sabato 12 novembre 2022

Mai cadere nel basso dell'umana volontà

Gesù attraverso la metafora del sole ammonisce su come mai si debba scendere nel basso della volontà umana. Considerazioni e necessità di personalizzare e attualizzare nella propria vita. Libro di Cielo, Volume 27, 14 Novembre 1929, Lunedì 28 Marzo 2022

14 Novembre 1929 Come i diritti della Creazione sono giusti e santi. Esempio del Sole. Chi vive nella Divina Volontà è il vero Sole.

Luisa: "..Quanto più sto nella mia eredità, più sento d'amarla, quanto più cammino in Essa, tanto più si scopre, più si fa conoscere..." questi passaggi aprono diversi campi di meditazione. L'amore alla dv nasce dal frequentarla, dal viverci assieme, dal viverla. Io non posso amare un'estraneo, ma la posso amare nella misura nella quale conosco e vivendoci assieme (se mi è cara) la conoscerò sempre meglio. Questo paragone è buono anche se le persone si portano dietro un'autotreno di imperfezioni che escono fuori quando si tratta di stare assieme 24h al giorno. Gli sposi lo sanno bene, e se lo dicono anche loro quando hanno anche una grande capacità di sdrammattizzare. Se vuoi capire meglio la dv muoviti, stai e vivici in essa. Da ciò comprendiamo e ricordiamo che la dv non è una costa statica, la dv come tutte le cose spirituali di questo mondo, si inizia a vivere in essa e ci si inoltra sempre di più e la si ama sempre di più e la si scopre sempre di più. Non è una cosa data una volta per tutte. Giorno dopo giorno siamo chiamati a vivere questa ulteriore crescita in essa.

Gesù riprendere la riccorrentissima metafora del Sole che è il riflesso più vicino a ciò che la Dv è e quindi Gesù lo prende in continuazione con le sue sfaccettature. Oggi lo considera sotto gli aspetti del non sperdere nemmeno una piccola stilla di luce. Chi vive nella dv ha la capacità di farsi sole per tutti e come il Sole non perde nulla, così l'anima che vive nella dv entra in contatto e comunicazione spirituale con tutti ma non scende mai da dentro il FIAT. Il Sole è fatto così. Se una persona vive nella dv quando opera nella dv fa un bene immenso:

"..Ora figlia mia, la creatura che vive nella mia Divina Volontà possiede i diritti della sua creazione e perciò vive più che Sole nell'unità del suo Creatore, lei è la riproduttrice degli effetti dell'unità divina; in questa unità raccoglie tutto, abbraccia tutti, riscalda tutti e col soffio dell'unità divina produce tutti gli effetti che ci sono nel regno della grazia nei cuori delle creature..." Gesù

Semplicemente operando nella dv, quindi atto di fusione, atto attuale, fare i giri, ecc.. queste cose qua bisogna intendersi quando Gesù usa queste espressioni. Ogni atto santo e buono che sia fatto nella dv. Sono tantissimi però io posso vivere così ma potrei in qualche momento di scendere un pò - argomento scottante ed attualissimo dal punto di vista pastorale: cosa vuole intendere il don? Posso io (il don parla di sè) anche con un'intenzione buona - portargli il regno della dv ecc.. - scendere di grado, in qualche modo ad andare a livellarmi nel basso della volontà umana? Si apre un campo di medtazione in cui il don prega chiunque ascolti questa meditazione e di pregarci personalmente. Quali sono le forme, occasioni, motivazioni o comportamenti con cui io potrei avvilire me stesso abbassandomi alla volontà umana per poter avvicinare chi vive nella volontà umana? E' un campo minato e non ci sono ricette. E' vero che è certamente una cosa lodevole andare incontro in un certo senso al peccatore - tipo la conversione di Matteo - la motivazione di Gesù era di conversione del peccatore non per fare bagordi o a quello che accadeva post banchetto. Il problema è per esempio per capire l'orizzonte: come stava Gesù in mezzo a questi peccatori? Come stiamo in mezzo alla gente? - in seminario qualche santo formatore diceva: state in mezzo alla gente, giovani ecc.. ma da Sacerdoti ma non avvilite mai - con la scusa dell'avvicinarsi ai giovani - il carattere sacerdotale. Far sentire la sua vicinanza ad un peccatore significa forse andare in un bar di peccatori dove tutti fumano e se uno mi offre la sigaretta..l'accetto o no? Ci serve questo esempio per capire il contesto. Altro esempio: dentro questo contesto (bar) tutti usano un linguaggio scurrile e volgare, dico qualche parolaccia anch'io così mi sentono come uno di loro o no? Questo significa scendere di livello e significa abbassarsi nel basso della volontà umana e non si deve fare per nessun motivo.

