dio e si sperde la propria perfezione e la propria santità.

29 Ottobre 1904
La catena delle grazie è concatenata alle opere perseveranti. Tutti i mali stanno racchiusi nel non operare con perseveranza.


L'uomo non può fare nessun atto buono e meritorio senza l'impulso della grazia preveniente e la grazia concomitante (che accompagna il fare il bene) e il Concilio di Trento dice che è un problema di buona volontà, l'uomo deve cooperare con la grazia che riceve altrimenti a chi non ha sarà tolto anche quello che non ha. Se non sei perseverante vuol dire che tu stai sciupando un dono ricevuto e ti stai burlando della stessa grazia. Mi piace e lo faccio, vado a Messa quando mi sento e domani non mi sento e non ci vado.. questo è sbagliato. La perseveranza è un sacrificio che si fa quotidianamente ed è la condizione per raggiungere la Santità.

"..Tutto, tutto dipende dal modo di operare con perseveranza, la catena delle mie grazie è concatenata alle opere perseveranti; sicché, se l’anima fa delle sfuggite rompe questa catena e chi l’assicura che tornerà di nuovo nella catena? I miei disegni si compiono solamente in chi lega le sue opere alla perseveranza...."Gesù

Ogni volta che tu cooperi attivamente con la grazia perseverando nel Bene, dimostri gratitudine per la Grazia, l'accogli e la traffichi; vuol dire che riceverai un'altra grazia e di seguito. La Santità necessita di anello dopo anello e non vanno fatti passi falsi o indietro. Non si può scherzare con la bontà di Dio e della sua Misericordia, se tu spezzi una catena in maniera brusca; di per sè stessa la persona si mette in separazione con Dio e la Grazia non tornerà (non c'è sicurezza che arrivi). Il Signore ama sì la persona ma non ci autorizza a metterlo alla prova.

Prendiamo sul serio questo paragrafo se abbiamo la Santità a cuore

Il mondo della DV presuppone un'apertura su una miriadi di fronti (scelte, prontezza nell'azione, discernimento, la perseveranza specie nelle preghiere, i giri, i Ti Amo, la Volontà di Dio ordinaria, ecc...); io non posso trascurare nessuna di queste cose per questo devo metterci tutta l'attenzione.

13 Novembre 1904
La creatura non sarebbe mai stata degna dell’amor divino senza il libero arbitrio.


Gesù ci rivela qualcosa di intimo. Il libero arbitrio è purtroppo il fondamento dell'umana volontà, è la causa prima, ultima e diretta di tutti i mali che esistono ed è anche la causa della dannazione di chi fallisce la propria vita. Il libero arbitrio è ciò che ci rende (in forma creaturale) somiglianti con il Signore. Gesù vedeva (in quanto Dio) le anime dannate. Se Gesù avesse distrutto tutti i peccati, castighi e salvare le anime avrebbe dovuto distruggere il libero arbitrio delle creature quindi non creare persone umane ma animali pre determinati. Ma in questo stato l'uomo non sarebbe stato degno dell'Amore Divino, Gesù vuole una nostra risposta come una storia a due. Se si dimostra che la persona non era profondamente libera al momento del Matrimonio, il matrimonio è nullo. Dio guarda come la creatura accoglie il suo amore e come contraccambia; a volte il Signore esorta, avverte la persona. L'esercizio del libero arbitrio va fatto a due livelli per entrare nel regno della DV: 1) devi volere diventare Santo, come fai a diventare santo se non nutri con il cibo Divino per eccellenza? e qui c'è la prima scelta: voglio vivere la santità o no? poi ci sono le scelte quotidiane che devono essere perseveranti, bisogna avere le conoscenze. L'importante non è strafare ma farlo con costanza. Piccole e continue scelte. La nostra volontà rinuncia ai propri desideri e si conforma ogni giorno a quella Divina.

domenica 12 ottobre 2025

Divinizzare e santificare le nostre azioni

Gesù le spiega come si possono e si devono santificare e divinizzare le azioni umane e quale grandissimo sciupio di grazie fanno coloro che ciò omettono di fare. Due chiari criteri per comprendere se ci si trova nell'illusione spirituale. Libro di cielo volume 6, capitoli 84-85, 29 Novembre e 3 Dicembre 1904, 26 Settembre 2018

29 Novembre 1904 La Divinità di Gesù nella sua Umanità, scese nell’abisso più profondo di tutte le umiliazioni umane e divinizzò e santificò tutti gli atti umani.

