mercoledì 29 settembre 2021

Dominio di sé e vuoto nel cuore

Gesù spiega a Luisa in che senso rimane sempre uguale a se stesso chi vive nella Divina Volontà. Parla della povertà e del non dare nell’occhio, cose a Lui tanto care, e che caratterizzarono la vita di San Giuseppe e Maria Santissima. Elogia la fede dei Magi e il loro eroismo, che furono possibili solo per il dominio di sé che essi avevano e per il vuoto che sapevano fare nei loro cuori per ascoltare la voce di Dio. Meditazione su Libro di cielo volume 20, 6 Gennaio 1927, 18 Gennaio 2021

"...Vedi dunque quanto è necessario il dominio di se stessi ed il vuoto nel cuore per fare risuonare la mia chiamata ed essere idonei a conoscere la verità per manifestarla agli altri” Gesù

Dominio di sè stessi e vuoto nel cuore, condizioni indispensabili per conoscere la verità e poi manifestarla agli altri (commento alla vicenda dei Magi).

Nella prima parte, Gesù afferma che chi vive nella dv è sempre uguale a sè stesso. Noi esseri umani siamo in cammino e nella misura in cui camminiamo ci possiamo rendere conto se abbiamo camminato, nella misura nella quale io, guardandomi indietro, non riconosco me stesso tra l'oggi e il passato prossimo e remoto. Quanto in meglio questa situazione si determina, (oggi questa cosa io non la farei, non la penso più come prima...) è un segno confortante che significa che stiamo camminando. Dio è per antonomasia l'Immutabile perchè è perfettissimo in sè stesso. In Dio non c'è nulla da migliorare. Gesù si riferisce non tanto il cambiamento sostanziale (da quello che si capisce dal testo) ma il cambiamento che dipende dal fatto che i suoi atti sono compiuti nella dv, un'atto compiuto in essa (nella dv) - partecipando degli attributi divini (eternità, immensità ed infinità) è sempre uguale a sè stesso; l'atto lecito o buono per unirlo e fonderlo con la dv, ma l'atto assume delle caratteristiche che non sono nostre ma viene attratto nell'orbita divina.

"...Ora siccome gli atti fatti nel mio Volere simboleggiano la luce, come l’atto della creatura entra in esso così abbraccia il passato, il presente ed il futuro e non difettando di pienezza di luce si allarga ovunque e prende come in un sol colpo tutti, nella circonferenza della sua luce interminabile. Perciò a chi vive nel Fiat Divino nessuno per quanto bene faccia, può dire: “io sono simile a te”, però essa sola può dire: “io sono simile a Colui che mi ha creata. Ciò che fa Lui faccio io, una è la luce che ci investe, una è la forza, una è la volontà”.." Gesù

Gesù non nega affatto la necessità di cambiare in continuazione, noi camminiamo sempre verso il meglio. Quando una persona si situa nel bene e vive bene nella dv è ragionevole pensare - magari ci si va raffinando - quindi è possibile che dopo un certo periodo di tempo si riconosce in quello che ha fatto. Muovendosi dentro la dv, noi abbiamo sembre dei margini di perfezionamento - le imperfezioni sono senza numero - però certamente si starà dentro un'orizzonte di sostanziale conformazione alla volontà di Dio e non si dovrebbe rischiare in situazioni dove errori di valutazione o debolezze non riconosciute o superate ci si debba trovare ad un certo punto a non rispecchiarsi come prima. Nessuno pensi di non cambiare.

Valore della povertà, nel non essere considerati nulla nel mondo. Per nascere Gesù ha scelto una vergine povera e un vergine povero.

"...“Figlia mia, vedi l’ordine della mia Provvidenza Divina? Per il gran portento della mia Incarnazione scelsi e mi servii d’una vergine povera, per custode che mi faceva da padre il vergine S. Giuseppe, tanto povero che aveva bisogno di lavorare per sostenerci la vita. Vedi come nell’opera più grande e più grande non poteva essere il mistero dell’Incarnazione, ci servimmo di persone che nell’apparenza non davano all’occhio a nessuno perché le dignità, gli scettri, le ricchezze, sono sempre fumi che accecano l’anima e le impedisce di penetrare negli arcani celesti per ricevere un atto grande di Dio e lo stesso Dio..." Gesù

Fin dai tempi antichi,i maestri di spirito hanno sempre raccomandato l'importanza di fuggire ciò che ci mette alla ribalta, le manifestazioni di singolarità, cioè quelle cose che attirano l'attenzione perchè vengono fatte, mostrate ed evidenziate come tratti di una persona. Nel mondo conta ed attira l'attenzione chi è più ricco. Mistero che il Signore predilige questa modalità, il Regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, stile che rifugge da tutto ciò che possa attirare l'attenzione, è caratteristico della sua azione. Non finiremo mai abbastanza di meditare, stupirci, ecc.. che il Creatore dell'Universo dinnazi ai quali tremano gli angeli ed arcangeli ecc.. vada a nascondersi in ciò che è così umile ed apparente. Mistero che non mediteremo mai abbastanza, lo stile di Dio è signorile e bello ma ci ricorda anche di fare attenzione, grandi grazie possono passare attraverso a situazioni di fronte alle quali uno non si rende conto che sono tali.