"..Ora figlia mia, la creatura che vive nella mia Divina Volontà possiede i diritti della sua creazione e perciò vive più che Sole nell'unità del suo Creatore, lei è la riproduttrice degli effetti dell'unità divina; in questa unità raccoglie tutto, abbraccia tutti, riscalda tutti e col soffio dell'unità divina produce tutti gli effetti che ci sono nel regno della grazia nei cuori delle creature..." Gesù

"..io non posso scendere dal Fiat Divino, né voglio perdere neppure una stilla di Esso, perderei i miei diritti, ciò che non voglio fare, piuttosto salite tutti ed una sarà la Volontà di tutti, così faremo vita comune, ma fino a tanto che starete nel basso della volontà umana, come Sole vi darò gli effetti della Volontà Divina, ma la sua vita sarà sempre mia, pregando ed aspettandovi tutti nella Volontà del nostro Creatore..." Gesù (parlando a nome di una persona che vive nella dv)

Magari riuscissimo a meditare bene questa frase. Se noi scendiamo noi perdiamo grazie, gioie e felicità. Le perdiamo, vuoi perderle? Non sono io che mi abbasso in maniera disordinata...vogliamo fare una vita comune? Siete voi che dovete salire.

"..ma fino a tanto che starete nel basso della volontà umana, come Sole vi darò gli effetti della Volontà Divina, ma la sua vita sarà sempre mia, pregando ed aspettandovi tutti nella Volontà del nostro Creatore..." Gesù (parlando a nome di una persona che vive nella dv)

Piccola considerazione: pensiamo se a livello ecclesiale si meditassero bene queste parole. Certo che la Chiesa deve stare in mezzo alle persone, uscire dalle sacrestie ma come. Tu vai dal peccatore e ti fai uno di loro senza condizioni? Quale effetto produrrebbe una cosa del genere? Uno potrebbe pensare che questo fedele ha capito che è meglio darsi al peccato. Ma non è anche una cosa superba. L'unico effetto che si produce (addottando stili umani) non è portare il peccatore dalla parte tua ma dargli l'impressione che il peccatore stia dalla parte giusta e questo non si deve fare per nessun motivo. Senza mortificare il prossimo per quanto possibile la nostra condotta dev'essere sempre un segno. Altro esempio - molto piccoli e materiali: un sacerdote che veste la veste talare e sa che deve andare in contesto dove sa che tutti i sacerdoti staranno o con il Clergyman o in borghese. Cosa deve fare questo per non mortificare nessuno? Il don potrebbe pensare: non mi metto la talare per non mortificare nessuno, per non attirare l'attenzione su di noi - cosa che dicono anche i grandi maestri di spirito - va bene così? Non parliamo poi in Chiesa, una persona fa il ringraziamento dopo la Messa ed è l'unica - ma se poi una persona vuole parlare con me lo faccio lo stesso (il ringraziamento) o no? Possiamo parlare dello stile di vestire delle persone - esempio un santa donna che abbia fatto delle scelte significative sul vestirsi, pensiamo che abbia scelto di vestire in maniera femminile, modesta ed elegante e di astenersi dall'uso dei cosmetici. Ti invitano ad un matrimonio, che fare? Mi metto un pò di smalto o no? Ce l'hanno tutti. Che figura faccio? - ecco il scendere nella volontà umana - gli esempi esteriori sono quelli visibili ma qua il campo è infinito. Dobbiamo pensarci. Una persona prende la comunione prende la comunione in ginocchio: che faccio (dice quello che l'ha fatta)? Dopo pensano che sono santo solo io. Una donna durante le celebrazioni porta il velo, che faccio? Poi si vede che lo porto solo io o mi prendono per scema. Tutte quante di queste cose sono piccoli esempi (tra l'altro piccoli esempi della santità nelle virtù) in cui noi dobbiamo fare attenzione.