Figlia mia, la mia Divinità nella mia Umanità scese nell’abisso più profondo di tutte le umiliazioni umane, tanto che non ci fu alcun atto umano, per quanto basso e piccolo, che Io non divinizzai e santificai. E ciò per restituire all’uomo la raddoppiata sovranità, quella perduta nella Creazione e quella che le acquistai nella Redenzione. Ma l’uomo sempre ingrato e nemico di se stesso, ama essere schiavo, anziché sovrano, mentre poteva con un mezzo così facile, cioè coll’intenzione delle sue azioni unite alle mie, rendere le sue azioni meritorie del merito divino, ne fa uno sciupo e perde la divisa di re e la sovranità di se stesso.”

Per comprendere alcune cose è necessario avere alcune conoscenze di base. Luisa sta offrendo tutte le azioni del Signore per riparare le azioni fatte senza un fine soprannaturale o cattive, questo significa che un'azione di per sè stessa fatta senza fine soprannaturale è da riparare perchè c'è un vuoto di gloria dovuto a Dio, la Gloria di Dio si distingue in gloria oggettiva (in sè stesso, la sua Immensità, ecc.... Dio è glorioso) e questa dimensione deve essere riconosciuta e dimostrata (l'uomo vivente è gloria di Dio) quindi agire in maniera a Lui gradita è un mio dovere e questo concorrere a formare la Gloria soggettiva o accidentale e questa può essere tolta al Signore. E questo, in forza della giustizia, reclama riparazione. Il pregare attraverso i giri(quando si vede qualcosa di male da parte di qualcuno mettere il Ti Amo in quel cuore perchè il Ti Amo di Gesù faccia convertire la persona). Gesù ha divinizzato e santificato anche il più piccolo atto umano (tipo lavarsi i piedi) quindi questa azione indifferente è già stata santificata anche per noi, noi possiamo prendere queste azioni e prenderle (Vieni Divina Volontà nel mio lavarmi i piedi), con l'intenzione e l'unione delle azioni a quelle di Gesù le trasformiamo. Dobbiamo rendere più perfette le azioni; il Signore gradisce l'intenzione perchè dietro di essa c'è l'Amore di Gesù e accogliere il Suo Amore. Gesù ha raddoppiato la santità ma l'uomo ama essere schiavo anzichè sovrano. Cosa dice indirettamente Gesù? Un conto è stare da solo sostenuto con la grazia con le nostre miserie (pensieri cattivi, ecc..), attraverso questo esercizio piovono talmente tante grazie che tu interiormente senti aumentare la tua sovranità tu sè stesso. Fare questo esercizio fa acquistare più grazie e grandi. Quante occasioni di grazia perdiamo? Noi con l' #attopreventivo prendiamo le nostre azioni e le uniamo a quelle che ha fatto Gesù e riempiamo di meriti divini anche un respiro.

03 Dicembre 1904 Due domande per conoscere se è Dio o il demonio che opera in Luisa.

Luisa racconta una delle sue esperienze soprannaturali e poi si instaura un dialogo che Gesù ha voluto fargli vivere. 3 punti di esame che questo sacerdote fa sulle esperienze di Luisa. 1) Chissà quanti errori ci stanno, ma queste cose sono che la Divina Volontà permette per far capire che non è opera umana 2) Il controllo degli scritti delle persone che vengono beatificate, il sacerdote verte il discorso sulla possibile illusione, il timore moderato di illudersi è un segno buono perchè c'è l'umiltà. Il sacerdote sposta l'attenzione sull'illusione spirituale, tema molto affrontato. Una persona pensa di essere santa ma non lo è ed entrambe le due domande sono improntate sull'umiltà. Ti sei meritato le grazie? spesso bisogna entrare dentro di noi per capire cosa pensiamo. Un'anima buona potrebbe essere tentata, la coscienza di essere un nulla di fronte al Dio; difficile crederlo e pensarlo. 3) pace in terra agli uomini di buona volontà (gli angeli); Ed io: “Certo la grazia mi ha prevenuta sempre.” Lo crediamo e pensiamo veramente? Gesù dice che appena si vede appena il fumo della superbia bisogna darsela a gambe: dove c'è la superbia Dio non c'è mai. La grazia ci previene in tutto (vita ordinaria e straordinaria) e che nello stesso bene che noi facciamo non lo faremmo se non fossimo prevenuti dalla Grazia di Dio (poi ci vuole anche la nostra volontà).Se Dio non ci tenesse in vita e provvedesse a ciò che ci serve, non saremmo capaci di fare nulla..