"..Invece per manifestare ai popoli la venuta di Me, Verbo del Padre sulla terra, volli e mi servii di autorità regia, di uomini dotti e scienziati, perché per la loro autorità potessero diffondere le conoscenze del Dio nato e volendo anche imporsi sui popoli. Ma nonostante ciò, la stella fu vista da tutti, eppure solo tre si mossero, fecero attenzione e la seguirono..." Gesù

Terzo punto di meditazione: la figura dei Magi. I magi erano dei Re e degli scienziati perchè hanno tassi di credenzialità che possono essere utili per la diffusione di Dio. Accade nella Chiesa quando Dio fa sorgere delle persone super dotate, con un tasso di intelligenza superiore alla media ecc... qui stiamo non nell'ambito delle opere di Dio in senso stretto ma per la diffusione delle conoscenze. Sulla dv, Gesù ha detto che questo dono deve essere fatto conoscere attraverso i sacerdoti. Non significa che un laico che ne sappia qualcosa su questo debba tapparsi la bocca, siccome questo dono dovrà essere fatto alla Chiesa e dato alla Chiesa e riconosciuto dalla Chiesa, allora un laico non avrebbe l'autorità di pastore, i sacerdoti sono nel grado più basso ma sono collaboratori dei vescovi e speriamo che attraverso l'opera dei sacerdoti siano coinvolti anche i vescovi e i cardinali e speriamo un giorno anche il Papa. Questo non contraddice ma si situa su un punto differente.

Come mai solo in tre si sono mossi alla vista della stella?

"..Ciò dice che tra tutti solo loro possedevano un certo dominio di loro stessi che formando un posticino di vuoto nel loro interno, oltre alla vista della stessa sentirono la mia chiamata.." Gesù

Per avvertire il richiamo della stella ci voleva un pochino di vuoto all'interno, non si può avere lo spirito di orazione, capacità di fare silenzio se non si ha un grande dominio di sè o controllo dei propri atti, di distacco da tutto ciò che ostacola e disturba e fa rumore e ci impedisce di connetterci con la voce di Dio. E bisogna partire.

"...che fece eco nel loro interno e non curarono né sacrifici, né dicerie, né burle, infatti poiché partivano per un punto ignoto molte ne dovettero sentire, ma loro nulla curando e dominando loro stessi, seguirono la stella oltre alla mia chiamata, che più che stella parlante, risuonava nel loro interno, li illuminava, li allettava e diceva tante cose di Colui che dovevano visitare ed essi, ebbri di gioia, seguirono la stella..." Gesù

I Re Magi sono andati...io mi faccio dominare dalle chiacchiere, dai risi altrui o quando ho capito che se Dio vuole una cosa la vuole io la faccio superando le burle e gli altri dicano quello che vogliono?

"...Ma qual non fu la loro sorpresa nel vedere fermarsi la stella non sopra una reggia ma su una vile capanna? Non sapevano che pensare e si convinsero che c’era un mistero non umano ma Divino, quindi si animarono di fede ed entrarono nella grotta e, inginocchiandosi, mi adorarono..." Gesù

L'Onnipotenza che sta nascosta dietro un bambino che vagisce? Sì

"..Come piegarono le ginocchia io mi svelai e feci trasparire dalla mia piccola Umanità la mia Divinità e seppero che ero il Re dei Re, Colui che era venuto a salvarli e loro, pronti, si esibirono a servirmi ed a mettere la vita per amor mio, ma la mia Volontà si fece conoscere e li spedì di nuovo nella loro regione per farli diventare in mezzo a quei popoli i banditori della mia venuta sulla terra..." Gesù

Dopo che si sono inginocchiati e dopo che l'hanno adorato, per avere una forte esperienza di Dio, dobbiamo piegare le ginocchia ed adorarlo. Prima lo adori nel mistero e poi Lui ti farà conoscere qualcosa di Lui. E' un cammino meraviglioso partito dal vuoto del cuore, già dall'essersi liberati da cose che soffocano la nostra capacità di ascolto, prima di compiere una decisione io ci prego e mi metto davanti a Dio. Il cammino della fede, si arriva di fronte a qualcosa che mette alla prova la fede, (in questo caso un bambino) ci si inginocchia, si supera la prova della fede e si manifesta Dio perchè a quel punto devono annunciarlo. Sintesi di un cammino che tutti vogliono conoscere il Signore sono chiamati a farlo.

MEDITAZIONE DI DON LEONARDO MARIA POMPEI

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