Posso io - in nome dell'andare vicino a qualcuno - fare dei passi indietro su ciò che è importante agli occhi del Signore così forse quella persona non si sente giudicata? O è vero il contrario cioè che per aiutare quella persona io non devo fare nessun passo indietro anche se sarò giudicato e criticato io devo lasciare un segno.

Una persona che vede un forte segno ascetico (comunione in ginocchio per terra) e non è abituata, se lo ricoderà per tutta la vita. Ci sarà sempre quel ronzio dentro l'orecchio. E' uno che si atteggia da santo? Potrebbe pensarlo o potrebbe pensare: guarda che bella questa cosa?

A volte cosa succede - il don parla anche per esperienza - alcune anime dicono: questa cosa non la posso fare perchè cadrei nella superbia. Il messaggio che sto dando è: siete una banda di peccatori e sono santo solo io. E quindi in forza di questo si trattengono. Se tu nel cuore avessi un'intenzione di questo genere - stai facendo questo gesto perchè vuoi essere stimato santo? - se fosse questo devi un'attimo resettare e lavorarci, ma se non c'è un pensiero esplicito qua interviene il Vangelo in cui Gesù dice non può restare nascosta una città su un colle. Noi non dobbiamo fare le cose per essere stimati dagli uomini perchè ci lodino, altrimenti abbiamo perduto la ricompensa però la luce deve splendere perchè se qualcuno vede la luce e sta al buio può salvarsi. Se tutti si nascondono per timore, per rispetto, perchè temono di mancare di carità ecc... si astengono da qualsiasi cosa che possa edificare il prossimo, ma la gente come si converte? Negli ultimi tempi nella Chiesa - attraverso la buona intenzione del non mortificare il prossimo e il rispetto ci sè spinti un pò troppo. Il peccato bisogna denunciarlo e bisogna aiutare il peccatore dandogli una nuova possibilità. Ma non è mai fare il bene del peccatore dire che quell'azione non fa nulla e tanto il Signore ti ama lo stesso.

Chi è chiamato a vivere nella dv deve pensarci. Ad un prete non fa affatto bene chiamami pure per nome e dammi del tu. Uno potrebbe pensare che sia superbia, perdere la percezione della sacralità del sacerdote non è mai una buona cosa sia per il sacerdote sia per il laico; che il don voglia stare vicino e possa essere un santo amico ci sono altre modalità per far passare questo messaggio: quanto sei dolce, disponibile, caritatevole, quanto vai incontro alle richieste del prossimo e affabile.Va bene ma non scendere di livello e autorizzare comportamenti che non hanno nulla di soprannaturale ma sono volontà umana. Le cose esteriori - il modo di vestire - noi vestendoci stiamo dando dei messaggi e sto dicendo ad una persona: tu mi puoi trattare di conseguenza. Una donna che va in giro in modo indecente sta autorizzando il prossimo a pensare che sia un corpo da godere. Una donna che va vestita in diverso modo può anche lei trovare una persona che cerchi di sedurla ma è molto raro. Nei nostri atteggiamenti non possiamo mai scendere da un modus di pensare e di vivere - una persona che vive nella dv non dice mai le parolaccie - ti pare che Gesù e Maria lo avrebbero fatto per nessun motivo.

E' una forma di santo rispetto per Dio, ma anche della nostra dignità, noi siamo Figli di Dio. Alcuni sono sacerdoti e non esiste nulla di più santo di un sacerdote. Tu non puoi scendere di livello per nessun motivo. Ognuno personalizzi queste considerazioni pronto a rettificare mancanze di vario genere che non dobbiamo proseguire per nessun motivo. Se cadiamo di stile replichiamo ciò che l'uomo che cadde di stile e si attirò tutti quanti i mali

"..Solo l'uomo non seppe mantenere il grande onore di come fu creato da Dio, ma ciò gli costò troppo caro e perciò sopra di lui piovvero tutti i mali.." Gesù

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

Nessun commento:

Posta un commento