mercoledì 8 ottobre 2025

La Divina Volontà é libertà, Maria Ss la raccoglitrice degli atti

La Divina Volontà è una prigione, dove si sperimenta la massima libertà. Quanto più si fa penosa la vita terrena tanto più possiamo e dobbiamo sperderci nella vita di Cielo. La Regina del Cielo attende i nostri atti, per farli Suoi e offrirli al Padre. Il modo efficace per sostenere quanti soffrono. Libro di Cielo Trentesimo Volume, 8 Dicembre 1931.

8 Dicembre 1931 La Regina del Cielo ritiratrice degli atti buoni delle creature nei suoi mari di grazie.

Meditazione di una parte:

Seguo il mio abbandono nel Fiat Divino, le sue dolci catene mi stringono tanto, ma non per togliermi la libertà, no, no, ma per rendermi più libera nei campi divini e per tenermi difesa da tutti e da tutto, sicché io mi sento più sicura incatenata dalla Divina Volontà…. Luisa (testo meditato)

Luisa ha vissuto per decenni nel suo letto, ma abbiamo fatto esperienza di come Luisa sia stata una delle donne più libere perché non erano le mura e il letto le prigioni ma era la Divina Volontà. Lei in essa viveva e pensava a Lei. Quando una persona entra nella divina volontà una persona non ne vuol più uscire… non viene tolta la libertà ma viene data la libertà. In questi giorni di privazione (la meditazione è stata tenuta durante il lockdown) non vediamo l'ora di ritornare liberi, ma la libertà la possiamo acquistare ora se impariamo come Luisa a vivere a mezz'aria e stare sospesi dalle vicende umane. Perché quando stiamo in questi campi celesti, la libertà la si sperimenta veramente.

"..E mentre facevo i miei atti in Essa, sentivo il bisogno della mia Mamma Celeste che mi aiutasse e sostenesse i miei piccoli atti, affinché potessero incontrare il compiacimento ed il sorriso divino…"

L'anima che si vuole perdere in tante domande, specie chiedendosi perché perché perché è un'anima che non vuole la felicità. L'anima che vuole essere felice, in questi momenti è l'anima che cerca la Mamma e basta. E' in Maria Santissima che si trova il conforto e la serenità. Luisa sente il bisogno della Mamma celeste per i suoi atti. Il rischio di questi giorni è di disperderci nei nostri atti (umani) e non in quelli divini. Dovremmo mettere il nostro piccolo TI AMO ecc... ed ecco l'aiuto della Mamma per non uscire mai da questi celesti recinti.

"..Ed il Celeste Consolatore che nulla sa negarmi quando si tratta di piacergli, visitando la povera anima mia, mi ha detto: «Figlia mia, la nostra Mamma Celeste ha il primato su tutti gli atti buoni delle creature…"

Gesù non parla di sua mamma o tua, ma di nostra.

"..Essa, come Regina, ha il mandato ed il diritto di fare la ritirata di tutti i loro atti negli atti suoi. E’ tanto il suo amore di Regina e di Madre, che come la creatura si dispone a formare il suo atto d’amore, così dall’altezza del suo trono fa scendere un raggio del suo amore, investe e circonda il loro atto d’amore per mettervi del suo come primo amore e come viene formato, così lo fa risalire nel suo stesso raggio d’amore nella sorgente del suo amore e dice al suo Creatore: «Maestà adorabile, nel mio amore che sempre sorge per Te, vi è l’amore dei figli miei fuso nel mio, che Io, con diritto di Regina, ho ritirato nel mio mare d’amore, affinché Tu possa trovare, nel mio, l’amore di tutte le creature.»..."

La Mamma Celeste sta sempre a guardarci per aspettare che compiamo anche un solo piccolo atto buono nella volontà di Dio. Sono atti esterni o atti interni a patto che abbiamo come principio vitale o vita o come energia ecc... che abbiano come cuore e fine la Volontà di Dio. Gli atti esterni della vita quotidiana, ma compierli sempre intenti la Volontà di Dio, chiamando la volontà di Dio. Appena noi compiano un'atto del genere, la Mamma celeste dal Cielo si precipita e prende questo nostro atto e lo immerge all'interno dei suoi atti e mari d'amore e il nostro atto diventa un'atto solo con il Suo. E tutto questo avviene quando noi compiamo un'atto d'amore. Gli atti d'amore sono atti interni. I Santi delle generazione precedenti ci hanno insegnato a compiere questi atti d'amore e ora tocca a noi nel compierli nel divin volere. C'è bisogno di questi atti. Se è vero che in questo momento vogliamo stare vicino a quelli che soffrono e che aiutano i sofferenti, ma il modo migliore per aiutarli non è solo starli vicini ed esternargli la nostra stima o pregare per loro. Ma quando ci fondiamo in Gesù, noi possiamo entrare in tutte le cose e nelle loro sofferenze, e possiamo invocare la misericordia di Gesù per loro. Come si fa a dar forza a tutti gli operatori sanitari? Immergendoli nella Volontà di Dio, fondendoli parte per parte con la Santissima Umanità di Gesù e con questi atti possiamo affrettare la venuta del Regno.

"..Se le creature adorano, pregano, riparano, soffrono, dall’altezza del suo trono scendono i raggi dell’adorazione, della sua preghiera, della sua riparazione, spicca il raggio vivificante dal mare dei suoi dolori ed investe e circonda l’adorazione, la preghiera, la riparazione, le sofferenze delle creature e quando gli atti sono stati fatti e formati, lo stesso raggio di luce li fa risalire fino al suo trono ed essi si fondono nella sorgente dei mari dell’adorazione, della preghiera, della riparazione, dei dolori della Mamma Celeste che ripete: «Maestà Santissima, la mia adorazione si stende in tutte le adorazioni delle creature, la mia preghiera prega nella preghiera di esse, ripara con le loro riparazioni e come Madre, i miei dolori investono e circondano le loro pene, non mi sentirò Regina se non corro e metto il mio atto primo su tutti i loro atti, né gusterò le dolcezze di Madre se non corro per circondare, aiutare, supplire, abbellire, fortificare tutti gli atti delle creature e così poter dire: «Gli atti dei figli miei sono uno con i miei, li tengo in mio potere presso Dio per difenderli, aiutarli e come pegno sicuro che mi raggiungeranno in Cielo.».."

La Madonna vuole prendere i nostri dolori e farne una sola cosa con i suoi. Quando Gesù era in carcere teneva dentro di sé tutti i fratelli e sorelle che in questo momento vivono una situazione di carcere o di solitudine. E noi possiamo attingere da Gesù le consolazioni per i nostri fratelli.

MEDITAZIONE DI DON PIERPAOLO MARIA CILLA

mercoledì 1 ottobre 2025

Il martirio dell'attenzione continua e il triplice martirio di Gesù

Gesù le spiega come vivere nella Divina Volontà significa tenere continuamente sacrificata la propria volontà a Gesù, perché faccia della nostra volontà quello che a Lui piace. Le parla dell'importanza della vita in Grazia e le rivela il mistero delle triplici forme di sofferenza durante la sua dolorosa Passione. Libro di cielo volume 6, capitoli 71-72, 13 e 26 Settembre 1904, 19 Settembre 2018

13 Settembre 1904 (71) La vera donazione è tenere sacrificata continuamente la propria volontà

Vivere nella Divina Volontà è il martirio più grande che possa esistere perchè consiste in modo ininterrotto di fare ciò che si vuole e di tenerla sacrificata a Colei o Colui a cui l'abbiamo donata. E' chiaro che questo è sempre un cammino e non una cosa che accade dall'oggi al domani. Martirio d'attenzione continuo (dice Gesù).

“Figlia mia, quando un’anima mi ha dato la sua volontà, non è più padrona di fare ciò che le piace, altrimenti non sarebbe vera donazione. Mentre la vera donazione è tenere sacrificata continuamente la propria volontà a Colui al quale è stata già donata e questo è un martirio d’attenzione continua che l’anima fa a Dio. Che diresti tu d’un martire che oggi si offre a patire qualunque sorta di pene e domani si ritira?..."

La quintessenza nella Vita nella Divina Volontà è una cosa che deve essere seriamente perseguita di permettere a Gesù e Maria di fare di noi ciò che gli piace (non respingendo le croci, avendo la duttilità interiore e capacità di adattarsi). E' chiaro che non abbiamo un telefonino con Gesù, abbiamo un programma di vita ma ci deve essere sempre una disponibilità interiore e io sì quindi piena libertà a Gesù h24. Gesù godeva quando stava sulla croce perchè vedeva (come c'è scritto) i frutti che sarebbero venuti dalla Sua sofferenza. Siamo capaci di cedere sul serio di metterci di fronte a Gesù e Maria e a chiedergli cosa gli piacerebbe? La prima cosa da fare per vivere queste cose è custodire il lume della grazia.
Solo nel regno della Divina Volontà i Sacramenti funzioneranno al 100%
Non ci si accosta ai Sacramenti così, ma va al Cuore del Sacramento e lascia che la luce di Gesù ti illumini in modo che ti guarisca del tutto. Perchè c'è gente che fa confessioni e non succede nulla? L'efficacia di una confessione fatta male è poca o nulla. Forte Carità sul serio, armore fervoroso, amore sommo, amore grande. Gesù e Maria sono il punto radiante però la Grazia deve essere alimentata con i Sacramenti che si possono ripetere; la Comunione Sacramentale produce effetti fino al disfacimento di Gesù, ma chi vive nella Divina Volontà amplifica al massimo questa presenza.

26 Settembre 1904 (72) Tutte le pene che Gesù soffrì nella sua Passione furono triplici

Dovremmo ringraziare il Signore per averci rivelato queste cose, dovremmo metterci bene in testa che nelle opere divine c'è solo la perfezione assoluta curata nei minimi dettagli e nulla fuori posto. La rivelazione pubblica ha lo scopo di dire l'essenziale e Gesù spiega a che serve rivelare i particolari: cioè far crescere la conoscenza delle Sue sofferenze e dovrebbero uscire da noi fiumi di lacrime per le Sue sofferenze e non per cose sciocche/vane. Gli afflitti sono quelli che sono capaci di piangere (beati questi perchè saranno consolati), bisogna chiedere di avere lacrime di amore per Gesù e per Maria in quanto molto santificanti e provocano un'unione con loro due a prova di bomba. Il dono delle lacrime l'ha avuto Santa Caterina da Siena. Chiediamo di piangere con la Madonna ed insieme ad Lei.Non si tolga mai il ricordo della Sua passione. Fare con calma ed attenzione le Ore della Passione aiuterebbe schiaccerebbe anche i cuori più duri. La meditazione più importante, i maestri di spirito, è quella della Passione di Gesù. Imparare anche a girare nella Creazione. Quanti giri abbiamo fatto di testa nostra? Quando personalizzo i giri è segno che sono maturo o che quanto meno sono cresciuto. Luisa stava pensando, con amore, su un particolare esplicito della Passione di Gesù, ha avuto da Lui una rivelazione sorprendente.

mercoledì 24 settembre 2025

Grandezza infinita di Dio. "Solo" Gesù

Gesù le conferma quanto Dio sappia tutto, fin nei minimi dettagli, di ciò che ha creato. Le mostra come solo chi vive solo di Gesù e per Gesù (ed in ciò solo fa consistere la sua felicità) entra nel mondo della Divina Volontà. Il valore portentoso, purificante e santificante della Croce. Libro di cielo volume 6, capitoli 62-63-64, 10-14 Agosto 1904, 14 Settembre 2018, sesto volume.

10 Agosto 1904 Dio sa il numero, il valore, il peso di tutte le cose create.

“Prigioniero d’amore, Tu te ne stai abbandonato e solo, ed io sono venuta a farti compagnia e mentre ti faccio compagnia intendo amarti per chi Ti offende, lodarti per chi Ti disprezza, ringraziarti per chi versi grazie e non Ti rende il tributo del ringraziamento, consolarti per chi Ti affligge, ripararti qualunque offesa, in una parola intendo farti tutto ciò che sono obbligate a farti le creature per esserti rimasto nel Santissimo Sacramento e tante volte intendo ripetere questi atti per quante gocce d’acqua, quanti pesci ed acini di sabbia stanno nel mare.”

...esempio di un giro. Una volta comprese alcune idee base (che nella Divina Volontà tutto è attuale) tipo Luisa poteva, stando a casa sua, andare per tutte le Chiese. Possiamo compatire Gesù che se ne sta abbandonato e solo. Pochi adoratori di Gesù, lo stato di abbandono delle Chiese e di Gesù è grande e chi ha un cuore deve fare qualcosa. Fare qualcosa. Amarti per chi ti offende, ringraziarti per chi nonostante le grazie che riceve non ringrazia...Importante: la Divina Volontà non forza nessuna, noi siamo liberi e l'esercizio della libertà è la cosa più bella però per il fatto che Gesù è rimasto nel SS. Sacramento obbliga le creature a ringraziarlo per Giustizia (è un grosso dono). La Gratitudine è una proprietà della Giustizia, l'ingratitudine è un peccato. Non contenta di questo Luisa s'inventa un ringraziamento per quanti granellini di sabbia ci sono. Ricordiamoci chi è Dio, basta vedere un documentario qualsiasi. Se uno ci pensasse prima di peccare mortalmente chi è che offende.satana, per quanto baccano faccia, non è niente rispetto al Signore e alla Madonna.

12 Agosto 1904 L’uomo disperde la bellezza con cui Dio l’ha creato.

"..Oh! come ero felice di stare dentro di Lui, per quanto guardavo, nient’altro scorgevo che Lui solo, questa è la massima mia felicità, solo, solo Gesù e nient’altro, oh! come si sta bene..." Massima di Luisa. Stando dentro di Lui (Gesù), volontà insane non possono accedere. La vita di Luisa non era una chiacchiera (solo Gesù e nient'altro) ma l'ha dimostrata nei fatti.
“Ho creato l’anima di una bellezza rara, l’ho dotata d’una luce superiore ad ogni luce creata, eppure l’uomo disperde questa bellezza nella bruttezza e questa luce nelle tenebre.” questo accade ogni volta che volgiamo le nostre aspirazioni, desideri ed azioni fuori da Gesù. Non solo contro (quando pecchiamo) ma quando usciamo fuori. La vita nella Divina Volontà è non fare nulla o pensare a nulla che non abbia a che fare con Gesù. Se mi accorgo che qualcosa Gesù non la vuole devo tranciare altrimenti perdo la lucentezza e la brillantezza. La Vita nella Divina Volontà è tutta interiore ma divina. Devi staccarti da tutto e da tutti per unirti con Dio; stesso concetto del Purgatorio. Il problema è che un'affetto malsano, anche minimo, rovina la cosa. Se non arriviamo al Gesù, Gesù solo e nient'altro non si arriva nel Regno di Dio. Tu devi chiederti: la voglio veramente raggiungere la fusione con Dio o no? nella decisione sono anche compresi tutti i tagli da fare.

14 Agosto 1904 Quanto più i colpi della croce abbattono l’anima, tanto più l’anima acquista luce.

Il valore della croce. Il ferro deve essere battuto per essere sempre pulito e lucente e quindi quando arriva la croce dobbiamo essere felici perchè Gesù ci sta ripulendo. Non solo Gesù ma anche le altre persone si specchiano nell'anima santa, il contatto con un'anima santa immediatamente si scatena questa reazione.Gli empi detestano i santi perchè i santi fanno vedere le loro mancanze. Non siamo autorizzati a dilaniare il prossimo, lasciamo che ci pensino gli organi competenti anche se la colpa fosse accertata. Ricordiamoci dell'adultera e di chi voleva lapidarla.